RIVISTA POPOLARE 387 storiche caratteristiche del cattolicismo : le profezie ed i m1. racoli. E ciò per parecchi motivi; e innanzi tutto perchè pro fetismo e taumaturgia hanno una larga parte nella storia di tutte le religioni primitive ed, anche nell' antico testarpento, appariscono a) in concorrenza con facoltà simili possedute, benchè in grado inferiore , dai sacerdoti di altre religioni ; b) strettamente connesse· con usi magici, con l'evocazione dei morti, ecc.; e) quel che più importa, soggette, nell'imaginazione e nel racconto popolare I a Ile « leggi >1 psicologiche le quali regolano il sorgente della leggenda e dei miti e portano la fantasia di popoli fanciulli e mescolare largamente il meraviglioso alla vita ed agli avvenimenti dei quali essi sono spettatori o parte, e più a _quegli altri avvenimenti passati, nella ricostruzione dei quali la fantasia ha più libero corso. Ma le profezie ed i miracoli che furono addotti a prova delle origine divine del cattolicismo presentano, anche quando sieno stati sottoposti ad una revisione critica fondata su tali criterii, · un residuo irreducibile di sopra-naturale. E tuttavia allo storico soccorre in tal caso il filosofo ddle religioni; ed uniti insieme, essi fanno ancora dei passi innanzi. 11 profetismo e la taumaturgia sono bensì opere ed effetto della divinità immanente nella storia e provocante in questa, con l'attività sua, il sorgere e lo spiegarsi di una speciale religione positiva; ma, nei casi particolari, essi non appariscono come una interruzione netta e brusca , e , per rispetto alla complessività della natura, puramente arbitraria del corso degli eventi; sibbene come una speciale intensificazione sia dell'in tuito religioso sia di energie latenti nell'intimo della psiche, alle quali seguirebbero, per sp,>ntanea virtù, la parola profe tica ed il fatto meraviglioso. E cosi sarebbe della rivelazione stessa, la quale è strettamente unita al profetismo ; Dio non interviene come un agente esterno il quale provochi nel pensiero o nella mano dello scrivente mutaz.ioni occasionali, estranee alla interiore attività religiosa dello scrittore ispirato, ma, dall'interno stesso della j)Siche di questo, solleva l'intuito e l'emozione religiosa a più larghi orizzonti e ad un più intenso grado di calore, onde poi procedono la paro la e lo scritte ispirato. Osservazioni simili vanno fatte per quel eh e riguarda l'altra prova classica della c1·edibilità del cristianesimo, desunta dalla storia: la meravigliosa rapiciità della diffusione del cristianesimo nel mondo romano. A. Harnack, con la grande erudizione che tutti gli riconoscono e con una serenità e sincerità di giudizio alla quale anche critici cattolici hanno reso omaggio, illustra, nel suo più recente lavoro , la missione e la propagazione del cristianesimo nei primi tre secoli, i molteplici elementi di successo che- alla predica.done evangelica offriva il mondo grecoromano. Tutto pareva meravigliosamente pronto per una grande esplosione di spiritualismo monoteistico e di rinnovamento morale; e quanto vi era di vivo e di buono nel pensiero el lenico, nei culti religiosi vigenti I nei costumi morali , nella • critica filosofica si precipitò con impeto verso il catto\icismo, al quale l'universalità dell'impero romano· aveva preparato un magnifico terreno di azione; da che i I cattolicismo stesso assunse quel carattere sincretistico che gli studi recenti hanno messo così bene in vista e che è come la sintesi viva di quei numerosi elementi di vita e di successo eh e lo attendevano e lo arricchirono , nel suo trasferimento dalle prime comunità giudaiche al mondo romano. (Rivista di cultura. 