522 RIVISTA POPOLARE Lespedsellperincicpiattliaitaliane NELL'ANNO 1906 La statistica delle spese comunali presenta, nonostante la uniformità del modello di bilancio per tutti i Comuni italiani senza distinzione di importa112a, difficoltà notevoìissimc. Forse per queste difficoltà, rese maggiori dal cambiamento_ d~l modello unico avvenuto nel 1900, non sono stati fatte dopo il 1899 altre pubblicazioni governative su tale argomento. Il modello di bilancio ora in pratica presenta del resto difetti gravissimi, dal punto di vista statistico: nelle spese generali, ad esempio, esso comprende senza alcuna distinzione tutte quelle relative a manutenzione di locali , di mobili , di illuminazione, di riscaldamento, ecc. risguardanti non solo gli uffici amministrativi, ma bensì anche le scuole, i mtrcati, le caserme, ecc., rendendo così impossibile una chiara classific3zione delle spese stesse. Ora, mentre alcuni Comuni hanno seguito il sistema prescritto dal modello suddetto, spingendosi fino a mettere fra le Spese generali straordinarie le somme erogate per costruzione di edifìzi scolastici, se ne hanno invece altri che continuano nel sistema anteriore al 1900 e tengono distinte le spese per i servizi diversi (scuole, mercati, caserme, ecc.) nelle varie categorie ove logicamente dovrebbero iscriversi insieme alle spese per stipendi , indennità e simili. Del resto non è questo il solo caso di disformità nel modo di collocare gli stanziamenti dei bilanci vi sono Comuni ove, ad esempio, il canone gover- 'nativo di abbonamento· al dazio di consumo invece che fra le partite di giro è posto fra le spese effettive di fronte ad un corrispondente stanziamento fra le entrate effettive, le spese per costruzione di edifìzi scolastici, di mercati, di macelli, ecc., figurano in alcuni bilanci nel movimento di capitali, in altri invece fra le spese effettive straordinarie, gli stanziamenti per teatri, musei, biblioteche sono ta- ,- lora compresi nella categoria delle spese generali,. tal altra in quella de_lle spese .per istruzione. Completamente differente fra città e città è poi il modo col quale si iscrivono in bilancio le entrate e le spese relative ai servizi municipalizzati amministrati in economia o in aziende speciali. Qualche volta figurano in entrata e in uscita tutti gli stanziamenti ad essi relativi, qualche volta invece soltanto l' utile o il disavanzo netto e le somme relative sono iscritte, per l'entrata, ora fra le Rendite patrimoniali, ora fra i Proventi diversi, ora infine nella categoria speciale accennata più sopra. N è le differenze sostanzia li si arrestano qui e dànno spesso ragione di sbalzi gravissimi apparenti fra città e città in riguardo a una determinata categoria di spese. Si aggiunga che le complicatissime disposizioni legislative sulla tutela dei Comuni rendono il bilancio comunale italiano, colle sue divisioni e suddivisioni delle spese obbligatorie e facoltative, il più intricato fra i consimili documenti di città straniere e tolgono ogni possibilità di avere, come si pratica per esempio in_ Svizzera e in molte città tedesche, il bilancio delle entrate e delle spese di ogni golo servizio. Nella statistica delle spese comunali di 42 grandi città pubblicata nell'Annuario statistico delle Città italiane (1) uscito per ini7iativa del Comune di (1) Anno l, 1906, Firenze, presso Alfani e Venturi. Un volume di pag. 300 L. 5. Firenze, si è tenuto conto, ·in quanto era possibile, di queste disuguaglianze e si sono così raccolti dei dati veramente omogenei e confrontabili. Non crediamo inutile esaminare qui più partitamente le varie ripartizioni delie spese nelle I 1 città più importanti del Regno durante l'anno 1906 (mancano purtroppo i dati della città di Messina). E vediamo anzitutto quanta parte della erogazione complessiva sia d.estinata al servizio del debito comunale: Su 100 lire di spese se ne erogano per per per servizio interessi estinzione del debito passivi di debito in complesso a Bologna. 8,7 11,5 20,2 ·» Catania. 8,3 3,2 11,5 >> Firenze. 9,8 7,2 17,0 » Genova. 18,6 4,9 23,5 >> Livorno. I 5,2 I 5,2 » Milano . 11,2 1,8 13,- » Napoli . 30,- 12,4 42,4 >> Palermo 6,3 2,3 8,6 » Roma 24,3 3,8 28, 1 » Torino . 5,4 4,5 9,9 » Venezia. 6,3 5,2 II,5 Il Comune di Napoli, che pagò nel 1906 fra interessi e ammortamento quasi IO milioni di lire, ha così fra le maggiori città italiane la massima quota di impegni pel servizio del debito: seguono Roma e Genova che ricorsero ampiamente al credito per i grandi rinnovamenti igienici-edilizi degli ultimi decenni. Le spese generali, fra le quali si comprendono tutte quelle per il personale amministrativo, per le pensioni per il mantenimento degli ufizi, pei servizi del dazio consumo, della leva, delle elezioni, ecc. rappresentano pure una parte assai notevole nei bi- • lanci comunali. Nello stesso rapporto percentuale col complesso del bilancio si avevano per le stesse città: Bologna Catania Firenze Genova Milano Napoli Palermo . Roma. Torino Venezia 20,6 2 5, l 24,0 18,7 20,4 l 5,7 23,8 l 5,0 l 5,0 28,9 La grande varietà di spese ·raccolte in questa categoria renderebbe necessario un esame più minuto delle singole parti di cui essa si compone e l'Annuario inizia tale studio dando per ogni città le spese per impiegati e pensionati distinti secondo i vari servizi a cui appartengono. L' esame delle tabelle relative eccederebbe i brevi limiti di questi appunti: non si può a meno peraltro, di notare come in generale esse rivelino quanto sia costoso l'impianto amministrativo dei Comuni italiani, in parte a causa delle impaccianti disposizioni legislative applicate senza distinzione alle popolose metropoli e ai piccoli villaggi , in parte per la tendenza formale e burocratica della quasi totalità di questi organismi alla peggio adattati in palagi antichi e gloriosi di tradizioni artistiche e storiche ma completamente inadatti alle necessità e agli scopi di una moderna amministrazione locale; Tralasciando di parlare delle spese di poli 1 ia e di igiene e di quelle per la sicurena pubblica e giusti1ia di cui si è discusso tanto negli ultimi tempi, esaminiamo brevemente le tre categorie delle spese
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