550 RIVISTA POPOLARE tutto il personale adibitovi. Eppure quel buon uomo aveva fatta la sua carriera e logorata la sua vita al palazzo della Minerva. E se per lui, vecchio burocratico degli uffici minervini, i collegi d'Italia, governativi e privati, erano tutti uguali, all'infuori della fiducia personale dei rettori, che si dovrà dire del popolo, il quale non si preoccupa affatto della questione educativa , ma solo degli studi ? Le vie sono tappezzate di promesse; i giornali decantano, sia pure in quarta. pagina, l'opera dei preti e degli speculatori, e, mentre lo Stato con olimpica serenità tacito spende, la rèclame vince, nè più nè meno che in commercio. Anche questa causa scomparirà quando nel Parlamento, nella stampa e nel paese penetrerà tutta l' importanza dell'educazione; ma intanto alla bassa e indecorosa rèclame che i privati fanno ai loro stabilimenti è necessario che il Governo, in modo dignitoso e normale, opponga una larga conoscenza dei suoi. Come usa per i collegi militari e per molte scuole ; nella stessa guisa che porta a conoscenze di tutti l'impianto di .nuovi servizi, la promulgazione di nuove leggi e regolamenti, così dovrebbe ordinare ai prefetti delle provincie che ogni anno annunciassero le nuove iscrizioni nei convitti nazionali per mezzo di manifesti, nei quali dovrebbe trovar posto un elenco delle residenze con relativa retta annua e le norme principali del regolamento intorno agli alunni. Ta'e manifesto, riprodotto nei bollettini dei diversi ministeri e nei giornali più diffusi, otterrebbe l' effetto desiderato. I convitti nostri, migliorati e conosciuti, vedrebbero aumentare il numero degli alunni; e quando si dimostrassero insufficienti ai bis'Ogni, lo Stato, di propria iniziativa o per volontà di popolo, dovrebbe gradatamente estenderli in armonia ai bisogni, e adattarli alle esigenze economiche dei diversi luoghi. Ma, ripeto, questo giorno è ancora lontano, e forse lontano assai; non solo i convitti nostri non vivono tutti una vita prospera, ma anche i più fiorenti hanno modo di accogliere altri giovani. Vediamo ad esempio Palermo, Napoli, Roma, Macerata ecc.; essi sono discretamente popolati, ma posseggono sontuose ville, perfettamente inutili durante tutto l'anno scolastico, e aperte solo un mese o due durante le vacanze per accogliervi al massimo una quarantina di alunni. Infruttuose ed enormemente passive da q1,esto lato, esse sarebbero adattissime per la loro posizione e per la vicinanza al convitto, per stabilirvi una sezione dei convittori piccoli, frequentanti le scuole elementari e, a seconda delle circostanze, magari qualche classe tecnica o ginnasiale. In forma piana e naturale, senza scosse e senza aggravi, si inizierebbe così anche la tanto desiderata divisione degli alunni in sezioni a seconda delle età, ritenuta in questi ultimi tempi mezzo indispensabile per poter svolgere una vera azione educativa, e della quale parlai nell' articolo sugli orfanotrofi del numero quindici di questa rivista. In conclusione, mentre la società combatte la sua gloriosa battaglia contro l'analfabetismo, i pregiudizi e le credenze religiose, éontro i nemici della verità e della morale, miglioriamo i convitti attuali, facciamoli conoscere con chiarezza nella loro essenza e nel loro sviluppo di aiuto alla scuola nazionale; ed essi, essi stessi si spingeranno nella via ascensionale pandoci modo di introdurvi quegli ulteriori miglioramenti che esige la scienza, e gli adattamenti richiesti dalle condizioni economiche del popolo. • L'idea dell'oi1. Dell'acqua è cert 1mente generosa, ma impulsiva prodotta dal disgusto e dall'indignazione dei recenti fatti e dal vivo desiderio di costruire qualche cosa di