RIVISTA POPOLARE 327 li troveranno gli ambiziosi che vogliono buttar giù il Clemenceau. + Lo scioglimento della seconda Duma-.- Quello che prevedevamo in uno dei nostri passati numeri è accaduto; la seconda Duma è stata sciolta , e violenza ancora maggiore I' autocrate ha promulgato una nuova legge elettorale, in seguito .alla quale spera di ottenere una Duma ligia alla sua volontà. E forse l'avrà; i Cadetti cominciano ad avere molta , troppa paura degli elementi rivoluzionai-i , ed il ~overno , gl~ accarezza, evidentemente col segreto pensiero che essi potranno essere il Parlamento culaccio della rivoluzione Russ·a. Certo è che essi non sanno più essere il portavoce del po_polo. Non hanno ancora C~_Pito-? forse lo hanno cap1to troppo bene ed è perc10 che si avvicinano al governo - che la questione dal punto di vista del popolo è econo :1ica più che politica. Libertà, si, dicono i contadini, ma prima o con la libertà la terra. -- E gli operai , di rimando. - Libertà si, ma prima o con la libertà, l'officma. - Noi assistialllo al formarsi, in Russia, di una nuova società che realizerà ciò che è, e sarà ancora per lungo tempo, l'aspirazione dei popoli occidentali. Ma non senza pena questa realtà potrà sorgere· alla vit;1. Il partito socialita Russo ha compre::!o questo desiderio profondo dell' anima popolare e lotta perchè qnesto . desidnio sia appagato. Esso però ha i I grave torto di non rendersi conto esatto delle vere condizioni del popolo russo, cbe sono lontane le mii le miglia dal potere fare un grande esperimento politico sociale; esso, quindi, colla sua intransigenza fa il giuoco della reazione bestiale e cieca. 'l'utti gli altri partiti temono la possibilità per. lo Tsar di r,oritinuare ad essere l'autocrate di tutta la Russia. Il divide et impera non è praticato da lui, nè dai suoi consiglieri, in verità anime troppo misere per osare una tanto tragica politica; sono le condizioni del paese che hanno creato e perpetuano la situazione favorevole al suo dominio. Fino a quando? Intanto attraverso tutta la Rnssia le manette sono state adoperate alacremente. Migliaia di persone sono state arrestate: i depntati rivoluzionari rispondono alla. violenza con la violenza e bombe e pugnali lavorano. Triste situazione; eppure questa situazione durerà ancora parecchio tempo. Esclusi in forza della nuova legge elettorale, dalla elezione diretta i contadini e gli operai , ad essi non resta più ora che l' esercizio della forza: r ultima ratio cui sempre sono ricorsi· efficacemente 1 popoli • contro i loro tiranni. + La Conferenza dell' Aja. - Passeggiando su la spiaggia di Schewcninza, lucente di perlacee conchiglie, i diplomatici si preparono a seppellire, col funerale di prima classe, la idea della limitazione degli armamenti. Noi accennammo a questo fatto nel numero passato, e dicemmo anche perché, in questo proposito, alla Conferenza dell' Aja non potrà a versi che una semplice discussione accademica, se pur ci sarà tempo e luogo e possibilità anche per questa. Ciò non significa però che la Conferenza dell' Aja debba esser considerata del tutto inutile; tutt'altro; significa però che se le si mutasse il titolo in e Conferenza per il Diritto Internazionale > sarebbe più giusto. La pace ormai, ·almeno nel senso che i più danno a questa parola, e che ha realmente nei con· cetti umani, non ci ha più nulla a che vedere. Fin'ora - e data la evoluzione nuova e rapida che hanno preso le varie foggie di armamento, le grandi guerre sono state condotte con molta incertezza dal punto di vista del diritto dei neutri , e con regole molto primitive da parte dei belligeranti. Di qui il pericolo che altre guèrre scoppiassero in seguito a violazioni di territorio, o di patti