340 RIVISTA POPOLARE dei ferrovieri Inglesi. La questione che gli darebbe motivo si trascina da parecchi anu i , ma soltanto in quest'ultimo tempo si è acuita al punto di assumere un carattere grave assai. Ecco in poche parole il nodo della questione. I ferrovieri vogliono che ·le compagnie riconoscano i] loro sindacato e trattino con i loro rappresentanti; le compagnie si rifiutano enerp:icamente a questo riconoscimento. Di qui la lotta. Lotta tanto più grave inquantochè le compagnie sono sostenute dal ricordo dello sciopero della Tidf Vale nella quale esse ebbero, contro ~li scioperanti e in t.ribunale contro le loro 'I1·ades Union, completa vittoria; ed i ferrovieri sono sostenuti dalla simpatia, ed a suo tempo se occorrerà del danaro di tutti gli operai organizati dall'Inghilterra. Gli operai inglesi son gente molto riflessiva: non è facile che essi cedano aIla suggestione , e dichiarino uno sciopero senza essersi prima, magari con sofferenze sopportate per anni , ben bene preparati. Ma ora i ferrovieri sembrano non veder al la loro situazione alt1;a via di scampo che lo sciopero. Bisogna uotare che le T1·ade's Unions sono ufficialmente riconosciute; le compagnie-non le ferroviarietrattano con loro , il governo stesso riconosce i loro diritti, c'è tutta una legislazione in proposito. Sembra dunque strana. la pretesa delle compagnie ferroviarie. Ora gli affigliati al Sindacato , hanno dichiarato, per mezzo dei loro rappresentanti alla Conferenza di Birmingham, che se le compagnie non si decideranno a riconoscere il sinqacato, il comita,to esecutivo del sindacato stesso debba provvedere: in lingua povera vuol dire dichiari lo sciopero ora che come· organizzazione e mezzi i ferrovieri sono al caso di farlo. L'ordiue del giorno votato alla conferenza, ad unanimità di voti, parla chiaro: e La conferenza [1·innova le sue ante1·iori decisioni ed incarica il comitato esecutivo di sottop01·re le rivendicazioni alle varie compagnie ferrovlm·ie. Nel caso in cui tale passo rimanesse infruttuoso, la conf'ernnza incarica il comitato esecutivo di p1·endere quelle misure che giudic :.erd necessal'ie e che risulte'r<tnno imposte dalle circostanze. » Le Compagnie si fanno forti del loro diritto di discutere singolarmente con i loro dipendenti , ed il 'Iimes senza lodarle di questo atteggiamento riconosce però che è un loro diritto; sennonchè il Olarion l' organo della. Indipendent Labour Party rimbecca il Times dimandaudo: Ma il diritto di uno può essere la negazione del diritto dei più? - Al che tutte le Trade's Unions Inglesi rispondono francamente : no l E si preparano a sostenere, nel loro sciopero, i ferrovieri; i quaJi - organizati come sono - paralizerebbero fin dal primo momento la vita del. 'Inghilterra. 2.0 Un alfro sciopero in vista. - A chi ricorda la situazione del mo11do operaio nel 1886 87 il momento attuale presenta con quella epoca degli straordinari punti di contratto. Anche allora si agitavano questioni di puro diritto operaio, e questioni di sostanza in fatto di paghe e di ore di lavoro. E gli sci~peri si succedevano agli scioperi 6.nchè culminarono in quel terribile tnmulto di Londra, quando in due ore di tempo il centro della grande metropoli fu saccheggiato dalla folla infuriata ·dei senza lav01·0. Anche ora si agitano questioni di diritto - i ferrovieri - questioni di sostanza - minatori e carrettieri - e questioni di necessità - il problema grave, doloroso dei disoccupati. A Cardiff i minatori abbandoneranno lunedi prossimo (15) il lavoro; a Belfast i carrettieri continuano nello !:lciopero; ed a Belfast anche sciopereranno martedì gli scaricatori del porto, i forti e brutali docke1·s. Otterranno, non otterranno il riconoscimento dei loro diritti, e la vittoria nella quale tutti sperano? Questo è uu dettaglio che al punto cui è giunta l'organizzazione operaia inglese è fuori di discns::1iooe. Vinti o yincitori i lavoratori inglesi sanno che a furia di scioperi sono arrivati al punto ove sono, ed a furia di scioperi vogliono arrivare ancbe più lontano. Non dimentichiamo che da quando, con le ultime ele7.ioni, le Trade's Unions, pres~ro, come corpo costituito, parte alle elezioni esse mandarono in Parlamento 48 delegati appartenenti al Labour Party, la frazione possibilista del socialismo inglese. Non è dunque molto vicino che mirano gli scioperanti. 