Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 18 - 30 settembre 1907

RIVISTA POPOLARE DI Politica, Lettere e Scienze Sociali Direttore: Prof. NAPOLEONE COLAJANNI· (Deputato al Parlamento) Esce in Roma il 15 e il 30 d'ogni mese Italia: anno lire 6; semestre lire 3,50 - Estero: anno lire 8; semestre lire 4,50 Un numero separato Cen t. 30 Amministrazione: C01·so Vittm·io Emanuele, n. 0 115 - NAPOLI Anno Xlii - Nnm. 18 ABBONAMENTO POSTALE ltoma, 30 Settembre 190'1 Pel nuovi abbonamenti - Avvertiamo in tempo gli amici nostri che tutti i nuovi abbonati, che pagheranno anticipatamente l' anno 1U08 riceveranno gratis la Rt,'vz'sta da oggt,' a tutto .Dicembre 1907. loloro che cl procureranno dei nuovi abbona# rfreveranno #bri di nostra proprz'eta pel valore di una llra per ognl abbonato, secondo i prezzi segna# net catalogo dei premi semigratuz'ti. Volendo anche protranno dedurre tale Importo del premio dal prezzo del proprio abbonamento. SOMMARIO: Gli avveuhneutl e gli nomini: Noi : ( Per la riapertura della Camera - Pio X ha ragione! - L'ultima risposta di Roberto Mirabelli - Gli scioperi di Napoli -- Gli scioperi di Puglia - Sicilia e Calabria in Corte di Assise .•. a Trieste - Per la riforma costituzionale in Francia ... e in Italia - I congressi di Essen .e di Cristiania•- Coo:- ..- ,.,_-,~..s.t .:.:.::-[o sciop'Cr'is~i• An~rsa - Cose Inglesi). - Dott. Napoleone Colajanni : Per l' ab0lizione della pena <li mor:e in Francia - Noi: A proposito del giornale repubblicano quotidiano - Angolo Crespi: Per un'aziont: anticlericale positiva - Vincenzo Galante: li problema della magistratura nell'ora presente - Prof. F. Pietropaolo: Rifioritura filosofi.ca - Salvatore Multlneddu: Et;odoro Lombardi - Giulio De Georglo: In Osaka - IU vist,a delle ltl vi stie : · La rappresentanza degli interessi regionali (Revue bleu)...; Dotando le scuole inferiori ( The Ontlook) - Le prepotenze l:.glesi nelle Indie (The Times Weckley) - Il viaggiatore inglese in Francia (The Accademy) - Salari e rincaro (Preussische Jahrbilcher) - Partito socialista e legh~ di resisten 7 a in Svizzera (So 1 ialistische Monatshefte) -- I pericoli dei uggi Rontgen (Deutsche Revue) - Il valore della civiltà inglese (Deutsche Revue). GLI ftVVENIMENTI e GLI UOMINI Per la riapertura della Camera.-Corrono voci strane sul procesEJoNasi e sulla riapertura della Ca.mera. Sul processo Nasi si assicura che il Presidente del Senato· Canonico e i suoi due scabini , come li . chiama L'Avanti, Senatori Municchi e Manfredi, di accordo coi Commissari della Camera hanno deciso di non estendere le investigazioni a.Ile accuse per le quali l'Autorità giudiziaria pronunciò a suo tempo il non luogo a procedere. Questa decisione , come il giornale socialista di Roma dimostra, è inesplicabile e dà ragione ai nemici dello stesso Nasi che vedono nel Senato il preconcetto di continuare il salvataggio, che stette tanto a cnore alla magistratura 1Jrdinaria.- Se i mandati, a suo. tempo incrim,inati, sono corretti, e noi siamo dispostissimi a crederlo , non ci sarebbe stato alcun male a sottoporli alla competenza del Senato ed alla pubblica discussione. Ci avrebbero gua- -dagnato Na.si, il Senato e la causa della giustizia. Il processo Naei intanto si sa che comincerà. il 5 novembre ~ mentre fa Camera Alta funzionerà come Oorte di giustìz"ia si giudica che non possa stare aperto il ramo elettivo del Parla.mento. E se il processo continuasse, com'è probabile, oltre il mese di dicembre la Ca.mera dovrebbe rimanere chiusa? Sarebbe una enormità ben altrimenti impolitica., se non incosti tuziona.le, che non dovrebbe e non potrebbe essere tollerata. Questa ipotesi della prolungata chiusura della Camera ha fatto rievoca.re all'Avanti un precedente ch'è del tutto sbagliato. Ora le cause buone non bisogna danneggiarle con cattivi argomenti. Il giornale socialista scrive : • Siamo come ognun vede, in piena ·dittatura giolittiana ». • Lo Stato sono io I-può ripetere, in Italia. l'on. Giolitti •.. 11 Abbiamo già rilevato avant' ieri quali danni produca ali' economia nazionale questa soppn:ssione dell' attività legista - tiva, in un momento nel quale molti disegni di legge, importantissimi, attendono la approvazione dt:l Parlamento. · • Abbiamo già rilevato-e torneremo diffusamente sul grave argomento - come nessuna giustificazione possa addursi per questa instaurazione dittatoriale. 11 Dobbiamo però oggi ricordare come, nei passati tempi sia persino bastata - era al governo Crispi - un'intempestiva chiusura di sessione per determinare una vera ribellione di tutti i rappresentanti elettivi del Paese;, i quali si riunirono a protestare, prima nd capoluoghi delle regioni e, poi, convennero a centinaia in Roma, ove in seguito ad una memoranda riunione alla storica Sala Rosa, obbligarono il tenace statista siciliano-eh' era ben altra stoffa di dittatore ribelle che non sia il burocratico Giolitti - a riaprire i battenti di Montecitorio I » « Ed ora? ... » Due osservazioni-rettifica: 1° L'euorruità del decreto di proroga della sessione del 14 dìcernb1;e 1894 era enorme perchè all' indomani di uu voto della Calllera contro il ministro Crispi sopra la guistione morale, che riguardava soltanto lui pfYl·sonalmente; oggi il caso è aHsai di verso: la Camera rimarrebbe chiusa per ragioni indipendenti dall'on. Q-iolitti, che noi troviamo insussistenti ; 2° Non è vero che in seguito alla riunione della Sala. Rossa , alla quale prese parte anche l'attuale Presidente del Con" .:'i 1 1 fo!-ìsest,atll ri~ '-rta la Carnera. Tutt'altro, il decréto di proroga segui il decreto di scioglimento e la famosa epurazione delle liste elettorali e il Parlamento si riunl in maggio 1905, dopo oltre cinque mesi d'incostituzionalissima chiusura. Se l'on. Giolitti volesse tener conto del precedente invocato dall'Avanti avrebbe buon giuoco. +, Pio X ha ragione I - E stata pubblicata l'enciclica nuovissima di Pio X , che fa seguito e commenta il nuovo Sillabo. Il titolo in latino maccaronico potrebbe far supporre che si tratti d1 un documento noioso. Invece, no. Nel suo genere non poteva riuscire più dilettevole, percbè è scritto in uno stile vivace , spesso aspro , sempre polemico, che a noi francamente piace. Pare che le migliori accoglienze le abbia avute dal clero francese; i Tedeschi e gl'Inglesi se ne mostrano alquanto costernati; gli Italiani si fregiino le mani, per canzonatura ; poichè tranne pochi uomini sinceramente religiosi dei sacerdoti nostri, completando l'an-

