Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 16 - 31 agosto 1907

432 RIVISTA POPOLARE casse aveva nn'eccedenza attiva e sempre risultò che le casse maggiori hanno una vitalità meravigliosa. Del resto questi inconvenienti souo poca cosa quando si pensi agli innumerevoli vantaggi che l' aasicurazione obbligatoria ha portate. Non solo l'operaio si è sentito tutelato e ·non ha r,iù dovuto maledire un lavoro che dopo avergli procurato con molti stenti uno scarso guadagno gli era anche causa di gravi malattie che consumavano i suoi r;sparmi-ma anche l'igiene industriale e sociale ha compiuti grandi passi. Si sono ottenute leggi speciali sulle ore di lavoro come ad esempio per le fabbriche di vulcanizzazione della gomma con solfuro di carbonio e di cloro, dove è proibito agli operai di lavorare più di 2 ore di seguito e di 4 ore al giorno. L' interesse stesso delle casse d' assicurazione e degli industriali assicurati ha portato a vigilare rigorosamente a che ogni regola igienica fosse osservata, combattendo cosi lt, polveri e i gaz irritanti. E numerosi stabilimenti specialissimi di cura e di convalescenza sono stati creati affine di abbreviare la durata delle malattie. Ma dove gli effetti benefici del l'assicurazione obbligatoria si sono spiegati in modo gigantesco è nella lotta contro la turbercolosi. Dalla cura preventiva ai sanatori popolari, tutto è stato messo n opera contro questo terribile flagello oottenendo ottimi risultati. Dinanzi adunque a tanti sforzi, dinanzi a tali vantaggi, si deve ricono::1cere la snperiorità assoluta del sistema obbligatorio sul si~tema libero. In tutte le nazioni più civili come ho già sopra accennato si vanno presentando progetti di assicurazione obbligatoria : dovunque è sentito il bisogno vivissimo che la società si renda garante dei danni che pur involontariamente essa reca : auguriamoci adunque che anche in Italia, compiuti rapidamente gli studi preparatori al progetto, venga votata e promulgah questa legge verso la quale si volgeranno plaudenti e benedicenti migliaia di famiglie liberate alfine dall'incubo penoso di una più penosa miseria. ELIA ERNESTO BEGEY Nota ~i statistita e ~i sociolo~ia criminale della delinquenza degli Agricoltori in Sicilia e in Piemonte I. La Direzione Generale della Statistica pubblicherà prossimamente il secondo volume di Notir_ie complementari alle statistiche giudir_iarie penali per il 1896 900, accresciuto (in rapporto al primo volume che contiene le notizie complementa1i del 1890-9 5) di una lunga prefazione su 1:i' classificazione regionale dei condannati secondo le professioni. La prefazione del nuovo volume è lavoro di importanza scientifica e pratica grandissima. Essa viene a porre la statistica giudiziaria del Regno d'Italia a livello superiore a quello delle statistiche analoghe di tutti gli a Itri Stati , e reca agli studiosi materiale abbondante e valevole per indagini nuove. È un lavoro di seriazione statistica, che, se scrutato a fondo e senza preconcetti di scuola, varrà forse a sfrondare gli allori e a calmare i facili entusiasmi di una scienza nuova, che ha voluto riporre quasi soltanto nel soggetto delinquente e nelle anomalie di esso la prima e vera causa del delitto. Come lavoro di seriazione statistica essa potrebbe o dovrebbe essere più dettagliata : mentre classifica i condannati per regioni, aggruppa e confonde professioni. e delitti che le Tavole Il e III del corpo del volume portano distinte per i condan:,ati del Regno (I). • Per bene intendere il valore criminologico delle nuove e in teressanti notizie complementari di statistica giudiziaria , che sono di pubblicazione imminente, bisogna usare molta cautela nel trattar le cifre , e analizzare la costituzione demografica delle professioni che si vogliono comparare. Per chiudere in termini esatti e brevi il nostro pensiero, noi scegliamo come oggetto di studio e di confronto la categoria degli agricoltori del Piemonte e della Sicilia e alcuni delitti contro la proprietà e contro la persona. Le tavole originali compilate dall'Ufficio di statistica giudiziaria dividono la categoria degli agricoltori in cinque gruppi così formati : I. Agricoltori che coltivano terreni proprii, fìttaiuoli, mezzadri, persone occupate (come padroni o dirigenti) in industrie agricole (orticoltura, giardinaggio, apicoltura, caseificio, oleificio ecc.). II. Contadini a lavoro fisso, persone occupate (come dipendenti) in industrie agricole (orticoltura, giardinaggio, apicoltura, caseificio, oleificio ecc.). IU. Pastori, mandriani, boscaiuoli, carbonai, cacciatori. IV. Contadini giornalieri. IV. a) Braccianti (addetti ai lavori di terra, giornalieri, sen z' altra indicazione). Nel volume di N0tizie complementari i gruppi II, IV e IV a vengono confusi , e le cinque classi professionali vengono ridotte a tre. Nella Prefazione, su menzionata , il gruppo dei pastori viene confuso con quello dei contadini e braccianti; e si formano così due grandi classi di agricoltori : I. Agricoltori che coltivano terreni propri, fittaiuoli , mezzadri, fattori ecc. II. Contadini a salario fisso, giornalieri, braccianti, pastori, mandriani, boscaiuoli ecc. ( 1 ). Per istituire re!azioni e confronti di delinquenza attendibili in questa nota, aggruppiamo le classi professionali del censimento nella seguente maniera : I. Agricoltori che lavorano o conducono terreni propri, enfiteuti (utilisti), fittaiuoli, mezzadri, coloni , fattori , agenti di campagna, guardie campestri o guardaboschi privati , giardinieri e ortolani padroni, allevatori di animali padroni, allevatori di pollame, agricoltori, produttori di seme di bachi; ll. Contadini obbligati, bifolchi, bovari, giardinieri e ortolani dipendenti, allevatori di animali dipendenti; III. Boscaiuoli e sepaiuoli, taglialegna e carbonai, mandriani, pastori, porcai ; IV. Giornalieri di campagna, raccoglitori di funghi, cicoria, erboristi. ( 1) Ciò dicendo non intendiamo fare alcun torto all_aillustre e benemerita Direzione Generale. Questa, che bene intese fin dalla pubblicazione del primo volume di NJti 1ie complementari l'importanza delle specificazioni, scrisse in proposito che << l'indagine ddle relazioni esistenti fra professioni e delinquenza non può riuscire che mediocremente utile se si ferma ai grandi gruppi di professioni e non penetra più addentro nell'analisi ,i. Ed essa avrebbe fatto certamente opera più vasta e particolareggiata se i limiti di spesa tipografica, glielo avessero permesso, e se non dovesse far fronte a sempre maggior lavoro con un personale che diminuisce in numero e lavora per un minor numero di ore. (2) Cfr. la prefazione alle Noti:r_iecomplementari del 1890-95 pag, LXVI e seguenti.

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