KlVlSTA POPOLARE 433 Così aggruppando le professioni agricole del censimento per renderle comparabili a quelle della statistica giudizìaria, si ottengono per il Piemonte e per la Sicilia i seguenti dati: I. Maschi ai età supedore a nove anni ascritti ·ane professioni agricole. PIEMONTE SICILIA 3319400 454010 81704 13529800 1887001108000 5865 114880,654435 25830134040~1666890 Da queste cifre appare che la categoria dl!gli agricoltori è quasi eguale in numero ne Ile due regioni, ma differisce profondamente nei gruppi costitutivi: In Piemonte il folto jella categoria è formato dagli agricoltori indipendenti e dai fattori, in Sicilia invece dai .:ontadini giornalieri e braccianti. Gli agricoltori proprietari de' terreni sono 365000 , cioè 804 °/ 00 degli agricoltori indipendenti , in Piemonte , in Sicilia soltanto 97760, pari a 519 °/ 00 ; i redditi netti ricavati dalle industrie agrarie si calcolano in L. 1665 per I ooo abitanti in Piemonte, in L. 800 °loo abitanti in Sicilia. Si apporrebbe quindi assai male chi, volendo comparare la delinquenza degli agricoltori siciliani a quella dei piemontesi, si fermasse ai dati riguardanti l'intera categoria , stante che questa è fondamentalmente diversa e differente nella sua costituzione intima, e non si presta ad esame e a confronti analitici. Da quei dati si potrebbe - se pure - ricavare un indice del livello di civiltà degli agricoltori nelle due regioni, non già un indice di tendenze criminose , o una guida sicura per la ricerca delle cause specifiche di -delitto. Un tale pro~ cesso di generalizzazione può anche condurre ad errori assai grossolani. Basti un esempio : Nell'omicidio oltre l'intenzione, per il triennio 1896-99·, si hanno per la Sicilia e il Piemonte le seguenti cifre di condannati per 1000 uomini del gruppo professionale: ., ·;:: -~ ·e: ... ~ -~ ·;; ., g <1 C: -~ ] ·;: .. ù ., ·~~ ·e: u bO :o ... C: .,,, ., .s B ., .J:> o .. =·- o·::: o ·s.o ·;3 .,_ .. u e: ·.; u e g ·-.. o ·e:., ~ C: ... ~·;e o.o"" :a ..o ·e:~ o <~ .. u e:,.. i: ! ., B o ·e: e: "' .J:> :;; o o " bO u p.. < .5 u I I I PIEMONTE o, 105 0 ,37 0,24 0,5 I I 0,391 SICILIA o, 175 0,32 0,28 0,350 0,288 Dalle cifre della intera categoria si dedurrèbe che tutte le cl3ss i di agricoltori siciliani dessero un contingente di condannati per omicidio preteritenzionale quasi doppio di quello dei piemontesi. La deduzione erronea deriva da una finzione numerica: Gli agricoltori di Sicilia dànno contingentiin feriori a quelli delle corrispondenti classi del Piemonte. Però : in Sicilia la classe che dà un maximum (0,350 °loo) di condannati per mille, costituisce il 52 °/0 della categoria, mentre è relativamente esigua la classe che ne dà un minimum (0,28 ¾0); in Piemonte invece la classe che dà un maximum di delinquenti, (0,5 r 1 0 / 00 ) costituisce il 17,5 °lo, mentre è fortissimo ii gruppo che ne dà un minimum (0,24 °lo 0 ). Ond'è che, confondendo i gruppi, il maximum relativo di delinquenti in Sicilia si ripercuote su poche , in Piemonte su molte altre diecine di migliaia di agricoltori; e così, il rapporto di media generica risulta discordante e in apparen~e contraddizione con i rapporti parziali. Per i dati e le considerazioni sovra esposte, a noi pare che allo studioso, il quale intenda di studiare il delitto seccndo le professioni in Italia, si imponga per un canto il dovere di fare un uso assai moderato e prudente di medie generali , e per altro canto il dovere di ricercare - quando voglia istituire confronti - il valore di densità professionale prima , e il valore di densità criminale dopo. Il valore di densità, o la media di densità professionale mette in rilievo qual'è la classe che costituisce il grosso della categoria, quella che dà il tenore e il livello generale di vita, e che fa considerare come normali per tutta la categoria i fenomeni che sono proprii di essa. Per gli agricoltori della Sicilia la media di densità professbnale cade nella classe dei contadini giornalieri e braccianti; per conseguenza il valore economico e morale della intera categoria si abbassa e tende a scendere fino al livello della classe dei contadini. In Piemonte l'analoga media cade nella classe degli a-- gricoltori indipendenti e fattori, e più precisamente nella classe dei picco!i proprietari. Il valore sociale della intera categoria perciò si eleva, e tende a salire fino al livello di quella. La deLerminazione della media di densità professionale facilita assai la ricerca delle cause di delitto , giacchè , conoscendosi con essa la delinquenza normale della maggior parte della categoria di uomini , riesce meno vago e meno difficile indagare le cause degli scarti di delinquenza in classi profes. sionall sempre più picccole. Il valore di densità criminale pone in rilievo la classe che ha nel suo seno il maggior numero di delinquenti; mette, cioè, n evidenza l'ambiente più propizio, la sede più naturale del delitto. Lo studioso che con tale processo arriva a conoscere la delinquenza normale di una categoria di uomini, e in questa a classe più proclive al delitto, ha il grande vantaggio tecnico di avere determinatoil campo e, spessissimo, anche la via d'indagine dei fattori di delinquenza. Noi abbiamo studiato la statistica del delitto fra gli agricoltori del Piemonte e della Sicilia con il metodo sopra esposto; e siamo pervenuui a risultati non privi di interesse sociologico Erano risultati già preveduti dalle teorie su le cause del delitto; ma ne mancava la delimitaLione e la conferma statistica. Le nostre ricerche sono un primo passo verso questa. La imminente pubblicazione delle Noti 1 ie complementari di statistica giudi 1 iaria fornirà materiali per un grande cammino . I dati che esponiamo in questa nota, furono da noi rilevati dalle tavole originali inedite della Direzione Generale della Sta• tistica per gli anni 1896-97-98 99; riguardano la categoria degli agricoltori, e le forme più comuni di delitto contro la persona e contro la proprietà. La brevità del periodo di osservazione e la picciolezza delle cifre raccolte non ci autorizzano a ritenere che i risultati ai quali siamo pervenuti , abbiano valore generale e incontrovertibile. Auguriamo e speriamo che a tale importanza elevi i primi cenni indiziari di questa nota chi abbia mezzi e tempo per consacrare lungo e profondo studio alla prefazione al nuovo volume di notizie complementari giuo diziarie , che è titolo di onore per il Colajanni , il quale ne ha suggerito la pubblicazione , e per la Direzione Generale della Statistica, la quale lo ha compilato con cura intelligente. II. I criminologi e i sociologi assumono , generalmente, il delitto di omicidio come indice delid tenJenza spontanea di un popolo a violare la integrità fisica dt:lla persona. [I metodo d'indagine e il sistema di giudizi fondati su talè cri terio sono in gran pane inesatti, perchè, con tale indice, si pone a termine di confronto della naturalezza-diciam così-di un vast-
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