Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 12 - 30 giugno 1907

330 RIVISTA POPOLARE io credo che si sia mai sentito un simile consiglio ... da magistrati. Francamente il punire o l'assorvere Nunzio Nasi, tutto il dramma interessante che si svolse attorno a lui passa in seconda linea; in prima linea resta la indegnità della Suprema M:1gistratura iudi:rn'.1. DoTT. NAPOLEONE CoLAIA~NI LA VOLATA Credere , non· crodo,·a più a niente. Neanche al diavolo credeva ; perchè, nella disperazione , anche a fare il male si sarebbe messa, da giovane - eh, altro I - se il diavolo l' avesse ajutata. Per qual ragione, dunque , seguitava a . trascinare quell'esistenza insopportabile? Aveva presso a settant' anni. Cortesomonte la morte le aveva fatto una visitina, due anni fa, in forma d'una polmonite coi fiocchi , e la aveva la:::;ciata così , a sedere, quieta quieta, senza più forza di reggersi in piedi, di sollevar la testa o un braccio dalla poltrona, col respiro oppresso , bisognosa di sosteptamento e di cure· dispendiose. Già! Brodi consumati, polli, che altro? latte d'uccello, lingue di pappàgallo .... Cari, i signori medici I Prima che questo male la atterrasse , poteva almeno ajutare un poco le due povere figliuole, recandosi a cucire a giornata ora da questa or da quella sigt1ora , che le davano da mangiare e qualche soldo, più per carità che per altro, lo cl_l,pivalei stessa. Tre ore, ogni volta, a sbirciare per imbroccar la cruna; e non sapeva più tener le forbici in mano: le dita avevano perduto l' agilità e le gambe la forza di mandare avanti il pedale della macchina. Ci galoppava, prima, su un pedale di macchina! Ora, invece ... Niente, quasi, quel che portava in casa; ma pure poteva dire alloia di non stare del lutto a peso delle figliuole. Lo quali lavoravano, pcverine, da mane a sera , la maggiore a bottega, le minore in casa : astucci , scatole, sacchettini per nozze e per nascite : lavoro fino, delicato , lungo , ma che non fruttava quasi più nulla, ormai. Figurarsi che la maggiore, Adelaide, dalla bottega, ov' era ancho addetta alla vendita e alla cassa, non ritraeva in tutto che trenta soldi al giorno. Guadagna\'a un po' più Annetta, la minore, col lavoro a cottimo ; ma non aveva da lavorare ogni giorno, Nenè. Tutt' e tre, insomma, riuscivano a mettere insieme appena appena tao to da pagar la pigione di casa e da com µarare il pretto necessario, per non morir di fame. Ma ora, al principio di quell' inverno, ancho Adelaide s' era ammalata, e come I Veramente, avvertiva da uu pezzo quello spasimo fitto fitto al!e reni; ma, fi.nchè s' era potuta reggere, non ne aveva detto nulla. Poi le si erano gonfi.ate le gambe , e aveva dovuto farsi osservare da un medico. - Dottore, che è ? - Nefrite, figliuola. Cosa da nulla ...• Le aveva oràinato di stare a letto almeno per tro o quattro mesi, ben riguardata , bon ri guardata dal fresco , con una bella fascia di lana attorno alla vita; e latte e latte e latte ... Già I d'uccello, anche a lei. della bottega aveva promesso di serbare il posto ad Adelaide, e che intanto, per tutto il tempo della malattia, non avrebbe fatto mancare il lavoro ad Annetta. Ma con un pajo solo di mani , che poteva fare adesso questa povera figliuola, cresciute le spese per la cura di due malate? Avevano messo tutto in pegno. Fosse morta lei, almen·o, vecchia e ormai inutile! Adelaide, dal letto, pur con quel dolore fisso allo reni, ajutava la sorella, incollava i cartoncini o li rifilava. Ma lei? Niente! Neanche la colla in cu cina poteva preparare. Eppure , era radicata forte ancora nella vita. Eh, altro .... Si vedova che la morte non la poteva abbattere : la investiva, come una bufera, o giù colpi d' accetta: niente ! .Doveva rimanere lì, per caRtigo, lei, su quella poltrona, ad affligger lo duo figliuole con la sua vista e co' suoi lamenti. Perchè si lamentava anche, sonza volerlo, senza ::,aperlo... La debolezza-bestialmentela faceva lamentare, appena socchiudeva gli occhi. Per cm si sforzava di tenerli sempre aperti. Ma che bella vista , allora I Pareva una tomba quella camera. Senz' aria, senza luce, là, a primo piano, in una delle vie più vecchie e più auguste della .Roma papale, presso Piàzza Navona. Avrebbe tanto desiderato, la signora Maddalena, d'andare ad abitar lontano , magari fuor di porta - non potendo al cimitero, poichè la signora Morte non ern comoda ancorao su ai quartieri alti , magari in una camera più piccola, ma non così oppressa dalle case dirimpetto. Lì però eran meno alte le pigioni, e poi era vicina la bottega ove Ade· laide do\'eva re.;arsi ogni mattina - quando vi si recava .•• Tre lettini, in quella camera, un cassettone, un tavolino, un divanaccio .e quattro sedie: roba comperata di combi1~aziono o pagata a un tanto al mesP. Puzzo di colla , tanfo di rinchiuso.... La povera Annetta non aveva più tempo e neanche voglia, per dir la verità, di fare _un po' di pu lizia : sul rassettone, un dito di polvere ; stracci e ritagli per terra ; e lo specchio: su quel cassettone, dalla comico scrostata, era rimasto fin dalla scorsa estate tutto .pinticchiato dalle mosche. Tele di ragno, poi, da per tutto. Ma ss non si c~rava più nemmeno della sua persona , qt:olla povera figliuola .... Eccola là, con la sola sottana, a mezza gamba; col corpetto sbottonato; senza busto; coi capelli voluminosi spettinati, che le cascavano da tutte le parti .... S'era ingrassata un po' troppo, Nenè, ma era pur tanto bella ancora! Un po' meno, forse, de la sorella maggiore, che aveva un volto da Madonnina, prima che il male glielo gonfiasse a quel modo. Ma ormai Adelaide aveva trentasei anni. Dieci di- meno, Annetta, perchè fra l' una e l' altra c' erano stati tre figliuoli maschi , ohe il buon Dio aveva voluti per sè. I maschi , che avrebbero potuto sostener la casa e formarsi facilmente uno stato , le erano morti ; e quelle due povere figliuole, infelici por sè stesse, e che le avevano dato e le davano tuttora tanto pensiero, quelle sì, le erano rimaste ..... Sempre giusto, il buon Dio ! Andate a crederci, poi ! E non trovare in tanti anni da accasarsi, belline com'erano, sagge, modeste, laboriose .... Ma già la fortuna è per le civette ! Quanti e quanti matrimonii.. ... Alle sue figliuole, ecco, toccava di lavorar da mane a sera a preparare sacchetti e scatoline per i matri monii delle Cof>Ì quol guadagno fisso, su cui f:wovnno m:1ggior a~se- altre. Che irrisione anche in quel lavoro da cui traevano gna111011to, era ,·<1nuto meno. E allcgra111onfe ! La padrona a mala pena da vivere!

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