.. RIVISTA POPOLARE 443 avrebbe rinculato innanzi all' immagine che voi evocate con una arditezza tutta divina..... I vostri teologi hanno deciso che voi avete inteso cantare in questo poema inebbriante, non le beltà periture di qualche graziosa beduina, ma le immortali beltà della vostra Santa Chiesa e le nozze perpetue che essa celebra misticamente con voi. Ma allora perchè parlare della sua ....• ? Forse la Chiesa cattolica, apostolica, romana ha una ... << simile ad una ta 11 a rotonda che non manca di un vino mescolato? Io non lo avrei mai sospettato e bisogna, perchè io lo creda, la vostra autorità e quello del sig. Le - drain ( 1). Esse sono grandi, sopratutto 111 vostra, dopo che essa è stata confermata di nuovo dal. Papa regnante. Ma giacchè siete voi, Signore, che avete dettato il Cantico dei cantici, come avvit:ne che i vostri preti ci proibiscono di metterne m pratica la voluttuosa morale? C'è in ciò una contraddizione che ci sconcerta un pò. Forse i vostri preti non vi hanno compreso. Eppure essi sono tanto intelligenti ! Permettetemi, giacchè e' è disaccordo, che io che sono un profano, mi attenga al senso letterale del vostro delizioso poema. Preferisco che la gloria carnale, che voi cantate sia una verità umana anzichè una metafora teologica. Ma, fratello d1 Lecy, come si riconosce bene la vostra di - vinità f Come siete perfettamente della famiglia di colui che amò tanto le figlie degli uomini e fece fare loro tanti figli! Cigno di Leda, colombo di Maria! Sareste voi, Signore, anche l'autore delle metamorfosi di Ovidio? Ma la Bibbia basta alla reputazione di Dìo. Essa è una enciclopedia cd è pure una raccolta di varietà dh·ertenti. In nessun altro libro si vede più largamente messa in mostra l'orgogliosa ingenuità degli uomini. Gli Ebrei furono veramente rappresentante di questo stato di spirito che fa che l'umanità si consideri come un mondo soprannaturale, il qualificativo sprezzante di naturale essendo riservato al resto della creazione. Occorsero dei secoli perchè alcuni uomini, un poco meno folli degli altri, arrivassero a supporre che tra il mondo animale e il mondo umano c'è forse qualche analogia di struttura, di sensibilità ed anche di ragionamento, Epicuro ebbe sicuramente questa nozione, ma essa cadde nel discredito in una agli epicurei e si vide ben tosto l'idea ebraica, di un dio ebraico, padre e conservatore degli Ebrei, conquistare il mondo. Questi beduini ostinati hanno finito per fare adorare il loro lehova dalla più grande parte del mondo civilizzato e per imporgli la loro più singolare credenza, quella della Provvidenza. Le idee giudaico-cristiane hanno fatto molto meno male sotto la forma religiosa, che sotto quella filosofica; perciò, per ritornare al nuovo Sillabo, si deve ringraziare vivamente il Papa per avere scavato ancora di più l'abisso che separa la filosofia dalla religione. I due mondi sono separati da tali lacune, che passeranno dei secoli prima che possano essere colmate. Non si vedrà, come si era minacciati dal successo dei Loisy, dei Mignot, le nazioni cattoliche protestantizzarsi a poco a poco, cioè accordare alla teologia una importanza ridicola e nociva. Noi sfuggiremo a questa atmosfera di religiosità biblica che rende irrespirabile l' aria inglese e l' aria americana. Vi saranno ancora de: popoli, pei quali, la religione puramente sociale è un insieme di cerimonie che si compiono a giorni fissi in tempi, che talora sono bellissimi. La religione così sentita non fa male ad alcuno. Se è vero che il sentimento religioso non debba mai scomparire, conserviamogli, per amore della civiltà, le sue forme più cattoliche, cioè le più pagane, le più impregnate di superstizioni, di assurdità, di follia. 