422 RIVISTA POPOLARE Persano per arrestare Garibaldi leggano q11esta risposta di Abba nella Stampa del 26 agosto ed allontaneranno ogni dubbio dell' auimo loro. Intanto siamo nel dovere di segnalare agli amici la risposta di A. Luzio nel 001·rie1·edella Sera del 23 agosto. Egli apporta plausibili argomenti sull' intervento di Lacaita in nome di Cavonr onde impedire che l'Inghilterra si unisse alla Francia in favore dei Borboni e contro lo sbarco di Garibaldi nel continente. E' fiacco as!:!ai nella quistione degli ainti dati e riconosce che in quanto all'iniziativa nessun merito spetta a Cavour. Sull'opera negativa dello stesso Cavour nella spedizione dei Mille e sui suoi progetti di alleanza col Borbone nell'articolo di Mirabelli ha pubblicato tre notevoli articoli un signor L. F. nel monarchico Gio1·naledi Sicilia. Tutte queste discussioni intorno a Garibaldi, però, hanno seccato un certo signor G. Pr. Il quale nell'ultimo numero del Leona1·do-ultimo in senso assoluto, perchè i direttori dichiarano di sopprimerlo per paura di soverchia prosperità ... (?!?)-di Garibaldi ha scritto come avrebbe potuto un qualsiasi miserabile scribacchino agli stipendi dei Borboni o del Papa. Il Granduca stesso di Toscana si sarebbe vergognato di pagarlo .... Questo signor G. Pr.-G. Prezzolini ?- il suo snobismo roascalzonesco lo concentra paragonando Garibaldi a Buffalo Bill.. ... Il disgraziato è degno di manicomio - più di compianto che di disprezzo. + Una medaglia ..... male meritata. -Da Torino un funzionario-e perciò ne sopprimiamo il nomeci scrive questa lettera che giriamo al Ministro della Guerra. Se veramente c'è un battaglione ch'ebbe una medaglia per i fatti di Aspromonte e se tutto ciò che si è detto e fatto nel mondo ufficiale per Garibaldi in occasione del suo centenario non è una menzogna; bisogna che quella medaglia sia buttat9, in fondo al mare se non vnolsi conservare nel Museo del Risorgimento italiano ad infamia di coloro che l'accordarono. Torino, 9 agosto 1907. Egregio Oolajanni, Leggo in un giornale quanto segue: e Il 4° battaglione del 5° regg. fanteria ebbe la meda~lia di bro11zo per i fatti di Aspromonte. La detta medaglia pende dall' asta della eroica bandiera spettatrice di tanta gloria >. Lei che è deputato e quindi in condizione di poter controllare se realmente il 5° fanteria è decorato della medaglia di bronzo per il fatto di « Aspromonte » se persiste la decorazione , non sembra a lei che quella medaglia sia indecorosa per un reggimento che ha una storia gloriosa di atti eroici di valore compiuto contro i nemici d'Italia? E se per avventura ebbe il doloroso incarico di arrestare la colonna garibaldina in Aspromonte, diretta a Roma, quei volontari erano pur figli d'Italia e non furono mai nemici. Che furono in questo anno anche le onoranze ufficiali a Garibaldi? lagrime di coccodrillo. E se veramente il Re sentiva nell'animo sno ammirazione per Garibaldi, doveva prima di tutto far togliere dalla bandiera del 5° fanteria un doloroso ricordo che rammenta: I fratelli hanno ucciso i fratelli. Cordiali saluti •. + Le offese a Merry Del Val. - La stampa clericale e quella moderata - nella quale ci d110le di dover comprendere il Giornale d'Italia e Il Oori-ie1·e della Sera - ha sollevato un grande rumore per le offese che alcuni anarchici di Marino banno arrecato al sotto segretario di Stato di Papa Pio X, cioè del tipico Re di un regno... in pm·tillus infidelium. Noi deploriamo vivamente che la causa buona dell'anticlericalismo venga danneggiata dalle intemperanze e dalle violenze di alcuni fanatici : ai clericali, che negano la libertà, noi abbia mo il dovere di segnare la profonda differenza che e' e tra noi e loro, col rispetto massimo della loro libertà ... In questo la via ci venne segnata nettamente da Giuseppe Mazzini, che, triumviro della repubblica romana nel 1849, provvide alla severi:-;sima repre:-;8ione delle violenze estreme che dagli anticlericali di Ancona si commettevano in nome della libertà. Noi vorremmo che mai accadesae che un nostro nemico possa ripetere la famosa esclamazione di Madama Roland. Ma ciò detto, senti!