478 RIVISTA POPOLARE tico giudizio di Erasmo di Rottordam, si può dire che: o sono atei o sono asini. Pio X attacca tutto e tutti: il modernismo, l'evoluzionismo, il subbiettivismo, il filosofismo, lo schelleismo, e tutto ciò che può finire in ismo; attacca e demolisce, dal punto di vista dei dogmi cattolici, con nna logica spietata è tagliente. Tyrrel, Loisy, Le Roy, Laberthonniere, Murri ed anche Bonomelli , Fogazzaro, Il Rinnovamento e tutti quanti, questa volta sono messi proprio coile spalle al muro : o restano nella Chiesa rinnegando tutto ciò che hanno detto e scritto con sincerità e rimarranno cattolici ; o intendono restarvi a forza di restrizioni mentali ed avranno dato un grande esempio di sfacciata ipocrisia, qualora non intendano uscirne con dignità e con coerenza. Tra gli Italiani Don Romolo Murri pare che accetti l'enciclica con rassegnazione ultra cristiana, tanto che qualche democratico cristiano più acceso lo accusa di abbandono , di dise1·zione..... E Don Murri si è difeso ricordando ciò che al tre voi te ha seri tto. Se Pio X non gli restituirà la Mes~a , darà prova di ricordarsi troppo degli astii de} Cardinale Sarto. Ma chi ha poca voglia di sottomettersi è il Tyrrel che in una lunga lettera al Giornale d'Italia (26 settembre) ha risposto aspramente, :fieramente e sgarbatamente all'Enciclica. La sgarberia l'ha ammessa egli stesso in un altra breve lettera al Co1·rieredella Se1·a. Il Papa ha ragione: tutto quel po' po' di roba, che termina in ismo conduce all'eresia. Lo diciamo senza ironia. Solo ci sembra che Pio X esageri, per comodità della propria tesi e per giustificare la propria violenza, affermando che l'insieme della dottrina modernista conduca all'ateismo. Ohe tali teorie conducano all'eresia si pnò alla lesta dimostrarlo. Ad esempio : il Tyrrel nella sua famosa Lette1·a ad un p1·ofess01·edi ant1·opologia, dichiara che si può benissimo andar a ricevere la comunione senza credere aìla presenza reale del Cristo nell' Eucaristia. e Basta-egli dice- avere la convinzione di compiere un rito che simbolizza la fratellanza degli uomini. > Ora, con tutto il rispetto dovuto all'ex-padre Tyrrel, questo cattolicesimo sarà molto modernista, molto seducente , ma si comprende che si trovi chi dica ehe non è più cattolicesimo, ma soltanto schietto protestantesimo (1). · Del pari quando il Loisy afferma che tntto quanto riguarda il Vangelo, la vita e i miracoli di Cristo, la sua resurrezione, ecc..... è unicamente materia di fede e non di storia, egli , forse senza volerlo, scalza le basi storiche del Cristianesimo ed al Oristianesi mo dà. un colpo formidabiie. Ora gli ingenui soltanto potrebbero meravigliarsi che il Vaticano condanni tale modernismo, che in fatto è la negazione del cattolicesimo; ripeto, quale è esi1:1titofinora. Altra volta noi, senza la suggestione dell'enciclica, abbiamo rilevato che certe idee di Don Murri sull'evoluzione storica delle religioni puz:-.avano di eresia le mille miglia. Ma Pio X non ba voluto condannare platonicamente soltanto; ma ha anche indicato i mezzi per intraprendere la lotta contro queste eresie attuali o potenziali. Perciò egli ba stabilito che i modernisti devono essere allontanati dall'insegnamento e dalla stampa; ha istitnito in ognj curia diocesana un collegio di censori per la revisione delle pubblicazioni cattoliche; ha istituito in ogni diocesi un Consiglio di vigilanza contro il diffondersi degli errori in voga ecc. Tutto qnesto, dicono certe mezze coscienze e certe mezze intelligenze, ba un aria d'inquisizione che sospinge alla ribellione. Sicuro: c'è tutto lo spirito dell'Inquisizione. Ma (1) Per debito d; lealtà avvertiamo che Fogazzaro in una lettt'ra al Corriere della Sera ( 2 3 settembre) rettifica il testo eretico attribuito a Tyrrel. che cosa sarebbe il Cattolicismo colla sua Infallibilità del Papa, coi suoi più assurdi misteri, coi suoi più alleprri miracoli, coi Sangui di S. Gennaro, colle acque di Lourdes, colla Santa. Casa di Loreto , sen~a l' Inquisizione, che colpisce inesorabilmente chi non presta fede cieca a tutto ciò, chi non ripete il credo quia absm·dum? Ora se il Papa vuole lo scopo ; l' eliminazione dalla Chiesa degli eretici , deve volere i mezzi; altrimenti sarebbe un imbecille qualsiasi. Perciò egli ha diritto e dovere, dal punto di vista cattolico, di premunirsi contro coloro che , anche senza volerlo, scalzano le fondamenta del cattolicismo. Logicamente, quindi, La ,, orrispondenza 1·omana, organo ufficioso del Vaticano, avverte che si vuole davvero l'Inquisizione e si sorprende che altri mostri di meravigliarsene o d'indignarsene, Dove Pio X fa ride.re è quando accenna ai rapporti tra il Cattolicismo e la Scienza. Qui ci troviamo di fronte a due estremi. Si toccano forse? Si; si toccano, come diceva Alberto Mario come le spade di due combattenti irreconciliabili. Oattolicismo e scienza sono due linee infinitamente divergenti : chi vuole seguirne una non speri di potersi mai incontrare coll'altra. ~ + L' ultima risposta di Roberto Mirabelli ad Alessandro Luziò sulla parte avuta da Cavour nella spedizione dei Mille e nella liberazione della Sicilia e del Mezzogiorno è stata pubblicata in tre numeri del Secolo (16, 17 e 18 settembre). Non è possi- ' bile riassumerla,_ talmente i fatti e le argomentazioni sono strettamente collegate tra loro. Noi manifestiamo un voto : che egli raccolga tutte queste polemiche in un volumetto popolare. Noi sin da ora ci dichiariamo pronti ad acquistarne buon numero di copie colla sicurezza che i nostri amici lettori vorranno acquistarle a prezzo ridotto. + Gli soloperl di Napoll. - Son finiti bene -- bene per gli scioperanti-ed era giustizia. In Napoli il servizio di tramways ed omnibus è monopolizzato da una società belga la quale, mercè la corruzione 'a.ell'amministrazione municipale finita sui banchi del tribunale (il famoso binomio Casale-Surnmonte) ottenne un contratto ad esclusivo suo vantaggio e tutto a danno della cittadinanza e del comune. Lo strano-ver~mente, per chi conosce la magistratura italiana lo strano diventa normale-si è che il magistrato condannò gli amministratori per corruzione ed ha ritenuto, in sentenze successive, valido il ·contratto fatto e :firmato da corrotti e corruttori! Dopo la stupefacente sentenza la Belga fa il suo comodo, ed ha messo in circolazione i tipi di vetture che maggiormente le convengono, senza cabina per riparare il manovratore dal sole e dalle intemperie, con freni preadamitici e di penoso maneggio, senza passaggi interni per il fattorino che è costretto a star continuamente sul predellino a rischio di farsi fracassar le gambe da carri e carrozze che passano o stanno fermi rasente ai binari. Alcuni raccapriccianti investimenti cagionati dal cattivo funzionam_ento dei freni, hanno esposto il personale della Belga ad esser massacrato dal popolino impulsivo , commosso alla vista delle vittime stritolate. I tramvieri, con parecchi scioperi, ottennero la promessa delle cabine, del passaggio interno, del miglioramento dei freni e una diminuzione dell'orario di lavoro, veramente eccessivo. Ma la società. promise e _no~ mantenne e le ~utorità. no~ mos~e~o un dito per r1ch1amarla all' adempimento dei presi impegni. Da qui il cresciuto malcontento dei tramvieri i quali fecero sapere che avrebbero di nuovo scioperato proprio il giorno della popolare festa di Piedigrotta. Orbene, tre o quattro giorni prima del ~iorno stabilito per lo sciopero, la direzione della Belga ebbe intimato dal ministro dei LL. PP. un decreto che la obbligava

