R I V I S T A PO P O L A R E 573 -La' narchismo· mistidcioTolstoi 1. 0 Alcuni recenti scritti, alcune discussioni ed un fatto di cronaca hanno reso di attualità vera lo esame delle dottrine politico-sociali di Leone Tolstoi, il grande seri ttore-artista , che da tanti anni suscita l' ammirazione di milioni di lettori. L'ultimo scritto di Tolstoi : Non uccidete! eh' è stato annunziato e che ancora non ho potuto leggere; le vivaci discussioni dei Congressi di Nancy di Stuttgart e di Essen sull'antimilitarismo herveista, che nella sostanza è identico all'anarchismo mistico del solitario di Iassnaja-Pol jana; l'attentato commesso dai contadini, -- numerosi colpi di fucili - contro il meraviglioso autore di Guerra e pace 1 di Risurrezirme, ecc. sono le occasioni , che mi hanno indotto a tale esame. Ciò che pensa Leone Tolstoi sulla situa-zione presente dell'umanità, sui suoi mali politico-sociali, sui mezzi per redimerla ed avvicinarla al conseguimento dei suoi ideali era stato più volte accennato o svolto ampiamente in alcuni suoi scritti non recenti e in alcuni grandi romanzi. Ma i pensieri attribuiti ai protagonisti dei romanzi si è potuto constatare che sono precisamente quelli dello scrittore, perchè Tolstoi li ha per così dire sistematicamen te esposti in alcuni articoli strettamente politico-sociali e dai quali ogni intenzione artistica e letteraria ha csùlato. Di tali scritti pubblicati nel breve giro di un anno mi varrò esclusivamente nella esposizione del suo pensiero (r). ♦' Leone Tolstoi scrive sopratutto pel popolo russo; e al popolo russo nella storia segnala un grande esempio da imitare: quello dei popolo cinese. Non calunnio e non critico: constato ed espongo per ora colla massima scrupolosità. Del popolo russo egli descrive le condizioni e l'azione dei suoi principali protagonisti che attualmente rappresentano una parte nella grande tragedia che si sta svolgendo sotto i nostri occhi: il governo, i rivoluzionari, il popolo. 1 .0 Il governo. << intendo per governo, egli dice, l'insieme degli uomini che profìttando del governo stabilito possono modifìcare le leggi esistenti e applicarle. In Russia sino al presente sono lo Czar, i suoi ministri e consiglieri più prossimi. « Il governo, in rappresentanza dello Stato, agisce coll'astuzia e colla stessa raffinata crudeltà adoperata dai rivoluzionari. « I rivoluzionari almeno aspirano ad un ordine nuovo; il governo vuole soltanto conservare i benefizi di cui gode al presente. <e I conservatori che hanno in mano il governo non possono resistere alla rivoluzione colla bandiera del cristianesimo depravato ed ortodosso; non colla Douma ; non col cannone ; non colle esecuzioni capitali. La salvezza non è possibile che riconoscendo le proprie colpe verso il popolo , levando uno stendardo di giustizia superiore a quello dei loro nemici; innalzandolo con sincerità la Russia sarà salva. (1) Gli articoli sono i st:guenti : Lettre à un Chinois (Cour rier Européen, 30 novembre 1906); Ce qu' ilfautfaire (Courrier Europeen 28 dicembre 1906); Appel aux Russes (Re1•ue bleu 12 gennaio 1907); L'unique solution de la q11estion agrarie en Russie (Courrier Europrien 8 febbraio 1907); Henry George et le peuple russe (Cow·der Europeen 8 marzo 1907). Tutte le idee q uì esaminate sono state riassunte dallo stesso Tolstoi in <lue articoli delle Revue hebdmadaire del 27 Luglio e del 3 Agosto 1907 sotto il titolo : Une revolution sans exemple. « L' ideale per consegu!re la salvezza il governo non ha bisogno di cercarlo; è pronto: è quello antico del popolo russo. I conservatori, i governanti dovrebbero ricordarsi di essere uomini prima di essere Czars, ministri, governatori. Volgendosi con sincerità a quell'ideale essi saranno felici e diminuiranno, la vendetta, la collera, il lucro, l'invidia, l'ambizione, la vanità, l'ignoranza. « Due strade si parano innanzi al governo: o il massacro fratric_ida, che non ne impedirà la caduta o la pacifica realizzazione dell' eterna e giusta rivendicazione del popolo russo, che servirà di guida a tutta l'umanità (Appèl aux Russes). Il meglio che può fare il governo è di rinunziare . . . al potere. (Ce qu' il faut faire), 2. 0 I rivoluzionari. « Sono rivoluzionari tutti gli uomini, a principiare dai costituzionali più pacifici sino ai terroristi che desiderano rimpiazzare il potere governativo esistente con un altro potere ugualmente organizzato e devoluto ad altre persone. <e I rivoluzionari con tutti i mezzi, comprf.si gli assassini, i supplizi, le rivolte armate vogliono sostituire al potere esistente un potere nuovo. Sono discordi sul modo d'intendere questo nuovo potere ma uniti nei mezzi, che non escludono alcun delitto ... « Non trovano parole· abbastanza infamanti per qualificare gli atti dei governanti; ma questi almeno trovano la loro giustificazione nella loro coscienza, nelle tradizioni, nell'educazione. « Ma essi, diversi di origine, di professioni e di convinzioni , uccidono, incendiano, abbrutiscono rutti i Rllssi senza alcuna attenuante. « Tutto ciò per avere un'altra douma, che ciascuno vuole in modo diverso, o una repubblica sempliplicemente, o una repubblica socialista. Perciò suscitano la· guerra civile. <e Affermano di agire pel popolo; ma il popolo non chiede ciò e non ha bisogno di loro; li considera come parassiti ; medici , professori , operai , stenografi, giornalisti, studenti, operai delle fabbriche, avvocati, proprietari, commercianti, ferrovieri sono i parassiti dei lavoratori della terra. Costoro non rappresentano i cento milioni di lavoratori della terra che vedono chiaramente lo scopo e che i loro desideri manifestano non cogli articoli di giornali, ma con tutta la loro vita. « Questi parassiti non comprendono il popolo. Se esso li seguisse e cercasse il bene nella lettura dei loro articoli diverrebbe miserabile e depravato come loro ..... « Dicono d1volere una nuova organizzazione equa della vita ; ma essi non potrebbero vivere coll' equità, che per loro sarebbe pericolosa, perchè obbligherebbe tutti gli uomini ad un lavoro utile. (< La lotta contro il governo, dice Tolstoi ai ri- (< voluzionari, è la lotta tra due parassiti sul corpo « sano del popolo. Mentiscono parlando dei suoi in- (< teressi; lasciatelo tranquillo. Lottate pure contro il <e governo, ma nel vostro interesse e non in quello « del popolo. La vostra lotta è stupida, miserabile, (e immorale ». « Dite di voler migliorare la situazione generale (e degli uomini; ma se siete sinceri cominciate dal « migliorare voi stessi nella vostra vita interiore. La (< lotta, però, distrae della vita interiore, deprava, e( abbassa il livello della morale pubblica. Così fu cc sempre dapertutto ; così è terribilmente oggi in « Russia. La depravazione cresce e i peggiori s'im- « padroniscono della vita pubblica; e così sempre ave( venne che i più immorali - i Danton, i Marat, i « Napoleone, i Talleyrand, i Bismarck- divennero (e gli eroi dell' epoca ». « Governo e rivoluzionari oggi parlano del bene
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