Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 12 - 30 giugno 1907

326 RIVISTA POPOLARE flotte Italiana ed Austriaca; permette alla. Francia la indisturbata, la sicura comunicazione della sua flotta del Mediterraneo con quelle dell'Atlantico e del Nord; rende possibile all'Inghilterra riunire nel suo massimo sforzo navale le sue varie flotte nel mare del Nord; da alla Spagna la certezza che i suoi interessi nel Marocco saranno validamente difesi contro le ingerenze del la· Germania. L' Italia , rimasta. fedele alla Triplice malgrad) i suoi ottimi rapporti con l'Inghilterra, e l'amicizia con la Francia, è stata. esclusa da ogni combinazione. E la. pace? Parrebbe da. tutto ciò che precede, e che è in realtà preparazione di guerra. , che la pace dovesse esserne minacciata per sempre. Può darsi invece che il cerchio che l'Inghilterra chiude lentamente intorno alla Germania, le faccia capire che il parlare troppo frequente che fa il suo imperatore di cavallo bardato e di spada affilata non è poi ciò che di più le conviene, E\ che per amore o per forza esso deve davvero abbandonare ogni minaccia di guerra, a costo di dovere ingoiare , anche più numerosi , i rospi che fin'ora graziosamente le ha offerti l' Inghilterra. E si finirà per vedere ohe la Germania sarà diventata - sia pure a contraggenio-la più pacifica delle potenze d'Europa: il che del resto. va perfettamente d'accordo col carattere del popolo tedesco. • La rivolta del vltlcultorl In Francia. - Il sangue è stato sparHo. Vi sono morti e feriti. Agenti massacrati dalla folla. bestiale; e folle innocue accolte a fucilate dai soldati imbestialiti per il terrore. Ora mentre nelle città, a Montpellier a Narbona rientra a poco a poco la calma ·la campagna ancora si agita. E' una nuova Jacquerie che si accenna ~li' orizonte? Non lo pensiamo quantunque la situazione sia grave; molto più grave ora, nella calu1a, di qualche giorno fa quando pareva che i vignaiuoli di Francia si rivoltassero contro la repubblica. Poichè veramente sotto tutte queste ceneri cova il fuoco del!' odio sul quale la reazione è pronta a soffiare. Non bisogna dimenti• care; i realisti , i bonapartisti, i clericali alleati tutti ai danni della repubblica non hanno disarmato, nè disarmano. Sgomin~ti nel Boulangismo, nel Plebiscitarismo, nel Nazionalismo , nell' affare Dreyfus , nella Separazione essi hanno ora una meravigliosa e potente arma nelle mani : l'energia e la disperazione dei vignaiuoli del mezzogiorno. Poichè la questione che oggi è puramente economica , diventerà. necessariamente politica. Nel suo discorso alla Camera Clemenceau ha detto: c L'unità della Francia è fatta dall'unità della legge. » Queste parole che potrebbero anche sembrare un indovinello hanno, per chi conosce ìl mezzogiorno della Fran~ia, per chi segue le agitazioni che da tanto tempo tormentano la. repubblica un profondo significato; rivelano il fatto del quale non si osa parlare perchè troppo grave; ma che nondimenò è, nè di cui è facile annullare gli effetti. Non bisogna dimenticare che i federalisti della Rivoluzione Francese-i Girondini - furono i deputati del mezzogiorno; non bisogna dimenticare che un forte elemento separatista regna ancora nel mezzogiorno ; e che , proprio come in Italia , il mezzogiorno è stato s~crificato alle esigenze economiche del centro e del nord, ed anche alle tenden~e politiche di Parigi e di Lione. Indubbia.mente i meridionali sono .repubblicani, nè a tort.9 dichiarò Clemenceau « se essi - parlando degli uomini del comitato di Argeliers-> se essi vedessero chiaramente la loro situazione se ne riti;arrebbero. » Ma lo possono? Lo potrebbero? E anche ciò fatto l'agitazione , la rivolta sarebbe