Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 12 - 30 giugno 1907

RIVISTA POPOLARE 335 rebbe grandi vantaggi ; come per esempio ancora.• porti; ed altri Uno Stato non potrà essere chiamato bene organizzato fin - chè esseodoci da compiere lavori di utilità generale e uomini che cercano lavoro; vi saranno al tempo stesso difficoltà materiali perchè questi uomini non possono essere adibiti a quei lavori. (Gentleman 's Maga:rine, Maggio). + Edoardo Bernstein:- Patriottismo, miHtarlsmo e socialismo. - Parte della stampa socialista si occupa adesso con rinnovata energia della questione del militarismo e del pattriottismo, e molti censurano aspramente le concessioni fatte dai socialisti a questi due principi comi;: contrarie ai do• veri internazionali dèl socialismo. Oggetto principale di questi attacchi fu il discorso del deputato socialista Norske al Reichstag sul bilancio della guerra. Anzitutto deve osservarsi che le idee espresse da Norske che anche i socialisti marcierebbero alla difesa della Germania, se un nemico lo attaccasse senza ragione o cercasse di occu parne qualche territorio - non sono nuove: già fin dal congresso di Wyden nel 1880 si propose un voto di biasimo per Be bel perchè questi aveva detto contare sul pattriottismo dei compagni se la Germania fosse attaccata: la proposta fu però respinta. Il pattriottismo negli stati modermi non è un sentimento primitivo, come era il senso di solidarietà delle tribù e delle comunità in altri tempi. Le truppe, siano esse assoldate che coscritte, hanno sempre mostrato un certo senso di solidarietà che dà kro un'unità morale nella lotta ma questo è più spirito di corpo che patriottismo. Gli stati moderni sono stati messi insieme per mezzo di guerre, compere, scambi, ma· trimoni: la gran massa del popolo fino a molto recentemente non conosceva affatto un pattriottismo di stato oppure lo sen · ti va solo per mezzo di una piccola schiera di privilegiati, che a loro volta faciJmcnte cambiavano d'opinione. La storia di tutti i paesi, ma specialmente della Germania, prova ciò ampiamente. Alla fine del secolo XVIII in Germania non esisteva che un patriottismo etnologico: le guerre contro Napoleone cominciarono a sviluppare in esso un pattriottismo nazionale e di stato, che condusse finalmente alla formazione dello i.tato nazionale nel , 870-7 1. Bismarck stesso però diede prova di considerare questa occasione come una eosa meccanica e non di interesse generale, quando, sette anni dopo potè mettere una parte non piccola del popolo sotto leggi eccezionali. Si comprende facilmente che allora il sentimento di avversicne contro il patriottismo e l'impero fosse forte. Ciò malgrado Bebel aveva ragione a dire quanto disse nel 1880. Gli stati nazionali moderni sono, anche se non sono organici, organo di quell' insieme che noi chiamiamo civiltà e che è troppo esteso di per sè per formare un'unità politica; questi organi sono necessari per lo sviluppo dell'umanità: su questo i socialisti non possono più discutere. In questi stati moderni l'elemento nazionale tende a diminuire d'importanza e ad acquistarne questo sociologico: in questo senso gli stati sono. progressivi e il socialismo può e deve essere nazionale. Questo non è in contrasto colla coscienza internazionale non la completa. Verso questi organi necessari il cittadino ha dei diritti e quindi anche dei doveri. Primo· fra tutti quelli è il diritto di voto: senza suffraggio universale i lavoratori in Germania terrebbero come partito un contegno interamente diverso : oggi invece i socialisti sono il partito più decisamente imperiale, perchè tendono a dare all'impero sempre crescente autorità è competenza legislativa. A ciò il partito è giunto senza deli berazione ma a poco a poco per la forza stessa delle cos~. Ma appunto perchè i socialisti vogliono aumentare il potere dell'impero, debbono anche necessariamente dichiarsi pronti in caso di necessità a difenderne l'indipendenza e l' integrità contro interventi nemici. Dappertutto dove ha acquistato importanza la classe lavoratrice sviluppa un nuovo pattriottismo proprio : con quello del domizio di una nazionalità su un·'aftra, ma del! 