RIVISTA POPOLARE 479 a mettere le vetture nelle condizioni richieste dai tramvieri. La Belga che rendendo pubblico il decreto avrebbe scongiurato lo sciopero, non lo fece. Perchè? Perchè il Direttore-un cav. Vilers, console del Belgio e rimasto console malgrado fosse complicato per corruzione nel processo Casale-non pubblicò il decreto? Per la illusione che tutte le grandi compagnie, colpite ·dagli scioperi , nutrono di evita,·e le agitazioni epurando il personale, cioè licenziando coloro che si trovano alla testa delle organizzazioni. Credeva il Vilers di poter fronteggiare lo sciopero coll'aiuto delle autorità, di vincere la resistenza dei tramvieri ed imporre le sue condizioni. Ma la bella prova di solidarietà data dalla classe operaia napoletana , che minacciò lo sciopero generale se si fosse fatta violenza agli scioperanti, fece cadere ogni belga ill11sione. Le autorità sia per la minaccia della classe lavoratrice, sia perchè i tramvieri avevano ragione e sia per i modi impertinenti del Vilers e dei suoi sosti tu ti , parteggiarono apertamente per gli scioperanti ed influendo anche per via diplomatica presso il Consiglio di Amministrazione della Belga , a Bruxelles, fecero avere completa e meritata vittoria ai tramvieri, i quali, durante tutto il tempo dello sciopero , si sono comportati in modo veramente ammirevole. Abbiamo accennato ali' impertinenza del Direttore: costui, ad un telegramma del Sindaco di Napoli che cercava di aggiustar le cose , non seppe rispondere altro che: Rien à faire I Eppnre que8to signore che corruppe gli amministratori di Napoli che fecero il contratto, questo signore che dirige una società che fa affari di oro, che fa l' annunzio di una emis::1ione per circa quattro mi I ioni di nuove azioni , solo dopo cinque mesi dall' avvenuta deliberazioue, perchè non fosse Rcqnistata in Napoli ed in Italia nemmeno una azione, avrebbe avuto il dovere di mantenere tutt'altro contegno verso il primo magistrato della città. I tramvieri ottennero tutto ciò che chiedevano, compreso un aumento di veuticinqne centesimi al giorno. Alla loro vittoria contribui non poco una commissione <li industriali e commercianti che lodevolmente prestò la sua opera pacificatrice. Insieme ai tramvieri scioperarono gli spazzini, classe infelice, pagata dal municipio L. 1,50 al giorno, con un lavoro improbo dato il loro esiguo numero e la vastità della zona affidata per la pulizia ad ogni spazzino. Essi chiedevano che le lire due al giorno che . per un nuovo contratto dovevano avere il 1° gennaio, fossero date subito. Ma l' assessore per lo spazza.mento, un ufficiale che si è dimesso per conservare la nuova carica, non volle acconsentire e resistette proprio per un puntiglio di persona. abituata alla caserma. Ma ha dovuto piegare davanti alla eroica resistenza dei miseri scioperanti e di fronte alla solidarietà della classe operaia che si impose in modo veramente dignitoso e civile. Il puntiglio dell'assessore costerà parecchio al bilancio municipale. Ma chi si è mai occupato di tali bazzecole? Un esempio, per tutti : Un impiegato municipale , per un capriccio o per altra ragione non affidò più certi lavori tipografici ad una ditta con regolare concorso, fornitrice, dandoli invece ad altra tipografia. Il municipio fu condannato ai danni e pagò in "linea di transazione 60,000 lire più circa lire 15,000 di spese. Per l'impiegato ebbe parole roventi il consigliere e deputato Placido che chieseuna punizione esemplare, ma l'impiegato capriccioso è rimasto al suo posto. Tanto, il oontribuente é una bestia tanto paziente I Strilla un po', ma finisce per pagare anche i capricci_degli assessori e degli impiegati municipali! • Gll solopePI di Puglia. -Sono ricominciati più minacciosi che mai. Da quale parte stanno il torto e la ragione? E difficile poterlo dire. Ma alla violenza certamente hanno ricorso i contadini. Chi dubitasse del torto dei contadini da questo lato legge l' u.rticolo del Deputato socialista Cesare Aroldi nell' Avcinti del 28 settembre, scritto all' indomani di una sua gita in Puglia. Egli confessa, che fu mandato sul luogo dal partito, tra le altre cose , per impedire gli atti di violenza contro le persone e contro gli averi. Il corsivo è sno I 1 Poi , deplorando con ragione , che nelle Puglie non ci siano e lotte civili di parti ti politici ecc., ma lotte e selvagge di persone, col solo principio del dominio, e colla sola finalità del proprio tornaconto , col solo e programma delll\ vendetta I> onestamente aggiunge: e E non è piaga soltanto delle classi cosidette diric genti ed elevate, perche s'è diffusa anche frammezzo « alle classi lavoratrici •. Egli è vero, però, che l' Aroldi, un galantuomo che ha cercato fare opera di pace e di civiltà, si conforta affermando che i contadini cercano di epu1·a1·si e di migliorarsi , espellendo i sentimenti meno buoni. Ma se sono esatte le notizie, che sinora ci sono pervenute di questa epurazione negli scioperi attuali non si scorge traccia. Si afferma infatti , che Ìt1 molti punti non solo essi hanno voluto gli alti salari e le poche · ore di lavoro; ma che lavoro utile non vogliamo fare; che non vogliamo sorveglianti ; che non intendano rispettare i domicili di coloro, che a loro sono invisi; che impediscano la circolazione dei cittadini ed anche delle autorità ; ohe non consentano a parità di condizioni -- e perciò escludendosi ogni concorrenza crumirica - il lavoro degli st1·anieri, cioè dei comprovinciali ..... E il Deputato Todeschini applicando in modo su perlati va.mente ironico il principio della fratellanza internazionale, si dice, che ha approvato ed incoraggiato la ripresa dello sciopero di Cerignola , in odio agli stranieri ..... di Terlizzi! Quali le cause di questo grande e minaccioso e durat11ro perturbamento? Riassumiamo e ripetiamoci. Nelle Puglia ci sono condizioni demografiche, che spiE>ganoi fenomeni economici e politici. Ivi su 1000 persone della classe agricola oltre se:i,cento appartengono ai braccianti che vivono alla giornata ; e ivi questi contadini sono riuniti in grandi centri. D'onde la facilità della organizzazione, dell'intesa e dell'azione. Sono poveri , sono analfabeti, sono ineducati ; e non per colpa propria. In tali condizioni fate che la voce di 11n prop11gandista svegli le loro coscienze e si può prevedere ciò che potrà avvenire. Gli urti poi sono resi più facili da proprietari dissanguati , che poco o nulla possono concedere sul terreno economico senza assottigliare i loro già magrissimi redditi ; perciò cedono un giorno e l'indomani cercano ripiglia.re ciò che hanno conceduto. Le concessioni spesso sono state fortissime; sicchè i salari di Puglia ormai Aroldi e Todeschini non li potranno riscontrare tra i contadini della Lombardia e del Veneto. Con ciò irritano, eccitano, inferociscono coloro che credettero di avere la vittoria iu pugno e che i suoi frutti si vedono ritolti per la malvagità, che essi attribuiscono ai proprietari. Si aggiunga, poi, che se 11 salm·io quotidiano è aumentato, il reddito annuo è diminuito pe'rchè i piccoli e medi proprietari, per dolorosa necessità di cose, hanno ridotto al minimum indispensabile la richiesta di mano d'o~era. D'onde per molta parte dell' anno la disoccupazione. A Santeramo, a Bitonto a queste cause di malessere e di risentimento si è aggiunta la quistione demaniale e il ricordo delle antiche usurpazioni e delle invocate rivendicazioni. La memoria delle antiche angherie e del disprezzo che per tanti anni ostentarono per loro le classi dirigenti fanno il resto e agiscono come un acido corrosivo dei più potenti . D'onde le violenze e gli eccessi di Ruvo, di Canosa, di Minervino Murge, di Andria ecc. Scrivemmo a.ltra volta che nelle Puglie e in Sicilia esistono tutte le condizioni per una Jacquerie; e fummo

