.. RIVISTA POPOLARE 523 per opere pubbliche, per la pubblica istruzione e per beneficenza assai più caratteristiche nella loro varia ripartizione e di natura più omogenea delle precedenti. Su roo lire di spese complessiva, se ne spendevano per opere pubbliche ordinarie e straordinari e: a Bologna 8, 1 >> Catania 8,3 >> Firenze 1 5, I >> Genova 28,9 >> Milano r r ,o >> Napoli. 6,8 >> Palermo 41,2 >> Roma . 22,8 >> Torino 16,4 » Venezia 7,4 L'alta cifra di Palermo è dovuta per la massima parte a opere straordinarie (nuove strade, fognature etc.). Le opere straordinarie hanno pure la prevalenza nei Com 1ni di Roma di Torino e di Genova. Nelle altre città i lavori straordinari hanno importanza minore. . Pure notevoli sono le differenze, derivanti anche talvolte da spese per nuovi edifici e open; straordinarie (Bologna e Venezia) per quanto riguarda la p~bblica istruzione. Bologna Catania . Firenze . Genova . Livorno. Milano . Napoli . Palermo. Roma Torino . Vènezia 23,6 °/ 0 22,9 )) l l ,4 ll I I ,4 ll 9,0 )) t 3, l >> lo, 5 >> 9,0 )) -I 2,6 )) l 7,9 ll l 9,0 » Gli sbalzi più notevoli si verifìcano nelle spese per la beneficenz.a pubblica a seconda non solo del vario grado di benessere economico delle popolazioni ma anche della importanza delle opere pìe locali. Così la spesa per questa categoria è quasi nulla a Roma. ove la beneficenza è retta da leggi speciali, si mantiene in cifre assai basse fra il 2,5 e il 3,9 °lo a Bologna, Napoli, Torino: Genova, Palermo, salendo invece a somme elevatissime a Venezia (9,5 °/ 0 ) a Firenze ( 10,4 °/ 0 ), a Livorno ove comprende il 14 °/0 di tutte le spese. Le spese di culto, una parte delle quali è spesso confusa in altre categorie, dànno soltanto a Palermo cifre di una certa importanza rappresentanti 1 °/ 0 del totale del bilancio. Fra le città che investirono ~omme notevoli in impianti di carattere prevalentemente industriale sono da ricordarsi Milano e Torino. La prima per un valore di oltre 7 milioni in acquisti di aree per nuovi quartieri popolari, in impianto di linee trarnviarie e di una centrale elettrica pei pubblici servizi , la seconda per 4 milioni e mezzo circa nell'impianto idro-termo-elettrico, l'acquedotto ecc. Per importanza di stanziamenti complessivi tiene il primo posto fra i bilanci comunali italiani quello di Milano con oltre 44 milioni di spese, seguono : quello di Roma con oltre 35 milioni , di Napoli e di Torino, con oltre 22, di Genova con quasi 21, di Palermo con 16 di Firenze con 11 e mezzo, di Bologna con 8, di' Venezia con oltre 7 milioni. Relativamente alla popolazione, il primo posto è invece tenuto da Genova con L. 82,81 per abitante: vien seconda Milano con L. 80,76 , poi Roma con L. 67,60, Torino con L. 62,14, Firenze con L. 53,65, Bologna con L. 50,44, Palermo con L. 49,01 , Venezia con L. 46,59, Livorno con L. 41,04, Napoli con L. 39,04, Catania con L. 29192. Anche da questi brevi cenni sommari pL1Òrilevarsi quanto sia ampio e multiforme il campo delle artività comunali per il libero svolgimento delle quali occorre ora una sana e radicale riforma legislativa e tributaria capace di dare ai vari organi amministrativi locali quel sentimento di indipendenza e di responsabilità diretta e quella rapidità di movimento che sono condizioni indispensabili di successo nell'azione sociale del Comune moderno. UGo Grusn SINTOl'Jll GRAVI (A proposito della questione meridionale) Quando una grande questione organica ad uno "tato si vuole eludere, perchè non si vuole risolvere secondo la sua dirittura, essa spunta sempre, per quanto velata, sotto tutte le altre questioni_ quotidiane, anche piccole, che si presen~ano alla nbalta della vita politica, tale e qu~le avviene ad u_n_an~- malato mettiamo di cachessia palustre: tutti 1 disturbi più lievi assumono i caratteri della infezione malarica. Sotto l' attLrnle questione. nasiana, pe_r es., traspa~e l'eterna ed insoluta questione mendwnale, che ricomparirà sempre, finchè n?n sarà ri_soluta col suo vero rimedio - secondo 1101- col sistema federativo. Si ha un bel ricorrere alla risorsa di Tecoppa, o-ridando al regionalismo e al separatismo; la que- ~tione nella sua incrollabile realtà resta là in attesa della sua ora, incubo a quanti non vogliono o non san no o-uardarla in faccia, perchè non vogliono o non sann~ affidarsi a criteri di giustizia. L'unità italiana indiscutibilmente è una buona cosa e, come tale, necessaria e benefka; ma indiscutibilmente non può dirsi ufile del pari a _tutte le reo-ioni italiane. A questo punto non crediamo adde~trarci in una questione che diventa spinosa; ad ogni modo però riteniamo che il sistema federativo infrangerebbe l'unitarismo assoluto, non la unità. E' indubitabile che la bassa Italia fece tutto quanto poteva per l' unità politica della patria 1_10str~,cui sacrificò i suoi figli e molti suoi interess_1; e rn~u: bitabile però che l'Italia unificata o, megl10, ufficiale non fece quanto aveva dovere di fare per r unità morale della stessa. Questa persuasione può essere anche erronea, ma ha serpeggiato fin dai primi giorni dell'annessione e va sempre guadagnando terreno; / la condotta del Governo centrale, oscillante sempre fra la turlupinatura e la sopraffazione, ci_ dimostra che non si è trattati con lealtà e sul piede cieli' uguaglianza. Si fa strada anche il sospetto che in tutto ciò possa molto inB.uire l' istituto monarchico, e precisamente la dinastia, d'origine nordica; donde le sue preferenze pel Settentrione. A quanto pare si vuole di proposito creare e mantenere un grosso equivoco quando a ogni muovere di fronda d' interessi locali si grida al regionalismo e al separatismo : è invece il sentimento dinastico che s'è affievolito, non il sentimento unitario. A questo nuovo stato di cose ha concorso, oltre gli errori dei vari Governi i tali ani, l' emigrazione, che ha messo le nostre popolazioni a contatto colle istituzioni repubblicane dell' Europa e della America. L'istituto monarchico non può reggere al più semplice esame critico; esso si fonda su pregiudizi di soggezione e di feticismo, perciò sulla ignoranza; esso deve quindi affievolirsi mano mano che le nostre popolazioni, istruendosi e elevandosi acquistano
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