RIVISTA POPOLARE 395 zioni anche prn orribili sono fatte ai negri : non si può a meno di riflettere che la tanto strombazzata superiorità degli americani è ancora-di fronte ai latini - una bella chiacchiera senza senso comune; un bel romanzo nato nella fertile imma&;inazione di psico logi storici ed osservatori più che superficiali, e questo diciamo non già per il fatto in se stesso, chè una bella accolta di bruti e di carogne come gli americani e gli scozzesi testè condannati per il Peonage si possouo trovare dappertutto; ma perchè malgrado gli articoli di giornali e di riviste, malgrado le rivelazioni dello Irvine e malgrado il processo, l'opinione pubblica non si è affatto commossa, e tutto ciò è passato come un fatto ordinario per il quale non vale la pena µiglian.;i troppo disturbo. Il che rivela, se non altro, una stnpefacento deficenza di quel sentimento di ritipetto della personalità umana, che è la batie ed il earattere primo della civiltà, e che, fra gli Americani-e mille fatti rivelano questa verità-è estremamente raro. • • Siamo i soli che ci siamo occupatì di questi articoli dell'Irvine sul Peonage, e vogliamo augurarci, che la i:.tampa italiana vorrà interessarsene. + Il convegno di Sw1nem1lnde.-Volendo fare dello spirito, forse spirito di cattiva lega, si potrebbe dire che nel convegno di Swinemfinde ci fu un wagnifico piffero di montagna; e che il resultato pratico di quel convegno che è nulla per ciò che riguarda la politica internazionale è stata la sonata che la Ger mania ha eseguito per il maggior sollazzo e il più completo diletto della Russia. Lo Tsar andò a batter cassa, e trovò ..... che l'Imperatore Guglielmo gli apre i forzieri della Germania ed i cantieri tedeschi altresl.. ... il che forse non era assolutamente nel programma del mistico impiccatore dei proprii sudditi. l\'Ia, chi affoga s'appiglia ai rasoi, dice il proverbio e dopo la guerra del GiR.ppone, e data la terribile situazione interna, il tesoro esausto, e la disorganizzazione - della quale è colpevole la burocrazia - di tutti i servizi interni, la Russia si trova con l'acqua al collo ; le bisogna denaro per ricostituire la propria flotta emigrata - in seguito alle sconfitte - al Giappone , le bisogna denaro per rinsanguare l' erario ; le bisogna denaro per far fronte alle necessità sempre crescenti dei contadini, che ridotti agli estremi minacciono una vera e propria e Jacqtterie ». Ma la Franc:a ha chiuso i suoi forzieri con sette suggelli. Troppo credito le fece, per averne in cambio la esibizione di uno Tsar - poca e misera cosa - e qualche compagnia di Cosacchi, ai quali i Giapponesi tolsero ultimamente perfino l'aureola di feroci insu pe rabili cavalieri. Troppo poco; troppo poco per una bella serie di miliardi, ora specialmente che, per la Francia, il pericolo tedesco f:'.embra svanito, òd almeno attenuato assai dalla entente con la formidabile rivale della Germania, l'Inghilterra. Troppo poco, per troppo prezzo e la Francia ali' ultima richiesta rispose, cortes:,meute ma fermamente, no! E la Russia dovendo cercare altrove denaro, tastò la Germania. Ma i bravi teutoni dal cappello verde-mare ed il cervello duro non sono affatto generosi, come i Frane. cesi : danno si: ma pei; avere : e àl convegno di Swinemùnde lo Tsar ha ottenuto ma anche ha dato: e molto. Consideriamo. Lo Tsar voleva denaro per ricostruire la flotta russa ; e per il resto. La Germania prestù 250 milioni per le corazzate; per 'il resto niente. Ed è questo il più bello: le corazzate saranno costruite dalla Germania nei cantieri tedeschi. Si vada ora a dire che il Kaiser non è il più perfetto viaggiatore di commercio del suo paese! I