!SO() RIVISTA POPOLARE vecchio sopraintendente (egli era stato quarant'anni nella casa) riceve un salario. Il resto non ha niente altro che il nutrimento i>. « Buon nutrimento? » « No, molto economico, cibo grossolano. Dopo che un uomo ha servito il suo tempo qui,-quattordici o quindid anni, - egli può essere aiutato ad aprire un piccolo deposito proprio ». « Le condizioni sono le stesse in tutti i negozii d' Osaka? » « Sì, da per tutto le stesse. Ma ora molti detchi sono diplomati nelle scuole commerciali. Quelli mandati alla scuola ·ommerciale cominciano la loro pratica molto tardi ; e si dice che essi non riescano buoni detehi come quelli allevati dall'infanzia ». « Un impiegato giapponese in una casa estera sta molto meglio >>. « Non credo » , rispose il mio amico, molto positivamente. « Quelli che parlano bene inglese, ed hanno appreso la maniera d'affari estera, possono guadagnare cinquanta o sessanta dollari al mese per sette o oao ore di lavoro al giorno. Ma essi non sono trattati come nelle case giapponesi. Un uomo destro non ama lavorare sotto gli stranieri. I forestieri usano d'essere molto crudeli con i loro impiegati e servi giapponesi ». a Ma non adesso? » chiesi. « Forse non spesso. Essi hanno visto che è dannoso. Ma essi usavano batterli e dar loro calci. Un giapponese ha vergogna di parlare scortesemente ad un detchi o ad un servo. In una casa come questa non esiste scortesia. I proprietarii ed i sopraintendenti non parlano mai ruvidamente. Voi vedete come lavorano duramente tutti questi uomini e ragazzi senza essere pagati. Nessun forestiero potrebbe esigere un lavoro come ·quello, neanche con grandi stipendii. Io ho lavorato nelle c-ase estere, e lo so >>. ♦ Non è un'esagerazione dire che la maggior parte dell'intelligente servizio reso nel commercio giapponese e nell'abile industria non è stipendiato. Forse un terzo del lavoro commerciale è fatto senza mercede; la relazione tra padrone e servitore essendo di perfetta fiducia da ambo le parti, e l' assoluta obbedienza assicurata dalla più semplice delle condizioni morali. Questo fatto fu quello che più m'impressionò durante la mia permanenza in Osaka. Mi sentivo ammirato, mentre il treno della sera di Nara mi trasporta va via dal giocondo strepito della grande metropoli. Continuai a pensarla mentre guardavo approfondire il crepuscolo sulle leghe di tetti, sopra la sfilata dei fumaiuoli delle fabbriche, sempre elevanti la loro offerta di fumo al santuario del buon Nintoku. Subitamente, sopra il tremolio dei fanali innumerevoli, sopra i punti bianchi come stelle delle lampade elettriche, sopra lo stesso crepuscolo crescente, io vidi elevarsi , glòrificata nell' ultimo splendore rosso del tramonto, la meravigliosa antica pagoda di Tennoji. E mi domandai se la fede da esso simbolizzata non abbia dato aiuto per creare quello spirito di pazienza e d' amore e di fiducia, su cui è stata fondata tutta la ricchezza e l' energia e la potenza della più forte città del Giappone. GIULIO DE GEORGIO ======================-- --- ================== A i nostri abbonati che non fanno la col le1ione della Rivista e che vogliono mandarci il N. 7 dell' anno IX, il N. 15 del!' anno X ed il Num. 1 di quest' anno daremo in cambio un lib1·0 del valore di cent. 50 da scegliersi nello elenco dei libri che diamo in premio a chi p1·ocw·a abbonati. ~IVIST A l)ELLE 1'1VISTE Hen~ i Cavailles: La rappresentanza deglt interessi reglonaU. - l viticultori del Mezzogiorno sono riu scid ad attirare sulle loro miserie l'attenzione del paese e dei poteri pubblici. Lasciamo ad altri l'indagare sulle cause della crisi economica reale che