RIVISTA POPOLARE 373 • Intanto è doveroso constatare che nell'aberrazione attuale della Sicilia-spiegabile e perdonabile nelle masse che non sanno e non possono discriminare; biasimevole oltre ogni dire nellt;, classi dirigenti che vogliono sfruttare i generosi sentimenti popolari pei loro fini e pei loro interessi - i socialisti in generale hanno tenuto un contegno corretto e coraggioso. Noi che non poche volte rudemente esprimemmo il nostro dissenso da loro, senti amo oggi i1 dovere di rendeFe loro la giustizia, di cui si mostrono degni. Dell' attitudine dei socialisti siciliani si hanno le prove negli ordini del giorno votati dalla loro societa e negli articoli dei loro giornali, specialmente nella Battaglia di Palermo. Nel Gordere di Catania ( 21 Lµglio) ad esempio, c'è magnifìca una risposta di Giuseppe De Felice Giuffrida ad una lettera aperta indirizzatagli dai monarchici dell' A,rione. Noi deploriamo che lo spazio. non ci consenta di riprodurla intera; notiamo soltanto che il deputato per Catania con trionfale ironia mette alla gogna quei· monarchici che oggi levano alta la voce a difesa delle prerogative parlamentari offese - essi affermano-coll'arresto di Nasi mentre non si scandalizzarono quando di esse venne fatto strazio più iniquo coll'arresto suo in Palermo; ed anzi batterono le mani. Rileva che tra il caso di allora e di oggi corrono queste differenze: De Felice era accusato di un reato politico; Nasi di un reato comune. La Camera non aveva dato alcuna autorizzazione a procedere contro De Felice; per Nasi anche se non si voglia tener conto dell'autorizzazione all'arresto data nella precedente legislatura, la Camera per due volte ha dato l' autorizzazione a procedere alla quasi unanimità. E De Felice leva altissima la voce contro l' uccisione del povero Pintauro; ma impone ·silenzio ai farisei monarchici che plaudirono agli assassini di Berra, di Candela, di Giarratana, di Grammichele ... De Felice augura a Nasi che possa dimostrare luminosamente la propria' innocenza, ma non può consentire che la giustizia non abbia il suo corso; crede, infine, che altri ministri abbiano fatto peggio di lui senza essere stati deferiti ai_magistrati ed arrestati e spera che essi trovino il loro Saporito che li denunzi e li sottoponga all'impero della legge, senza che la impunità degli uni valga ad assicurare l' impunità di chi potrà essere riconosciuto colpevole di reato comune, anche se egli fosse un ex ministro. · . Associandoci pienamente a queste considerazioni del deputato per Catania chiudiamo questo articolo colla speranza di non essere più costretti a ritornate sul caso Nasi sino alla fine del processo e colla speranza che, ritornandovi, potremo proclamare la dimostrata innocenza dell'accusato (r). La Rivista è la città meno mafiosa di Sicilia ed una delle meno ddinquenti di tutta Italia. Ciò fu dimostrato, in base alle statistiche criminali • nel N. del 30 ottobre 1906 della Rivista po po/are. (1) Mentre correggiamo le bozze di stampa apprendiamo che i socialisti a Palermo hanno tenuto un comizio in cni parlarono l'on. Alessandro Tasca, gli avv. Alessi e Guarnieri Ventimiglia nel senso di questo nostro articolo. Con p:acere pure vediamo che il Radicale, organo di molti buoni radicali di Palermo ha scritto e protestato contro il nasismo. Perlae~uraz~ioenllema a~istratura Ali' appello fatto nel N.0 del 15 giugno qualcuno risponde. J:{el Cori·ie1·eGw,diziario di Roma (29 giugno) troviamo qnesto articolo ciie ri proJnciamo integralmente. E riprod111.:iamouna lettera di uu radicale, non destinata alla pubblicità. Nel nnmero prossimo pubblicheremo un articolo del Guarnieri Ventimiglia ; dopo seguiranno i nostri apprezzamenti. Ecco la lettera: Roma, 23 Giugno 1907. Cm·o Colajanni, La Nazione ti loda per l'azione tua di patriota, di 1:moRappresentante in Parlamento_ e di Pubblicista. schietto, sincero e coraggioso ma più ancora ti loderebbe se in que:,ti tempi , in cui essa ormai sa per prova di dover essere trnpidanti davanti alla giustizia che le è amministrata e alla tiicurezza che le è preparata, (µer garantirla nel sno onore e nei suoi legittimi interessi!) ti facessi proponente alla Camera, in -accordo col tuo colJega Ettore Sacchi, col quale hai la mente eletta ed il pensiero politico in comunione , di una legge per la designazione elettiva dei magistrati ai gradi superiori; a fine di sottrarre l'alta Corte di Cassaziono all'invadenza gararchica di una burocrazia giudiziaria impari per intelligenza, per carat.tere e per moralità alle foozioni della suprema magistratura. L'on. Sacchi manifestò questa sua idea nella Relazione sul bilancio del Ministoro di Grazia e Giustizia. per il 1901-1902: ne tenne discorso alla. Camera. nella tornata. del 19 gigno 1901 - e qualche mese dopo ai suoi elettori in Cremona : e ora più che allora deve essere convinto della bontà di quella sua idea; la quale - no~alo bene - non è affatto coutraria nè _in opposizione agli articoli 6. 68, 69, 70, dello statuto : anzi quest'ultimo l'ammetterebbe anche in una forma as9ai più radicale. Ma di questa non v'è bisogno per renderla attuabile: imperocchè la. designazione eletti va non solo può essere provvedimento legislativo sufficiente per mettere il potere esecutivo in condizione da. avere a sua disposizione funzionarii prescelti da un giudizio pubblico, ma. sarebbe indubbiamente una guarentigia per la migliore applicazione del predetto art. 6 e per i poteri che di questa si rendono responsabili. Che la. magistratura italiana non sia. totalmente nè ottima per meriti intellettuali, nè per integrità e mo• ralità d'uomini, non occorre saperlo da Catanzaro e da Genova o da altra. parte, perchè ovunque essa non corrisponde agli alti suoi fini: che perciò la giustizia da. essa amministrata non possa essere totalmente nè buona, nè giusta, nè savia, non v'è ormai alcuno che ne abbia dubbio : e che quando la giustizia vien meno la quiete dei cittadini sparisce e gli sta.ti perdono la loro base e vanno a rovina tutti lo sanno : ma non sono molti coloro che sappiano considerare che in tutti gli ordinamenti sociali come io quelli politici ed amministrati vi i buoni e i cattivi esempii discendono e
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