RIVISTA POPOLARE 435 pagna, hanno pascoli abbondanti e ben delimitati ; curano la educazione propria e dei loro figliuoli. La classe dei pastori e mandriani di Sic:Iia, eccezione fatta di pochi padroni, è co stituita, in grande magioranza , da uomini insdvaggiti nelle macchie , fatti violenti dal lungo vivere in mezzo a greggi e mandre grandi e difficilmente domabili, da uomini miseri in tutta l' estensione del termine. Le differenze di valore della vita e delle difficoltà di vivere per i pastori de!le due regioni sono così grandi , che non è possibile istituire confronti ; risultano perciò indeterminate le differenze di detitto di omicidio fra l'una e l'altra classe. Un indice del grande malessere economico, della gran:le difficoltà di alimentare il bestiame e, per conseguenza , del valore sociale minimo della classe dei pastori siciliani si trova in queste cifre rdative a 1000 maschi della classe: condannati per furto semplice : in Piemonte 3,75, in Sicilia 37,38; condannati per furto commesso di notte, con scasso , da tre o più persone riunite, o su bestiame: in Piemonte 5,6, in Sicilia 13,0; condannati per pascolo abusivo: in Piemonte ,rero (O), in Sicilia 47,8. Nell'omicidio accidentale l'elemento del maggiore o minor valore della vita è causa indiretta di frequenza o di rarità del delitto stesso; e appare sotto la forma o di mi!.ure preventive e precauzionali o di incuria e negligenza. Le cause precipue dell'omicidio accidentale risiedono nel mezzo di vita delle varie classi sociali. Nell' omicidio volontario l'uomo agisce in dipendenza di un complicatissimo insieme di cause individuali e sociali, intime ed esterne; nell'omicidio accidentale egli o subisce, o non domina l' azione di cause esterne. Manca in quest'ultimo l'elemento che fa così differente da una ad altra classe e da uno a.J altro paese l'omicidio volontario; e non potendo essere assai differente in classi professionali simili l'azione micidiale delle cause esterne in concorrenza con l'atto dell'uomo, ne segue che le differenze di omicidio accidentale debbono essere assai minori delle differenze di omicidio volontario. Per la categoria degli agricoltori del Piemonte e della Si· cilia tali differenze sono di I a circa 2 ,5 · Scendendo all' esame dei dati riguardanti le varie classi a fin di correggere gl_ gli errori derivanti da divergenze di medie di densità, si trova 1 il rapporto di differenza di I a poco di 1 1/2 per la classe degli agricoltori indipendenti , di r a circa 3 per i contadini obbligati, di r a I per i' contadini giornalieri e braccianti , e di 1 1 /2 a r per i pastori e boscaiuoli. Nell'omicidio preterintenzionale p omicida è libero dal freno repressivo del sentimento di maggiore o minore valore della vita, chè in lui non sorge il desiderio di distruzione dei valori umani, sibbene il desiderio o il bisogno di uno sfogo di ira, di odio , di malvagità , che arrechi ad altri dolore o danno. In esso lo spirito di violenza e di malvagità degli uomini si manifesta quasi indipendentemente dalle caust:! morali e fisiche che abbiamo visto modificare profondamente la intensità del l' omicidio volontario o accidentale nelle diverse classi agricole. Le relative statistiche per il Piemonte e la Sicilia dànno i seguenti rapporti di differenza : come di r a r 3/4 per la categoria generale degli agricoltori, di r a I per gli agricoltori indipendenti, di r a I per i contadini obbligati, r 1/3 a r per i pastori e mandriani , 1 r /3 a I per i contadini giornalieri e braccianti. Nell' esame progressivo delle diverse forme di omicidio consumato, a mano a mano che l'uomo si sottrae ali' azione di estimazioni morali generali , di fattori sociali diversi, di cause fisiche esterne, e si riduce ad agire sotto l'impulso di cause iadividuali e personali, scemano rapidamente le differenze