RIVISTA POPOLARE 331 Uno solo s' era fatto innanzi, l' inverno scorso : oh, un bel tipo! Nè bruno, nè biondo-sporco, perchè si tingeva: un vecchio impiegato in ritiro, ma che aveva <lovub metter da parte - chi sa ..:ome ! - un buon gruzzolo, se prestaYa anche ad ueura. .A.onetta aveva detto di sì , solo per farlo chiudere gli occhi meno disperatamente; ma pJi s'era presto capito ohe tanta voglia di sposare, colui, non la aveva, o che invece ... Ma sì, tutt' a un tratto, s' ora sparsa la voce che lo avevano messo dentro, por offese al buon costume. Così vecchio, e così mascalzone ! Ma il mondo, già , tutto rivoltato ! O non aveva avuto il coraggio di ripresentarsi, dopo tre mesi , appena uscito dal carcere ? Per poco An· netta non gli aveva fatto ruzzolar lo s · ale. J,~ppure ancora, laido vecchiaccio sfrontato , la seguiva e la infastidiva por via, quand'ella si recava a lasciare a bottega i sacchettini e le scatolette o a prender le commissioni. Più che per Adelaide la signora Maddalena senti va pietà per la figlia minore. Porchè Adelaide, almeno, da ragazzina, aveva goduto, mentre Nenè era nata e cresciuta nella miseria, sempre. Di tratto in tratto la signora M::tdùalena alzava gli occhi a un ritratto fotografiuo ingiallito è quasi svanito , appeso in comico alla parete di faccia; e , contemplando quella figura d'uomo zazzeruto, tentennava amaramente il capo. Lo aveva sposato per forza, quell'uomo, il quale era stato ai suoi tempi un famoso baritono buffo. Da giovinettà, lei, aveva studiato canto, perchè avevaeh, altro ... -una bellissima voce di soprano sfogato. Faceva all' amoro, allora, con un giovanotto che forse la avrebbo resa felice. Ma la madre, donna terribile, non aveva voluto ; e un giorno anzi la aveva schiaffeggiata pulitamente al balcon~, mentre stava in dolce corrispondenza con l'innamorato seduto nel balcone dirimpetto. Ella aveva esordito a Pal,,rmo , prima del 1860, al Carolina, e aveva fatto fnrorc. Eh, altro ... Ma quell'uomo là coi capelli lunghi , che cantava con lei, già provetto e reputatissim0 nell' arte sua, ::;'era innamorato e la aveva chiesta subito in moglio. Aµpena sposati, lo aveva assolutamente proibito di soguitaro a cantaro. Imbecille ! Per gelosia ..... Sì, guadagnava tesori , lui , e la te uova como una regina, ma SL'mpro inci11ta .... e senza casa , appres::;o a lui , 0011un esercitO di cas::;e e di fagotti , di città in città. E i denari eran volati via, con la stessa facilità con cui egli li aveva guadagnati. Pui s' era ammalato , aveva µorduto la voce di baritono buffo, o b1t0na notte ai sonatori ! Lui , morto in un 08pedalo; e lei rimasta in mezzo alla strada con cinquo figliuoli, tutti µicci11i co:-;ì. . . Che allegria ! Eh,- altro .... Non so!Cl il corpo, ma puro l'anima si sarebbe vonduta por dar da mangiare a quei piccini. .. Aveva fatto di tutta; anche da serrn per tre mesi; poi, i tre maschietti le erano morti fra gli stenti ; e quelle due femminucce se le era tirate su, nou sapeva più come, neanche lei. Eccole là .... - Piove, Nenò ? - Piove ... Da quindici giorni pioveva, dgnori miei, era da credere? senza smettere un momento. E per l'umidaccio, che l' acchiappava subito alle reni, Adelaide, ceco, non poteva più tenersi neanche a sedere sul letto. Oh , sanavano alla porta!... E Jhi poteva essere con quella bella giornata? La signora Elvira, che piacere! la padrona della bottega d, Adelaide .•.. S' era incomodata a venire lei a pagare la settimana? Quanta bontà.... Jo ? - No, care mie, - pres·e a dire la signora Elvira, deponendo nelle mani d1Annetta l' ombrelli) sgocciolante o tiran - dosi su fino al ginocchio e commiserando le sue sottano zuppe· di pioggia. In mancanza d'altri che la amassero, doveva essi amata molto lei stessa, una trentina d' anni fa, quella signora Elvira, se con !anta ostinazione aveva voluto conservarsi tal quale , coi capelli biondi e quelle mossettine - Dio! Dio ! - da zitellina schiva e vergognosa. Il tempo le guastava di continuo la maschera. in cui ella avova voluto fissarsi ; e lei , pur sapendo di non poter più ingannare nessuno 0 neanche sè stessa, se la ritruccava con violento dispetto per rappresentare ancora quella parte che aveva rappresentato tanti anni fa e che tanto le era piaciuta. Se non che, certe volte se ne dimenticava; e allora il contrasto fra la truccatura di giovinetta aerea e sentimentale e la sguajataggine della vecchia inacidita avventava, buffissimo e sconcio. - No, care mio,- seguitò.- Bontà, scusate, fino a un certo punto. Se non mi sfogo, schiatto. Dov' è la tasca? Eccola qua! Le·ggi, leggi tu, anima mia, leggi qua .... - Che cos' è? - domandò la signora Maddalena dalla poltrona, costernata. La signora Elvira porse ad Annetta la lettera o rispose con le mani per aria: - Conto quattordici lire di ritenuta! Bisogna ohe mi vuoti il cuore dalla bilo , o sehiatto, sora Lena mia ! Che son parti queste da faro a una come me ? l\Ia dico .... Lo sa Dio quel che sto pateu do per voi a bottega, per serbare il posto a Lalla; e tu, intanto, anima mia, qua ... centoquattordici lire di ritenuta! Impazzisco .... - Ma ohe c'entro io? - foce Nenè. - Che c' entri tu? - rimbeccò pronta quella. - E il lavoro chi me 1> ha fatto? - Io sola, no ! - Tu per la maggior parte, tu che vuoi prendertene sempre più di quello che puoi fare! Ed ecco ohe ne viene .... hai visto? Piombi la sera tardi a bottega, col fagotto, al1' ultimo momento ; aµprofì.tti che non ho tempo da sorvegliare o che mi fiJo di te . . . Ah , cara mia , no ! Io non le pago. ContoquattorJici lire? .ll"'ossimatta .... Ci ho colpa auch' io, che non ho sorvegliato. Pagheremo insieme •... - E con che pago io? ... -disse Annetta, quasi ridendo. - Me lo sconti, col lavoro,-risµose la siguora Elvira.- Oh bella, toh ! Cominciando Ja questa settiniana .... - Signora Elvira! - Non sento ragioni .... - Ma guardi come siamo noi ! o ci toglio .... Domani vione il padrone di casa per la mesata .... - E tu non gliela uare ! - Come non gliela do? Siamo in arretrato di duo mesi. Ci butta in mezzo alla strada.... Creda, signora Elvira, che è una soperchieria che vogliono farle con questa lettera. Ii lav<)ro.... - Zitta, zitta, zitta, non parlarmi del lavor) ! - strillò la si 6 nora Elvira. - Dammi il paracqua e ringrazia Dio, ·anima mia, che non ti volto le spalle come dovrei. Se non tutto insieme, sconterai a. poco por volta, in considerazione-
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