RIVISTA POPOLARE 339 lino. Ora, e da -lungo tempo, la politica Ungherese considera che se a qualcuno fuori che all'Austria, la Bosoia e la Erzegovina devono toccare è all' Ungheria. che per ragioni etniche geografiche e militari è più di chiunque al caso di incorporare la due tanto agognate regioni. E' dunque interesse fortissimo del la Ungheria il mantenimento dello Stai,u quo nei Balcani, poichè non si sa mai che cosa riserba l' avvenire e non è prudente nè intelligente comprometterlo, o lasciarselo compromettere ora. D'altra parte l'Ungheria è stata fin ora - ed intende continuare ad esserlo - il solo paese dell' Austria che con l'Austria stessa tratta a parità di condizioni ; e questo suo privilegio le permette di esercitare una certa supremazia 8U le popolazioni non austriache, e non it.aliane dell'Imvero; nè le conviene che codesta supremazia sia messa in dubbio, sia discussa, o le possa esser tolta. Naturalmente l' Austria ha interesse a indebolire ~otto tutti i rapporti l'Ungheria e quindi ha fatto - sia pure velatamente - buon viso alle rivendicazioni croate, ed ora incoraggia l' agitazione; come a tempo della agitazione ungherese per la ordinanza delle lingue e delle reclute, carezzò i Croati- allora alleati dell'Ungheria e si preparò le loro attuali simpatie. Incoraggiati dal contegno dell'Austria i Croati praticano l'ostruzionismo alla camera Magiara; dichiarono che non vogliono aver nulla da fare cc,l nuovo Bano Ungherese (di nascita croato) Rokodczag, e si preparono alla resistenza violenta; e bisogna aspettarsi allo scoppio di quei tumulti che caratterizzarono il banato di H11en Hedervag. Intanto la Dieta Croata predica e pratica apertamente la resistenza; mentre dal canto suo l'amministrazione ungherese piglia le misure opportune per schiacciare , con la violenza se occorre, questo nuovo movimento separatista in Croazia. + L'elezione presidenziale agli Stati Uniti. Se vi è mai stata una elezione che appassionasse fu riosamente i liberi cittadini degli Stati Uniti è bene questa di Roosevelt alla quale egli dichiara 1.i non voler concorrere. E in verità. egli non farebbe, agendo in tal senso , che conformarsi alla consuetudine la quale vuole che un presidente non posi mai per la terza elezione la sua candida.tura. Certo questa restrizione non è scritta sullà Costituzione· degli Stati Uniti, anzi il silenzio a questo riguardo della Costituzione istessa la1:1cia supporre che un medesimo uomo può essere eletto presidente della repubblica una indefinita serie di volte. V'è anche di più: Andrea Jacksou, dopo che ebbe rifiutata la terza elezione, tentò di fare aggiungere alla Costituzione un . articolo che formalmente interdiceva al presidente eletto due volte di presentare una terza volta la sua candidatura; ma la sua proposta fo respinta dal Congresso, e la Oostituzione è rimasta muta in proposito: e la consuetudine invariata altresi. E' rimasta invarii.ta da che Washington dopo la sua seconda presidenza non volle ammettere che lo si potesse eleggere una terza volta, come dopo lui non lo permise Iefferson; come non lo permise il Congresso che nel 1880 si trovava di fronte Grant, candidato per la terza volta, e lo escluse. Quando Roosevelt fu eletto , dopo Ja presidenza di successione a Mac Kinley , egli dichiarò , netta- ·mente, che e il Baggio costume dei due periodi soli » sarebbe scrupolosamente rispettato da lui e che e quali che potessero essere le circostanze, egli, non accetterebbe nessuua. altra nomina. > Questo è chiaro è reciso è assoluto. Quando egli pensò di presentare Taft quale suo successore, i suoi amici , i suoi partigiani credettero eh' egli presentaHse il suo ministro della guerra soltanto per essere vieppiù pregato ad accettare egli la terza candidatura, e Taft non fu preso troppo