Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 20 - 31 ottobre 1907

554 R I V I S T A P O P O L AR E il cielo turchi no a grandi cumuli bianchi, attraver- acquefonti e due oli i, sempre di paesaggio e sempre sato da stormi d'uccelli migranti : pieno di pathos di poesia, in cui le luci e le ombre, le forme e i e di nostalgia. colori, non sono che i mezzi sensibili a esprimere * L'INVERNOdi Carl Ki.istner, il LAGOdi Walter r intimo spirito delle cose, l'idea recondita della Leistikow, r,' UscrTA di Ernst Oppler, la PESCAdi natura: mi basterà tradurre alla meglio in parole Rudolf Riemerschmied, la PuuTRICE n, RAME di il maggior dei quadri, LELANTIN CoRNOVAGLrAè ; Max Thedhy, e varii altri quadri di paese e d'in- un piccolo villaggio rurale, al quale conduce una terno, meriterebbero pure un cenno simpatico: ma tortL1osa stradetta: è sera tarda, ed il cielo s'ola <lese ·izione non equivarrebbe in interesse alla 11 scura, e qua e là qualche umile !ìnestrella comincia visione diretta; e basterà quindi l'averlo fugace-11 ad illuminarsi; e, non so come, si ha, cooncentranmente rammentati e lodati. Merita invece una nota·~ dosi ad ammirare, l'impressione del gran silenzio speciale, perchè appunto l'offre essa stessa non solo "'!dell'ora, del fresco e dell' umido della campagna all'occhio ma all'animo nostro, la PREGHIERA DI ·- notturna; solo un viandante attardato s' affretta, RicovERO di Kàthe Olshausen-Scbonberger: è un preso egli pure da una vaga malinconia, da un quadro forte, forse anche troppo, e che vi afferra e turbamento indistinto, a raggiunger la sua casetta, vi conq uide con una prepotenza tutta virile, in una il suo focolare, i suoi cari: <r Era già l' ora »..... notte serena e stellata , lungo un muro di cinta * Ma sono i due grandi ritrattisti, i due lob n bianco di luna, e cl.i là dal quale s'affacciano oscure famosi, il Lavery e il Sargent, che coprono qui e quasi sinistre le vette folte degli alberi, corre ìa quasi tutto lo spazio delle pareti. John Sargent, strada tacita e sola; e due uomini intabarr=iti (le più- freddo, più rigido, più fotografico, men ricco e ombre loro e· dei loro cavalli si disegnano nette vario anche nel colorire; e John Lavery, più sensul murò) bussano, certo da un pezzo, al cancello: tito, più mosso, più psicologico, tutto delicatezze saranno uditi? troveran gente ospitale? o dovran ed intimità. seguitar tìno a giorno, avendo magari smarrita la Del primo, quasi tutte le teste, e particolarmente via? ..... Lo spettatore, se è un poco nervoso, par- quella del Molto Onorevole L01m RrnBLESDALEch, e tecipa all' ansià. loro, alla loro impazienza, al loro pure, nell'insieme, è il migliore, il più vivo, il più dubbio inquieto. personale di questi grandi ritratti, sono spropor- * E mi fermo ancora un momento, tra le pitture, zionatamente piccine rispetto all'enorme lunghezza al grande ritratto, firmato ~a Otto Marcus, della dei corpi e delle gambe; e nessuna delle figure, famosa Miss ALLANche danza nel suo custume sem- per quanto materialmente dipinte assai bene, riesce plifìcatissimo, a collo, braccia, gambe e piedi nudi, intere~sante e simpatica; una, anzi, la SIGNORA destando nel pubblico, a dir vero, effetti·· tutt'altro HuNTER,ha un sorriso sciocco e maligno che diche d'ammirazione o di desiderio: troppo verismo, sgusta, e che l'artista avrebbe dovuto evitare di anc~e qui, tanto da parte della britanna Tersicore riprodurre, anche se vero.