576 RIVISTA POPOLA RE hanno perduto l'abitudine e si sono gettati nelle città e nelle fabbriche per produrre degli oggetti in gran parte inutili e degli eserciti non adatti che alle violenze e ai saccheggi. Camminare sulla via. degli Occidentali, significa camminare verso la rovina >>. << Le spoliazioni e i saccheggi commessi dai popoli europei. non avvengono se non perchè esiste un governo di cui voi vi riconoscete soggetti. Se il governo cinese non esistesse i popoli stranieri non avrebbero alcun pretesto pei loro misfatti, non avendo più quello delle relazioni internazionali. Rifiutate di ubbidire a qualunque amministrazione di Stato, civile o militare, e scompariranno tutti i mali, di cui soffrite! » (Lettre à un Chinois). 3° La patria. Ma senza un governo, che cosa sarà mai della patria? Disubbidendo al governo, si domanda Tolstoi, scomparirà la Russia? Non si preoccupa di questa. ipotesi ed egli risponde: « questa scomparsa temono coloro che credono utile che ci sia la Russia, cioè la riunione di popoli differenti sotto un medesimo potere. Ma la Russia non è necessaria ai lavoratori ; essa. è anzi la causa dei loro mali. Per la sua esistenza si pagano le imposte schiaccianti , si subisce la coscrizione militare, si fanno le guerre contro uomini che non si conoscono e che non vi hanno fatto del male. « Da questa unione forzata della Polonia, del Caucaso, della Finlandia, dell'Asia Minore, della Manchuria , che si chiama la Russia derivano a voi e agli altri popoli tutti i mali presenti. L'esistenza della Russia è un grande peccato , a cLÙ il popolo partecipa · incoscientemen:e ubbidendo al governo, che- lo trasçina ad opprimere, saccheggiare, uccidere gli altri popoli che non vogliono farne parte >>. « Cessate di ubbidire e che ogni popolo si regoli come meglio crederà. A voi basterà avere molta terra e che nessuno possa prendervi colla forza i vostri beni e i vostri figli e possa costringervi a commettere degli atti malvagi » (Appèl aux Russes). ♦ La conclusione cui perviene Tolstoi rispetto alla patria non è dissimile da quella cui pervengono gli anarchici più radicali. Il suo sembra il linguaggio di Hervè. Ma se cogli anarchici e coi collettivisti ha comuni le finalità - la terra proprietà di tutti, abolizione di ogni governo, nessuna preoccupazione della patria - da loro si distingue radicalmente in quanto ai mezzi per raggiungere tali fini. · 1 ° . Come restituire la terra a coloro che hanno diritto al suo possesso. Il problema fondamentale è quello della proprietà della terra ; è il problema della massima, della più urgente attualità specialmente per la Russia. Come risolverlo? Il radicalismo del fine in Tolstoi, su questo punto, si mette in contrasto con una straordinaria moderazione nei mezzi, che si devono adoperare. Gli si presentano alcune difficoltà reali e si pone questi quesiti: « Come dividere le terre espropriate? Quali terreni si devono dare ai singoli comuni? Come dividere le terre che hanno maggiore valore, le praterie , le foreste? Come agire verso i piccoli proprietari ; verso le persone che non hanno terra e desiderano ricevere la loro parte? Se la popolazione è troppo densa chi deve emigrare; e dove emigrare ? » << Queste quistioni che risulterebbero dall' espr0priazione della terra e dalla sua_ divisione tra i coltivatori non potrebbero essere risolute da alcuna commissione; esse genererebbero discussioni interminabili e sopratutto ingiustizie più grandi di quelle che esistono attualmente >>. 4< I contadini occupati dai loro interessi locali non vedono ciò e non possono vederlo; ma gli uomini che si credono chiamati a risolvere equamente la quistione fondiaria devono vederla. « Una soluzione simile non può trovarsi nella espropriazione della terra e nella sua trasmissione agli altri ; nè nella sua partecipazione arbitraria; la soluzione equa della quistione fondiaria non può aversi che colla soppressione dell'antica iniquità della proprietà fondiaria, sorgente di tutti i mali e dell'ostilità tra gli uomini >>. « Per risolvere la quistione agraria non bisogna cercare di soddisfare i desideri degli uni e degli altri, ma ristabilire il diritto naturale, violato da tutti gli uomini, sulla terra e il diritto di ciascuno su tutti i prodotti del suo lavoro >>. « Per ristabilire questi diritti non c'è che il mezzo proposto dall'Americano Henry Georges: stabilire sulla terra un'imposta corrispondente ai vantaggi ch'essa procura a colui che ne gode. Questa imposta unica, fondiaria, rimpiazzerebbe tutte le altre imposte percepite sul lavoro degli uomini >>. « Gli argomenti in favoi-e dell'imposta unica sono i seguenti: 1° gli uomini tutti avendo un diritto uguale sulla terra e ciascuno avendo un diritto imprescrittibile su tutti i prodotti del suo lavoro, nessuno deve avere un vantaggio qualunque sugli altri relativamente al godimento della terra e nessuno deve prendere a colui che lavora i prodotti del suo lavoro, sotto forma di pagamento (fitto? N. C.) pel godimento della terra o d' imposte. 2° Perchè nè l'uno nè l'altro di questi diritti sia violato, è necessario che coloro che godono della terra paghino alla società un imposta corrispondente ai vantaggi che presentano le terre da loro possedute comparativamenta alle altre e che quelli che non godono di alcuna terra e sono occupati nei lavori dell'industria o in altri, siano affrancati d'ogni imposta >>. , « Con una organizzazione siffatta le somme impi(?gate nelle opere pubbliche e prese attualmente dal lavoro sarebbero fornite dalle terre che offrono ai loro possessori dei vantaggi particolari; e l' imposta crescerebbe a misura che crescerebbero i benefizi della terra posseduta. Coloro che possederebbero terre che non presenterebbero benefizi e quelli che non ne avrebbero del tutto, profitterebbero di tutti i benefizi della organizzazione sociale senza pagare alcuna imposta >>. cc Le conseguenze dell' imposta fondiaria .unica sarebbero le seguenti: « 1° La maggior parte dei grandi proprietari fondiari che non coltivano essi stessi le loro terre, rinuncierebbero, a causa della imposta, al possesso di queste terre e le cederebbero ai coltivaltori >>; « 2° L'imposta unica sopprimendo tutte le altre imposte che pesano sulle cose di cui usano - zucchero, petrolio, vini, fiammiferi ecc. - le spese dei lavoratori si troverebbero diminuite ed aumenterebbe il loro benessere ,i. « 3° L'imposta unica sopprimerebbe i dazi doganali e il popolo avrebbe la possibilità di godere senza ostacoli dei prodotti naturali degli altri paesi >>. « 4° L'imposta unièa rendendo la terra accessibile a tutti, gli operai salariati non sarebbero più obbligati ad accettare le condizioni che loro impongono i padroni , ma fisserebbero essi stessi le condizioni del lavoro. Gli operai essendo cosi indi pendenti, tutte le invenzioni che facilitano il lavoro e che sono attualmente un mezzo di asservimento degli operai, cesserebbero di essere una calamità e diverrebbero un benefizio per tutti 1>. « 5° L'imposta unica aumentando il benessere
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