480 RIVISTA POPOLARE chiamati pessimisti, reazionari, calunniatori dei socialisti. E noi ci sentiremo fortunati se i fat.ti dimostreranno che siamo meritevoli di tutti quelli aggettivi. Avvertiamo, intant(l, che il nostro pessimismo è diviso dall'on. Aroldi: egli parla di tregua e non di pace. Cosa più importante: tenta di stabilire l'alibi del partito socialista dall'attuàle movimento pugliese. O perchè mai , se sinora i socialisti non ammettevano che si muovesse foglia d'albero senza la loro diretta partecipazione ? + Sicilia e Calabria In Corte di Assise ..... . a Trieste. - Ci mandano da Trieste un numero del Piccolo, nel quale c'è il resoconto del processo per I o omicidio commesso dal socialista Cettin contro il nazionalista Zappettini. Il truce reato avvenne per odio politico e senza alcuna provocazione - pare almenoda parte dell'ucciso. Intanto i compagni socialisti vogliono salvare il Cettin ; perciò un gruppo di testimoni hanno deposto circostanze favorevoli" all' uccisore onde attenuarne la responsabilità. Ci si ::;ono messe di mezzo le donne, e due di esse, madre e figlia Cavalich hanno riferito cose in favore dell' accusato, che questi non osò dire. Di più esse si sono maledettamente contraddette. Di fron_te a queste contraddizioni il Pubblico Ministero richiese che la Cavalich venisse tratten11ta a disposizione della Corte motivando la richiesta con qneste parole : e affenchi si sappia che certi sistemi di e picciotteria e di mafia sono possibili in Sicilia e in e Calabria, ma qui no • . . Con queste parole quel magistrato offendendo due regioni d' Italia , mostra la propria ignoranza...... I casi da lui giustamente deplorati sono tanto possibili a Trieste ...... che vi sono avvenuti! E non solo sono possibili le false testimonianze , ma anche un feroce omicidio per passione politica. Come mai non ha anche affermato che a Trieste non si è in Romagna? Il Pubblico Ministero di Trieste se avesse più larga coltura saprebbe che certi casi sono possibili dapertutto; e la maggiore coltura gli avrebbe impedito di vilipendere due regioni, delle quali ignora la storia dolorosa. E l'Avanti I non trova una parola di biasimo con. tro quel socialista assassino mentre ne trova tante contro i liberali di Trieste che non aiutano una compagnia drammatica italiana, per la quale si mostrano teneri i socialisti? • Per la riforma costituzionale In Francia .... e In Italia. - L'abbondanza àella wateria che c'impedì sinanco. di pubblicare la rivista delle riviste tedesche nell'ultimo numero ci ha impedito sinora di dare un interessantissimo articolo del Cavaillés dalla Revue bleu sulla rappresentanza degli interessi regionali. Ciò che lo scrittore francese dice dei Prefetti e dei Consigli generali in Francia si applica con una precisione meravigHosa ai Prefetti e ai Consigli provinciali d'Italia. E si capisce : tutto l'ordinamento politico e amministrativo nostro fu copiato su quello imperiale francese. · Il rimedio è nella organizzazione federale ; ma il Cavaillés ha r,aura della parola federalismo, mentre ne propugna la cosa. + .e congressi di Essen e di Cristiania. - L' uno completa l'altro, per ora; a Essen si è votata una mozione in favore del patriottismo; a Cristiania è stato approvato l' ordine del giorno contro lo sciopero generale. Il Congresso di Essen è socialista ; il congresso di Cristiania è sindacalista; nazionale il primo· internazionale il secondo. Se poi questi due congressi li mettiamo in relazione con l'altro tenutosi , quasi contemporaneamente , dai delegati internazionali dei minatori a Salisburgo noi abbiamo gli elementi di una serie di constatazioni - ed anche di previsioni- assai interessanti. E prima di tutto questa. I revisionisti tedeschi trionfano; Bernstein e Wollmar i conduttori della frazione opportunista tedesca vedono andare ù loro la· massa grande del partito, che, pur ieri, era contro di loro e li ·scomunicava. Chi non ricorda le ire e le invettive di Bebel contro Bernstein? Ieri Bebel sedette accanto a W ollmar e ne accettò la tattica opportunista. Dichiarò che nòn bisogna chiudersi la porta a possibili alleanze con i partiti borghesi più avanzati - ciò che dichiaravano i reprobi d' ieri -; che biso~na cercare di ottenere vantaggi attuali , e lasciare da parte, per il tempo lontano, le rivendicazioni assolute le finalità estreme del partito socialista. E più accen~ tuato assai è stato I' indice rivelatore delle tendenzt, del partito in seno al congresso quando si è trattato della scottante q uestionQ del militarismo. In vano il Liebknecht, con la sua forza oratoria, la Clara Zetkin col suo rapido torrente di parole , W etzer , Protsch, Konratk, ed anche il vecchio Kautsky - cui è titolo d'onore l'essere stato arnie:> di Carlo Marx-e che ha cercato di portare una parola, ed un concetto di teoricista nella discussione, hanno disperatamente difeso l'antico antipatriottismo dei socialisti: il congresso ha. condannato a grande maggioranza non solo la teoria herveista, ma anche l'internazionalismo, ·assolvendo il N1shey il quale in pieno Reichstag dichiarò e che i socialisti, ammettendo il principio di nazionalità , sarebbero pronti a prendere il fucile e marciare contro il nemico se la Germania venisse assalita: > e plaudendo alla dichiarazione di Bebel-dichiarazione che sembra tolta di peso da uno dei· ritornelli tanto cari al Kaiser : « Noi abbiamo bisogno del paese ove siamo nati , del secolo nel quale vivia11Jo, e della lingua che pàrliamo per f m·e della nosfra patria il paese più bello e più perfetto che esista al mondo, e se noi vogliamo difenderla contro il capitalismo, vogliamo difenderla (tltres'l contro i nemici del di fuo1·i. > Ciò che è perfettamente logico ed umano; ma dimostra altresì che il socialismo si sbarazzi del vecchio fardello delle idee primordiali e tende ad incamminarsi per la via delle transizioni, dei patti-, degli adattamenti allo sviluppo, ed all'azione della società attuale. Ed i socia.listi Italiani e Francesi che predicano lo sciopero generale e la diserzione in tempo di guerra· e. tendono alla disorganizazione dell' esercito in tempo d1 pace, faranno bene a riflettere alle parole di Bebel ed al voto di questo congresso del partito socialista tedesco: il qua1e partito, dopò tutto. è una seria forza come lo si può rilevare da.Ile relazioni del segretario Ebert , e dj Gerisch su la situazione del P!trtito: 1,049,707 abbonati ai 70 fra giornali e riviste del partito, cresciuti di 214,000 1101 decorso dell'anno; 533,760 iscritti in regola con i pagamenti ; una entrata di 1,192,000 marchi, con un deficit di 158,000 marchi dovuto quest'anno alle spese straordinarie per la lotta elettorale; deficit che, dice lo Ebert, sarà colmato con una sottoscrizione straordinaria fra gli ascritti. Ora questa è una forza. che val la pena tenere di conto nei calcoli della probabilità, in caso di guerra poco probabili si, ma possibili. E fanno chiaro riscontro a queste decisioni del congresso di Essen quelle del congresso di Cristiania delle associ·azioni dei Sindacati. Da questo congresso escono due insegnamenti: il primo che la frazione veramente sindacalista quale è rappresentata dalla Oonfede:ration Gene1·ale àu Travail di Francia e da alcuni sindacati e sindacalisti Italiani è in grande minoranza in Europa; il secondo che il vero proletariato tende ad abbandonare la lotta politica per quella puramente economica. Se questo sia un bene o un male non si può, ora, chiaramente vedere: il muta.mento di tattica delle

