Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 13 - 15 luglio 1907

352 R I V 1 S ·r A PO PO L A R E mandanti di Torino che egli avrebbe agito con energia, c'erano le istruzioni tassative dategli, di cui feci cenno nel numero precedente e che egli trasmise, più dure a Pallavicini. <e Raggiunto Garibaldi attaccarlo senura più, schiacciarlo e non concedergli che la resa a discrerione >>: questo r ordine datogli ed eseguito scrupolosamente (1). E Cialdini che non contava al suo attivo 1~vittorie di Garibaldi dette all'aggressione di Aspromonte l'importanra di una battaglia. D'onde il suo villano, scellerato contegno nel momento in cui assiste all'imbarco del grande ferito a Scilla. · Ricordiamolo un altra volta, affinchè, gl' Italiani non lo dimentichino colle parole di un testimone de visu, del Dr. Romano Catania. <e Cialdini , egli « narra, quando Giuseppe Garibaldi passò davanti <e alla Stella d'Italia, stava circondato dai suoi uf- « ficiali, ritto, impalato sul cassero della nave, colla « mano sull'elsa della spada; e, guardando fiso in « volto l' Eroe ferito , non gli fè alcun cenno di « saluto, anzi si irrigidì nella sua posa di trionfa- « tqre ..... Ma dalla spiaggia, ov'erano adunati i vo- « lontari e gli abitanti di Scilla, levossi unanime « il grido ribelle : Viva Garibaldi ! O Roma o « morte!; ed il Cialdini fu visto impallidire >>. Alberto Mario sostenne sempre che ad Aspromonte si volle premeditatamente uccidere Garibaldi. Questo suggestivo brano di Romano-Catania confermerebbe l'ipotesi: « dopo lo sbarco a Melito <e andavamo poco discosti dal mare e la Maria <e Adelaide , che si aggirava vicino alla spiaggia, ci « salutò con artiglieria e moschetteria ; ed i colpi cc furono specialmente diretti contro il gruppo degli <e ufficiali dov'era Garibaldi ..... >>Sicuro : quello doveva essere il bersaglio preferito ! Che si volesse colpire e farla finita con questo audace avventuriero, che era un rimprovero permanente pel preteso padre della patria, risulta dal modo come si dispose e si ei,;eguì l'attacco. Il Dr. Albanese narra: <e Garibaldi ad Aspromonte credeva cc che gli ordini da ti alle truppe fossero più umani, cc ritenendo di poter risparmiare il sangue fraterno, <e perchè convinto che la truppa prima di attaccarci, cc avrebbe almeno mandato un parlamentario ad « intimar la resa. cc ..... .I bersaglieri senza alcuna intimazione pre- « ventiva, aprono il fuoco su tutta la linea; la <e tromba loro suona il fuoco avanzando; dopo due cc o tre scariche, il Generale Garibaldi è colpito al <e piede destro da una palla , che gli cagiona una cc grave ferita. cc •••••• Le trombe dei bersaglieri suonano il fuoco; « quelle dei garibaldini: cessate il fuoco >>. cc Non ostante le sue sofferenze, era magnanimo. « Ordinava a voce alta: Non fate fuoco! « E a tutte le trombe ordina che suonino cessate cc il fuoco ! >>(Op. cit. p. 62, 63, 65). Ancora. Albanese scrive ad un amico: <e ••• Il ge- « nerale Garibaldi aveva una meta nobilissima, « un programma eccelso. Egli avea detto: -- Roma « o morte sotto la stessa bandiera del 1860 - cc Egli non era ribelle, come non lo era stato nel cc 1860: il suo sangue fu vers~to da coloro che non cc volevano Roma capitale perchè avevano paura del « Bonaparte. Miserabili l La paura li indusse a ro- « vesciarsi su noi, a versare il sangue più nobile. cc E così fu : mentre noi si stava col fucile sulla cc spalla, muti, silenziosi e qui ci attaccarono, ci cc fucilarono senza nemmeno intimarci prima la « resa. Vedi dunque che il Generale affermò il vero a