16 luglio). • Thomas Speed Mosby: Il problema dell' ozio del minorenni. - La soluzione del problema del lavoro de; minorenni che pare sarà definita fra poco ci lascia sempre alle prese col problema del loro ozio. Su la questione del lavoro abbiamo statis-tiche abbo·1danti ma l' unica guida che ci dia il numero dei ragazzi aducati nell' ozio ci è fornita soltanto dalle case di corruzione e dalle carceri. Queste cifre ci mostrano che l' età della maggiore criminalità inter corre fra i venti ed i venticique anni e che dal 60 al 70 per cento di questi delinquenti non sono stati addestrati a nessuna professione o mestiere. Il censimento degli Stati Uniti per il 1890 dimostrò che su 52894 detenuti 31426 non avevano alcun mestiere. La statistica francese per un periodo di cinquant' anni dà ,a seguente proporzione di condannati su ogni centontila delle var· e classi che seguono : agricoltori, 8 : professioni liberali e proprietari, 9: operai industriali, 14: commercio, 18 : i servitori domestici, 29: senza mestiere o occupazione regolare, 405. Nelle case di correzione, dove il detenuto per ragione della sua gioventù ha avuto meno tempo per imparare un mestiero è molto maggiore che nelle carceri. Un direttore di una di queste case dichiarò che ha già ospitato 3154 ragazzi. la cui età varia dai I o ai 2 I anni : ed alla dimanda di quanti di questi ragazzi erano stati apprendisti prima di entrare nella casa ebbe a rispondere : Nessuno ! Rispose anche alla domanda : Quanti hanno un mestiere? (( Neppure uno: se ne avessero avuto non sarebbero venuti quà n. In questo riformatorio tutti i ragazzi imparono un mestiere e non è ancora accaduto il caso che uno Jegli usciti sia poi tornato a violare la legge. Nel maggiore penitenziario degli Stati Uniti sono ospita ti più di duemila detenuti , dei quali circa il 65 per cento non conosce nessuna arte o mestiere: in questo carcere! imparano un mestiere e soltanto il 14 per cento di essi vi torna poi come recidivo. Tutte le ricerche mostrano che il delinquente americano I generalmente, viene dalla classe più bassa , e per la quale il mestiere fisso quasi non esiste, e questo vale anche per le donne : le delinquenti femminili non vengono dalle ragazze che lavorano nelle fabbriche. Come si vde I' età della massima delinquenza è quella che succede immediatamente ali' età della maturità legale e la classe che offre la più alta percentuale è la classe che non lavora. Parago::iate il caso di un ragazzo arrivato alla matu - rità senza avere imparato nessun lavoro utile con quello di un ragazzo che è giunto alla medesima età conoscèndo un mestiere. Quest'ultimo avrà un senso della responsabilità molto alto, e la sua rnente sarà occupata dai doveri del suo mestiere e passerà accanto agli oziosi e agli scioperati in un età quando è dimostrato che la mente! è più suscettibile agli esempi deleterii. Alla luce della· statistica criminale il problema dell' ozio dei minorenni si rivela non inferiore in gravità a quello tanto discusso del lavoro dei minorenni; e prima di rendere impossibile ai giovani lo acquistare una nozione pratica, tanto buona quanto teorica di mestieri retribuiti , bisognerebbe pensare ai pericoli di una generazione edu.:ata senza una conoscenza efficace dd lavoro. Certamente il minorenne non deve essere sottoposto ad un lavoro esagerato, e la considerazione primaria dello scopo del lavoro dovrebbe essere una educazione e non il guaJagno; gli dovrebbe essere insegnato che non è! il guadagno l'unico scopo del lavoro, che è suo obbligo, suo dovere servire poichè è servito ; dare poichè riceve: contribuire alla ricchezza ed al benessere mondiale inquantochè! ne profitta : educato così sarà capace e pronto a lavorare con la mano o col cervello, e si occuperà di entrare nd mondo col sentimento che non il mondo gli Jeve il sostentamento; ma che egli deve al mondo la sua vita. (North America11 Review. Luglio 1907). • E. Stannard Balcer: C negri nella Georg·la. - Il quadro della tirannia dèi bianch , su i negri non è piacevole. Per esempio un bianco ed una negra che avevano vissuto insieme p_er molti anni come marito e moglie, eJ avevano figi: quasi adulti, uno dei quali studentè all'Università di Atlanta,
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