3.0 La nuova bandiera del Transwaal. -Presentatagli dal generale Botha in occasione della Conferenza Coloniale a Londra, Lord Elgin ha approvato ora la nuova bandiera del Transwaal. E' l'antico vessillo dai quattro colori della repubblica: in cima al quale dal lato dell'asta è inquartata la bandiera inglese, il famoso Union Jack. Questa bandiera che sarà sostituita su gli uffici pubblici alla bandiera inglese, rappresenta la unione delle due razze, e la pace definitiva mente stabilita. Dimostra altresì che se i Transwaaliani sono leali e fedeli, gli Inglesi sanno accaparrarsene la fid11cia e la lealtà: il che •on è piccolo merito per un popolo conquistatore: ma l'Inglese è l' unico popolo che sappia praticare la conquista e la colo1!i- :tazione come la praticavano i Romani antichi: pm·cere sitbiectis et debella1·esuperbos. + Per la magistratura. - L'abbondanza del materi~de e la necessità di dedicare buona parte della Rivista a due argomenti della maggiore attualità ci costringono a rimandare al prossimo numero alcuni articoli sulla magistratura; di cui sono venute in I uce n1_1.ovevergogna colla requisitoria contro i signori Dor.ia e Canavelli, Direttore ed ex direttore generale delle r.arceri nel famoso processo Angeleili-Acciari to. NOI + La crisi portoghese. - Che una volta o l'altra il Portogallo verrebbe a qualche cosa di serio, a pro: posito di politica interna, era cosa prevista da quanti si occupano della politica generale europea. Ed anche· senza andare a pensare che nP,J piccolo paese confinante con la Spagna si sta per avere la repubblica, è Jecito convenire che grandi innovazioni dovranno essere fatte per dirimere ogni ragione di conflitto fra. i vari partiti politici portoghesi, ed ogni causa di ribellione di mezzo al popolo. La situazione, quale si presenta oggi, è il resultato di una I unga opera di disfaci•rnento alla quale hanno contribuito un pò tutti i partiti, ma specialmente i conservatori; segnatamente poi - e senza distinzione di opinioni politiche - tutti i deputati del Parlamento Portoghese. Si grida contro il presidente del Consiglio, Franco, che egli ha violato la Costituzione, che egli agisce da uomo autoritorio; che egli intende, e dà mano a ristabilire il dispotismo. C'è il caso che egli, invece, fra due mali abbia scelto il minore? Indubbiamente l'esame della sit·1azione non è dei più consolanti; anzi questo esame spassionato giustifica col tempo stesso i due fatti opposti, la virulenta agitazione repubblicana, ed i metodi dittatoriali - per non dire dispotici assolutamente - del Franco. E' opportuno dichiarare subito che una vera e pro· pria Co~tituzione organica nel Portogallo non c'è poichè quella presentata a Re Giovanni VI dalle Oortes nel 1821, e da lui accettata Qon era che uno schema di costituzione ed è rimasto poi immutato - ed anche senza pratico effetto - fino ad oggi. Naturalmente nessuno dei Re Portoghesi ha tradito la costituzione, anzi Donna Maria, nipote di Giovanni, dovette sostenere una lunga guerra ci vile contro Don Pedro suo zio che voleva abolito del tutto la Costituzione; ma la Costituzione stessa è cosi poco chiaramente espressa. i doveri del Re ed i diritti del Popolo sono tanto mal
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