Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 15 - 15 agosto 1907

416 RIVISTA POPOLARE le regioni industriali e quelle agricole è un fatto generale, che negli altri Stati è per lo meno altrettanto grave che in Italia ; 20 questa disuguaglianza va, in generale, continuamente accentuandosi sempre più con lo svilupparsi dell'economia industriale. I dipartimenti agricoli del Mezzogiorno della Francia le pro vincie meridionali d'Italia, le provincie prussiane dell'Est dell' Elba, l' Irlanda ed alcune contee prettamente agricole in lnghilerra presentano una crisi che ha gli stessi caratteri salienti, perchè le cause più essenziali e più remote che l'hanno determinata sono le medesime dappertutto. Le differenze economiche fra regione e regione, piccole da prima, sono andate crescendo di pari passo con l'evolversi dell' conomia ddla grande industria. Abbattute le barriere interne, sviluppati rapidamente i mezzi di locomozione, le nuove indu, trie si accentrarono sempre più favorevoli di vita, ed essenzialmente la possibilità di un basso costo di produzione e di facilità di blocchi. Le piccole indu strie domestiche delle regioni agricole furono facilmente sof · focate, e la popolazione cominciò da esse ad emigrare verso i moderni centri d'industria. Stabilita così una volta la supre · mazia economica delle regioni industsiali , questa ha ua tendenza immanente a perdurare e ad accentuarsi, mentre le regioni agricole vieppiù si deprimono, almeno fino a che non siano create in esse condizioni favorevoli a sorgere della grande industria, ovvero, fino a che, dopo un'ampia evoluzione industriale ddl' intero paese, non sorga la necessità - come va sorgendo ora in Germania - di dare altro assetto all'economia nazionale complessiva per poter fare più ampio assegnamento sui prodotti della propria agricoltura ed essere· sempre meno costretti a ricorrere all'importazione di fuori. Il fenomeno della crisi delle regioni agricole è tanto generale, che come ha dovuto nel Nitti il suo illustratore per l' ftalia, l'ha avuto la Francia nel Torquan e l'ha avuto l' Inghilterra nel Lough; i quali - coincidenza non fortuita, come ben si comprende - hanno dimostrato, per la Francia I' uno e per l' Irlanda l'altro, che le regioni meno ri.:che - quelle appunte travagliate dalla crisi agricola - pagano per imposte proporzionalmente assai più di quelle maggiormente ricche : il che è un altro fattore che esacerba sempre più la sperequazione. E' questo, in sostanza, quel medesimo ·fatto che ptr I' Italia Francesco Saverio Nitti ha posto in luce nel suo Nord e Sud e in altri libri. E se - pur senza essere troppo esclusivi seguaci del determinismo economico - si pensa alla potente influenza che i fattori d' indole economica hanno nel foggiare, nel plasmare tutte le altre manifestazioni della vita di una regione, vita politica, giuridica, morale - le soprastrutture dei lavori eco• nomici, direbbe Marx - non è difficile intendere i ta·.1ti sorprendenti punti di rassomiglianza che, sotto tali aspetti, codeste regioni agricole presentano tra loro, e le differenze, non meno sorprendenti, che in ciascun paese si riscontrano tra le regioni industriali e quelle agricole, che rappresentano come una fase arretrate dell' evoluzione. (Giornale dei Lavori pubblici - 3 1 lugio). + Pietro K,-opotkine - Gll errori del rivoluzionari russi (1). - li rinvio della seconda Duma segna la fint: del primo periodo ddle Rivoluzione in Russia. li periodo Jelle illisioni. Tali i llisioni cominciarono a prodursi il giorno in cui Nicola ll, terrorizzato dallo sciopero generale dell'ottobre 1905 firmò un manifesto promettendo di convocare i rappresentanti del popolo. (1) 11 titolo originale ddl' articolo è « Asse{ d'i/lu 1 ions ! » che noi abbiamo creduto di cambiare in questo. (N. d. R.) Non erano stati i rivoluzionari a provocare la grandiosa manifestazione, nè