578 RIVISTA POPOLARE potrà riuscire nell'opera terribile. Sarebbe terribile, non nel senso del più ignorante imperatore di Europa, Guglielmo 2°, che vede nell'av"'enimento un pericolo d' invasione gialla; ma nel senso che la Cina uscirebbe di essere il modello della vera saggezza, pratica e popolare e della vita pacifica ». « In questo periodo di grande trasformazione i popoli di Oriente, compresi forse la Russia e il Giappone, che sono ancora liberi dalla civiltà occidentale, dovrebbero esercitare nna grande influenza dando l'esempio della vera libertà che in lingua cinese si esprime colla parola Tao, cioè: attività conforme alla legge eterna fondamentale della vita umana. Ciò corrisponde pure alla legge di Cristo>>. « Che fare adunque? « Non possiamo e non dobbiamo fare che una •cosa sola semplicissima: vivere della vita pacifica agricola , sopportando senta rivolta le violen,e che potrebbero essere esercitate contro di noi e senta pateciparvi ». <e In questo modo non solo i cinesi , si libererebbero delle spoliazioni che loro infliggono i popoli europei, ma si affrancherebbero delle esigenze irragionevoli del loro governo, che esige da loro atti contrari alla loro ·dottrina morale e alla loro coscienza ». « I Cinesi non hanno che a vivere come l'hanno fatto sinora, della vita pacifica, laboriosa, agricola, seguendo i pri nei pii fondamentali delle loro tre religioni , che concordano nei loro elementi principali: l'affrancamento da ogni potere umano (Confucianismo ); non fare agli altri ciò che non si vuole che si fa :eia a sè stessi (Taoismo); rassegnarsi ed umiliarsi (Buddismo); amare tutti gli uomini e tutti 'gli esseri ». (Lettre a un Chinois). 3° La legge di Dio. Tolstoi non è un anarchico rivoluzionario; ma un pacifico individualista anarcheggiante. Perciò in quakhe punto si avvicina a Spencer, specialmente nella fede che ha nella riforma interiore dell'individuo. e< A salvare il popolo, egli avverte, dal governo e dai rivoluzionari devono pensare i giovani , che non sono ancora entrati nel fango della politica. Le circostanze difficili e complicate in cui viviamo in Russia attualmente esigono da voi, non articoli di giornali, discorsi, riunioni, manifestazioni, maneggio di armi, appello alla rivolta dei contadini, affrancamento dalle responsabilità; ma osservazione sincera e severa di voi stessi , della vostra vita, perchè la nostra vita sola è in nostro potere e non è che rendendola migliore che si può migliorare la situazione generale degli uomini ». (Appèl aux Russes). · E infine se non ha fede nelle istituzioni poli ti che ne ha una sconfinata nella legge di Dio. Ai suoi familiari spaventati dalle notizie, che correvano in Russia in questi ultimi· tempi di tormenta rivoluzionaria e reazionaria egli risponde: « Che cosa·dobbiamo fare ? dicono i rivoluzionari. « Che cosa dobbiamo fare? dicono i conservatori. <e Se questa domanda è posta non co1:11uena giustificazione ma come una quistione che poni a te stesso, allora la risposta più semplice e più chiara si presenta spontaneamente a te stesso ». <e La risposta è questa : cc Tu devi. fare non ciò che ti credi obbligato di fare come tzar, ministro, soldato, presidente o membro di un comitato rivoluzionario; ma ciò che ti è proprio di fare come uomo, ciò che esige da te la forza che ti ha inviato in questo mondo, la forza che per certi fini ti ha dato la legge chiara, netta, iscritta nella tua coscienza e in quella di tutti gli uomini. Tu devi fare ciò che esige la legge icnerale riconosciuta da tutti gli uomini ragionevoli, confermata dalla tradizione e dalle religioni di tutti i popoli, che impone di amarsi gli uni cogli altri e di non attentare alla libertà e alla vita altrui ». cc Questa risposta sembrerà astratta e non pratica agli uomini convinti della realt.ì delle parti , che si sono assegnate o imposte. Simili uomini che non possono prevedere le conseguenze dei loro atti, che ignorano se essi saranno così tra un ora, che sanno che ogni omicidio cd ogni violenza è un male, trovano pratico sotto pretesto di dare agli altri un bene futuro immaginario, di agire come se essi sapessero con certezza le conseguenze dei loro atti, come se ignorassero che uccidere e torturare gli uomini è male, come se sapessero che tale o tale monarchia, tale o tal altra costituzione è necessaria ». « Che tutti gli uomini comprendano che il regno di Dio sarà sulla terra quando essi avranno fatto ciò che la loro .natura di uomini e ciò che la legge di Dio impone ». <e Se solo una parte degli uomini agirebbe in questa guisa, più essi sarebbero numerosi, minore sarebbe il male e più grande sarebbero I' ordine e il benessere generale », <e Può essere libero solo quel popolo pel quale la legge di Dio, Tao, è la legge suprema alla quale devono essere subordinate tutte le altre leggi ». (Ce qu' il faut faire; Lettre à un Chinois). ♦ Non è facile e non è neppure piacevole volgere le armi della cririca contro un colosso, di cui tutti abbiamo amato ed ammirato sino all'entusiasmo le creazioni artistico-letterarie. Chi è che non ha letto con febbrile interesse le pagine meravigliose di Guerra e Pace, di Risurretione, di Anna Karenine? ecc. Ma Tolstoi appena si allontana dalla creazione artistica perde il consenso unanime ctell' ammirazione, anche quando sembrerebbe che meno si discosti dal campo della sua gloria; è questo il caso quando egli lascia di essere artista, per dare le regole dell'arte, cessa di fare per criticare. E nella critica riesce talvolta di una leggerezza che si potrebbe scambiare per ingiustizia voluta come quando manifesta il proprio disdegno per un altro gigante dell'arte: per Shakspeare. La ammirazione diminuisce quando si apprende che l' artista che vuole essere riformatore dei costumi e della vita sociale cogli atti contraddice i consigli e le norme della vita che egli ha dato. Nel contrasto si va dall'inezia alla quistione fondamentale. Egli predica li vegeterianismo? Ma non disdegna le bistecche di nascosto. In Risurre,ione non ha descritto il filantropo egualitario, che vorrebbe dividere le proprie terre tra i contadini che la lavorano e la ignoranza dei lavoratori che non apprezzano e non accettano l'atto generoso? Se il proposito non lo avesse manifestato che il solo romanziere, nessuno lo avrebbe preso sul serio e non avrebbe suscitato alcun risentimento la mancata realizzazione del proposito. Ma Tolstoi ha parlato come riformatore politico sociale; hanno creduto alla sincerità delle sue parole i contadini dei suoi poderi, che hanno apprezzato e desiderato la di visione delle terre ; perciò quando gli atti sonosi rivelati disfarmi dalle credenze manifestate i contadini di Iasnaia Poliana gli hanno manifestato l'amarezza della loro disillusione colle notturne fucilate contro la sua casa! Leone Tolstoi che nei romanzi si ern mostrato grande psicologo, e profondo conoscitore del cuore umano, meraviglioso pittore dei suoi costumi e delle sue passioni, negli scri~ti politico-sociali, nei quali si atteggia a riformatore ed a profeta si rivela di una
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