Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 15 - 15 agosto 1907

400 RIVISTA POPOLARE Alla loro azione determinata da un siffatto movente si unfrebbe quella delle masse desiderose di ricevere, come ne hanno il diritto, l'istruzione dallo Stato. Ali' una e all'altra presterebbero il loro concorso . sempre utile anche se si limitasse ali' astensione, tutti quei cattolici che sono sinceramente imbevuti di democrazia cristiana e di modernismo e che sono disgustati del loro sommo gerarca che dle aspirazioni di vita più larga e più incardinata coi principii della scienza moderna risponde negando scienza e libertà col Sillabo nuovo e colla onnipotenza accresciuta del Tribunale della Santa Inquisizione. Nella lotta gli elementi democratici si dovrebbero attenere alla realtà e non fare promesse, che non potrebbero essere mantenute, almeno a scadenza breve. Essi dovranno insistere in favore della scuola; ma senza illudersi ed illudere gli altri che si potrà riuscire ad ottenere subito u·na scuola che sia éssenzialmen te educativa. Possono invece dimostrare che se la scuola laica da sola non educa, quella dei salesiani, degli istituti pii, dei congregazionisti educa male perchè annebbia le menti e le paralizza e corrempe le coscienze. Dalla degenerazione morale, che i fanciulli affidati a tali Istituti subiscono, si hanno spesso i segni rivelatori in quelleoechiaie caratteristiche e in quella emaciazione dei loro corpi, che sono effetto dei sacrifizi della carne, che si traduce nella aeficiente alimentazione e nello eccitamento della stessa carne coi procedimenti criminosi in uso nelle scuole sacerdotali secondo il diario Besson. Il pericolo grave della crescente degenerazione fisica, intellettuale e morale scaturisce da due fatti: dall'aumento rapido degli Istituti e delle scuole dei Congregazionisti, che, cacciati dalla Francia, sotto nomi diversi , hanno invaso l'Italia e forti dell' assistenza della Chiesa e dei milioni, che posseggono, vi si sono assisi da conquistatori-specialmente in Piemonte, in Liguria, e in Sicilia; e dalla rallentata sorveglianza da parte del governo, che procede in ragion diretta della invasione dei congregazionisti. Ora si deve richiamare lo Stato ad infrenare la prima, se pur non vuolsi assolutamente proibire che preti e frati prendano per loro l' istruzione e l' educazione delle nuove aenerazioni; e si deve sopratutto ricordargli il dovere di esercitare sugli Istituti pii una seria e continuata sorveglianza. Le coscienze timorate, per sincera convinzione o per ipocrisia contrapporranno all'azione della Estrema sinistra il pericolo che vedranno sorgere dalla lotta contro la religione, nel cui crollo indicheranno il trionfo della immoralita e della delinquenza. Le risposte devono essere facili e chiare. La guerra agli Istituti clericali non è e non deve essere guerra contro il sentimento religioso; ma allo esercizio di una funzione sociale, che loro non può competere per la intima natura delle loro credenza e delJa loro vocazione: Possono educare al sentimento fondamentale della famiglia coloro che considerano il celibato, cioè la negazione della famiglia, come l' ideale, come lo stato di perfezione? E nel celibato stesso non risiede la causa diretta e naturale della depravazione dei padri Ceresa e dei Don Riva; la genesi di quei reati sessuali , che si possono considerare com e i reati professionali di preti e frati? Nè valgono le dimostrazioni statistiche cui ricorse testè un giornale clericale di Roma per dimostrare che gli addetti al clero danno la minima delinquenza. Può essere vera questa minore delinquenza generaie dei sacerdoti; non la sarà quella specifica, professionale, che deriva dal celibato, eh' è una violenza fatta alla natura, che si ribella e cerca le sue soddisfazioni nel delitto. Comunque la minore delinquenza sacerdotale non cleriva dalla religione, ma dalle condizioni di vita dei sacerdoti , con~e può dimostrare chiunque ha dimestichezza colle statistiche geniali pubblicate dal Bodio sulla delinquenza delle singole professioni in Italia. Che la religione cattolica in ispecie non valga apreservare dalla delinquenza nelle sue manifestazioni collettive, che sono quelle che c'interessano, lo prova il fatto· che sono precisamente le nazioni cattoliche - ad eccezione della Spagna - che presentano in Europa e in America la più alta criminalità contro le persone e contro le proprietà. Viceversa oltre la minore delinquenza degli Stati protestanti, è di insegnamento grandissimo il fatto, che vale tanto e più di tutta l'inchiesta del !Yiercure de France, il fatto diciamo che il Giappone che professa la meno religiosa delle religioni, offre una mitissima delinquenza. ♦ Noi :.1on crediamo, che in questo momento sia opp.::>rtuno invocare dallo Stato la chiusura immediata aegli Istituti educativi in mano degli ordini religiosi, a meno che l'intransigenza e l' arroganza del papato e del clericalismo non rendano necessaria la misura ; ma alla soppressione di quelli Istituti bisogna avviarsi preparando scuole e collegi che possano adeguatamente sostituirli, intensificando la sorveglianza sino al giorno in cui si possa e si debba arrivare al provvedimento radicale. Intanto bisogna iniziare il lavoro in tale senso. Lo Stato, i Comuni, le Provincie, i privati devono darsi la mano nella impresa rigeneratrice. Merita lode, quindi, il Sindaco di San Remo il quale in solenne seduta del Consiglio dichiarò che la migliore protesta contro le sozzure salesiane è quella di organizzare scuole e collegi laici e per parte sua dava l' esemp,io col fatto annunziando prossima l'apertura di asili infantili laici. Più grandiosa, la proposta del deputato repubblicano Dall'Acqua·; il quale senza rettorica e senza far la voce grossa mentre mostra la necessità di un'azione quale venne delineata nella lettera di Ghisleri, vorrebbe che l'impresa fosse opera esclusiva dei privati - anzi una buona speculazione, alla inglese, dei privati. ~enchè riprodotta da molti giornali crediamo utile farla conoscere ai nostri lettori ..... Ammiriamo i propositi del Dall'Acqua; ma non crediamo che la sua iniziativa, che si dice suffragata dall' offerta di L. 100,000, sia destinata a trionfare. Reputiamo i □dispensabile l'azione dello Stato. La Rivista Lettera del Deputato di Legnano (< Per un complesso di ragioni, che non è il caso di ricordare, può dirsi ormai scomparso quasi ogni traccia dei Collegi chi: siano sottratti alla diretta influanza clèricale - venendosi a creare un vero monopolio, di fatto, ali' istruzione si:condaria privata. A questo gravissimo inconveniente non si può sperare rimedio adeguato dallo Stato o dai Comuni, mentrl! la concorrenza assoluta ai convitti cli:ricali vit:ne facilmente sopraffatta dalla potenza dei mezzi degli istituti confessionali. La sola difesa efficace - a mio avviso - consisterebbe nella creazione di un ente colkttivo fornito di capitale tale da fronteggiare una concorrenza organizzata su basi industriali e regolata con quell'unità d' intendimenti che possa far conseguire le economie di spi:se necessarie per far consentire una retta a buon mercato. La (< Società italiana dei collegi civili >> che io vagheggio,

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