Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 20 - 31 ottobre 1907

538 RIVISTA POPOLARE in ciò che ha rapporto alla polizia, ed al governo po1 i tico del paese. Or ora un lungo telegramma da Simla annunzia che il deputato operaio è stato ricevuto dal vicerè ed ha conferito con lui , a lungo, su i provvedimenti da prendere per migliorare la situazione attuale che è indubbiamente pericolosissima, e per avviare l'India ad un migliore assetto nel governo , e nell' ordine pubblico. . Al tempo stesso il giornale Empfre di Calcutta, reca una intervista di Keir Hardie nella quale egli espone le proprie idee in proposito. Chi ha seguito con un po' di attenzione lo svolgersi della questione indiana rapporto ali' Inghilterra, sarà tentato a ripetere, leggendo la intervista del Keir Hardie, il biblico: nil novo sub sole; identiche accnse mossero al governo del!' Inghilterra nelle Indie e il Generale Gordon - l'eroe del Sudan, - e il socialista Hyndmann, e il sociologo Hobson. Ma ciò che è importante è che i provvedimenti sieno ora presentati e proposti da un Inglese , da un cittadino della Gran Brettagna, mentre fin' ora erano a proporle soltanto gli Indiani , e appunto perciò non erano tenute in alcuna considerazione, quantunque i proponenti fossero uomini di grande coltura e valore come Chandra Pal e Dadbhaj N aaroji. Keir Hardie torna a proporre ciò che essi proponpongono : decentralizazione amministrativa, maggiore controllo del governo imperiale su gli atti e le leggi emanate dal governo deJl' India, fino alle possibilità oppressive della polizia, e - ed è ciò su cui egli e gli Indiani insistono come condizione prima d' un migliorato governo dell'India - ampia partecipazione degli Indiani al governo del loro paese. Oggi l'India è considerata e trattata come un paese di conquista , mentre invece deve essere avviata a poter diventare una colonia autonoma come il Transwaal o il Canada. Oggi non è ancor giunta al punto di governarsi da se , ma lo stato di oppressione nel quale il governo dell'Inghilterra tiene la popolazione indiana suscita quella pericolosa agitazione del Sawai·aj che ha tanti rapporti col Sinn Fein irlandese - un altra terra che dovrebbe governarsi come colonia autonoma ed è invece trattata, e dai tempi della conquista Ctomwelliana ad oggi, come territorio di nemico vinto. Il Keir Hardie ha francamente posato i termini della questione. Se l' Inghilterra non vuol perdere l'India per sempre ; si prepari a trattarla come terra di liberi, non di soggetti: gli Indiani che dall'Inghilterra trarranno-come tutte le altre colonie autonomevantaggi e benefici le saranno devoti e fedeli. Il ditlìcile-Keir Hardie stesso lo dichiara-è questa opera di preparazione, alla quale i governi succedutisi, fin qui si son mostrQ,ti impari. Bi@gna che l' Inghilterra trovi il meglio per l'avvenire. Nor + La questione f'erroviarla Inglese. - Nei giorni durante i quali il sindacato dei ferrovieri Italiani minacciava lo sciopero generale, si è più volte ricorsi col pensiero , la parola e lo scritto a minacciato sciopero dei ferrovieri Inglesi. Ce ne siamo occupati più volte, e particolarmente nel N. del 30 Settembre; ma vale la pena di parlarne diflusamente anche a costo di ripeterci, perché ci sembra che, in Italia, le ragioni di questo sciopero si conoscono assai male. Le ragioni anzi sono una sola. Il riconoscimento della T,rade Union dei ferrovieri - quella che sarà ben presto la famosa Almagamated Society of Railvay Se1· · vants - da parte delle Compagnie ferroviarie. Naturalmente questo riconoscimento ufficiale nonècheil primo passo d'una serie di rivendicazioni che gli operai delle ferrovie si propongono di presentare in seguito ai diretteri delle Compagnie. E la ragione del rifiuto del riconoscimento sta proprio in ciò. Le Compagnie