Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 21 - 15 novembre 1907

582 RIVISTA POPOLARE spirito, poichè la. donna rimarrà sposa e madre sempre migliorando anche da questo lato. Cosi s'incamminerà alla sua soluzione anche la que stione sessuale e questa sarà più rapida e più sicura se gli educatori sapranno organizzare un sistema edu • cativo adatto a elevare a dignità umana quell'istinto sessuale, eh' è ancora molto vicino a quello del bruto. Il Forel ha recentemente ripreso il problema dal · punto di vista psicologico e fisiologico ed è sperabile che il suo lavoro richiami l' attenzione degli studiosi competenti sopra un argomento di si capitale importanza e pur tanto· trascurato. Si tratta anzitto di stabilire se è possibile, sulla base di conoscenze anatomiche e fisiologiche, concindere per un'assoluta uguaglianza di diritti e di doveri nel campo dei rapporti di sesso, poi, data questa possibilità, di organizzare un sistema educativo per raggi ungerla .. Non è qui il caso d'ingaggiare una discussione in proposito, ma io non credo affatto a questa necessità organica sulla quale si vuol basa.re il privilegio sessuale maschile , mentre son disposto a ritenerlo un pretesto bello e buono accampato sotto una veste scientifica molto empirica dall'egoismo maschile per giustificare e consolidare il privilegio. Io· non riesco a comprendere con nessuna legge biologica perchè la castità debba essere•· esclusi vamente una virtù femminile e perchè la donna non debha avere 'il diritto a pretendere un uomo puro e non insozzato e debilitato da mille illeciti contatti, allo stesso modo che essa deve apprestarsi alla vita coniugale candida come un giglio. È osservazione comune oltre che cognizione storica che esistono e siano esistite delle coppiP. modello, che potrebbero servir per esempio di sanità fisica e morale, come di felicità. - Perchè dunque non dev'esser possibile di trova.re un a.gente psicologico capa.ce di modificare le cattive ahi· tudini dei giovani, di migliorarne quei seu timen ti che da.Il' altare sublime della più ideale bellezza essi . trascinano nel fango della depravazione, di fare insomma in' modo che l'uomo divenga un animale !t1onogamo. Nella nostra degenerazione psicologica. quel sublime sentimento che è l'amore il più spesso altro non è che la semplice soddisfazione dei sensi e merita quindi piuttosto di essere paragonato all'istinto incosciente d'ogni animale, che alla molla potente, capace di destar la scintilla del genio, di orientare ogni animo gentile verso nn atmosfera d' idea.le superiorità. Educa.re quindi l' istinto sessuale, elevare l'amore a dignità di sentimento cosciente e altamente umano - Questa è l'incudine, sulla quale bisogna battere il materiale greggio dei sentimenti e degli affetti per plasmarne un modello d' arte, una sintesi suprema di bellezza e di sapienza, che attragga col suo splendore abbagliante gli animi ammalati della nostra età .e li liberi dal ba.gaglio indegno degli istinti bruta.li ereditati dai nostri progenitori. Quando si pensi all'abbiezione di tutti i degenerati sessuali palesi e nascosti di cui brulica. la società ; quando si rifletta. al terribile contagio che ogni giorno va prendendo campo maggiore abbattendo le più verdi energie della nostra gioventù, quando si constati - e questa è la maggior ve1·gogna dell'epoca nostra - che 1 à, dove più ferve il lavoro, dove più alto è il li vello della cultura, dove la scienza crea i suoi lumi e l'irradia a rischiarare le tenebre dell' ignoranza . e della superstizione là appunto nelle nostre grandi metropoli, fra gli uomini di più ~lto intelletto e di più elevata. posizione sociale si trova il focolare più pntrido di questa gangrena, che è la degenerazione sessuale, pare un sogno utopistico d'una testa ammalata quello d'una riforma dei costnmi sessuali e ognuno si può appagare nella constatazione che I")' uomo è più ani male degli animali e che nulla c'è da farci, percbè la natura non si distrugge. Dovremo allora rinunziare a migliorarci e lasciare che dilaghi qnesta marea di corruzione a incatenare nella più l>a.ss_asozzura quelle energie, da cui la so• cietà attende la spinta nella sua marcia verso l'ideale? No. Se la via è lunga, non è per questo meno pra.- . ticabile. É una grande trasformazione sociale che si richiede, un'applicazione -pratica del principio di Giuseppe Mazzini - la questione sociale è una questione d' educazione. Che cosa non possiamo attenderci dall'educazione? Pensiamo che se quel complesso sentimento che è l' a.more, conserva ancora molto dell'istinto bestiale, è appunto perchè non fu mai da nessun maestro , da nessun genitore educato a divenire veramente umano, non fu mai rinsanguato, nutrito, compenetrato degli elementi che fortificano il pensiero e plasmano il carattere. Nell'educazione del fanciullo e del giovinetto non si cura che lo sviluppo dell'intelligenza, la robustezza della memoria, la ricchezza delle cognizioni, la psiche idealelica insomma: la psiche affettiva è lasciata in balia di sè. Eppure i sentimenti, gli affetti, le passioni do vrebbero per primi esser presi di mira dall'educatore, in quanto sono gli elementi più preziosi per la formazione del carattere. Il silenzio scrupoloso e pauroso, col quale nascondiamo al giovinetto i misteri del principio della vita e tutti i meravigliosi fenomeni ad essi collegati è dannosa all' educazione del giovane animo, propenso a volgersi per naturale istinto da quella parte, dalla quale si ~erca distoglierne l' attenzione. I genitori e c::i maestri dovrebbero squarciare una buona volta qneste tenebre, effetto di tradizionale superstizione, preparare ali' epoca dalla pubertà i giovinetti alla missione che li attende nella vita sociale, parlare loro francaµiente e naturalmente di tutto ciò, che può servire per far loro comprendere l' altissimo .significato dell'unione di due anime, di due vite allo scopo della procreazione, vegliarli nei loro primi passi verso l'amore, difenderli da possibili deviazioni degenera.ti ve, dipingere loro con tinte sane ed efficaci che cosa è, o meglio, che cosa deve esser l' a.more. L' amore, no, non dev' essere solo l'espressione dell'elettj vità sessuale, della simpatia delle forme, della sod- - disfazione dei sensi. È questo l'istinto del bruto che passa virtualmente quando i sensi saturi e stanchi della soddisfazione troppo eguale e monotona, divengono desidArosi di nuovi orizzonti da esplorare.

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