574 R I V I S T A P O P O L AR E del popolo e avanzano progetti per salvarlo. In realtà tutti questi progetti si riducono a due : gli uomini di governo e il partito conservatore sì propongono come scopo essenziale un cambiamento della· proprietà fondiaria tale che i vantaggi della loro situazione non siano com promessi e nello stesso tempo capaci anche, a costo di qualunque concessione, di acquietare il popolo. La maggior parte dei rivoluzionari si propongono precisamente il contrario. Essi sogliono attizzare l' i_rritazione del popolo, trascinarlo agli atti rivoluzionari, che essi credono utili per il bene generale. Sinoggi essi hanno raggiunto il loro scopo. Ma governo e rivoluzionari sono del pari criminosi; però in questo momento e dopo lo scioglimento della Douma (la prima Douma) i delitti del governo invece di schiacciare la rivoluzione hanno fortifìcato i politici e gli intellettuali. Il movimento rivoluzionario può subire una sosta, non essere soppresso. (Appel aux Russes; Ce qu' il faut jaire; L'unique solution de la question agraire en Russie). 3.0 Il popolo. « Intendo per la parola popolo tutto il popolo russo e principalmente iJ popolo agricol-. tore, quello il cui lavoro mantiene la vita di tutti gli altri. · « Tu popolo, dice Tolstoi, ti trovi oggi in una « situazione difficilissima, sei vissuto a disagio sopra « una stretta striscia di terra pagando pesanti im- « poste, andando incontro alle guerre; sei vissuto ere- « dendo allo tzar e credendo che senza lo tzar e « senza il suo potere la vita ti era impossibile; per- « ciò hai ubbidito al governo, quali che fossero i suoi << ordini ». •· « Ma una parte del popolo si è ribellata; in molti luqghi invece di uno si trovano ora due governi che esigono entrambi obbedienza. Perciò prima di ubbictire il popolo deve scegliere e vedere dove sta il bene e il male. « Che deve fare tra il consiglio e l' imposizione del governo dello tzar da un lato e quello dei rivoluzionari dall'altro? L'uno e l'altro promettono la sua salute; ma entrambi mentiscono e l' ingannano. In coscienza innanzi a Dio: tu popolo non devi ubbidire nè aJl' uno, nè all' altro. « Difendere il vecchio geverno equivale a rendersi complice delle infamie e dei delitti che esso ha commesso ad Odessa, a Kiew, a Sebastopoli, a Riga al Caucaso, a Mosca. Unirsi ai rivoluzionari è la stessa cosa; cioè: uccidere, lanciare delle bombe , ?ru~iare, saccheggiare, battersi contro i soldati, 1mp1ccare. « Tu, popolo lavoratore innanzi alla tua coscienza « e innanzi a Dio non hai che una cosa da fare: non « attaccarti nè al nuovo nè al vecchio governo , non « partecipare alle opere anticristiane nè dell' uno nè « dell' altro, ai delitti di entrambi. « Il popolo deve cessare di ubbidire all'uno e all'altro ed anche ai governi stranieri. Potrà soffrire nei primi tempi per questa disobbedienza; ma questi mali saranno infinitamente minori di quelli che derivano dall'obbedienza, che ha prodotto e produrrà le spoliazioni, gli assassini, la guerra civile, le guerre collo straniero. Se esso aiuterà il trionfo di uno dei due stringerà i nodi della schiavitù in cui finora è vissuto. « Ma il popolo sinora ha ascoltato i rivoluzionari. « Sotto la loro influenza, o discorsi e colla stampa esso sente sempre più vivamente l'iniquità di cui soffre - che consiste nella privazione dei diritti di godere della terra - e vedendo la impossibilità di distrur1a coll'aiuto del governo, sopratutto dopo lo scioglimento della Douma, si irrita viemaggiormente e per vendicare l'iniquità di cui soffre da sì lungo tempo, si prepara a commettere - come ha fatto in parecchi luoghi - gli atti più ingiusti. « Il popolo sente che colla trasformazione generale che si compie oggi in Russia, esso non può e non deve restare nella situazione di altra ·volta e non si contenta più di queste riparazioni parziali e temporanee che gli si propongono sotto forma di acquisto di terre per mezzo delle banche, di fondi dotali formati colle terre della corona ecc. Il popolo vuole la trasformazione completa della sua situazione; egli non capisce più che alcuni, senza lavorare, come cani. sdraiati sul fieno, impediscono ai lavoratori di godere la terra. Il popolo vuole che tutti ~li uomini, abbiano la possibilità di profittare dei vantaggi che procura la terra ». « Ed il popolo ha completamente ragione. Egli ha torto solamente nel pensare - ed a pensarlo vi è indotto dei uomini traviati e leggeri - eh' espropriando la terra e dividendola fra i coltivatori, gli uomini avranno così un uguale diritto alla terra >>. (Appel eux Russes; ce qu'il jaut faire; L' unique solution ecc.). ♦ Il fondo della dottrina Tolstoiana s1 e rntravvisto da ciò che il grande scrittore ha detto sul governo, sui rivoluzionari, sul popolo ; ma bisogna conoscerlo meglio, per vedere le rassomiglianze e le differenze cogli altri anarchici contemporanei, da ciò che egli pensa sul problema essenziale della proprietà della terra, sulla anarchia, sulla esistenza della p1tria. 1° La proprietà della terra. « La proprietà individuale della terra è una iniquità antica e crudele. « Il diritto esclusivo degli uni al possesso della terra, diritto che priva gli altri della possibilità di goderne è una iniquità tanto crudele e nefasta per tutti quanto lo era nel suo tempo il servaggio. Questa iniquità avvertita regolarmente da tutti, lo fu sempre particolarmente e sempre dal popolo russo agricoltore, ai nostri giorni, nella crisi ri voluzionaria attuale, esso la sente sì vivamente che tutti i suoi sforzi, tutte le sue aspi razioni non tendono che a farla scompari re. Perciò tutti i partiti, ::iuelli del governo come quelli dell'opposizione cercano oggi il mezzo di rispondere e questa esigenza del popolo >>. • « Disgraziatamente gli uni e gli altri hanno di mira soltanto i propri interessi di partito e non lo scope) solo principale, generale e morale di ristabilire la giustizia violata. Gli uni per soddisfare alle esigenze del popolo propongono ài riunire alle terre dei contaci ini quelle della corona· e una parte dei domini appartenenti all'imperatore; altri parlano di lasciare ai contadini la possibilità di comprare per mezzo delle banche le proprietà fondiarie private messe in vendita; altri propongono l' emigrazione dei contadini insufficientemente provvisti di terra nelle regioni ancora inoccupate; altri preconizzano lo stabilimento dell'affitto (fermage) obbligatorio ereditario; altri l' espropriazione delle terre della corona, dei monasteri e dei privati per formarne un fondo destinato a dotare i contadini ; altri propongono la nazionalizzazione delle terre: ci6 che sarebbe il principio dell'organizzazione socialista dello Stato; altri, infine vorrebbero che la terra fosse decretata proprietà esclusiva di coloro che la lavorano >>. « Checchè sia di queste proposte, ciò che è fuori di dubbio è questo: « tutti gli uomini hanno un diritto uguale alla terra e ciascuno ha un diritto. imprescrittibile sui prodotti del proprio lavoro. L' uno o l'altro furono violati quando gli uomini riconobbero il diritto di proprietà sulla terra e lasciarono esigere delle imposte sui prodotti del lavoro >>.(L' unique solution de/a question agraire en Russie).
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