RIVISTA POPOLARE 397 parola; ma quando questa parola fosse di piena assoluzione pei Salesiani e per le suore nella coscienza pubblica non sarà distrutta la convinzione profonda che per 10 ingiustamente accusati, ci sono coo congregazionisti, i cui malefizi rimangono nascosti per un complesso di poderosi motivi umani: può molto in certe anime il sentimento religioso schietto, che fa rifuggire da scandali, che si ritengono dannosi alla religione ; sono troppo strette le maglie della rete degli interessi materiali maneggiata dai clericali, perchè molti altri possano e vogliano romperle; e infìne è troppo forte la ripugnanza che sentono le famiglie di rendere pubblica l' onta che ricadrebbe sui loro figli denunziando e perseguendo i satiri, che sui loro corpi consumarono turpi reati. ♦ Appena furono noti i fasti nefasti della Fumagalli di Don Villa e dell' Istituto di Greco Milanese, dove più immediata poteva esservi la ripercusrione fu rapida e violenta la reazione popolare : a Milano. Quando si conobbero quelli analoghi di Alassio a di Varazze, quando cento altri, veri o immaginari, se ne denunziarono a Roma, a Pisa, ad Ancona, e Firenze la reazione si propagò come la vampata che si solleva su di una lunga striscia di polvere non appena il fuoco viene appiccato in un punto. La reazione fu troppo rapida e tropppo violenta perchè sia lecito sospettare della sua spontaneità e sincerità. A Spezia ci fu un mono e molti feriti; feriti numerosi ci sono stati a Mantova, a Parma, a Milano, a Pisa; dimostrazioni calorose contro le congregazioni e contro i clericali ci sono state in quasi tutte le città d'Italia - anche in quelle meno proclive ai disordini ed alle manifestazioni piazzaiole. La vista di un tricorno, spesso bastò per provocarle; d' onde la facilità di eccessi e di errori a danno di sacerdoti eminenti e rispettabilissimi per la santità della vita e per l'altezza della mente. Tali eccessi si devono deplorare; ma in casi simili, qualunque sia il fatto che alle manifestazioni dette l'occasione e contro qualunque classe sociale o partito politico o setta religiosa si svolsero, sempre essi si verifìcarono. Possiamo e dobbiamo deplorarli; dobbiamo adoperarci affinchè non si rinnovino e non si estendano ; ma tal i eccessi e tali errori si com prendono ed anche si guardano involontariamente con una certa simpatia, con una certa compiacenza, perchè sono un indice del senso morale nelle masse popolari, che scatta tanto più violento e improvviso per quanto più tempo rimase compresso e latente. Ma queste dimostrazioni sono realmente il prodotto di una nobile e generosa riscossa del senso morale oppure sono una dimostrazione dell' anticlericalismo politico, che ha preso a pretesto le turpit~dini commesse dalla Fumagalli, dai Salesiani e dagli altri congregazionisti ? Ci rispettiamo troppo e troppo amiamo "la sincerità, perchè ci passi per la mente di fare un taglio netto e reciso tra la protesta morale e il pretesto politico. Oggi, come sempre, in Italia, come dapertutto i fenomeni sociali ebbero fattori complessi e intricati, che gli psicologi e i sociologi più acuti non riuscirono mai a distinguere nettamente ed a discriminare. Come alla protesta del senso morale offeso della collettività si sia unito in questo caso il movimento politico con facilità e con intensità acutamente venne rilevato da uno scrittore della Vita (n. 2 r6). '1 I elericali - egli dice - raccolgono il frutto del loro ultimo atteggiamento. Quelli più impazienti fra essi di partecipare alla vita comune, al Governo, favoriti dalle inclinazioni e dai ricordi del Pontefice, hanno voluto portare il partito nelle lotte elettorali, portarlo violentemente contro tutte le frazioni democratiche. Dal loro attacco è derivata la reazione , non poteva es~ere altrimenti. Questa reazione va al di là del partito clericale in quanto è semplicemente un'organizzazione elettorale? M~, come, data la sua essenza , la sua