Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 19 - 15 ottobre 1907

RIV[STA POPOLARE 521 <e un esempio di alta moralità. Il paese ve ne saprà <e un gioi no grado. <e Quanto a me, se vorrete considerarmi come <e rappresentante vostro davanti all'Italia non o!fi- <c ciale, e aprirmi quando che sia modo di giovéire, <e parlando e stampando, a un interesse a un desicc derio a un bisogno della vostra città, aggiunge- << rete una gioia al conforto che già mi è venuto cc da voi » (op. cit.). La seconda elezione di Messina è nonostante l' ordine del giorno Crispi, annullata. Ma Messina la città della <e g1merosa isola che (nel 1860) si collocò per la seconda volta inir_iatrice del moto popolare d' Italia (1) >>, e a. cui Mazzini augurava la cc santità del pensiero e la logica dell' azione ». Messina la terza volta a protestare ad un tempo con lo stesso slancio contro la vergogna del bando del. grande Esule di Londra, nel febbraio 1867 rielegge Giuseppe Mazzini. Finalmente la terza volta la elezione dovette essere convalidata, così Messina raggiunse il suo scopo e l' Esule dei trent'anni di lotta, P?t~va r!- tornare incolume nel suo suolo. Ma Mazzini scriveva: <e è questa l'Italia, la mia Italia, l'Italia com'io <e l'ho predicata, l'Italia dei nostri sogni ? l'Italia, <e la grande, la bella, la morale Italia dell' anima « mia? Questo misto di opportunisti, di codardi, <e di piccoli Macchiavelli che si lasciano trascinare <e dietro le aspirazioni straniere? In verità questa « vita di macchina che scrive, scrive, comincia oggi « a pesarmi in modo strano ... Per questa via non si cc rientra in patria, diceva Dante, non sono Dante; <e ma è un dovere, pel mio milionesimo, verso il cc Padre degli Esuli e morrò Esule >> (2). Cinque annì trascorsero e Pisa gentile raccolse le ossa del più grande italiano per consegnarle a Genova sorella. Mes~ina, agosto 1907. NINO NICOLÒ M1NNECI • (1) Mazzini: Scritti politici, Vol. XI. (2) Saffi: Proemio agli scritti politici ecc., Voi. XV. La scienza cattolica La tanto attesa encicljca di Pio X non ha prodotto una grande agitazione fra i cattolici, nè molte disc·1ssioni fra gli avversari. E ciò si spiega col fatto che essa non. è riuscita nuova per nessuno: le idee principali che la informano erano già conosciute da un pezzo. Essa si può riassumete in poche parole: condanna incondizionata dei modernisti che, vedendo intristire l'annosa quercia, vorrebbero infonderle un po' di linfa vivificatrice, facendola adattare ai tempi nuovi ed alle . . . nuove asp1raz10m. Una certa novità si riscontra nel fatto che il pontefice, dopo di aver proclamato ed imposto la totale immobilità del pensiero, inculca ai perfetti cristiani lo studio della seieuza... cattolica. E dire che il buon papa Sarto è considerato come il più intollerante ed il più ignorante dei codini! Non vi sembra una novità, anzi una delle pili sbalorditire novità questa della scienza cattolica? Finora non s'era pensai.o a questa divisione fra la scienza cattolica e ... l'altra, e da tutti si credeva alla scienza una, libera, indipendente che sta al di fuori e al di sopra di ogni religione, partito o setta. Ma Pio X, per dare una vernice - si tratta di una leggiera vernice - di novi tà al nuovo documento, cerca di portare nel campo della sciem.a quel dualismo che non ha più rag-ione d'esistere neppure nel campo della filosofia. Io che consista poi questa scienza cattolica non è facile indagare, perchè l'enciclica mantiene un prndente silenzio in proposito. N è è a sperare che tale riserbo verrà violato quando che sia; al mé:lssirnonon si po tranno avere che delle lojolesche spiegazioni, che fondandosi sui soiiti distinguo, sono enunciate col deliberato proposito d'ingenerare confusioni ed eqnivoci .. Noi però potremo formarci un approssimato concetto di questa nuova scienza procedendo per eliminazione. Essa certamente condannerà, come del resto condannò con le persecuzioni al Galilei, il sistema copernicanp che, a dire del famigerato Bellarmino, « è il più confor,ne alla ragione, ma il più alieno agli interessi della Santa Sede>. Non comprenderà -l'astronomia che scombussolò le favolette della Genesi, nè la critica storica che ha scoperto tutte le interpolazioni e tutte le falsificazioni commesse dai monaci nel medio· evo, nè Ja mitografia che ha provato le relazioni di dipendenza tra la Bibbia e gli Atharva, i Vedangas, i Vedanta (libri sacri indiani) ed il Zend-Avesta (libro sacro persiano). La nuova scienza darà il bando alla fisica, alla chimica, alla fisiologia, alla geologia, alla paleontologia, all'embriologia, alla filogenesi, alla preistoria; insomma a tutte le gloriose conquiste del pensiero. A che si ridurrà essa adunque? Ad un nome vano privo di serio contenuto. ♦ Sembra poi strano questo idillio che Pio X vuole intrecciare con la scienza, (cattolica) quando è trascorso un tempo relativamente breve, dacchè Pio X scagliava anatemi contro la libertà, il i:,rogresso, la scienza e Brunetiére ne proclamàva la bancarotta. Gli è che la scienza è uscita sempre vittoriosa dalle persecuzioni più che millennarie della chiesa, la quale vedendo fugati dal cielo e dalla terra -· per opera di quella - gl'idoli della superstizione e del fanatismo e riconquistato dalla ragione il trono che essa le aveva usurpato tenta questo nuovo espediente. Ma. ogni spirito libero di leggieri s'accorgerà che l' ultimo tentativo della chiesa è suggerito dalla disperazione e che tutte le male arti di Lojola non riusciranno a ricondurre le anime emancipate alla barbarie del medio-evo. ROSARIO CIARAMELLA 1\i nostri abbonati - Riceviamo continuamente dagli abbonati richiesta dei numeri della Rivista Popolare 11e 12 dell'annata XIRammentiamo ai richiedenti che quei numeri costi. tuiscono il fascicolo speciale consacrato alla memo1·ia di Giuseppe Mazzini. In detto fascicolo la numerazione delle pagine segue quella della Rivista, per comodità, degli abbonati che fanno rilegare in volume le annate. Abbiamo ancor·adisponibili pochi esemplari di detto fascicolo, di olt're cento pagine, riccamente illust-rato (lo diciamo pei nuovi abbonati); che la _nostra amminisfrazione può cedere a L. 1.50 ognuno.

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