relative di agricoltori omicidi condannati in Sicilia e nel Piemonte. Dal movimento di quelle differenze pare si possa desumere : a) che i quattro grandi gruppi di agricoltori della Sicilia e del Piemonte abbiano eguale tendenza a distruggere la vita altrui; b) che il differente valore di vita delle varie classi agricole delle due regioni renda gli agricoltori differentemente proclivi alla distruzione di valori umani; e in misura assai più elevata agli agricoltori della Sicilia, che valgono di meno. Per violazione della integrità fisica altrui nel quinquennio 1896-900 furono condannati in Italia circa 200,000 delinquenti; e di questi tentarono o consumarono omicidio circa 9000. E' troppo esiguo, come già dicemmo innanzi , il contingente degli omicidi per giudicare da esso delle cause generali di criminalità violenta in un popolo, o della malvagità brutale di esso. A noi pare che convenga invertire il metodo di ricerca comunemente usato per arrivare a induzioni serie e sicure su le cause di delitto contro la persona e sul grado di malvagità di animo di un popolo. Non potendosi a tal fine fare un esame monografico di ognuno dei delitti che succedono in un paese in un dato p~riodo di tempo, nè potendo gli studiosi appagarsi delle risultanze più o meno attendibili di poche perizie medicolegali più o meno partigiane, o di alcune misurazioni antropologiche eseguite in case di pena, d pare necessario innanzi tutto classificare i delinguenti secondo le professioni e determinarne, con qualche approssimazione, l'ambiente, il livello e il valore ·ai vita, in secondo luogo trovare l' ordinata massima dei delitti contro la persona, ossia il genert:! di reati più frequente nelle varie classi sociali e nei diversi paesi , in terzo luogo trovare il valore di densità criminale in una categoria professionale e per il gruppo dei delitti ordinata massima. In Sicilia e in Piemonte l' ordinata massima dei delitti violenti contro la persona cade nella lesione. E questo pare a noi il delitto che vada assunto come indice misuratore del grado di violenza e di brutalità di un popolo, o di un gruppo di uomini. Il delitto di lesione si svolge indipendentemente dal senso di maggiore o minor valore della vita; in esso il delinquente agisce quasi soltanto in dipendenza dell'impulso che gli viene dall'intimo desiderio di violenza , vendetta, o rappresaglia , e della forza d'inibizione che gli vient:!dalla sua educazione o dal suo stato fisiol.ogico. Quel delitto è il più adatto a mostrare se e quanto un gruppo di uomini sia naturalmente incline a violentare la persona altrui , se e quanto esso sia originariamente malvagio. (Continua) Dott. GAETANO BAGLÌO Latini ed Jtnglo-sassoni di N. e0L1lJ1lNNI ( 1) I giudizi Nel Tempo, l'importante giornale socialista di Milano , del 22 Agosto è consacrato un diligente e lungo studio dI A Crespi a questo libro di Colaianni. Il critico dissente soltanto nello apprezzamento di alcuni fenomeni morali degli Anglo-sassoni , di cui fa una interessante difesa; in tutto i I. resto è di accordo col Colajanni. Non potendo dare tutto l'artico lo, che raccomandiamo ai nostri lettori, perchè è uno dei pochi, in cui è studiato con serietà e con acutezza l'importante problema delle razze, ci limitiamo a riprodurre questo brano: « Inutile dire che noi siamo completamente d' accordo con la tesi fondamentale del volume, che la civiltà per quanto agevc,lata da condizioni geografiche, climatiche, storiche è so- (1) Un elegante volume di 450 pagi1;1ein ottavo _grande con prefazione di G. Novicow. E' stato già tradot~o 1~ Francese ed in !spagnuolo e se ne farà tra breve la traduzione 1~ Ingle~e. Costa L. 6; per gli abbonati della Rivista L. 3100 m Italia, L. 4,00 all'estero. Elegantemente legato in tela e oro L. 5,00.
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