11 pericolo per l'intelligenza umana è nella religione ragionata, che tende a farsi ragionevole. L' acqua dello stagno, (1) Un teologo contemporaneo francese. La Reda 1 ione verdastro, ispessita da ogni sorta di erbe e di foglie; non è pericolosa, perchè nessuno è tentato di berne. Il pericolo è nell'acqua dall'arpetto puro: se essa contiene la morte, si è senza difesa contro le sue attrattive. Ringraziamo, dunque, il nostro eccellente Papa di aver di. chiarato che il vangelo di S. Giovanni, che contraddice gli altri tre, è vero. E' con ciò che uno spirito sano potrà avvelenarsi? Non lo penso. (Mercure àe France, 16 Agosto). • Maggiorino Fe,-raris: Per t nostri figli! - Fra cinquant'anni l'Italia sarà quella che i nostri figli avranno saputo farla I Oramai noi cominciamo ad invecchiare e poco ancora ci rimane da compiere su questa terr11: è assai maggiore il • bene che possiamo fare al nostro paese educando e preparando alla vita pratica, in tutte le classi sociali, le nuove generazioni nel modo più utile per sè e per la patria. Difficicilmente un giovane, appena laureato, trova a collocarsi uti:mente in Italia : passerà alcuni anni a carico della famiglia, nello sconforto dell'ozio e talora anche nella demoralizzaziono o nei vizii. Recandosi ali' estero, con poche migliaia di lire di maggiore spesa , egli entra in un mondo più vasto, acquista cognizioni, esperienze ed energie morali, a lui prima ignote. Non passeranno molti anni che i suoi guadagni rapidamente lo rimborseranno delle maggiori spespe : l' intera sua carriera sarà di gran lunga suoeriore a quella eh' egli avrebbe percorsa, senza l'aiuto di un corso di perfezionamento ali' estero. Questo perfezionamente ali' estero risponde anche alla necessità assoluta di rinnovare e rimodernare le nostre ammi - nistrazioni pubbliche, colla preparatlone all'estero di un personale direttivo, capace, disciplinato, energico. I nostri grandi servizi pubblici-ferrovie, poste, telegrafi, telefoni, porti, ecc.- abbisognano di 11na forte trasformazione organica, che li elevi alla altezza dei bisogni del paese e del progresso dei tempi. A ciò essi non si può giungere, che inviando all'estero un buon nucleo di funnzionari giovani ed intelligenti, che diventino il vivaio del personale direttivo delle nostre aziende po - litiche. Non illudiamoci.-Malgrado il suo presente risveglio l'Italia occupa ancora, per ricchezza, per istrm:ione e per produttività, un posto assai modesto fra i grandi popoli del mondo. Se quindi vogliamo affrettare il progresso ed il benessere generale .della nazione non perdiamo t~mpo nel preparare una generazione di uomini, che per cognizioni e per fibra possa spingere più alacre - mente la nuova Italia sulla via della prosperità. Per riuscire in questo alto proposito di miglioramenti bisogna riformare tutta la nostra educazione intellettuale. La licenza dell'istituto tecnico non apre l'adito che a poche vie ed è anche in quasto uno degli inconvenienti della difettosa organizzazione degli studii tecmci in Italia. Ma i giovani migliori ascrivendosi alla facoltà di matematica e laureandosi in ingegneria hanno davanti a sè un beli' avvenire , in questi tempi di crescente sviluppo industriale. Per i licenziati del liceo è antica l'abitudine di affollarsi alla Facoltà di legge. Da una parte non hanno torto , perchè la laurea in giurisprudenza , in Italia, apre l'adito a quasi tutte le carriere. Pur troppo _noi manchiamo di una Facoltà economica, che prepari i giovani all'amministrazione delle grandi aziende pubbliche e private. È lecito chiedere a che cosa servano tanti studii di diritto romano, di procedura civile e per - sino di diritto canonico, per coloro che devono diventare se gretarii di una Camera di commercio, di una Provincia , di un grande municipio, d' una banca o di una compagnia di navigazione o di assicurazione ? A noi pare impossibile che in tempi come amanti di progressi e di riforme , le Università nostri , così e le s~uole
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