· quanto da_ quella del dipintore tedesco: troppa foto- * Del Lavery, invece (e questa è una sua caratgrafìa istantanea ingrandita e colorita; troppa vio- teristica generale) tutti i ritratti hanno una nota lenza e troppo poca grazia di movimento, special- attraente, un'impronta di gentilezza, un non so che mente nelle gambe; più che una danza d'arte, questo d'affettuoso e d'umano, che ci mette subito in conè un cancan da baccante; ciò che di brutto la prov- fidenza ed in comunfone coi suoi soggetti: e se vida maglia nasconde alle ballerine comuni, il guizzo anche, come qui, la maggior parte delle tele appare dei muscoli, la rigidezza dei tendini, il turgor delle talvolta incompiuta, sommaria, insufficiente, sempre vene, lo scheletro delle giunture, i minuti partico- però vi si trova giusto il disegno, intonato il colari dell'epidermide, sempre un po' atletica, dei pol- lore, estrinsecata l'idea; e spesso, tra cinque o sei, pacci, l'anatomia, insomma, così com'è senza nessun una è un vero e perfetto capolavoro: è il caso, correttivo, qui è pubblicato con una crudezza, e stavolta, di CHou BLEu, il giuojello e la gloria della direi quasi con una brutalità, che disgusta: e ~i mostra britannica. E' un'inglesina bionda e snella, esce dunque dall'arte, per rientrare nel documento: in piedi, di profilo, ·che volge appena la bella tema allora non è quì, la sua sede: è all'università. stina, e un po' più gli occhi, azzurri come la cocca * Tra le sculture, segnalerò: NIETZSCHE,busto di nastro, lo « chon >> che adorna la chioma, a guarin bronzo di Max Klinger, fiero~ potente, espres- dare lo spettatore, o meglio l' ammìratore; e un sivissimo, dalla gran fronte a bozze su cui le folte sorriso impercettibile,- non della bocca rosea nè ciocche della capigliatura ondeggiano come fiamme, de!lo sguardo celeste, ma di tutti i lineamenti, di dagli occhi profondi sotto le enormi arcate sopra- tutto l'essere, il sorriso misterioso e incantevole cigliari, dal largo mento quadrato all'ombra dei della giovinezza, della salute, della beltà , l' illufolti mustacchi; una TESTADI SIGNORINAn,on bella mina tutta; e dal « chou >> ormai famoso, dal dolce ma molto psicologica, come assorta nell' ascoltare, occhio sereno, la nota « bleu » si diffonde vaghisfusa in istagno da Wilhelm Wandschneider; un simamente, invisibile forse al profano di tecnica piccolo bronzo decorativo di Georg Wrba, DIANA crimatica, ma, come un recondito leit-nwtiv musicavakante una cerva, ferma nell' atto di trarre cale nell'anima d'una sinfonia moderna, capace d'arco, bellissime entrambe, la bestia e la dea, nel- d'affascinare ogni anima delicata, per tutto il quadro: l'atto elegante e snello dell'attenzione aspettante; insinuandosi in carezzevoli ondeggiamenti nel more due FIGURINEdi porcellana di Nymphenburg, lu- bido bruno del paltoncino di lontra, nel grigiocida e bianca, due capilavori odiosissimi, due ri- -nube della gonna semplice e liscia, nella neutra e pugnanti sarcasmi, più che caricature plastiche, rap- riposante opacità del fondo sul quale campeggia presentanti con spaventosa evidenza due vecchie pec- la deliziosa figura. Un giojello ! catrici rintonacate ed impenitenti, una da sola, X seduta in costume ed in posa postribolare, l' altra che fa la civetta con un vagheggino della sua età: l' una e l'altra vestite alla moda d'un secolo fa, o di poco più tardi. X La sala e la saletta inglesi, XII e XIII, decorate dal Brangwyn , conservano il loro aspetto di due due anni or sono; Alfredo East vi espone quattro La grande tribuna XV e i due passaggetti poligonali XIV e XVI che la precedono e seguono sono internazionali, e popolati rispe.ttivamente di sculture, e d' acqueforti, di disegni in nero e a colori, d'acquarelli. Tra le sculture, basterà nominare fugacemente il bel gesso vivace di Ettore Cadorin, LA GIOIADI V1vERE; le paffutelle testine infantili 1 in mamo 1

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