Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 16 - 31 agosto 1907

428 RIVISTA POPOLARE Cosi il l\1agaldi nella sua. breve ma interessante relazione al Congresso: egli spiega poi questa insufficienza col notare che non tutte le Prefetture avevano spiegato lo stesso zelo nella distribuzione e nella rac ~olta dei questionari per cui industrie identiche si vedevano talvolta rappresentante da un minor numero di questionari nelle regioni appunto, nelle quali esse sono più diffuse: ma sopratutto nella poco attiva collaborazione prestata dai medici provinciali e dagli ufficiali sanitari , funzionari sui quali la Commissione aveva fatto maggior conto. Cosl pur pubblicandosi tra breve il risultato di tale inchiesta i commissari hanno deciso di visitare personalmente gli stabilimenti e di riferire in seguito con monografie le quali rispecchieranno fedelmente le condizioni di quei gruppi di industrie che presentano uno speciale interesse dal punto di vista della loro importanza e della frequenza colla quale possono cagionare le malattie professionali. Ma pare a me che ciò che non è riuscito di constatare alla Commissione d'inchiesta a mezzo di questionari, possa chiaran1ente risultare dai numerosi studi dei privati e da quegli atti stessi del Congresso di cui il Comm. Magaldi fu uno dei relatori. Interessanti iufatti sono i risultati a cui si giunse e tanto più autorevoli sono i dati perchè non constano solo di statisticlie parziali eseguite ora ~n questa ora in quella fabbrica ma sono corroborati da accuratissimi studi clinici i quali hanno permesso di constatare, sénza che più vi sia dubbio alcuno, l'influenza grandissima del lavoro nell~ varie malattie od into8sicazioni che colpiscono gli operai. . Naturalmente sarebbe troppo lungo qui riferire questi studi statistici e clinici per tutta la lunga serie delle malattie professionali. Ma basterà a chi voglia occuparsi, spogliare il libro interessantissimo del Pieraccini: e Patologia del lavoro e terapia sociale • e gli atti del Congresso sulle malattie del lavoro, per persuadersi della grande estensione delle intossicazioni professionali, delle lesioni cardio vascolari, delle malattie traumatiche e di quelle che il lavoro produce in ogni singolo organo o sistema. Nè il fatto che l'inchiesta promossa dalla commissione ministeriale abbia dato scarsissimi risultati ci deve stupire. Infatti non solo il rilevare le malattie professionali avrebbe danneggiato evidentemente gli industriali ma spesso sarebbe stato difficile lo stabilire fino a che punto il lavoro avesse contribuito a causare certe malattie e dubbio per ciò il dichiararle o no professionali. Infatti spesso l' industria non genera una vera e propria malattia, ma crea in tutto l'organismo una disposizione speciale al morbo il quale rapidamente si sviluppa. L'esempio più luminoso di questo a_sserto ci è dato da·lla tubercolosi. Questa terribile malattia che . ' a ragione venne chiamata una malattia sociale dà an- . . ' cora m Italia il 17 °/ 0 della mortalità ed a Trieste raggiunge ancora attualmente il 48 °fo. Molti studi ~linici e statistici vennero fatti su di essa e mi pare rnteressante il riprodurre qui due statistiche che danno la percentuale per professione. La prima la riassumo dal Pieraccini: Perce~tualedt1!la~orta_li~àper tubercolosi per gruppi Profess1onall Affini Triennio 1899-1901 1 ° Occupazioni diverse salubri (proprietari, benestanti, sacerdoti, monaci ecc.) media 5,64. 2° Mestieri in aria libera pura (pastori ao-ricoltori ' n , marinai pescatori) media 6,3. 3° Professioni sai nbri in aria confinata (avvoca.ti, medici, impiegati, maestri) media 7,75. 4° Professioni in aria confinata polverosa (tessitc,ri, mura.tori, mugnai) media 11,9. 5° Professioni in aria confinata con polveri irritanti o tossiche (minatori, falegnami, fabbri, meccanici) 16,26. 6° Professioni in aria confinata iperrespirata (sarti, calzolai, barbieri, tipografi, litografi, studenti) 25,15. Da uu11 studio del D.r Vivanti sulla turhercolosi polmonare a Venezia pubblicato nella Rividta Veneta 1904, sii rileva che su 100 morti delle rispetti ve professioni nel periodo 1892-902 la mortalità. per tubercolosi va da un minimo ài 3.24 nei posside11ti a. un massimo di 38,88 nei mosaicisti, di 47,05 nei tornitori e di 59,09 nelle suore di carità. E infine per citare ancora uno studio fatto in Italia, il Mercanti trovò che su 720 tabaccaie 462 furone malate con prevalenza delle malattie degli organi respiratori cioè il 42, 4:1 °/ 0 • Anche sotto il nome di malattie di cuore e delle arterie si celano nelle statistiche molte delle àolorose conseguenze del lavoro. Non sarebbe iufa.tti facilmente spiegabile l'elevata mortalità per malattie di cuore che raggi unsero nel 1901 la cifra di 56185 morti e di 55908 nel 1902 con forte prevalenza di mortalità tra gli operai. Numerosi studi i medici ci rivelano che nei lavo ratori manuali si riscontrano spessissimo l' arteriosclerosi e l' ateroma. Cosi il Gabbi studiando l' apparato cardiovascolare dei barilai di Messina tr JVÒ nel 60 °lo circa dei casi delle alterazioni dei vasi centrali o periferici ; ed il Flora ed il Giglioli sopra 30 casi di ectasia dell'arco aortico t\·ovarono che dieci si riferivano ad individui addetti a. mestieri faticosi. Con questi studi concordano le statistiche per cause di morte dell'ufficio d'igiene 1901-03 della città di Torino dove si trova appunto ·1a seguente percentuale: Su mille morti per malattie di cuore s1 hanno : 1.0 barcaiuoli ~ 2.0 facchini. 3.0 braccianti 4.0 falegnami . . • . 250 . 195 . 104 135 Essendo la percentuale di mortalità per malattie di cuore, endocardite, lesioni vascolari, ipetrnfia, rotture del 10,54 °/ 0 nel 1902 e del 10,75 nel 1903. Ma neppure le statistiche 8Ulle cause di mòrte pos. sono rivelarci lo stato vero delle cose. A questo proposito basterà citare che mentre le mort,i per malaria nel 1902 furono 7212, i casi di malattia denunciati nello stesso anno furono 177,957 e salirono nel W03 a 183802. Tra le malattie profes8ionali sono poi da annoverarsi le deformazioni scheletriche nell' organismo che si riscontrano specialmente nei contadini, negi1 spaccapietra,

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