sentono che nna volta riconosciuta la Union, il Sindaoato, esse òovrebbero una dopo l'altra far dritto a tutte le susseguenti rivendicazioni. Questo è tanto vero che la Midland una delle potenti Compagnie, in un suo manifesto diretto agli operai I enumera i miglioramenti introdotti, il bene fatto agli operai, senza aver bisogno di trattare con la Union. E' vero che rispon dendo, ani Reynold's Paper, un gruppo di operai della Midland ha dichiarato : e le concessioni fatte fin' ora sono insufficienti; ma fossero anche più che bastevoli non è di questo che si tratta ora: è del riconoscimento ufficiale del sindacato da parte vostra; non d'altro. E questo vogliamo•. Prettamente e puramente Inglese. Bisogna notare che I.e Trade 's Unions sono in Iughilterra riconosciute ufficialmente anche dal Governo per i proprii impiegati. Le sole che intendono fare eccezione alla regola sono le compagnie ferroviarie e questo, mentre dà una notevole forza alla i-ichiesta che il Beli - il deputato ferroviere, della Amalgamated - presenta aìle compagnie; mette contro questo la grande massa del pubblico inglese: industriali e lavoratori. Gli uni e gli altri poicbè dalla testardaggine delle Compagnie industriali e lavoratori sentono che potrà derivare un periodo di miseria e di disordine nel paese; e di ciò sono ferocemente nemici gli inglesi. Si può essere certi di due cose, che lo sciopero non scoppierà altro che quando saranno esauriti tutti i tentati vi ed i mezzi di conciliazione; e che lo scì0pero sarà lungo e dannoso. Le Compagnie pretientano al pubblico Inglese una statistica la quale dimostra che gli organizzati della Amalgamated non sono che 108 mila, mentre la totalità dei ferrovieri raggiunge i 500 mila. Non dicono però che la Amalgamated comprende il personale di macchina, i deviatori, i segnalatori e i capi-treno; e che se è facile rimpiazzare un manovratore, un facchino o un frenatore, improvvisare un lu · maio, un conduttore, o un bigliettaio, non si improvvisano - neppure valendosi di ingegneri e di 0api stazione - i macchinisti, i fuochisti, i segnalatori e i deviatori per il fatto stesso delle loro funzioni, dalle quali sole -- in fondo - dipende la possibilità della corsa dei treni su le linee ferrate, e l'arrivo a destinazione, senza catastrofi, dei passeggieri e delle merci. E questo lo sa il Beli, che è l'anima della agitazione, lo sa il consiglio della Amalgamated, e lo sanno tutti i futuri scioperanti: perchè se sarà necessario lo sciopero ci sarà e sarà generale. Le Compagnie, sempre nelt>intento di calmare le apprensioni del pubblico, assicurano che tra gli stessi organizzati le defezioni saranno tante che lo sciopero ne dovrà abortire. Intanto il Daily Oronicle pubblica una statistica risultata da una inchiesta fatta per proprio conto; ed ecco quello che ne risulta. Alcune sezioni hanno dichiarato che risponderanno al Comitato che ha ~ndetto il 1·efe1·endum e non credono opportuno comurucare a o-iornali le lol'O decisioni: molte alt1e si sono dichia- ~ati « fermamente decise » allo sciopero. Poi 142 se· zioni rappresentanti 23645 membri si son dichiarati a unanimità pronte per lo sciopero; 64 sezioui con 9390 iscritti son partigiane a grande maggioranza dello sciopero; 37 sezioni con 4502 membri hanno dichiarati che obbediranno all'ordine del comitato qualunque possa essere quasto ordine; sole 6 sezioni con 801 membri hanno dichiarato di essere contrarie allo sciopero. Si conoscono ora i risultati del refe1·endum degli Scozzesi Essi hanno votato alla quasi unauimità in tutte le sezioni per lo sciopero. E se lo sciopero sarà proclamato 1 significherà la disoro-anizzazione del commercio Inglese. Il governo che lo ~a ha cercato 1 quantunque indirettamente, di intro·

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