\m0 il diritto di protestare contro le esageratt1, le artificiose, le stupide pretese di questi pezzi grossi del clericalismo, che vorebbel'O godere in Italia di una µrivilegiata posizione. Oh! come mai? Si fischiano i mini:3tri del Regno, non 8i rispettano il Re e i rampolli di una dina1:,tia e ci Hono ca.rdinali di S. Madre Chiesa che pretendono essere considerati sacri ed inviolabili più di loro? Alle orecchie del cardinale Merry Del Val riesce doloroso il grido di: Viva Giordano Bruno I Di chi la colpa 88 questo grido snona insulto per un rappresentaute della Cbie::1a cattolica? Della Chiesa catto• lica che commise la iufamia di ardere vivo il grande eretico. La posizion<' dei rappresentanti della Chiesa cattolica rispetto all'Italia moderno, poi, è ancora più strana e sono ancora più balorde le loro pretese. E quala sia que$ta. posizione l'ha detto benr Il Resto del Carlino; colle sue parole vogliono chiudt:-re le nostre osserva zioni. ~l giornale democratico di Bologna opportunamente scrive: « Cominciamo dunque dal chiedere: chi è questo .tferry del Val in nome dt:I quale si vorrebbe suscitare un artifizioso moto di commiserazione e di sdegno in tutto il paese? E' uno straniero; ed è, volontariamente, un uomo fuori della legge. La legge delle guarentigie, che lo eguaglierebbe nei diritti a tutti gli altri cittadini del regn:>, egli la respinge e la dispr~zza. Egli disconosce lo Stato italiano. Chiude la porta in faccia agli uscieri che vanno per portargli la citazione della regia magistratura. Sied<; nel Vaticano, e di là si spaccia al mondo come segretai io di uno Stato, che non esiste più, .e manda attorno le sue kttere nelle quali I' Italia t' additata al c<mpatimento delle nazioni cattoliche; spedisce libelli diplomatici nei quali Vittorio Emanuele, colui che detiene. è designato come un usurpatore. « Per molto meno la polizia italiana ha perseguitato degli innocui idealisti. La polizia avrebbe dunque il diritto di am monire codesto cardinale a tenere tuttaltro contegno, perchè quello che egli tiene è provocante, pericoloso, e, se non aitro, foriero d1 fischi. Invece no. Egli è guardato a vista e pro tetto rispettosamente. Può andare e venire e dire e fare tutto quello che crede, senza essere soggetto ad alcuna « molestia od investigazione dell'autorità ». Abita a Castel Gandolfo una bellissima villa e non paga un centesimo d'imposta all'erario. Si serve del telegrafo e fa pagare allo Stato italiano. Spedisce corrieri clandestini e sa che nessuno ha diritto di fermarli. Egli può cospirare, se crede, senza timore dell'autorità giudiziaria. E', per colmo di gentilezza da parte dei suoi , nemici n, circondato da un distaccamento di bersaglieri, scortato, quando esce, da de_legati e da agenti ciclisti. ». Questa condizione privilegiata il Papa e i porporati non potrebbero trovarla in alcun altro luogo ; perciò egl! protesta, ma nè si è allontanato nè 8i allontanerà ma1 da Roma. Continuerà, invece, a lanciar proteste alle potenze, che le accoglieranno coli' interessamento che tutti conoscono ; proteste eh,~ non torcono un capello ali' Italia e coprono di ridicolo chi le fa. + Per una circolare del Ministro Orlando. E' stata inesattamente interpretata una circolare del Ministro per la Grazia e Giustizia, nella quale si ammoni vano i magistrati a non continuare nella consue-
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