RIVISTA POPOLARE 481 Trades-Unions - fino ad ieri apolitiche - accennerebbe di sl ; ma forse una constatazione di fatto più generale potrebbe dimostrare il contrario , tanto più che il congresso di Cristiania non ha dichiarato di non volersi servire quando occorre della azione politica dei partiti avanzati: si capisce il socialista. Ed in questo identico senso si è ·pronunziato il congresso dei minatori dove Inghilterra, America, Germania, Francia e Belgio mandarono rappresentanti. Anche qui a Salisburgo, come a Cristiania, si sono trattate soltauto quistioni puramente tecniche. Provvedimenti contro il krumiraggio , per il regolamento della produzione del carbone, per la rendita a favore delle famiglie delle vittime dei disastri minerari, per l'organizazione di uno sciopero generale dei minatori; ed a proposito dello sciopero generale in tempo di guerra il congresso ha rinviato al comitato internazionale la mozione Goniaux, nella quale affermasi che e i minatori francesi sono contrari ad ogni guerra, ma ciò non impedisce loro di nutrire sentimenti patriottici ; e non significa neppure che non difenderebbero il loro paese se fosse attaccato. Nondimeno i minatori del mondo dovrebbero cercare ad impedire la necessità di sgozzarsi reciprocamente. La delegazione francese propone, che nel caso di seri pericoli di guerra i delegati plenipotenziari del comitato internazionale facciano tutti i loro sforzi presso i governi per impedire i conflitti>. Una constatazione di più che, ormai, le vecchie idee dell'Internazionale sono- assolutamente fallite. Ciò non significa però , secondo noi , un arresto , o un ritardo nella marcia sicura delle società umane verso il meglio: anzi I + Congressi. - La quindicina scorsa è stata ricca di Congressi interessantissimi : a Cremona Congresso della Cooperazione internazionale e delle Banche popolari , nel quale il protagonista giustamente festeggiatissimo è stato Luigi Luzzatti ; a Parma Congresso · sul progresso della Scienza dove ha pronunziato nn geniale discorso il Pantaleoni; a Napoli Congresso degli insegnanti delle scuole medie ; a Perugia Congresso ·per la Pace ecc. ecc. Di alcuni dei temi che sono stati svolti in tali Congressi avremo agio di occuparci. Oggi per )a i30lita tirannia dello spazio non possiamo dare che questo rapidissimo cenno. + Lo sciopero di Anversa.-Lo sciopero di Anversa si può dire terminat,o con una sconfitta. Diciamolo subito ; meritata. I capi della Federazione degli scaricatori avevano creduto di potere impunemente mancare ad un patto liberamente stabilito ·ed accettato; di qui lo sciopero: disgraziatamente cbi ne ha sofferto non sono stati i leaders della federazione, bensi gli operai, i quali, malgrado i soccorsi Inglesi e Francesi, hanno fatto quattro s~ttimane di miseria. Naturalmente si sono avuti tutti gli episodi degli scioperi condotti senza giudizio. Incendio di cantieri, bastonate ai krumiri, defezioni parziali; eppoi il ritorno alle antiche condizioni alle quali era patto si dovesse tornare senza lo sciopero. L'origine questa. In un momento di sopralavoro la Federazione deg·li armatori , accedette alla richiesta della Federazione degli scaricanti , di aumentare il salario giornaliero da L. 5 a L. 6 per tutta la. durata del sopralavoro, col patto che dopo i lavoratori tornerebbero alla condizione dei tempi normali, 5 lire. Ora il sopralavoro era cessato, ma gli operai non volevano abbandonare la lira di più perchè - affermano essi - il guadagno degli armatori concede a questo di pagare un tale salario. Ed è, probabilmente, vero, ma la Federazione degli scaricatori non avrebbe dovuto cedere al patto degli armatori quando questi furono costretti ad elevare i salari. Certo la lotta che si è combattuta ad Anversa è tale che non può passare inosservata. Il governo non è stato molto parziale; nè aveva del resto bisogna di esserlo. La Federazione degli armatori è ricca a milioni q nindi poteva resistere; ed infatti alcuni padroni della Federazione , quelli dei grani e del legno, resistono ancora. Hanno ceduto quelli i cui operai sono tornati al lavoro aJle condizioni antiche. Uno dei gravi danni agli scioperanti è stato arrecato dai krumiri inglesi. Si può àire che sono essi che hanno dato il colpo di grazia agli scaricatori di Anversa. Una volta di più si è dimostrata opportuna la decisione del congresso dei Sindacati, di escogitare d_ei provvedimenti atti ad impedire il kru miraggio di stranieri. Ma al tempo stesso questo sciopero che è ormai una sconfitta, dovrebbe ammaestrare i capi di organizazioni operaie a non dichiarare scioperi ingiusti - che ingiusto è lo sciopero per fare accettare la violazione di un patto - ed a non dichiararlo altro che quando ci sono, per la resistenza , mezzi sufficienti a disposizioni. Altrimenti richieste , sciopero, violenze cadono a vuoto; proprio come - sfortunatamente per gli operai è accaduto ad Anversa. + Cose Inglesi : 1 ° Lo sciopero dei ferrovieri. Da parecchio tempo ne scrivemmo; è entrato ora nella sua f~se acuta: quella dei rapporti fra i ferrovieri e le società assuntrici del servizio ferroviario che sono e la Brighton, la. _Great Northern, la Great Western, la Midland, la North-Eastern , la South-Eastern e la South-Western. • Nel novembre del 1906 il congresso dei ferrovieri a Birmingham fissava le rivendicazioni da presentare alle Compagnie. Q\leste rivendicazioni sono le seguenti: e 1 ° La giornata di otto ore di lavoro sarà adottata per tutto il personale adibito al movimento dei treni, e. cioè macchinisti, fuochisti, conduttori, deviatori, segnalatori. 2° La giornata di dieci ore varrà per tutte le altre categorie di ferrovieri , fatta eccezione delle squadre adibite alla manutenzione dei binari. 3° Non si potrà richiamare in servizio u.a ferroviere se, dopo un primo periodo di lavoro, non avrà avuto almeno nove ore consecutive di riposo. 4° Aumento del 50 °/0 del salario normale agli agenti chiamati in servizio alla domenica. 5° Aumento di salario del 25 °/0 per ogni ora di lavoro oltre l'orario normale. 6° Aumento immediato di due scellini per settimana a tutti i ferrovieri , che non godono delle otto ore di lavoro ed aumento di tre scellini per settimana per tutti quegli H.genti , i quali sono obbligati a risiedere in Londra. 7° Il riconoscimento ufficiale da parte delle Compagnie delle Trades Unions ferroviarie. > Bisogna dire che alcune di queste condizioni non possono essere accettate dalle Compagnie perchè quelle fra esse che danno il più alto dividendo, questo non oltrepassa il 3 °/ 0 ; senza contare che alcune di esse, per va.rii anni non ne hanno dato nessuno. Le imprese di trasporti non sono molto proficue in Inghilterra. A gennaio, com'era stato stabilito al Congresso delle Amalgamated Society , fu presentato alle sei società Ferroviarie il memorando dei loro operai. Esse lo respinsero senza neppur volerlo discutere dichiarando che non volevano aver che fare con terze persone nelle trattative di interessi fra esse ed i loro impiegati». Tre volte, con una longanimità ed una tenacia unicamente inglese, il memorando fu presentato, e con eguale tenacia per la medesima ragione fu respi,nto. Gli operai hanno ora da pronunziarsi. Al comizio tenutosi a Manchester il 15 scorso, fu approvata. da cin-

