R I V I S T A PO P O L A R E 439 nome): ccNoi trovammo Osaca essere una grandissima città, così grande come Londra dentro le mura, con molti belli ponti di legno di una grande altezza, per passare sur -un 11.umecosì largo come il Tamigi a Londra. Delle belle case si trovano, ma non molte. E' uno dei principali porti di mare di tutto il Giappone; avente in esso un castello, maravigliosamente grande e forte ..... » Ciò che il capitano Saris diceva di Osaka del dicias ettesirno secolo è quasi egualmente vero del!' Osaka d'oggi. E' ancora una grandissima città ed uno dei pri ncipali porti di tL1tto il Giappone; contiene, secondo l'idea occidentale, ccdelle belle case >>;ba molti << belli ponti di legno >>(come ponti d'acciaio e di pietra) - << per passare sopra un fiume largo quanto il Tamigi a Londra >>,-il Yodogawa; ed il castello ccmaravigiiosamente grande e forte, >>costruito Ja Hideyoshi secondo i piani d'una fortezza cinese della dinastia Han, ancora rimane come qualche cosa da maravigliare gli ingegneri militari, malgrado la scomparsa delle torri a più piani, e la distruzione ( nel 18G8) del magnifico palazzo. Osaka ha più di duemila cinquecento anni, e quindi è una delle più antiche città del Giappone,- benchè il suo presente nome, contrazi-onc di Oye no Saka, che significa l'Alto Paese del Gran Fi urne, sia ritenuto -.iatare solamente dal guindiccsimo secolo, prima di che era chiamala Nan iwa. Secoli prima che l'Europa conoscesse l'esistenza del Giappone, Osaka era il gran centro finanziario e commerciale dell'impero; e lo è ancora. A traverso tutta l' era feudale , i mercanti di Osaka erano i banchieri e creditori dei principi giapponesi; essi cambiavano le rendite di riso in argento ed oro; essi tenevano nei loro depositi protetti dal fuoco e 1 unghi per miglia le conserve nazionali di cereali , di cotone e di seta ; ed essi fornivano ai grandi capitani il nerbo della guerra. Hideyoshi fece d'Osaka la sua capitale militare; Iyeyasu, geloso ed acuto, temette la grande città, e stimò necessario impoverire i suoi capitalisti a cagione della loro potenza finanzia ria. L'Osaka del 1896, covrente una vasta area, ha una popolazione di circa 670,000 abitanti. Come estensione e popolazione, è ora solamente la seconda città dell'impero; ma rimane, come il conte Ok.urna indicava in un recente discorso, finanziariamente industrialmente e commercialmente, superiore a T6ky6. Salmi , Hyogo, e Kobé non sono veramente che i suoi porti esteriori; e quest'ultimo avanza visibilmente Yokohama. ConGdenzialmente si predice da forestieri e da giapponesi insieme, che Kobé diverrà il principal porto di commercio estero, perchè Osaka è capace d'attrarre a sè i migliori talenti commerciali Jel paese. Ora il commercio d'importazione e d'esportazione estero di Osaka rappresenta ci rea 120 milioni di dollari al1' anno; ed il suo commercio interno e costiero è immenso. Quasi ogni cosa che si desidera è fatta in Osaka ; e vi sono poche case comode giapponesi in qualunque parte dell'impero, al cui arredamento l'industria di Osaka non abbia in qualche modo contribuito. Questo probabilmente era il caso molto prima che Tòkyò esistesse. Sopravvive un'antica canzone di cui corre il ritornello, - Ogni giorno ad Osaka arrivano mille bastimenti. - Giunche solamente, nel tempo quando fu scritta la canzone; piroscafi anche oggi, e transoceanici . . . . . Lungo i moli si può cavalcare per miglia presso una quasi in.finita distesa di alberature e fumaiuoli, -- benchè i grandi transpacifìci ed i piroscafì europei spostino troppo acqu 1 per entrare nel porto, e ricevano i loro carichi d'Osaka a Kobé. Ma l'energica città, che ha compagnie di navjgazione sue proprie, ora propone di migliorare il suo porto, per 16 milioni di doliari Un' Osaka con una popolazione di due mii ioni cd un commercio estero d' almeno 300 milivn i di dollari all'anno~ non è un sogno impossibile a rt:alizzare nella prossima metà del secolo. Occorre appena dire che Osaka è il centro delle grandi associazioni commerciali (1), ed è il quartier generale di quelle compagnie di filatura, i cui mulini, tenuti in moto con una semplice astuzia per venti tre ore sulle ventiquattro, cacciano una quantità doppia di filato per fuso dei mulini inglesi, e dal 30 al 40 °/o di più che i mulini di Bombay. Ogni gran città del mondo si crede che sia ca• pace di dare un carattere speciale ai suoi abitanti; cd in Giappone l' uomo di Osaka si dice essere riconoscibjle quasi alla vista. Io credo che si possa di re che il carattere delr uomo della capitale sia meno marcato di quello dell'uomo di Osaka, - come in America l' ù0mo di Chicago si riconosce più presto di quello di New-York o di Boston. Egli ha una certa rapidità di percezione, prontezza d'energia, cd un'aria generale d'essere ccwell up to date », o anche un poco più avanzato, ciò che rappresenta il risultato della concorrenza industriale e commerciale. In tutti i casi, il mercante o il manifatturiero di Osaka ha una molto i:,iù lunga eredità d' esperienza in affari che il suo rivale della capitale politica. Forse ciò può in parte spiegare la riconosciuta superiorità dei viaggiatori commerciali d' Osaka; una classe resa :11oderna, e che offre dei tipi spi..:- cati. Viaggiando in treno o su piroscafo v'accade di far la conoscenza casuale d'un gentiluomo, la cui nazionalità voi non potete con sicurez1a decidere anche dopo aver con lui conversato. Egli è vestito col più corretto gusto, alla più recente e migliore moda; può parlarvi egualmente bene in francese, tedesco, o inglese; è perfettamente cortese, ma capace di adattarsi ai caratteri più diversi; conosce l' Europa, e può darvi straordinari i nformazioni intorno alle parti dell'estremo oriente che voi avete visitate, ed anche intorno alle altre parti di cui voi non conoscete neanche i nomi. In quanto al Giappone, egli è familiare con i prodotti speciali di ogni distretto, dei loro meriti comparativi, della loro storia. Il suo volto è piacente, - naso diritt<? o leggermente aquilino, - bocca velata da pesanti baffi neri : le palpebre sola men te vi danno diritto a supporre che voi conversate con un orientale. Questo è un tipo del viaggiatore commerciale di Osaka del 1896, - un essere tanto superiore alla media dei piccolissimi giapponesi ufficiali, come un principe ad un lacchè. Se vi accadesse di incontrare il medesimo uomo nella sua città, voi lo trovereste probabilmente in costume giapponese, - vestito come solamente un uomo di gusto fine può imparare a vestirsi, e rassomigliante piuttosto ad un spagnuolo o ad un italiano travestito che ad un giapponese. Il. Dalla reputazione d'Osaka, come centro di produzione e di distribuzione, la si potrebbe imaginare come la più modernizzata, la meno caratteristica di tutte le città giapponesi. Ma è il contrario. Si vedono meno costumi occidentali in Osaka che in qualunque altra grande città del Giappone. Nessuna folla è più attraentemente vestita, e nessuna via più pittoresca di quelle del gran mercato. Osaka è ritenuta come creatrice di molte mode; e l'attuale moda mostra una piacevole tendenza alla (1) Vi sono più di quattrocento compagnie commerciali in Osaka.
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