sul serio. Ma Roosevelt si mantiene fermo nella negativa, come s' egli intendesse di volere essere eletto proprio malgrado la sna volontà. Il cbe sarebbe un modo come un altro , anzi più abile di un altro, di rompere la tradizione. Certamente i suoi amici atti vamente si adoperano per lui. Sono sorti dei giornali che magnificano i suoi meriti, si fauno conferenze, si teugono C'omizi, riunioni in suo favore, e sembra - a leggere quel che di lui seri vono i suoi amici - che la politica e le sorti degli Stati Uniti possono andare in rovina s' egli non sarà rieletto. Indubbiament~ egli ha molti diritti alla riconoscenza de' suoi concittadini. Egli non è il primo venuto, nè la sna personalità. è di quelle che passano senza lasciare traccia. L'opera sua di Presidente è tale che la politica del suo paese, lungo tempo sentirà o-li effetti della sua permanenza alla Casa Bianea ; 0 ma è poi, egli, veramente indispensabile; e quella sua poli- ~ica è poi la migliore per gli Stati Uniti? E' bene ricordarsi clie qnando fu proposta la terza candidatnra di Grant, gli amici di lui, dicevano presso a. poco quello che dicono gli amici di Roosevelt. Grant aveva a suo favore Je vittorie nella guerra ci vile, una enorme popolarità; in uu suo viaggio in ~uropa aveva saputo accaparrarsi le simpatie dei popoli e dei governanti europei. La sua politica, che potrebbe anche essere definita come il primo passo dell' imperialismo Ja11kee tendeva alla supremazia degli Stati Uniti s11 gli altri Stati Americr..ui. E non era - i fatti lo dimostravano - una politica sbagliata. Eppure non fu eletto la terza volta , nè per questo gli Stati Uniti declinarono. La politica imperialista di Roosevelt che sconfina dal doppio continente americano e s'interessa ed interessa. l'Europa e l'Asia, non è creata, certamente, per impiccolire gli Stati Uniti ; ruolti lati - specialmente quelli sociali - della politica di Roosevelt sono simpatici; la sua lotta ~ontro i '11·usts, la sua instancabile opera a favore della pace internazionale e ~ella giu stizia per tntti son certamente lodevoli. Egli è un uomo di non comune valore, abile ed energico : ma è poi l'unico che abbiano gli Stati Uniti? Bisogna considerare che sono le cin:ostanze che fanno gli uomini; e le circostanze agli Stati Uniti, ora, sono favorevolissime a mettere in luce e far valere uomini nuovi e di valore. E d' altra parte i repubblicani tradizionalisti sono numerosissimi agli Stati Uniti ed hanno già cominciato a far valere l' argomento supremo contro il pericolo del rompere la consuetudine , cioè il pericolo che il presidente diventava presidente a vita: la repubblica allora - essi dicono e non a torto - sarebbe finita. Come si vede la lotta sarà interessantissima e diventerà aspra se Roosevelt, malgrado le sue dichiarazioni in contrario, Si lascerà. tentare a posare la sua terza candidatura. Ma poi<;hè l'e::iempio di Grant deve pur valere qnalche cosa. , vorrà egli rischiare la sua popolarità che è grandissima su la sorte d'una elezione che è tutt'altro che certa? Gli amici suoi affermano eh' egli si deve sacrificare per il paese, ma Roosevelt non 8embra ancora persuaso che ciò debba essere, ed int<into tace. E abilità, è disdegno; o è decisione irrevocabilmente presa ? Noi desideriamo che non si venga third term, alla terna elezione, di Roosevelt; ma se a. questo pericoloso esperimentosi dovest:ie venire at1guriamoci che egli non ricorra alle corruzione come nell'ultima elezione. + Cose Inglesi: 1 ° I ferrovieri inglesi ed il lo1'0 sindacato. - Una questione assai seria sta sviluppandosi e prendendo consistenza, ora, in Inghilterra; anzi se stiamo a quel che pubblicano alcuni giornali noi siamo prossimi ad asgi::itere ad uno sciopero colossale
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