482 RIVISTA POPOLARE quemila presenti l~ proposta di sottoporre a referendum la questione se si deve o no far lo sciopero generale. E lo sciopero sarà votato quasi a unanimità è certo: ed è certo pure che gli operai inglesi hanno saputo mettersi dal lato della ragione. Essi hanno abbandonato tutte le altre rivendicazioni e mantengono questa sola: Riconoscimento ufficia"le pe1·pa1·te delle Compa• gnie della Amalgamated. E su questo terreno l' opinione pubblica è favorevole ai ferrovieri. . E' certo che da oggi al 26 ottobre, giorno nel quale saranno restituite. le schede, il comitato della Amalgamated, cui è segretario il Bell deputato ferroviere al parlamento, farà ancora dei passi per la soluzione pacifica; ma se non riuscirà ad ottenerla si as8isterà ad una delle lotte più grandiose fra capitale e lavoro. Si consideri : La lunghezza complessiva delle linee ferroviarie Inglesi è di 23,074 miglia. Il capitale investito è di 1,287,375,000 sterline , in cifra tonda 32 miliardi di lire. Nel 1906 le ferrovie britanniche trasportarono 1,340,333,000 persone e circa mezzo miliardo di tonnellate di merci. Gli introiti lordi per l'anno passato furono di dne miliardi e 750 milioni di lire, dei quali più di un miliardo e 800 milioni furono assorbiti dalle spese di esercizio. Dal canto loro gli operai dispongono delle segt1enti forze 227,653 dipendenti dalle compagnie: 97,000 organizzati nella Amalgamated che ha, come fondo di riserva 10 milioni di capitale. Si noti che con una tattica veramente intelligente, la Amalgamated ha cercato di organizzare, e vi è riuscita , tutti (diciamo tutti) i macchinisti e fuochisti (engineers) i manovratori e frenatori, i capi-treno, e gli operai dei depositi; poi moltissimi_ cantonieri e manovali. E' dunque al caso di arrestare compietamente il movimento ed il commercio Inglese, e simultaneamente la sera del 10 novembre prossimo, se prima di quella sera le compagnie non avranno ceduto. Una di essa veramente, la North-Eastern ha già aderito ai desiderata; ma i ferrovieri di questa si metteranno · in sciopero come quelli delle altre per impedire che, per quanto può, questa provveda per tutte al servizio. Se la lotta vi sarà-ed auguriamo ai ferrovieri inglesi che non ve ne sia bisogno- se la lotta vi sarà, sarà certamente interessantissima , e potrà mostrare al proletariato come si prepara, si organizza e si conduce uno sciopero quando si è veramente intenzionati e capaci di vincere; poichè non o'è nessuno che metta in dubbio la vittoria dei ferrovieri ; come nessuno mette in dubbio il loro diritto. 2° I guadagni dei sdrvizi municipalizati. - Alcuni giornali hanno testè portato come un esempio delle rovine che arreca la municipalizazione dei servizi pubblici , il disastro degli omnibus ed automobili a Londra. Uno studio più attento, e meno in mala fede, dimostra che il disastro è dovuto alla cattiva amr1inistmzione, non alla municipalizazione di quel servizio di trasporti. Un blue-book del Boa1·d of trade reca alcune cifre. Le riproduciamo senza troppi commenti. I servizi municipalizati diedero in tutta Inghilterra e nel Galles - Londra esclusa - un beneficio netto di 898,442 sterline. Di questa somma fu necessario stanziare 242,472 sterline per colmare i deficit prodotti da altri esercizi male riusciti. Ecco alcune cifre di profitti e perdite : Birmingham perdette L. st. 45000 Manchester guadagnò > 80000 dal gas ,) ,, > 52000 dai trams Leeds guadagnò . > 54000 dai trams > > • 16000 dal gas > > > 12100 dall'acqua Bristol . " 20000 dal porto. 11 totale dei benefici ricavati dalla municipalizazione fu di 4~8,000 sterline dal gaz. di 210,000 dai trams di 105,000 dall'acqua di 650,000 dalla luce elettrica. Il che prova che municipalizzare non è poi cosi pericoloso o dannoso come vogliono i monopolisti e i loro difensori. Torneremo su questa quistione. NOI Per l'abolizione ·delplaendaimorte in FRANCIA La grazia concessa a Soleilland, il mostro orrendo che fece strazio di ogni genere di una povera fanciulla, Maria Erbelding, ha sollevato l' indignazione popolare contro il Presidente della repubblica. Fallières l' ha concessa perchè essendo stato un sostenitore <lell' abolizione della pena di morte, come deputato, ha creduto suo dovere di coerenza confermare la teorica col fatto da capo dello Stato. L' attenuante in sun favore che si presenta , cioè: che egli non abbia fatto altro che dare esecuzione ai voto della commissione delle grazie, che, con tre voti contro uno, si era dichiarata favorevole all'ignobile assassino ha una scarsa importanza. Il Presidente potev,l _non tener -conto di quella decisione ; e questa forse, non sarebbe stata presa se i membri della Commissione non avessero saputo di far cosa gradita al Capo dello Stato pronunziandosi per la grazia. Ma c'è vera indignazione contro Fallières per questo decreto di grazia ? Non si tratta forse di una gonfiatura artificiosa della stampa conservatrice o reazionaria, dal Temps, alla Presse, all' lntransigeant, che ha colto questa occasione per attaccare il Presidente della repubblica nelle vana speranza di indebolire le istituzioni repubblicane? Per me non c'è alcun dubbio: la grazia a Soleilland è impopolarissima. Ciò si deve argomentare non solo dalla dimostrazione di alcune migliaia di persone, che hanno percorso i boulevards gridando: Giustizia ! Giustizia !; ma dalla convergenza di altri sintomi. Le classi popolari del quartiere di Saint-Maur si può dire che sono state mosse a dimostrare dalla pietà che ispira la madre della povera Erbelding, che impreca allo stupratore assassino, e che è tanto inconsolabile quanto inesorabile nel chiederne l' esemplare punizione. Nelle menti semplici delle povere madri che non possono sorvegliare in tutte le ore del giorno le loro piccole figlie deve aver fatto una profonda impressione il ragionamento suo : chi salverà le vostrecreaturedagli attentati più laidi e più crudeli se l' impunità verrà accordata,se la vita verrà conservata al più scellerato degli assassini , a Soleilland? Ma in altre classi più colte e che non sono direttamente sospinte alla vendetta e alla reazione sociale come la madre Erbelding e le popolane di Parigi si sono avute , prima e dopo il delitto di Soleilland , delle manifestazioni convergenti perfettamente coll' ultima dimostrazione dei boulevards che invocava GiustiziaI cioè la inesorabile applicazione della pena di morte. Testè i giurati di Parigi prima di separarsi consegnarono al Presidente della Corte di Assise, per-

