Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 14 - 31 luglio 1907

RIVISTA POPOLARE 381 molto esatta. Ben è vero che al nostro Ministero di pubblica istruzione maucano gli Osservatori i scolastici; mancano gli appunti e le osservazioni quotidiane sui nostri grandi e impellenti bisogni della nostra educazione. I Ministri hanno pochissimo tempo e non possono provvedere a tutto. Occorrerebbe un migliore funzionamento e organamento del Ministero. Ma, frattanto, non si dia agli analfabeti tutta la colpa dell'analfabetismo; e si provveda a. tempo, se è p<>ssibile, alla istituzione d'una Sc11ola normale maschile nella regione Calabrese. Ma ora in verità. è bene conchiudere e intendo conchiudere con la esposizione pura e semplice d'una mia opinione , frutto di e~perienza personale. Credo che sarà instituita in Roma , pri111ache in Calabria, in in Roma dove tanti maestri elementari hanno piacere e gusto di accorrere, in Roma presso alla quale un altra Scuola normale maschile esiste e funziona egre-- .giamente, sarà instit-uita, ripeto, pri1na che in Calabria dove nessuna Scuola normaie maschile esiste , una Regia Scuola normale maschile. Vedrà che l'oo. Tommasini otterrà quello che ha domandato nella seduta del Senato de' 10 giugno, otterrà q1;1-elloche sin01·a nessun deputato o Senatore calabrese ha chiesto al Governo del Regno d'Italia. E qui credo opportuno esporre un'altra mia opinione, frutto di esperienza e di meditazione : i veri nemici del Mezzogiorno d'Italia sono appunto ..... i Meridionali. Mi ·creda, on. Amico, con molti saluti e con molti auguri alla Riv·ist~ popolare per Roma, 27 giugno 907. Suo dev.mo obbl.mo MARIO MANDALARI latini ed ltnglo-sassoni di N. eE:>L.1\J.1\NNI ( 1) I giudizi « L' on. Cojaianni, in questo poderoso e grosso volume, che è già, e meritatamente, alla sc;conda edizione , tratta la questione delle razze inferiori e superiori con grande ampiezza di dottrina e con acutezza di giudizio. 1 La soluzione del quesito se ci siano ra,t,te superiori e rane inferiol"i ha pel Colajanni non importanza scientifica solamente, ma umanitaria e morale:. « Questi pregiudizi delle razze nobili e delle razze inferiori - egli dice - c' è il dovere di combatterli non solo in nome della verità scientifica,, ma anche in nome della politica e degli int.::ressi internazionali ... La boria delle na1ioni, la supremazia delle razze germaniche e il disprezzo delle nazioni a civiltà latina , se non viene vittoriosamente rintuaata, µotrà prt:pararc: giorni tristi ali' umanità ». « In nome della verità scientifica fa rilevare le contradizioni tra i caratteri anatomici e i caratteri psichici, i giudizi contradittori sui caratteri psichici dei popoli, e sui caratteri dei popoli contemporanei; e il fatto provato e assodato che non esistono nazioni con i caratteri anatomici assegnati alle (1) Un elegante volume di 450 pagine in ottavo grande con prefazione di G. Novicow. E' stato già tradotto in· Francese ed in !spagnuolo e se ne farà tra breve la traduzione in Inglese. Costa L. 6; per gli abbonati del1a Rivista L. 3,00 in Italia, L. 4,00 all"estero. Elegantemente legato in tela e oro 'L. 5,00. diverse razze. Sicchè non s1 può dire che esistono razze, ma nazioni ». Storicamente prova che tutti i popoli hanno dato il loro contributo a Ilo sviluppo della ci viltà, e che solo le stra vaganti aberrazioni del Woltmann hanno potuto avocare alla razza germanica ll'ariana, homo europaeus) qualunque avvenimento grandioso, qualunque istituziont: duratura, qualunque uomo di genio ... >> « Esclusa l'azione delfa razza nella storia, combattuto l'or goglio della razza, l'autore per via di comparazioni ci costringe ad equi apprezzamenti sulle rar-re, per riuscire all'esaltamento della ra 11 a umana; dimostrando luminosamenk, che, pur rimanendo immutati i caratteri antropologici Ji un popolo , mutarono profondamente nel tempo le sue manifestazioni so - ciali (Latini, Anglo Sassoni, ftalia, Francia, Spagna, Inghilterra) >>. « Dopo avere discorso ampiamente dei fattori sociali della potenza politica e militare, della pote1;za economica, della intellettualità, della moralità dei varii popoli civili, e mostrato che chi per una ragione, chi µer un' altra, sono tutti in difetto, sicchè per nessuno vi è una decisa superiorità, nega la decadenza latina ». (< Decadenza di chi ? Prendiamo la più grande delle nazioni latine, la Francia. Or bene, decadenza in che cosa ? Deca - denza politica ? ~ Quale altro grande Stato in Europa - dice il Colajanni - attraverso ostacoli e pericoli giganteschi , ha saputo compiere i progressi politici interni che si possono ammirare in Francia? » Decadenza intellettuale? Sospettarla semplieemente è una bestemmia. La Francia, se non è alla testa delle nazioni nelle arti, nelle scienze, nella letteratura , certamente a nessunà é seconda. Decadenza economica? Facendo il paragone fra l'Inghilterra e la Francia col metodo dei 'numeri indici e della totali 11a1ione e pa sette elementi, la progressione inglese tra il 1840, r870 e 1897 diventa: 100, 243, 415; quella francese diviene: 100; 347, 609. La evoluzione economica della Francia è superiore. Decadenza morale, corruzione ? La risposta si trova nel capitolo Xlff (moralità sessuale), nel XVI (alcoolismo, pauperismo, illegittimi), nel XXIV, dove sono supremamente importanti le pagine sulla corruzione delle polizia degli Stati Uniti. E se ne parla sulla scorta di uno di razza anglo-sassone, di William Stead, che rivelò cose inaudite nell'opuscolo If Christ came to Chicago, da nessuno confutato ». E l' Italia nostra? Ecco: (< in meno di mezzo secolo-dice il Colajanni - la nazi_one viene ricercata di alleanza dagli Stati più potenti di Europa : presenta un bilancio solido e in avanzo come nessun altro Stato d' Europa, e quando si era profetiz · zato che essa era condannata, per ragione di rar,a, al deficit perpetuo ... comincia a contendere nel mercato mondiale anche colle più progredite nazioni industriali per alcuni prodotti manifatturati .. , presenta città come Milano, Torino, Genova , nelle quali la vita sociale si svolge, nel bene e pur troppo nel male, come nelle più grandi e più civili città di E_uropa e degli Stati Uniti. Che si vuole dippiù per :riconoscere iche l' Italia non è decaduta e non decade, ma progredisce ed anche rapidamente? >> (( E meglio ancora, o almeno in egual misura, si dimostra la validità italica ali' estero. Dopo avere riportato qualcho brano dal libro il critico de\. l'autor:)vole e diffusa Rivista di Roma conchiude: (( Il Colajanni ha ragione. Non c' è decadenza per ragione di razza, nè ci è inferiorità latina. Quelli tra· i latini che si rinnegano per denigrarsi sono un po' come i musulmani che alla loro ignavia danno nome destino : la parola razza è un mantello con cui si usa coprire la propria ignoranza e la propria pigrizia di azione e di spirito n. OWinerva, 1 3 gennaio 1907).

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