'uguaglianza democratica di diritti di tutte le nazionalità. Questo patriottismo rende possibile alla classe lavoratrice di favorire una vera politica di pece. Le dichiarazioni di Noske e Vebel no11 sono in disaccordo con questi principi. Esse favoriscono la pace in quanto non lasciano dubbio agli avventurieri di altri paesi, che essi non possono all'occasione contare su discordie interne per i loro fini. Diverso invece è l'effetto della propaganda antimilitarista. che per la ragione opposta, aumenta il pericolo contro cui conobbe combattere. Tuttavia non ogni propaganda antimilitarista è da rigettarsi, perchè militarismo è un fenomeno che ha diversi aspetti. Se militarismo vuol dire un esercito separato dal popolo il socialismo lo combatte e lo ha sempre com battuto: Se! invece vuol dire l'educazione del popolo alle armi e il mantimento della in stato di efficace difesa - il che pre· suppone la possibilità di ricacciarè un nemico dal paese in caso di necessità - il socialismo lo deve app:>ggiare. (So:rialistische Monatshefte, Giugno 1907). + Fri:r Friedriclz - II principe dt Monaco: un problema. - li p1incipe di Monaco ha ri-:evuto dall'imperatore Guglielmo l' ordine dell'Aquila Nera, la più alta onorificenza prussiana. Questa decorazione ha suscitato aspre critiche. Un giornale ha fatto ricerche giuridiche sul principe ed è venuto alla conclusione che, secondo la legge tedesca, esso potrebbe essere espulso dal territorio dell' impero. Il popolo in generale ritiene che questo principe debba essere una specie di pecora nera tra i suoi colleghi, che gli altri sovrani evitano con cura di incontrare e che in ogni caso non onorano di decorazioni. Anche il fatto che il principe è un protettore della scienza , un esploratore del mare e fondat,lre di un museo oceanografico di gran valore non giustifica agli occhi del pubblico una onorificenza che non è poi che ,' ultima di una serie di dimostrazioni di benevolenza. Per quanto i lavori scientifici del principe non siano più cose da dilt:ttanti, non si può dimenticare che sono possibili solo coi denerl del casino : e non sono forse pagati troppo cari colla rovina di centinaia di persone? Per avere una spiegazione di questa simpatia impi;;riale per il principe, bisogna leggere un libro antibiografico che Alberto di Monaco ha scritto << La carriére d' un navigateur » ( 1902) e di cui è uscita ora la traduzione tedesca, dedicata all' im - peratore. Chi legge il libro da capo a fondo non può negare di aver conosciuto una vita maschia, valorosa e dedita al lavoro serio. Dal 1873 il principe, che è appassionato per il mare, accompagnato appena da 15 marinai, prima della nave a vela « I--lirondelle » e poi sulla yacht a vapore << Princesse Alice >> percorre in tutte le direzioni le acque dell'Atlantico, da ultimo anche il mare polare : e comanda la sua nave egli stesso. Esposto ad ogni pericolo, egli si dimostra un uomo di gran coraggio e fermezza. Con gran disprezzo egli parla della jeunessc do1·ée, che si esaurisce al tavolo da giuoco, nei salotti e nella lussuria : con disprezzo parla dei macelli di selvaggine che vanno sotto il nome di caccie, come sono praticate dalle partite di cÒrte, egh abituato alla caccia delle capre sei vaggie di Madera, difficile quanto quella del Camoscio. Ma 11 principe non è soltanto un uomo col coraggio di un corsaro : egli è anche uno scienziatoi animato dalla sete della ricerca e della verità. I suoi percorsi sono dedicati a questo

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