i partiti politici. Lo sciopero cominciò a Mosca e si sparse spontaneamente in tutta la Russia. Solo la paura per se e per i suoi poteva indurre Nicola a seguire il consiglio di Witte e convocare la Duma. Solo una folla di 300.000 che minacciava di assalire le prigioni di Pietroburgo lo decisero a dare l'amnistia. La storia ha già provato nel 1848 che le_costituzioni concesse non valgono nulla a meno che il popolo con una vittoria ottenuta a prezzo di sangue non trasformi le concessioni scritte in concessioni reali, comin iando le ricostruzione di tutta la vita sociale sui principi dell'indipendenza comunale. Se ciò non è i governi lasciano esaurire la furia popolare e dopo un mese od un anno ritirano le loro promesse e si vendicano colle fucilate della paura e delle umiliazioni subite. Ma la Russia aveva tanto sofferto durante I' ultimo mezzo secolo e gli intellettuali erano stati talmente provati nelle lotte ineguali che le prime concessioni del furbo Romanotf furono accettate per moneta contante. Frattanto lo stesso giorno in cui Nicola firmava il manitesto e controfirmava il programma liberale del ministero, nominava un governo segreto agli ordini di Trepoff per paralizzare quelle stesse riforme. E mentr~ il popolo girava per le vie, la polizia segreta, per ordine del governo segreto stampava proclami invitanti i bassi fondi delle grandi città ad es terminare gl' intellettuali e gli ebrei ed inviava agenti per organizzare i progroms. Si sa pure come Trepoff la mano destra dello Czar ordinava 11 di non economizzare le cartucce » quando la truppe attaccherebbero le manifestazioni popolari. ( 1) E mentre il governn segreto inviava i suoi agenti nelle città e I.! orde di cosacchi nei villaggi a staffilare e fucilare i con - tadini i nostri radicali e i nostri -socialisti parla vano di un « Parlamento » E :.i formarono partiti « parlamentari li con tutti gli inevitabili intr ghi dei partiti politici e si consideravano già come vivr.nti tra le forme costituzionali che l'Inghilterra aveva elabor~to al lavoro dei secoli. Soltanto verso la periferia della Russia si comprese qua e là che bisognava profittare delle disorganizzazioni del governo e senza nulla attendere dalla • antocrazia costituzionale li spazzare le istituzioni locali che servono a mantenere l' au torità imperiale. E vi furono sollevamenti in qualche provincia che non furono sostenute delle provincie vicine 11~ ancor meno dalla Russia centrale e dalla Polonia. Non ebbero aiuto dalle! città vicine nemmeno i villaggi insorti. E persino a Mosca il tentativo di sollevazione non trovò sufficiente appoggio nella massa del popolo e gli organi promotori non seppero proclamare ciò che ha sempre fatto la forza delle rivoluzioni: il Comene indipendente. Negli ultimi anni si è tanto propagato fra i rivoluzionari russi l'idea tedesca dell'accontramento governativo e disciplinare. I nostri rivoluzionari seppero marciare eroicamente alla morte, ma non seppero affermare le idee della Rivoluzione. Frattanto la fede troppa ingenua nella Duma continuò. Non fu considerata come uno degli ostacoli agli arbitri ezureschi: fu considerata come il futuro baluardo della legalità. E perchè dicevano gl'intellettuali, l' antocrazia non saprebbe mantenersi senza conchiudere un prestito all'estero ed i banchieri non presteranno a meno che il prestito non sia controfirmato dalla Duma. E questo lo dicevano proprio il momento in cul il governo francese e quello inglese garentivano un nuovo prestito poichè volevano i'appoggio della Russia nella guerra che progettavano contro la Germania. Come se la Turchia, dieci volte in istato di bancarotta, non avesse trovato sempre ( 1) Tutto ciò è comfermato officialmente dal rapporto di un ufficiale di gendarmeria Petoukhoff come da qualche inchiesta fatta per ordine dal Senato.

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