anteriormente stipnlati. Finchè la guerra fu guerreggiata con gli antichi metodi e con armi che di poco, sia come efficacia micidiale, sia come portata si differenziavano dalle armi del Medio Evo o di prima der XVI secolo; il diritto del Grozio parve il migliore rogolatore degli usi di guerra, e quello snl quale potevano e dovevano basarsi i trattati di pace ed i sistemi di guerra. Ma oggi la co3a è mutata assai. Gli ·interessi delle nazioni, prima di tutto, sono molto più complessi e collegati che un tempo non fossero; poi la differenza nelle armi, ha ri vol uzionat0 intieramente la tattica o-uerresca, ha creato nuovi bisogni, nnovi diritti ; nuove possibilità. Ma non e:' è ancora un codice che disciplini l'applicazione di qnesti nuovi metodi. D'altra parte la guerra - sempre per i u uovi perfezionamenti delle armi e ,dei metodi - è diventata cosi costosa che non e' è veramente alcun vantaggio a farla. Una compagnia di ventura, oggi, creperebbe di fame. Al• tem i-JO stesso lo assorgere delle masse popolari ad una maggiore conscienza del diritto ha fatto vedere che i popoli non sono più tanto disposti , come un tempo, a seguire, per il solo scopo della conquista, il condottiero, corue altra volta forono seguiti Guglielmo il Conq 11istatore, Federico Barbarossa, Carlo XII e Napoleone. Nè per ciò soltanto ma a11che perchè quei solìti nuovi metodi hanno reso la guerra t,anto micidiale che ne escono del pari offesi e danneggiati il vincitore e il vinto. Necessità dunque ba imposto che sia trovata la formola per gli arbitrati, per il diritto dei neutri, ed anche rier i diritti td i doveri dei belligeranti. A 'l nesto tende :___ e chiaramente - la Conferenza dell' Aja. E' dunque la formazione di un diritto internazionale, ed in q nesto sen~o la conferenza è utile. Ma e' è di più. Le questioni economiche erano, fiu ora state assoluta mente neglette a proposito di guerra: ora anche queste faranno sent!re la loro pressione alla Conferenza. Cosa curiosa è la Germania che porta il senso della loro urgenza nella Conferenza e propone il e Tribunale di appello delle prede •. Quedta e la proposta di Dr~go, la quale non è, in ultima analisi, che la estens10ne logica della. dottrina di Monroe applicata ali.e repubbliche Sud-Americane; sono indnbbiainente le due proposte più importanti presentate alla C.rnferenza ; e se saranno accettate e risolute, indubbiamente la conferenza avrà compint0 nn co npito molto utile: per la guerra s' intende : poichè la pa·..:e non ha. che indirettamente a che vedere nel fatto di prede compiute da belligeranti, o di pagamento di debiti reclamato a furia di cannonate. Ma appunto per questo la Conferenza dovrebbe cambiare il proprio titolo. Tale qual è si presta alla confosione, al malinteso, ~Il' errore. La pace non può nascere da una Conferenza: un gruppo di rappresentanti di Stati, non può imporla. La pace internazionale nascerà da condizizioni sociali, politiche , etiche, che ora si vanno formando, ma che ancora non hanno trovato la loro applicazione pratica, il loro svi· luppo normale. E' dunque lontana ancora. Opportuno è, dunque, disciplinare la guerra : creare sicurezza e garenzie per ineu tri ; doveri e diritti per gli amici : obblighi serii per i belligeranti. Qnanto in qnesto compito riu8ciranno ad essere pratici i diplomatici ora riuniti all' Aja. vedremo dopo: certamente sono uomini di capacità., ed animati dalla migliore volontà., e dalle più rette intenzioni: ove essi sappiano bene resistere alle pressioni dei pacifisti a tutta oltranza riusciranno a fare cosa utile, anzi indispensabile , che la creazione di un diritto il quale fra gli orrori della guerra, escluda la possibilità di
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