Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 18 - 30 settembre 1907

RIVISTA POPOLARE 491 filosofia e storia delle religioni, sopratutto del Cristianesimo e del Cattolicismo, e di arte e letteratura religlosa; cattedre a cui liberamente devono Jioter aspirare laici ed ecclesiastici, e i cui corsi ogni aspirante a carriere ecclesiastica dovrebbe frequentare, i cui esami superare. In genere l'aver frequentato le ::;cuole secondarie e universitarie nazionali dovrebbe essere obbligatorio, ciò avrebhe per effetto (a di elevare la cultura del clero, (b di creare una cultura filosofica e religiosa anche tra laici ·col risultato di togliere il monopolio della cultura religiosa al clero e di obbligarlo a subire le critiche dei laici e a difendersi contro di esse. Il Gladstone nei suoi Gleanings of the Past, discorrendo della politica ecclesiastica italiana, aveva già fatto osservare fin dal 1877 come sia stato un grave errore il sopprimere le cattedre universitarie teologiche, che in Germania ebbero tanta importanza nel creare una cultura in,dipendente; e come la legge delle guarentigie ha per effetto di sottrarre la Chiesa a ogni controllo dell' opin;one pubblica dei fedeli 0 della cultura dei tempi. A ciò dovrebbe aggiungersi un'altra disposizione: la eleggibilità dei parroci e dei curati da parte delle Congregazioni; dopo che compiuti gli studi universitari, i candidati alla carriera ecclesiastica si sono qualificati di fronte ai loro superiori ecclesiastici, come per esse idonei, essi devono poter -0oncorrere ove credono, ed ottenere eligibilità da parte dei loro futuri ... sudditi; e a loro volta devono prestar giuramento di fedeltà, come i magistrati, alle leggi esistenti. Que:,;te disposizioni basterebbero a porre l'autorità ecclesiastica superiore iu condizione di dipendenza dall'opinione pubblica, e assicurerebbe in pro- <!esso di tempo che anche essa direttamente o indirettamente ne emani, e cosi se ne modifichi lo spirito. La Cbiesa non potrebbe così più a lungo sussistere senza diRcussione, senza controllo, senza scelta, senza diventare l'organo progressivo della coscienza religiosa nazionale, senza fusione di qnesta con lo spirito patriottico, con lo spirito sociale, con lo spirito di cultura del tompo. S'intende che i membri di ogni con gregazione o parrocchia non dovrebbero essere tenuti ad eleggere solo chi gode la fiducia dell'autorità ecclesiastica superiore; la legge deve semplicemente garentire che l'eletto abbia fatto gli studi necessari, goda .di buona fama, e sia ossequioso alle leggi: la con correuza non dev'essere solo tra ecclesiastici, ma costante anche tra laici ed ecclesiastici, il sacerdote deve essere colui che meglio sa toccare il cuore degli uomini ed elevarsi al di sopra di sè stessi, col cousiglio, la parola, l'esempio. Solo l'esperienza, e nessun esame, può dire chi sia naturalmente e veramente sacerdote. E sopratutto dal controllo delle finanze della parrocchia da parte di nna commissione di laici, con appello, si intende, a!P autorità giudiziaria, che può dipendere l'intero successo del regillle di concorrenza e controllo cosi i11augurato. Ora che cosa vorrAbbe dire la democratizzazione e liberalizzazione del Cattolicismo mediante lh sua subordinazione alla volontà nazionale itafoma? Vorrebbe dire ipso-facto fare di Roma e dell' Italia il cervello e lo strumento di progresbo morale non solo dal mondo cattolico, ma dal mondo intero, vorrebbe dire aver compiuta una riforma più grande della Riforma del secolo XVI, poichè quella era asserzione della libertà individuale di coscienza contro un'autorità dispotica e questa significherebbe Ja integrazione della libertà individuale con ·l'autorità della coscienza storica e sociale progressi va; epperciò stesso significherebbe la riunificazione morale e religiosa di tutta l'umanità di razza bianca; porrebbe le forme più intense di entusiasmo a favore della federazione degli Stati Europei e della pace, e creerebbe quello spirito di dovere sociale in. tutte le classi_ senza cui la stessa organizzazione collettiva della proprietà !!On saprebbe reggersi, Tale sarebbe la Chiesa sognato da Giuseppe Mazzini: ei non fece che prendere il sogno di Dante e al posto del Papato e dell'Impero sostituire il Consiglio, sotto un aspetto, politico, sott'altJo, religioso delle Nazioni rette a democrazie. Mi si chiederà quale probabilità esiste per la realizzazione di questo sogno. Rispondo anzi tutto che essa dipende principalmente dal carattere dall'energia morale dell'Italia; non si può augurarle primato e missiene più nobile pel secolo XX ; si tratta d'una missiono che essa sola può compiere al mondo, perchè in essa è Roma e in Roma è il Papato: rendere Roma indispensabile all'avvenire come lo fu all'antichità e al medio evo, e in una forma infinitamente più vasta, più alta e nobile Me è dessa da tanto? Può essa tollerare che ciò non sia? Inoltre, rispondo, è certo che il ~redere il sogno realizzabile è la prima condizione per mettersi all'opera; non c'è Pio X, non c'è gesuitismo che tenga, nessun può dire a-p1·iori quanta sia l'energia neces. saria a vincere le resistenze inerenti al problema, e se la vittoria possibile o impossibile; solo il fatto può dirlo; a far ridere coloro che trovan logici i signori del Vaticano e illogici utopisti i cattolici liberali; la questione della logica e della coerenza questi ultimi non devono risolverla che con le proprie coscienze; per noi la ]oro lotta è parallela a 'l uella di tutti i tempi tra il diritto latente e il diritto positivo, tra la fonte viva della autorità e la sna. espressione storica, tra progresso e conservazion,e, l'innovatore ai logici rischia. sempre di parere un anarchico. Il pro blema si riduce allora a questo: o l'assurgere graduai• mente a una riforma della Chiesa, costituzionale, morale e sociale, che ne faccia ciò che Mazzini augurava è uua necessità o almeno una possibilità Storica; e allora: o l'organizzazione ufficiale della Chiesa acconsentirà ad esRe1·e penetrata e riformata, o essa sarà sostituita con nn'altra che ne terrà meglio il posto e realizzerà l'ideale conformemente ai tempi; o non lo è, e allora l'idea mazr.iniana è un'utopia, il Cattolicismo liberale non ha signi{icato, Roma non è ne·cessaria all'avvenire del mondo e l'Italia non ha nessuna meta pel secolo. Si tratta insomma di sapere dov'è l' energia di vo• lontà etico-religiosa per trasformare il sogno in fatto. Ebbene questo è un problema che concerne coloro che dentro o fuori la Chiesa, dentro o fuori del Cristianesimo di qualsiasi chiesa ufficialmente costituita ere-

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