quando scrisse: <e Avevano sete di sangue! >> (pag. 71, 72). (1) G. Romano - Catania: La campagna d' Aspramonte. Nella Nuova Antologia del 1° luglio 1907. Data questa innegabile SETE DI SANGUE-ese sete di sangue non ci fosse stata avrebbero arrestata la spedi7..ione in alto mare o avrebbero fatte le intimazioni ad Aspromonte - si spiega la condotta ignobile e criminosa verso Garibaldi ferito e i garibaldini prigionieri. Del trattamento fatto ai prigionieri garibaldini mi occupe-rò altra volta, nella ricorrenza della data di Aspromonte. Qui ad edificazione, non dei bigotti della monarchia che non vogliono essere infastiditi coi ricordi storici per loro disonorevoli, ma dei giovani cbe la storia ignorano, riporto queste pagine edificanti. « Pro testa dei medici curanti del Generale Garibaldi diretta al ministro del!' Interno. - Settembre 1862, ore 5 1 /2 pom. cc A bordo del pirofragata Duca di Genova. « Noi qui sottoscritti dottori, nel dovere di tu- <c telare la salute del generale Garibaldi, gravemente « ferito al piede, protestiamo altamente contro la <e misura adottata di far rimanere fino a domani il « generale a bordo, mentre pria d'ora si sarebbe <e dovuto ordinare lo sbarco, essendo qui arrivato « da quattro ore e sulle considerazioni che a letto <e ove trovasi attualmente è per tutti i riguardi « scomodissimo, tale , che. non può trovarvi una « posizione che gli renda meno penoso il suo stato, (e irì un locale privo anche d'aria, dove soffre tutti « i disagi di bordo, credendo indispensabile che il cc generale non rimanga più oltre a bordo e che ~ venga sbarcato avanti notte », · « Dichiariamo barbara ed inumana questa misura, <e che vieta ad un ferito, il sollievo che non dovreb- « besi negare a nessuno >>. PIETRO RIPARI Prof. ENRICO ALBANESE GIUSEPPE BASILE (1) Lo consideravano come un malfattore in tradurione ... Il Romano - Catania narra anche lui delle misure abbiette, e delle restrizioni ond~ impedire che fidi amici del generale lo seguissero nella prigione. Gli stessi ostacoli frapposero all' avYicinamento del Dottor 'Riboli a Garibaldi alla Spezia: « il generale soffre dice una corrispondenza al Diritto, e Riboli viene mandato da Caifas a Pilato>> (Albanese pag. 169). Tutto dimostra che i vine i tori della battaglia di Aspromonte considerassero il nemico vinto come un pericoloso brigante. Perciò non venne soddistatto il desiderio .esplicito manifestato da Garibaldi a Pallavicini di essere imbarcato per l'Inghilterra (2). Come sia stato trattato al Varignano ce lo apprende questa c·orrispondenza da Genova in data 25 settembre al giornale Il Diritto: « Egregio signor Direttore (3). « Reduce da una visita alla Spezia lessi questa cc mattina sui giornali una notizia riportata dalla <e Gazretta Ufficiale, che Garibaldi era stato traspor- « tato al Varignano in appartamento appositamente cc allestitogli. « Nel linguaggio del Ministro Rattazzi non so che cc significhi allestire un appartamento quando il ge- « nerale stette più giorni senra un letto di ricambio (1) Albanese: Op. cit. pag. 168, 169. (2) Il· Dr. Albanese assicura che Palla vicini aveva promesso che lo avrebbero lasciato imbarcare· per l'Inghilterra e che i prigionieri sarebbero rilasciati dopo ventiquattro're. (pag. 6769). Altri, forse più nel vero, affermano che Pallavicini si riserbò di riferire al Comandante supremo, Cialdini , e che egli perciò non venne meno alla parola data. (3) Albanese: Op. cit. pag. 171 ~ 172. Il corsivo e il grassetto sono nel libro. •

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