disciplin::1 , si possono scmdere nettamente le Federazioni clericali e la Chiesa? Le prime sono sottoposte alla gerarchia ecclesiastica; e il vess:ovo della diocesi, in fondo è il segretario di Stato che lo guida; sulla loro bandiera, nei loro proclami hanno scritto e ripetono che esse sole difendono la rèligione. Si poteva supporre che le frazioni democratiche, le quali indubbiamente data la nuov~ funzione delle classi lavoratrici, costituiscono la magg;oranza del paese, si lasciassero sopraffare in silenzio, passivamente? Attaccate , esse reagiscono. Come si può pretendere da loro una distinzione, una divisione che di fatto riesce quasi impossibile! fra i I partito politico della Chiesa e la Chiesa con - siderata per sè stessa, astrattamente? li popolo non corre dietro alle astrazioni : prende i fenomeni tangibili , concreti , su di essi si appassiona e giudica. Da padre Ciarchi in poi, nel breve periodo di un anno , è venuta fuori una serie di scandali clericali. Ed ecco, logicamente, l'agitazione attuale. Di essa i veri responsabili sono coloro che hanno voluto il nuovo atteggiamento elettorale, colla speranza d' impadronirsi dello Stato. Ciascuno si vale delle armi che il suo avversario gli offre. « Le grandi contestazioni non sono mai decise dalle s;ole forze dei partiti in guerra aperta fra di loro , ma da!l' intervento di quella forte massa che non è precisamente ascritta ad alcuna fazione, e compie, press' a poco, l' ufficio del loggione nei teatri; anche qua, è quella parte d'ignoti, che senza simpatie o antipatie preconcette , decide dei successi veri e duraturi n. Lo stesso scrittore della Vita onde allontanare le violenze soggiunge: (( La massa quale danno etfottivo aveva essa provato dallo sciopero generale? l\la lo sciopero le parve una coercizione, una sopraffazione esercitata anche su di lei; quelli che l'avevano organizzato gridavano troppo, si figuravano troppo di essere i padroni. Quindi la massa intermedia , apolitica , ma che decide , si ribellò. Continuando in certe manifestazioni clamort se, il fenomeno si potrebbe ripetere ora. >> Questo timore di contro-reazione non è infondato; ma l'esempio addotto dello sciopero generale del 1904 può anche servire a spiegare come l' elemetito politico possa servirsi a suoi fini di un errore o di un male imputabile ai pochi: lo sciopero generale del 1904 non provocò eccessi deplorevoli che a Milano ed in Liguria per opera di pochi e non di tutte le gradazioni della democrazia. I conservatori e il governo di quelli eccessi abilmente si servirono per dare addosso a tutta la democrazia e dapertutto in Italia. L'on. Giolitti colse la palla al balzo ed affrettò le elezioni generali per trarre giovamento di quella reazione che in grandissima parte fu spontanea. I democratici oggi, in gran parte inconsciamente, e pochi per volontà determinata, si prendono la rivincita. Un'altra osservazione soccorre a giustificare il movimento attuale, che nei suoi risultati è democratico ed anticlericale per quanto il punto di partenza sia stato morale. Dapertutto a Berlino, a Bruxelles, a Parigi, in America e in Europa guando dei satiri commettono atti turpi in danno di fanciulli, il popolo si è ribellato, ha tentato di fare giustizia sommaria sui delinquenti. N è occorse che nel delinquente ci siano stati gli estremi della efferatezza di un Solleiland perchè il popolo contro di esso inveisca. La maggior parte dei feroci linciaggi nord-americani hanno per causa i reati contro i fanciulli come quelli di Greco Milanese e di Alassio, commessi colla violenza o coll'astuzia. N è in tali manifestazioni c'entra sempre l'odio e il pregiudizio di razza. Si legga un telegramma da New York del 5 agosto al Corriere della Sera e s1 vegga a quale staio di esasperazione sia giunta la popolazione della grande metropoli americana in seguito alla ripetizione di attentati innominabili; i cittadini
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