cantieri tedeschi hanno cosi lavoro assicurato per dodici anni ; il ca pi tale non esce dal paese : il prestatore tira dal prestito due interessi quello che risulta dalla produzione del materiale, e q nello che deve essere pattuito come interesse del capitale. In verità l'Imperatore Guglielmo merita l'encomio solenne; non poteva far meglio gli affari del proprio paese : q nanto allo Tsar : non ti curar di lor , mfl guarda e passa , dice Virgilio a Dante parlando degli inetti e neghittosi alla porta dell' Inferno. Naturalmente, per tutto riò il convegno di Swinemiinde non ha nè può avere nessuno interesse, nè alc11na importanza internazionale. Troppo è travagliata la Russia dalla sua anarchia perchè una q nalunque Potenza Europea, tanto meno poi la Germania, abbia la malincenica idea di fare della Russia, un appoggio a se; o appoggiarla se le occorre. La Russia è, e rimarrà ancora per pare~chio tempo, esclusa, per forza di fatti e di cose da tutte le combinazioni europee, e non ci sono convegni che possono porre riparo alla situazione che è stata preparata e si è venuta svolgendo ed acutizzando dal regno d~ Nicola I al dominio di questo inetto , vagabondo dei viali di Peterhof. + Algeslras , il Marocco e la civiltà Eu.., ropea. -- Il bombardamento di Casablanca dovrebbe far riflettere che alla fin della fine quell' onesto ErRaisuli, che ha fatto prigioniero il Mac-Lean, il Pretendente che scorazza e spadroneggia fra le tribù del Rif, e quegli ottimi Marocchini che hanno fatto la pelle, ultimamente, agli Europei non hanno poi tutti i torti se , con questi non vogliono avere niente a che fare. Esaminiamo spassionatamente la situazione. Noi parliamo della questione di giustizia che , pur dovendo essere sempre la principalissima, è sempre altresl fuori di questione. In queste faccende chi ne va più a capo rotto. è la giustizia. Domina fra gli uomini il diritto e la ragione del più forte; è male; non dovrebbe ·essere cosi, e probabilmente verrà giorno - ohimè quanto lontano! - in cui non sarà cosi; ma per ora ha più ragione chi può maggiormente e con più violenza menar le mani e mettere in opera mezzi micidiali; la giustizia è cosa della quale discutiamo con rnolto acume, ed anche con mo! to diletto ; ma che però non pratichiamo affatto: altrimenti dovremmo dire che il torto è dal lato delle potenze europee, e che i Marocchini hanno ragione. Dunque non di giustizia parliamo, ma bensi di opportunità e di interessi, due cose vili e volgari, ma delle quali soltanto è materiata la politica. Conveniva all'Europa la sua politica commercialee fin troppo - al Marocco; e il momento per farla era opportuno? Pensando al protocollo di Algesiras non vi è chi dica di no: la realtà è diversa. Ad Algesiras fu tenuto conto di tutti gli interessi fuori di quelli del Marocco. La polizia fu stabilita per il comodo degli stranieri, la banca per salvaguardare e facilitare i loro interessi; i lavori pubblici perchè utili alle loro imprese industriali, al loro commercio, ed alla loro preponderanza. Gli interessi del Marocco per se stesso, come paese abitato da tribù Berbere, governato da un Califfo musulmano, e avente una sua vita speciale passarono al1' ultima linea. Mahomme-El-Torrs il bianco pl'enipo• tenziario marocchino fu una bella figura decorati va, col suo bianco bou1·nous , le babucce di raso rosso , e la larga scimitarra dalla impugnatura d'argento cesellato, nna bellissima macchietta di luce e di colore su le marsine dignito.3issime dei rappresentanti dell'Europa. E fu tutto, e non fu altro. Il Marocco nero, quello che appartiene, per diritto di nascita e di vita
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