meglio. E' però destinata a rimanere idea, perchè speculazione ed educazione sana sono termini assolutamente inconciliabili. Il convitto nuovo che sta per sorgere a Roma a cura dello Stato costa un milione (oltre .il resto al collaudo ! dicono i maligni) per il solo edificio; ed ogni anno percepisce una dote di lire cinquantamila dal bilancio dell'istruzione. Nè riuscirà un convitto straordinario o modello come era nelle intenzioni di chi lo concepì. Tutti gli altri quarantadue, oltre il locale proprio, banno tutto il personale pagato dall' amministrazione centrale, esigono spesso dagli alunni rette elevate (600,800 ed anche rnoo lire), e con tutto ciò ogni anno ricevono dal Ministero « a bilancio spera » una somma che varia dalle cinque alle ventimila lire. Quindi se i convitti ideati dall' on. Dell'Acqua vorranno riuscire di sana concorrenza agli altri , non solo assorbiranno l'enorme capitale occorrente per la fondazione, ma la loro prosperità e la loro .azione di penderà in gran parte dalle altre somme che i fondatori ogni anno vi gitteranno invece di ritrarne guadagni. I convitti privati non possono costituire una smentita alle mie parole, in quanto, appunto per la povertà dei mezzi, avvengono nel loro seno i fatti più deplorevoli, che non hanno riscontro nè fra noi, nè negli istituti dipendenti dagli ordini ecclesiastici più ricchi, malgrado in questi lo stato innaturale del celibato sia un incentivo aJ male. Lo Stato solo ha i mezzi, forniti dall,a collettività per soddisfare i bisogni di essa, anche quando riescano finanziariamente del .tutto passiii. Epperò la proposta dell' on. Dell'Acqua deve esseri: intesa come necessità di provvedere d'urgenza all' educa:- zione dei nostri figli, e come incitamento a convergere tutta la nostra attenzione, il nostra affetto e la nostra fiducia ne; convitti. nazionali, ,introducendovi quei miglioramenti che sono opportuni pe~ renderli sani, attivi, superiori agli altri sotto ognt • aspetto. • Mentre però il nostro sguardo e la nostra opera seguono ed aiutano l'ascensione naturale e progressiva degli istituti governativi, un'altra azione, non meno doverosa, nè meno importante, dobbiamo compiere per salvare la nostra gioventù e il decoro della patria: la vigilanza sui convitti privati. Guerra a nessuno; a tutti piena libertà d'azione, ma entro i limiti delle leggi morali e civili. Constatia~o co~ vivissimo piacere che di questa necessità tutti ormai sono convinti. A Milano l' on. De Cristoforis elevò prima la sua autorevolissima voce. e sorse tosto u~ comitato pro educazione laica; che va estendendosi largamente. Il Ministro Rava ha inviato ai Prefetti la seguente circolare riservata, che credo opportuno sia da tutti conosciuta: « Sono noti gli orribili fatti avvenuti in alcuni istititi educativi e per i quali è ora così viva e dolorosa l'impressione della coscienza pubblica. « Debbo quindi fare appello alle SS. LL. perch~ sia usata la massima vigilanza ·sull' andamento ~1 tutti quegl'Istituti che per la legge Gasati e per 11 Regolamento sull'insegnamento elementare ~ono alla immediata dipendenza dell'autorità scolastica nell~ rispettive province. Tale vigilanza si estende a tu~t~ indistintamente siffatti istituti, siano essi pubblici o privati; ma è sopratutto sopra questi ultimi_ che essa deve esercitarsi più assidua e oculata, risultando che in essi appunto si verificano gl'inconvenienti più gravi per l'ordine e la moralità. « Le SS. LL. dovranno, qui odi, riferire sollecita-:- mente al Ministero sull'andamento generale degli Istituti sopra indicati, mandandone r elenco nominativo e dichiarando quali tra essi furono visitati
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