attraversa il Mezzogiorno ed occupiamoci di un altro importante aspetto del problema. Si rimprovera ai costruttori del Mezzogiorno di aver mancato di preveggenza nel passato e di energia nel presente e di non sapere che invocare l' intervento dello Stato. Che abbiano mancato di preveggenza specializzandosi in una sola cultura è vero ; ma su tale via vi furono spinti dallo Stato. Non è lontano il tempo in cui tutti li lodavano e ne esaltavano il cç>raggio e la tenacità per la lotta contro la filossera e per la ricostituzione dei vigneti. É anche vero che oggi non danno mostra di grande iniziativa ed invocano l'assistenza dello Stato. Ma fai:no lo stesso gli zuccherieri, i metallurgici, gli allevatori di bestiame ... ; tu•ti al Nord come al Sud, nelle regioni d'intensa attività economica come nei centri di minore produtti - vità. Tu:ti i Francesi-e non i soli Francesi-agiscono ugual - mente. E la tendenza generale di ricorrere ai pubblici poteri. Del resto l' iniziativa dei mt::ridionali come potrebbe mani - festarsi ? Qua I' è l' assemblea, che avrebbe potuto ordinare e quale è il corpo che avrt::bbe potuto fare l'inchiesta che si reclama t::d è necessaria? È vero : i meridionali hanno avuto torto di non aver saputo prevedere ; essi hanno torto di non saper volert.!. Ma bisogna chiedersi sinceramente se dipende da loro il prevedere t:: il volere e se le istituzioni non hanno la loro parte di responsabilità nelle crisi attuali. La verità è che gl 'interessi regionali e in particolare gl 'intt::ressi economici , non trovano da esprimersi in alcun corpo organizzato che sia loro proprio, e che ei.si non sono nè rap. presentati nè difesi e che spesso essi ignorano le loro proprie condizioni. Il capo dell'amministrazione regionale attualmente è il Pre fetto. Ma il Prefotto è più un agente politico che il direttore di un organismo di ordine economico. Egli è notato pd servizi elettorali che rende e non pt::r la influenza che puo avere sulle prosperità materiale del dipartimento. Resta poco tempo in un paese; conosce male lo spirito, gl'interessi, i bisogni delle popolazioni che amministra. Egli viene e passa. Assorbito dalla sua missione politica egli non cerca di mettere in valore il suo dominio, a svifupparne le risorse agricole e industriali. Il dipartimento ha la sua assemblea elettiva : il consiglio generale:! , difensore naturale degli interessi regionali. Ma la competenza di questa assemblea è ristretta, il suo intervento limitato a certi affari, il suo biìancio modesto; le sue sessioni sono rare e brt::vi; esse bastano appena per ascoltare i rapporti, sanzionare le misure dei capi dt.!i diversi servizi ammininrativi che il Prefetto gli sottopone. Esso si occupa delle impostt::, delle strade, dt::i tramways, degli t.!difici dipartimentali, dei manicomi. Il Consiglio generale non è che una Ca.mera di registrazione. Senza iniziativa , senza responsabilità , non è un assemblea attiva e vivente che si sforza di cercare il meglio e di amministrare con sagacia e preveggenza. Il pubblico lo sa e non s'interessa alle sue riunioni; spesso le ignora. Non c'è una vita regionale come c'è una vita comunale. Le Camere di Commercio, almeno in alcuni dipartimenti, hanno più attività ed una iniziativa più libera; rendono servi.ti incontestabili ; ma sono ostacolate da ogni sorta di for~alità amministrativa. Le Camere di agricoltura non esistono. C' è la Camera de' Deputati e c' è il Senato per la difesa degli interessi regionali. È vero. Ma essi vi sono male difesi per divers, motivi. [ deputati sono eletti a icrutinio di circon.
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