RIVISTA POPOLARE 483 c~e la trasmettesse al governo questa deliberaz10ne: « I giurati della seconda sessione d' agosto delle Assise della Senna sottoscritti, hanno l' onore di rivolgere al pubblico potere il voto che la pena di morte non sia soppressa nè in fatto nè in diritto, che per conseguenza la pena capitale non sia cancellata dai nostri codici e che quando essa viene pronunciata, tranne casi di eccezionali circostanze, venga rigorosamente eseguita, sia nell'interno che all' esterno delle carceri ». Questo voto venne firmato da venticinque su trenta giurati. E' questo il decimo voto espresso nello stesso senso da diversi giurati della Senna che si sono succeduti al Palazzo di Giustizia in questi ultimi mesi. Ma i giurati di Parigi forse deliberarono sotto l' impressione dell'atto compiuto da Solleiland? No. Anche i giurati di Marsiglia e di altre città harn.:io presentato gli stessi voti. L'abolizione della pena di morte, adunque, si puo essere sicuri che solleva la coscienza pubblica. Non mancheranno i soliti gallofobi che spiegheranno il fenomeno colla degenerazione della Francia e colla inferiorità morale e intellettuale dei Francesi. A calmare la loro foga denigratoria valgono alcuni fatti eloquenti. E' popolare la pena di morte e viene abbastanz:1 frequentemente eseguita tra gli anglo-sassoni della Gran Brettagna e dell'Australia. Tra gli anglo-sassoni del Nord America, poi, non solo funziona spesso la sedia elettrica, che ha voluto sostituire la forca e la ghigliottina credendo di avere compiuto una civile innovazione e che è rinscita a rendere spesso più atroce l' esecuzione della pena capitale ; ma si ricorre a quel grande e disonorevole delitto collettivo , che può fare il paio coi delitti della Mano Nera, che si chiama linciaggio, solo perchè le masse prtoccupate dalla paura che gli assassini o prtsunti assassini, per pietà o per corruzione dei giudici, sfuggano alla pena di morte. C' è un altro precedente più caratteristico , che non ho visto ricordare da alcuno in questa occasione: quello della Svizzera. La Costituzione federale del 1874, se non erro, abolì la pena di morte; ma alcuni Cantoni, a preferenza rurali e tedeschi , valendosi dei loro diritti sovrani in seguito all'applicazione del diritto d' iniziativa e del referendum la hanno riammessa nei loro codiéi. Sicchè, si può ritenere che se in Francia domani, mettendo in armonia la legge col fatto - nel Codice si conserva la pena di morte ; di fatto la si è abolita colla soppressione del capitolo delle spese pel servizio della ghigliottina , su proposta del Deputato Reinach. Anche in Italia l' abolizione di fatto precedette quella legale consacrata nel Codice Zanardelli del 1889 - se si mettesse in armonia il fatto colla legge, ripeto, si può essere sicuri, che in Francia, se vi fossero in vigore le istituzioni della Svizzera col diritto d' iniziativa e col referendum il popolo ristabilirebbe la pena di morte. + Il contrasto tra il pensiero della minoranza e delle classi dirigenti e quello delle masse in questa occasione, come in tante altre, si presterebbe a considerazioni più generali di ordine politico, che non riuscirebbero certamente favorevoli all'applicazione incondizionata delle conseguenze più logiche del principio, cui s'informa il sufhagio universale; ma per ora intendo attenermi strettamente alla quistione della pena di morte e mi domando : perchè il popolo la vuole conservata ? Il popolo non conosce le disquisizioni di carattere metafisico-giuridico sui rapporti e ·sulla introvabile proporzione tra delitto e pena; ma invocando giustizia, cioè la morte di un Soleilland come di qualunque altro efferato delinquente, ubbidisce al primitivo istinto della vendetta, che da individuale si fa sociale e non vede altro criterio penale che il taglione : denteper dente 1 vita per vita , ammazzare chi ha ammazzato. Certamente questo sentimento non è lodevole. Ma accanto ad esso agisce un altro istinto: quello della sicurezza sociale. Moltissimi - ed è il caso dei giurati parigini oggi, come fu il caso ieri di alcuni Cantoni della Svizzera - scorgono nella pena _di morte un freno contro gli omicidi aggravati da alcune circostanze che dimostrano malvagità di animo ed iocorregibilità. Non si devono dimenticare queste circostanze ; perchè sono le classi popolari ed anche i giurati che mostrano la massima benevolenza verso altri omicidi determinati da causa di onore e da gravi ofiese, e che mandano spesso impuniti con certi verdetti , che negano il reato confessato dallo stesso accusato. Quando s' invoca la pena di morte come mezzo per vedere diminuiti di numero i gravi delitti, che turbano e atterriscono il consorzio umano, entra in iscena il principio dell' utilità e della· difesa sociale, che ha ben altro valore ed altra importanza, che non siano tutti gli altri principii sentimentali o metafisici. Diversi sono gli argomenti che s' invocano m favore della conservazione della pena di morte m nome dell' interesse sociale. C' è l' argomento della scienza darviniana , che nella morte dei delinquenti incorreggibili vede la selezione umana progressiva ; che elimina i cattivi e conserva i migliori. C'è l'altro, e ben più antico, che nella forca, nella ghigliottina , con tutto l' apparato teatrale di una volta, vede la forza intimidatrice della repressione sociale. L'esempio della esecuzione della condanna di morte, secondo questa teorica che fu ed è sostenuta da giuristi colti ed è divisa dalle masse, dovrebbe riescire ad allontanare gli alt6 dal delinquere, dal commettere i reati più gravi. Ora quale valore sperimentale, !1anno in realtà questi due argomenti in favore della conservazione della pena di morte ? La teoria della difesa sociale e della selezione nel diritto penale ebbe ed ha i suoi sistematici espositori e difensori in quella scuola di antropologia criminale, eh' ebbe la sciocca e boriosa pretenzione di rappresentare lcl scienza italiana per eccellenza (1). (1) Questa pretesa scienza che in Italia ~ul. t~rren~ dei fatti e col metodo positivo fu combattuta da prmc1p10 so,o da me (Delinquen:ra della Sicilia, Alcoolismo; sue consegue_n:remorali e sue cause, Sociologia criminale, ecc.). da v~ntiquattr~ anni in qua, oggi fa acqua da tutte le parti e gh avversari che la combattono o la mettono in ridicolo sono legione. Soleilland per lo appunto ha coperto di ridi~olo .questa pretesa scienza, che arreca offesa al buon nome d Itaha, proclamandosi da sè stessa scien:ra italiana per eccellenza. Non per n~- care offesa al Lombroso, ma per dimostrare con un caso ti-

