Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 18 - 30 settembre 1907

RiVISTA POPOLARE 489 aveveno alcuna gloria classica a cui volgersi indietro a guardare, e che percio non potevano spingere lo sguardo che a sè dinanzi, se ne staccano con la Riforma. E con la Riforma il problema delle reldzioni tra Chiesa e Stato si avvia verso una soluzione simile a. quella adottata dagli Stati del!' antichità classica. Il Capo dello Stato diviene di nuovo il Capo anche della Chiesa; questa di nuovo diventa una fra le tante funzioni dello Stato. E quando la monarchia diventa costituzionale prima, e parlamentare di poi, il controllo della vita religio:sa organizzata passa al gabinetto e quindi al Parlamento, il quale quindi è sovrano anche in materia di rito e di dottrina (1). L'esistenza accanto a una Chiesa stabilita nazionale di Chiese libere o n9n conformiste, fa della condizione di cose inglese un anello iatermediario tra paesi ove esiste una sola Chiesa nazionale stabilita e paesi in cui vige pienamente la separazione deIJa Chiesa dallo Stato come gli Stati Uniti, l'Australia, la nuova Zelanda, per restare nel mondo riformato· D'altronde anche in Inghilterra il movimento per la separazione assoluta della Chiesa dallo Stato va ingrossando. Vi sono varie influenze in questo senso : anzitutto l'ostilità all'attuale stato di cose da parte dei Nonconformisti; in secondo luogo l'attitudine in complesso reazionaria, sopratutto nelle campagne, del clero anglicano: questo, essendo reclutato sopratutto tra i figli di famiglie aristocratiche e ricche, imprime alla vita religiosa, una freddezza, un carattere di classe , che o la uccide o ne fa esulare gli epiriti più sinceri ; in terzo luogo il fatto cl.te la diffusione della cultura e la elevazione del senso morale rende sempre più incompatibile con la serietà e la sincerità l'omaggio a formule dogmatiche barbare adatte alla mentalità di or sono perecchi secoli. Io non esito ad affermare che ben pochi membri dell'alto clero anglicano raggiungono la iiberalità di vedute dei più noti leaders del cattolicismo liberale , quali un Tirrell , un Von Hugel , un Loiay; in quarto lnogo la difficoltà di accontentar tutte le sette sulla questione dell'insegnamento religioso non confessionale nelle scuole; e in quinto luogo, la impossibilità, per non dire l' assurdo pratico, in cui si verrebbe oggi a porre il parlamento se prendesse a discutere dei canoni dottrinali, di verità dottrinali, di verità religiosa. Ma non oserei dire che tale movimento sia inevitabilmente destinato a trionfare e soprts.tutto a trionfare permanentemente: e ciò per varie ragioni. Anzi tutto non vi sarebbe da mera vigliarsi che i Nonconformisti dopo aver spodestato la vecchia chiesa, intendano mettersi al suo posto ; attualmente anzichè a un moltiplicarsi di sette, vi è tendenza a fusione ed a sintesi ; anzichè a costrurre nuovi dogmi vi è tendenza a sottrarne molti tra gli antichi e ad accentuare l'elemento etico, sicché, al momento opportuno il sostituto potrebbe esser pronto. Inoltre il piovere in Ingilterra di molto congregazioni cattoliche francesi , fa si che si apprezzi di più la circostanza chè l'esistenza di una chiesa stabilita. nazionale è una (1) E. W. BRIDGE. The Constitutional Law of England. Stevens and sons, London, 1905. garanzia contro I' influenza straoiera del Papato e dei Gesuiti, e che piuttosto che a toglierla di mezzo, si pensi da molti, alla cui testa è Oliver Lodge, che sia meglio toglier di mezzo le sue commissioni coll'aristocrazia terriera e feudale per renderla più popolare; ed allargare la sua comprensività e la sua influenza morale e sociale, semplificando riti e formule, e dando prevalenzs al culto sui credi. Ed a chi segue le corrispondenze di privati all'editore dell' Hibbe1·t JoU1·nal è chiare che anche negli Stati Uniti e nell'Australia e nella Nuova Zelanda la separazionè della Chiesa dallo Stato ha carattere puramente accidentale, ed è dovuta più che altro alla eterogeneità della popolazione costituita in gran parte di immigrati, ed a ciò che in materia religiosa, come in materia sociale, ivi non si è ancora operata la sintesi che è indispensabile si operi perchè vi sia un vero spirito nazionale. L'avvenire solo pnò dire se la pienezza di sviluppo dello spirito e del carattere nazionale sia in questi paesi nuovi possibile senza una correlativa ed unitaria sua espressione religiosa collettiva. Ciò che fin d'ora si può dire si è chè in tutti questi paesi la vita religiosa sarà sempre controllata dalla legge nazionale: separazione o non separazione, in tutti i paesi riformati il credente e il cittadino coincidono. Ma vi sono anche i paesi in cui la Riforma non ha trionfato nel secolo XVI: la Francia, l'Italia, la Spagna, l'Austria, l'Ungheria. In tutti questi paesi la Costituzione ufficiale della Chiesa reclama obbedienza alle proprie leggi prima che a quelle dello Stato; il credente è posto al disopra del cittadino; e d'altra parte la coscienza nazionale di tutti questi paesi non può a meno di considerare il. Papa come uno straniero. Qui il confiitto tra l'a ·1 tori tà religiosa e la coscienza nazionale è logicamente insanabile. Quale ne sarà la soluzione? Ebbene: ciò che è avvenuto in Francia ci dice ciò che avverrà in Ispagn11, in Anstria, ecc.; ma non ci può dire ciò che si deve fare in Italia e ciò per la semplicissima ragione che l'Italia ha il Vaticano in casa, e non è semplicemente una nazione cattolica che attenda da Roma lontana la parola d'ordine. La vita della Chiesa e la vita nazionale sono da 19 secoli tra loro intrecciate, non solo spiritualmente, ma economicamente e politicamente. La Chiesa, erede del!' Impero romano, può considerarsi come la impersona.zione più colossale del genio la.tino come ciò in cui si esprime la natura più profonda della nostra razza. E' qui che l'idea mazziniana della terza Roma si rivela non solo come la retorica o fantastica visiene di un mistico e poeta, ma come una profondissima intuizione storica di uno dei genii più colossali che il mondo riconoscerà. Roma fu il centro del mondo antico. fu il centro dell' evo medio; p11òRoma non essere il centro dell'avvenire? Riflettiamo bene che cosa significa la presenza del Papato in .Roma, di questo, sia pur cadavero, ma. che è assai meno cadavere in oggi di quando or è più d' un secolo il tricolore francese sventolava su Castel Sant' Angelo o di quaudo il Papa. era captivo di Napoleone e moriva in esilio, E sopratutto, nel tenere i nostri sguardi fissi alla Corte Papale non dimentichiamo la Chiesa e

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