Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 13 - 15 luglio 1907

RIVISTA POPOLARE 359 'sticamente e psichiatricamente ad un tempo, ed è fatto non per i dotti, mi pare, ma come opera di divulgazione. * Sempre a proposito d'antropologia criminale: ecco PRIGIONIE E FROCE:Ss r (editore il Giannotta di Catania) in cui il prof. Francesco de Luca rievoca un~ trista pagina di storia siciliana, quella dell'organizzazione dei Fasci e della repressione (< bestialmente cosacca >l che li disperse: _ed il racconto è tanto più evidente e suggestivo, quanto più semplice e di messo. * E dalla Sicilia e dai Fasci a Garibaldi e a Cap:·era, il passo è naturalissimo : lo facciamo nella buona compagnia della signora Tommasi Morais, la quale ci conduce a L'IsoLA SACRA,che è tomba e monumento insieme all'Eroe, ce la de scrive, ce ne traccia la storia, che è tutt'una con quella di lui, ce ne mostra ad uno ad uno, in tante pagine animatissime e in· tante nitide fotografie, tutti gli angoli più famosi e più significativi. Editore, ancora lo Streglio. * Infine, ecco DEMOCRAZIA E ScuoLA POPOLARE,di Angelo SIechi rollo, con prefazione di Luigi Friso , editori Albrighi e Segati; in cui quanto di meglio è stato scritto sull' importantissimo tema, è condotto a bella e salda unità, e quanto era già confusamente nella coscienza di tutti i buoni è assunto a formule precise ed elevato a programma fattivo dr propaganda e d'azione: scuola e politica, edilizia ed igiene scolastiche, legislazione e cultura, scuole serali e festive, finanza ed educazione, insegnamento religioso e assistenza sociale, avocazione allo stato e suffragio universale, analfabetismo e delinquenza ed emigrazione e questione meridionale I. .. Quanta patologia e quanta terapia da studiare e da attuare! Chieti. MARIO PILO ~IVIST A l)ELLE ~IVISTE John Stuart Mili: (Inedito postumo). La Ubertà soctaJe. - In questo scritto inedito Mi.li prende ad esaminare le limitazioni della libertà in.tividuale dovute alle condizioni della vita sociale. Vi sono due forme di libertà quella di fare ciò che desideriamo fare, e quella di fare ciò che non desideriamo fare. Nella prima forma vi sono tanti generi cli li - pertà quanti v( sono esseri umani al mondo. Mili esamina la teoria individualista secondo la quale, uno stato di perfetta ed universale libertà può essere raggiunto assègnando ad ognuno la sua propria sfera di attività; ed assicurandogli pieno sviluppo e libertà d'azione nell'ambito di questa sfera. Dimostra facilmente che una sfera d'attività nella quale uno potesse evo\ vervi liberamente e senza aiuti offrirebbe nel maggior numero dei casi una libertà limitata a quella di morire di farne. La grande maggioranza dei desideri umani non può essere sodisfatta che mediante i rapporti sociali. Esaminando l'idea dal lato della libertà comparata ad altre libertà, trova che l'uomo che agisce per un motivo elevato è più libero dell'uomo che agisce per un motivo più egoista. Egli dice poi testualmente: (< Mi pare che l'uomo agisce liberamente quando cede agli impulsi del più alto motivo , che chiede la sua obbedienza, o che si presenta al suo spirito al momento della azione )). A meno di poter fare una gradazione dei sentimenti umani nella scala morale , non ci può essere scienza di etica. Gli appetiti animali occupano il posto più basso in questa scala. Esaminando, le varie cause che limitano la libertà nota che non è la coazione giudiziaria che, maggiormente ·ci limita, (< esiste una vasta , vaga e misteriosa autorità che stende la sua ombra su tutti i fatti umani , e che governa le azioni degli uomini con regole molto più assolute e infrangibili di quelle praticate dai governi umani, è l'autorità del convenzionalismo. Esiste uno strano ed indefinito terrore di fare ciò che altri non fanno, di mostrarsi singolare, che continuamente limita, e frena e menoma la libertà dell'uomo. Qualunque sia il senso di oppressione che l'uomo possa provare nel paga re le imposte, riempire la scheda del censimento, o rispondere ad una citazione del tribunale, si può star certi che codesto uomo prova un' ugual senso di oppressione quando rifiuta il saluto ad un parente povero , per tema dei suoi vicini elt!