Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 14 - 31 luglio 1907

366 RIVISTA POPOLARE diona1e cessando di dare triste spettacolo di servilismo. + Il convegno di Desto. - Dunque, almeno per ora e finchè alle popolazioni balcaniche non piaccia disporre altrimenti, g_razie_alla inter_vista fra il_mi~ nistro Aehrentbal e 1'1ttom la quest10ne balcanica e stata definita fra Austria ed Italia. Naturalmente de· finita per il mantenimento dello statu quo tanto quanto è possibile; poichè è opportn no non dimenticare che l'accordo che vige tutt'ora a proposito dei Balcani è lo stesso che fu stabilito nel 1897 fra Viscont1-Venosta e Goluchowsky e qnell'accordo, che concedeva all'Italia ed all'Austria In. libera espansione commerciale , che proibiva al~e ,due potenze l_a occupazion~ t.erritoriale nei Balcam, e stato, pare, riaffermato e rmsaldato nel convegno di Desio. E la necessità di questa conferma si faceva sentire. Un fatto nuovo si era venuto poco a poco preparando, fatto che se è conveniente per l'Austria non lo è affatto per l'Italia. La possibilità di una occupazione Austriaca di Salonicco. Ora che le condizioni interne della Russia, e lo stato deplorevole ~ell~ sua flotta e del suo esercito. col!igano il governo d1 Pietroburgo a guardare a' fatti d1 casa · sua e nei Balcani ad occuparsi, tutt'al più, delle popolazioni che banno maggiori e più stretti rapporti con l'Impero, l'Austria ha la mano libera e la questione di Salonicco s'è venuta faaendo sempre più imperiosa ed urgente. Nè all'Italia poteva e può· convenire questa possibilità avvenire dell'Austria. L'Austria ha già sull' Adriatico ottime basi d' operazioni lungo la costa Dalmata e non è opportuno nè giusto ag-giunge1:ealtro-come gli espansionisti vorrebbero-con Vallona e Durazzo. Ha già troppa influenza nei Balcani con la sua azione nei vilajet di Scutari e Jonica percbè convenga ali' Italia che questa influenza si estenda anche a Salonicco, che in seguito alle ultime agitazioni Macedoni fu, per l'opera di polizia, affidato ali' Italia. Era dunque opportuno che i due ministri si mettessero d'accordo in proposito. Durerà sempre l' accordo? E stabilito su basi salde abba:-:;tanza da resistere a possibili mutamenti nei Balcani? Questa è un altra questione. Per ora il comunicato ufficiale del convegno dice : « Nel colloquio che ha avuto luogo stamane fra il ba1·one di Aehrenthal e l'on. Tittoni sono stati espressi e confe1·mati i sentimenti di amicizia c01·dialissima che in co11seguenza dell'alleanza uniscono i due Governi ed i due paesi. L'esame della situazione generale ett,ropea e di tutte le questioni. singole che i. anno per l' Ausfria- Ungheria e pe1' l'Italia speciale inte1·esse,ha fatto constata1·e ai due minist,ri, con 1·ecip1·ocasodclisfazione , il loro acco,rdo completo. Questo accordo , di cui la base 1·esta sempre il p1·incipio dell'equilibrio e del mantenimento dello statn quo, si applica, non solo al p1'esente, ma a qualsiasi e1,entualità avvenfre. > Dunque non soltanto per ciò che riguarda le regioni balcaniche , ma anche su tutto l'andamento della politica europea , i due ministri hanno voluto mettenii d'accordo. In quest' ultimo tempo un mutamento generale s'è prodotto nella politica europea. Ln. triplice mediterranèa -Francia-Spagna-Inghilterra - crea una sitnazione nuova all'Italia e per conseguenza anche agli altri due Stati della Triplice. Era necessario che fossero chiaramente stabiliti i termini di una futura azione in vista di possibili avvenimenti, nel caso - non del certo improbabile - di una intraprendenza dei nuovi alleati non solo nel Medite•-raneo, ma anche nel Marocco e sulle coste meridionali della. Turchia. L' accordo anglo-russo, che in questi giorni si dice già concordato, è un altra di quelle fortunate pedine mosse dall'Inghilterra a sostegno di quella sua politica, sedicente pacifica, contro fa Germania. E' dunque opportuno che gli alleati , poichè