484 RIVISTA POPOLARE Astraendo da ogni argomentazione senti menta le e metafisica questa scuola dice : si elimina collapena di morte un delinquentepericoloso,come nello in eresse della società si ammazza un canearrabbiato. Aggiungesi : colla eliminazione di un delinquente temibile si impedisce la . riproduzione de-i malvagi e si favorisce la selezionemoralt. Lombroso ed Enrico Ferri per ragioni di opportunismo, se non di opportunita, quando la corrente favor~vole ali' abolizione della pena di morte prevalse ne abbandonarono la difesa. Garoialo più logico e più tenace e che alla popolarita non tiene si conserva tra i pochissimi sostenitori della pena capitale. Indubbiamente l' utilita sociale è un grande , il supremo criterio legislativo ; e se fosse dimostrato che la società non avesse altro mezzo che la eliminazione colla esecuzione della pena di morte per premunirsi contro ogni possibile ulteriore oflesa dei più temibili delinquenti, tale pena si dovrebbe con-· servare nei Codici e si dovrebbe eseguire. Ma oggi colla segregazione a vita o a tempo indeterminato si può: da un lato impedire che gli omicidi tornino ad ammazzare e dall'altro che essi si riproducano nei loro discendenti. La pena di morte, quindi, diventa una crudelta non necessaria. Ciò che si dovrebbe evitare sarebbero le pene miti pei reati gravi, che permettono a certi incorreggibili di rientrare in società nel vigore degli anni e nella forza delle passioni per tornare a delinquere; ciò che sopratutto non dovrebbe essere permesso è quella specie di impunita e di libertà a malfare che viene accordata a certi pericolosissimi individui per mezzo della valentia oratoria degli avvocati e delle perizie ben pagate degli psichiatri , che riescono a farsi mandare per un anno o due in osservazione in un manicomio, anzichè per trenta anni in una galera. In quanto all'argomento storico accampato da Garofalo a sostegno della efficacia selettiva della pena di morte non ha alcun valore. Egli dice che in Inghilrerra gli omicidi oggi sono rarissimi perche ai tempi di Enrico VIII le forche lavorarono molto impiccando non ricordo bene se 60,000 o 80,000 delinquenti. Ora quegli impiccati erano cittadini divenuti vagabondi perchè ebbero rubate le loro terre dai lords ; la eliminazione della razza dei delinquenti non avvenne, perchè due secoli dopoe per due secoli la forca aveva continuato a lavorare indefessamente - l'Inghilterra e la Scozia presentarono un enorme numero di omicidi come se fossero una qualsiasi Italia di oltre Manica. Resta l' argomento della forza d' intimidazione della pena di morte. Per averla bisognerebbe conservare alla esecuzione capitale tutta la terribile teatralità di una voìta. Tagliare la testa ad un lassassino o farlo morire tra spasimi ,atroci su di una sedia elettrica nello intern(? di una prigione senza che il popolo assista al triste spettacolo, quasi come pico quello che valgono alcune parti dell'antropologia criminale se gli esecutori si vergognassero dell'atto che com- - la parte cioè da me specialmente combattuta, che nei ca- piono, è lo stesso che nagare la esemplarità della r~tteri fisici, esteriori, anatomici dell'uomo, vorrebbe trovare pena : la quale non si avrà nui coll'annunzio tra i gl' indici delle sue condizioni morali - riassumo rapidamente tanti fatti di cronaca allegra O scandalosa che il il caso Lombroso-Soleilland, che ha fatto le spese della stampa di Parigi e del!' Italia. giorno tale nell'interno della prigione di Londra o A Cesare Lombroso venne presentata la fotografia di due di New York fu eseguita la sentenza di morte mani, e gli si scrisse che erano le mani di Soleilland. Lom- contro Tizio o Filano. broso ne conchiuse, al solito, che dal loro esame si poteva sta- M l d' · d bilire che Soleilland era un delinquente-nato, un epilettico, un a a pena 1 morte esercita avvero questa irresponsabile. Le due mani infatti erano dissimili : normale azione intimidatrice ; l' esempio del castigo più sela sinistra, scimmiesca la destra. I giornali parigini si affret- vero ha una efficacia reale nel trattenere la mano tarono a pubblicare una lettera del Lombroso come un re- omicida dall'inferire un colpo mortale alla vittima, sponso della scienza; e qualche giornale italiano la riprodusse nell'impedire che un satiro come Soleilland soddisfi come prova di un trionfo della scienza italiana. Ma la gioia scientifica italiana venne interrotta da una lettera del Dottor la sua passione, non animalescamente - perchè gli Benillon pubblicata nell' Eclair con questo titolo a lettere cu- animali non conoscono il sadismo e soddisfano in bitali : Le gaffe de Lombroso. Il prend /es mains de deux ben altro modo i loro bisogni sessuali - ma con honnétes ouvriers très mormaux, pour celle de Soleilland. diabolico pervertimento? Ecco il punto. 11Dott. Bertillon, direttore dell'ufficio antropometrico della polizia di Parigi, e che acquistò non bella fama colle sue peri- Senza negare del tutto l' efficacia delle pene in zie anti-dreyfusarde, scrisse ali' Eclair che in febbraio per- genere , che hanno presa sui caratteri medii , cioè liberarsi da un reporter importuno (( gli dette la fotografia sulla grande maggioranza degli uomini, si deve ridella mano destra di un onestissimò operaio garzone di ri- conoscere eh' è di gran lunga maggiore quella della messa e la fotografia della mano sinistra di un altro onesto uomo, scuoiatore di pecore. li giorno appresso un giornale educazione e della larga prevenzione sociale. Sulla parigino - credo Le Matin - pubblicò le due fotografie con inefficacia delle pene in generale rimane una pagina tutte le deduzioni dcli' antropologia criminale, che ispirarono magnifica di Giovanni Bovio in quell'aureo Saggio il giudizio di Lombroso. (( Io, dice il Dott. Bertillon, smentii, critico di diritto penale, che io consiglio tutti gli tt ma la mia smentita non fu diffusa , e fu un guaio, perchè '"' « avrebbe risparmiato al signor Lombroso il dispiacere di pren _ studiosi di leggere e che ho riprodotto in questa « dere come mani di un dt:linquente la destra e la sinistra di stassa Rivista in occasione della sua perdita irrtpa- « due onesti operai. Ciò che il signor Lombroso ha preso per rabile (N. 0 del 30 aprile 1904). Per la inefficacia spe- (( segni di degenera-rione è semplicemente una deformar.ione ciale, pel fallimento completo della pena di morte « prodotta dal mestiere n. · Ma a Cesare Lombrosocolle fotografie pare che siano stati giuo- come forza intimidatrice ed esemplare ci sono le cati non pochi altri analoghi tiri, che possono anche essere dimostrazioni esaurienti e classiche di Holtzendorf, l~ggende. Non è lt:ggenda, però, la gaffe che egli prese giu- di Carrara e di Pessina. La storia della criminalità d1cando della fotografia del cervello di un altro grande delin- · h d 1 f d 11 · q uente 1 · d -1 M· • 1 h' insegna e e apertutto a requenza e a esecuzione , - se ma non ncor o 1 emse ou, - pere e venne d ll .• l · Ò d' · 11 f il!ustrata e discussa in una rivista scientifica: negli Archives . e a pena ~apit_a_e.cammrn 1 pan passo co a re. ~ Antropologie crimine/le del Lacassagne, eh' è un lombro- _'": quenza dell om1c1d10. siano. -~ M l · ·1· à d 11 d' f n caso Sei ·11 d , · 'd . . 1 ,.;.: i a a rnutl 1t e a pena 1 morte come orza et an suggen atroci cons1 eraz10111 contro alt. 'd • d l · d' 1 ciarlataneria della pretesa scienza italiana, al sindacalista che .. rnt1m1 atnce e esemp are possiamo 1mostrar a con i firma Scotino nel Pungolo. · argomenti positivi e negativi nell'ultimo quarto di s

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