RIVISTA POPOLARE 409 Il partito operaio e i nuovi valori morali Tutte le varie manifestazioni del movimento operaio J' Unionista , il Cooperativo , il Socialista , ecc. per quanto diversi nei principi e nei fini , sono concordi nella pregiudiziale, che il quarto stato è fra tutti, il più danneggiato dallo scoppio dei conflitti internazionali, e che perciò deve cooperare efficacemente alla cessazione delle guerre. Non è certo l' ultima delle benemerenze del partito socialista, qnella di mozzare le ali alle speranze degli imperialisti, di mostrare tutta la nefandità della decantata efficacia rigeneratrice ed educatrice dei bagni di sangue, raccomandati come nltima salus dalle troppe scimmie di Nietzsche. A questo punto, per altro, si affaccia un obiezione che ha il suo valore : « Come mai si può parlare della missione storica progressiva dei proletariato, eome mai si può dire che l'elevazione del quarto stato renda oggi difficili, domani impossibili i conflitti fra i popoli, se tanta parte di esso, quella che accoglie i principii fondamentali del socialismo marxista ammette ed adopera la lotta di classe, per le conquiste alle quali crede aver diritto, se in altre parole suscita e rinfocola la guerra civile?> La contraddizione, a prima giunta, pare insanabile; per fortuna è più apparente che reale. Intanto non è esagerazione affermare che la lotta di classe, in quanto disciplina e regolarizza le aspirazioni del proletariato, rende l'antagonismo fra il capitalista e l'operaio continuo, riflesso e razionale, e µer questa stessa ragione, meno impulsivo , meno passionale. La rivolta è sostituita dal pronunciamento, che sarebbe ingiusto dire pacifico, ma sarebbe anche inesatto dire odiosamente ostile. La sostituzione della lotta di classe, caratteristica de]]' attuale. momento economico di prodnzione industriale, alla rivolta, caratteristica della fase economica tipo servile, segna appunto il progresso compiuto dal proletariato. Parafrasando una frase di Vittor Hugo, si potrebbe dire che l'attuale movimento operaio, è il bacino della rivolta operaia. La lotta di classe in sè e per sè è al difoori della morale; rientra nella morale se per essa noi facciamo progredire l'etica sociale. Se il progresso morale del1' umanità è , come io fermamente credo , il nisus di tutte le energie cosmiche , la lotta di classe sarà giustificata quando adempia a questo scopo, o per meglio dire, quando coloro che se ne valgono, abbiano intenzione di procedere a questo fine. E qui mi pare di sentir ripetere dai solit,i detrattori del :::;ociali:::Hno,le solite invettive contro Marx e commentatori che mostrano il più grande disdegno per ogni questione di ordine morale e giuridico. Non ha forse l' Engels scritto e ripetuto a sazietà che è µerditempo di scioperati l'appellarsi alla morale ed al diritto , poichè la scienza economica non riconosce nell'agitazione morale che un sintomo? D'altra parte, si corre rischio di passare per sentimentalisti e per seguaci del comunismo utopico, rilevando l'aspetto morale della questione sociale. Ma la logica delle cose della vita uruana, è più forte dei propositi degli uomini. Lasciando stare il Malon, sospetto di umanitarismo, il Liebknecht, al congre:--so di Halle, lanciava questa domanda ai suoi avversari: - « Il socialismo non contiene forse la più alta moralità, antiegoismo, sacrificio di sè, filantropia? Veramente ed è tutto qui l'equivoco, la questione sociale nel vasto cervello del Marx si atteggiò prevalentemente a questione economica. Nel mondo, direbbe Omero, regna la divina contesa e la forza soltanto trionfa. Nel « Capi tale » ricordando le fasi delle memorabile battaglie fra capitalisti e operai in Inghilterra, per limitare il lavoro delle donne e dei fanciulli, scrive: e La creazione della giornata di lavoro normale, è il risultato di una guerra civile lunga ed ostinata, fra la classe capitalista e la classe operaia ». In un altro passo, mostrando come le giustificazioni razionali di principi i economici, sieno suggeri te dagli interessi di classe, aggiunge a commento delle ragioni che padroni e operai, portavano questi per difendere, quelli per combattere il principio delle giornate normali. e Qui c'è antinomia: diritto contro diritto. Entrambi portano il suggello della legge che regola lo scambio delle mercanzie. Orbene, fra i due diritti, che cosa è che decide ? La forza :. . Quello che dice Marx non è falso; è semplicemente incompleto. I commentatori del marsismo degradano la natura umana, quando vogliono impedire che i rapporti fra capitalisti e lavoratori non si coloriscano di moralità. La moralità è un fatto umano: come può escludere dal s110dominio i fenomeni sociali ed economici? Dirò di più : Il Marx stesso, come ha ragione di far rilevare il Croce, introduceva un elemento morale nella sna criticR. all'economia tradizionale. Sicuro: aveva in casa il cavallo di Troia rappre8entato dal suo concetto del plusvalore, del lavoro non pagato. Se l'uomo non fosse che un animale economico, non sarebbe il caso di parlare di plusvalore : iu economia non c'è che valore. Qui si annida 1rn giudizio morale che dà il tono terribilmente polemico al la tremenda req uisi toriil. che il grande di Treviri scaglia contro la società capitalista. E !' uomo mo1·ale si sente nei sarcasmi che sibilano fra le cifre accusatrici; nei razzi di luce livida che illuminano gli abissi dell'industrialismo. C'è del zolfo e del mefistofelico in Marx; ma il sogghigno amaro di questo Mefistofile è reazione dell'ideale morale offeso dei documenti dell'immane egoismo di classe. La scoperta dei nuovi valori morali è fatta per mezzo della lotta di classe, la q ualo se da una parte si rivela come stato di guerra e di ostilità, si manifesta dall' altra, come associazione, benevolanza, simpatia. L' odio da solo, è sterile, pnò distruggere, non edificare. L'[ntern'lzionale proclamava la necessità di contrapporre alte forze capitaliste, la solidarietà dei lavoratori di uno st,esso paese e l' unione fraterna dei lavoratori delle varie regioni. Quindi una morale superiore che non rinfocola più sentimenti di odio contro coloro che abitano al di là di certe frontiere. Per opera del proletariato, come osserva bene il Sorel, la morale sociale si eleva , perchè si eleva la dignità umana.
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