la Triplice è ancora in vigore, s'intendano bene, si possono ben trovare d'accordo per oggi e pet· domani: anzi è forse più opportnno per domani che per oggi. Noi non c' ill11diamo che ad nn serio mutamento di situazione nei Balcani, l'accordo attuale possa durare: all'Austria conviene troppo, malgrado l'opposizione che le farebbero i Serbi e ~li Albanesi, aggiungere i tre vilajet macedoni , e Salonicco, alla Bosnia ed alla Erzegovina; ed all'Italia-che vedrebbe con nna certa sodisfazione una federazione indipendente degli Stati Balcanici - non conviene la troppo vasta espansione dell'Austria; ma per il momento non siamo vicini ad un mutamento di cose nei Balcani; onde la Triplice si presenta ancora come un valido strumento di equilibrio e di pace, e poichè tale è, ed a tale scopo tende la sna funzione ; bene è che per tanto lungo tempo quanto è maggiormente possibile i direttori della politica delle tre nazioni si trovino concordi su i punti più scabrosi e controversi del trattato di alleanza. E da questo punto di vista. il convegno di Desio ha una importanza maggiore dei convegni che lo precedet,tero, poichè sembra essere , nel suo comunicato, un monito ed una risposta ai viaggi di re Edoardo ed alla attività politica dell'Inghilterra. Ma conviene poi ali' Italia schierarsi apertamente contro l'Inghilterra? Questo è un altro punto di vista eh~ è bene non negligere poichè l'imperatore d'Austria non ha, certamente, fatto un patto con l'eternità, e alla sua morte gli espansionisti, non più frenati dalla sua autorità, potrebbero prendere il sopravvento: e allora? Non bisogna riposarsi su gli allori del convegno di Desio: ecco Ja più chiara morale della favola. + Gli scandali preteschi. -Se il nostro fosse un anticlericalismo rettorico, di maniera, nelle turpitudini della Fumagalli e delle cosidette Consolate di Don Riva e di altri Secerdoti che predicano o vegliono far credere di praticare la castità e i I celibato a vremino oggi larga materia da sbizzarrirci e di sfogare la nostra antipatia contro i mo:'!tri in veste talare. Preferiamo astenerci dal pronuuziare qualnnq ue parola acre al loro indirizzo; ci limitiamo a ricordare che queste turpitudini delle Consolate non sono un caso isolato e che nella sola Lombardia ci sono i precedenti celebri ed infami di Padr1:1Cere::ia nel Collegio dei Barnabiti di Monza e quelli assai pil\ recenti dei Marianisti di Pallanza. Queste turpi tndini Aacerdotali impongono non solo il dovere delle indagini severn; ma anche lo· studio dei mezzi adatti per prevenirle; sotto quèsto a~petto ci sembra che abbia messo proprio il clito sulla piaga il nostro amico Arcangelo Ghisleri. Il quale ha indi · ri,1zato questa lettera al Secolo : . 1< In tutta Milano non c'è un Convitto laico femminile - dico uno - al quale un cittadino, padre di famiglia, che abbia bisogno di collocare una sua figliuola per ragioni di studio , possa rivolgersi senza dipendere da quelli tenuti da monache o da altri reggenti del partito cattolico. Non ti pare che un Municipio, come quello di Milano, che ci tiene tanto alla si• gnorilità e al titolo di << capitale morale >l non dovrebbe rimanere, sotto questo riguardo , al livello di certi piccoli munì cipi di montagna, che considerano un risparmio e una provvidenza la scoletta delle monache? n. t( Ho citato la più incredibile delle lacune, come sintomo. Ma poichè le classi di tutte le scuole comunali rigurgitano di alunni, di chi è la colpa se le statistiche del!' Annuario Ecclesiastico, stampato in Roma sotto auspici dell'autorità pontificia, danno per la diocesi di Milano 43 istituti clericali maschili con 15,630 alunni, e 176 ìsticutì femminili con 33,854 alunne, senza contare i bambini e le bambine degli innumerevoli asili d' infanzia? » 11 L' insufficienza di locali e di maestri e maestre ha esse bisogno di essere più oltre comprovata ? »

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