- ganti e ricchi; nell'assistere ad una riunione sociale composta di persone che non gli sono simpatiche, nelÌ' adempiere pratiche religiose che gli sono noiose, nel complimentare una signora su la sua musica o nel! 'ascoltare pazientemente un noto seccatore. Ciò adunque prova che la libertà non può essere altra che il resu ltato d'una serie di adattamenti e di restrizioni d quell' assoluto che si conviene chiamare libertà. (Oxford and Cambridge Review. Giugno 1907). + Miss Agnes Lant: La via deH'occldente a Hudsou bay. - Il tempo necessario a traversare l'Atlantico diminuisce sempre più a misura che le rotte si orientano sempre più a Nord, e partendo dal porto più occidentale dell' [rlanda e andando a quello piµ orientale di Terranova si spera potere compiere la traversata in quattro giorni ; ed ora si parla dt aprire una linea ancor più settentrione resa necessaria dallo sviluppo enorme del commercio dei cereali nel Canadà. Il blocco dei carri che si dirigono ad oriente dagli Stati occidentali del Canadà, è tale da parali'zzare il traffico e rendere sempre più viva l'agitazione per una linea di vapori che traversi la baia d'Hudson abbreviando di due mila miglia la distanza da Liverpool. Sir Wilfrid Laurier, dichiara che è ormai giunta I' ora di fare questa ferrovia e che se l'offerta di dodici mila acri di terreno per ogni miglio di ferrovia costruita non basta ad attirare a sufficienza gli speculatori e i pro~uttori, allora bisognerà farne una impresa nazionale. Il porto di Churchill è una dei migliori dell' America ed è libero dai ghiacci per cinque mesi ogni anno; la baia di Hudson è aperta tutto l'anno essendo traversata da una corrente calda ; ma i ghiacci portati alla deriva la rendono impraticabile da novembre a giugno. La ferrovia a Churchill sarà terminata fra pochi anni : il territorio di Kuwatin, vasto quanto la metà della Russia Europea, sarà divisa fra la provinci a del Manitoba, Saskatcwan e Ontario in modo da dare ad ognuna di esse un porto, e gli stretti dell 'Hudson saranno resi atti alla navigazione. (American Re11iew o/ Reviews. Giugno). + W. T. Stead: Le lmpresstoui su la seconda Conferenza deJI' Aja. - È stato necessario perdere un po' di tempo per mettere la Conferenza su la buona via, perchè molte delle nazioni rappresentate non avevano mai , prima d'ora, preso parte ad un simile convegno; un terzo di queste 42 nazioni rappresentate appartiene alle repubbliche del SudAmerica e del Centro. Il signor Nelidoff nel suo dis~orso inaugurale, mettendo in guardia contro l' eccessivo ottimismo, disse che uno dei grandi errori del nostro tempo è quello di pensare ché rendendo la guerra molto micidiale, costosa e terribile sia per ciò stesso renderla quasi impossibile. Più si cercherà di renJere umana la guerra e tanto più essa diventerà rara. Concluse dicendo che vi sono aLune questioni di amore, dignità ed interesse nazionale che nessuna potenza può deferire ali' arbitrato; ma distrusse il buou effetto delle sue parole dicendo che questo che si applica alle nazioni si applica egualmente bene agli individui ; esponendosi all'ovvia risposta che gli individui sono obbligati a sottoporsi al tribu - nale quali che sieno le loro questioni cl' onore o di dignità.

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