Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 14 - 31 luglio 1907

R I V I S T A P O P O L A R E 375 per guadagnarsi il pane quotidiano che occorre alle LeelezioanimministratRivoema volte aggrapparsi ai cespugli con mani e piedi. In tali ascensioni, sotto la tante forche caudine la Fatti e commenti schiena si curva e come I Per ottenera una residenza, anche quando per titoli e per anzianità si abbia diritto di preferenza, si deve pitoccare la raccomandazione di dieci deputati, por lo meno. Al ministero, (non per colpa di nomini, ma per de~ ficienza ·di norme tassative di legge e per inveterato abuso del potere discrezionale, non sanno in che modo. più burlare i magistrati non protetti da pezzi grossi e vi rispondono: e Fatevi rascomandare dai Capi delle. Corti >. ~ E quando un capo di Corte fa la proposta magari I del più meritevole, sbuca da una siepe un protetto e manda all'aria proposta , titoli , anzianità e vi carpisce il posto. Vi sono città in Italia concorrenti ad una sede alle corse. dove si fanno scommesse sui ambita, come per i cavalli I a·eputati protettori sarebbero i tantini che li montano, si scommette pel rosso o pel verde o pel giallo. Tutto ciò è demoralizzante? ... Vi pare, onorevole, che non debba trovarsi in Italia una leggina per regolare Ja concessione delle residenze, che r~ppresentano alle volte la felicità o la infeJicità di una famiglia? Le note caratteristiche affidate alla discrezione di un presidente o di un procuratore del Re sono avanzo inquisitorio per asservire la magistratura al potere esecutivo e per renderla ubbidiente. Le· prime riforme, onorevole, che dovreste invocare alla Camera sarebbero la diminuzione dei gradi per eliminare in parte l'attuale gerarchia schiacciante e 11 abolizione delle note segrete caratteristiche , con le quali si giudica senza neppure ascoltare gli interessi e norme fisse per la concessione delle residenze. Il giudizio su di un magisti:ato deve essere dato alla luce del sole, deve essere controllato da tutti , perchè il magistrato non è un impiegatuccio di azienda privata che deve contentare i padroni; ma deve adempiere ad una funzione grave e delicata, il giudicare, e quindi deve meritare la stima di tutti. Se giudicassero i magistrati alla luce del sole-come nei dibattimenti penali e civili - favoritismi e persecuzioni sarebbero impossibili, perche il grande pubblico direbbe l'ultima parola, .la più equa in fatto di carattere e morale. Il magistrato garentito nella sua libertà efficacemente non dovrebbe però essere un privilegiato. Accusato da qualsiasi cittadino si ritenga offeso, sia giudicato non da magistrati ma da insospettabili commissioni, in contradittorio e sempre alla luce del sole. La luce é il migliore dei disinfettanti, sempre, nel mondo fisico e nel morale. ]UDEX ITALlCUS Net solito elenco i'n ultima pag-ina i nostri abbonati troveranno alcuni nuovi' libri di premi'o , che slamo in grado di ojfri're coJla usuale sensi'bile ri·- duzione. I nuovi Ubri sono contrassegnati' da un asterisco La sc1p1ta burletta che i consiglieri di parte moderata e clericale intendevano fare ai cittadini di Roma, rimanendo al Campidoglio, ha avuto un esito assai deplorevole per essi. Ha messo in mostra la loro miseria morale e l'intenzione molto bene decisa dei nuovi eletti del blocco popolare di non ' collaborare con loro. ' Avremo dunque il Commissario Regio, e a breve distanza di tempo le elezioni. · ;; Bisogna sperare che l' on. Giolitti non vorrà fa- •\vorire i clericali ritardando tanto la nomina del 'Commissario Regio che le elezioni si debbano fare poi a fine ottobre od a settembre. Se i signori moderati e clericali vogliono tentare la seconda prova facciano il sacrificio di abbandonare, per un giorno le aurette della montagna e le brezze balsamiche del mare, e ·se ne vengano qua a battagliare. Ci stiamo noi tutto l'anno senza dolercene; possono venirci loro per un giorno, senza crepare. Bisogna dunque sperare che il Commissario Regio venga presto, così che si abbiano presto le elezioni generali amministrative a Roma. Quasi a diminuire la gravità della sconfitta patita i clericali, ed i loro umilissimi servi, i moderati, blaterano sui loro giornali che questa è stata lotta pri~cipalmente politica, non amministrativa. Politica, principalmente: sì, certo; nè poteva essere altrimenti. Per noi è stata tanto chiaramente, tanto nettamente politica che il significato della lotta e della vittoria ha oltrepassato la breve cerchia delle mura di Roma e si è estesa attraverso l'Italia tutta. La parola pronunziata il 30 giugno dagli elettori di Roma, ha corso l'Italia tutta ed è stata, alle frazioni della democrazia, di monito e di esempio. E la lotta che dovrà aver luogo fra breve: la lotta che si prepara ora avrà essa pure a sua volta carattere e significato politico. Poichè, intendiamoci bene, la politica s'innesta naturalmente in questa lotta amministrativa e vi prende il sopravvento perchè lo sgoverno del Comune di Roma fu praticato da una maggioranza principalmente politica, che portò al Comun.e i suoi criteri politic.i, l'odio alla unità d'Italia; la soggezione politica al Vaticano, l'odio delle nuove idee e delle forme nuove della evoluzione sociale. Fu un amministrazione politica che favoreggiò i proprietari di aree e di case, che protesse i mercanti di campagna che permise sul mercato di Roma lo sviluppo del bagarinaggio, che danneggiò in ogni modo l' interesse dei cittadini a vantaggio di una piccola classe di abbienti legati a lei da interessi principalmente politici. Insomma fu, in maggioranza, una amministrazione clericale e favorì i clericali ed i moderati. Codesta amministrazione faceva di tutto perchè a Roma, i vecchi romani rimpiangessero il Papa e il suo governo, quando c' era sì la malaria a Roma, e le case non avevano cessi e l'e strade non avevano fogne, ma quando altresì l'onesto Quirita poteva ubbriacarsi con due papetti, e crepare d' indigestione con un paolo. Obbligata dalla tirannia dei tempi, codesta amministrazione aveva bene dovuto fondare un ufficio del lavoro, ma ne aveva fatto una turpinatura; aveva sì dovuto organizzare le scuole, ma non si era occuparo di renderle sufficienti ai bisogni dellà popolazione: non si era peritata mai di dimostrarsi ligia ai voleri ed alle idee del Varicano più che alle necessità ed ai voleri- degli amministrati. Ora

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==