per ciò solo domata? Ma, indubbiamente no. · La situazione attuale, della quale il momento at tua.le non è che un esponente, s'è venuto lentamente formando in anni ed anni di vane-da parte dei meridionali - ed inascoltate proteste. D' altra parte essi · non hanno saputo quando era ancor tempo trarre pro- .fitto dalla loro terra. Ma come vigna soltanto possono essere sfruttati i campi del mezzogiorno; ma i meridionali n' hanno fatte vigne, vigne, e vigne. Ed ora, ora si capisce, essi non possono sostenere con i ·1oro vini - che non sono poi eccellentissimi - la concorrenza asprissima fatta dalle bevande alcooliche, e dai vini artefatti o sofisticati. Avevamo formulato il voto che tutto procedesse senza violenze, ma questa nostra speranza sfumò. Si sono avute e si avranno ancora violenze. E la ragione è dalle due parti. I vigna iuoli hanno ragione quando gridano « pensate a noi > il governo ha ragione quando dice « voi , repubblicani , compromettete l' esistenza della repubblica >. La situazione è quant'altra mai tragica. Il governo impegnato nella lotta per la Separazione non ebbe il tempo di ascoltare il grido che gli veniva dal mezzogiorno ; non potette occuparsi della lotta economica e di portare miglioramenti e rimedi ad uno stato di cose che nou gli pareva tale da compromettere l'esistenza della repubblica, mentre, in realtà, la bufera andava lentamente accumulandosi e diventava pericolosissima. Pericolosissi1na poichè a.Il' elemento schiettamente repubblicano - non esclusi i federalisti che sono ancora numerosissimi nel mezzogiorno - non potevano non aggiungersi tutti quegl: altri elementi che odiava la repubblica e vorrebbero vederla caduta. Il pericolo maggiore poi deriva dal fatto; che il governo potrà far poco per eliminare la crisi, la mèvente del vino. Ciò elle serve per condannare in sè tutto il movimento meridionale. Questa rivolta è stata come il lampo che nella notte tempestosa rivela al viandante l'abisso vicino. Non è soltanto la disagiata, la intollerabile situazione economica tormentatrice del mezzogiorno che minaccia l' esistenza. della repubblic,i; è Ja poca sicurezza del1' esercito che è un pericol per la Francia ; sono i cattivi metodi di tolleranza della disciplina, e di coscrizione che rischiano di indebolire, di rendere nulla la difesa del territorio. L'episodio dei soldati di Adge è significativo. I sinè dacalisti 1ivoluzionari della Confederazione gene1'ale delav01·0 , hanno applaudito ai soldat.i ribelli e si sonrivelati per quello chA sono: per veri anar0hici. Il mao nifesto del comitato confederale di Parigi, violentissi ml nella forma , sciocco o insidioso nella sostanza per eh o o:;a assicurare che il movimento del mezzogiorno, fatto in gran parte da piccoli p1·oprietari e da 1·eaziona1·i, è una manifestazione ... sindacalista, mostra che aveva ragione Oler.nenceau a dichiarare la guerra a questo alleato del!' herveismo, che annienterà la Francia. E non è il caso di dire : - Fu un episodio isolato. - Fu sì un episodio, ma rivelatore di tutto uno stato di cose che potrebbe produrne cento, mille con - simili, in certe dl3te circostanze. E bisogna ben met tersi questo in mente, un esercito d' indisciplinati diventa facilmente un eaercito di fuggiaschi; sempre è un ~sercito destinato alla sconfitta. All'ultima ora è. intervenuto il colpo di scena della presentazione di Marcelin Albert a Clemenceau col rE'lati vo dialogo; dal quale esce bene il ministro e rimane messo a 11udo il Redentm·e; che si è rivelato un incosciente impastato di semplicità, d'ignoranza, di fa. natismo e di vanità. Marcellino Albert tenta ora di pacificare le regioni ove ha infuriato la tormenta; e, per la salute della. repubblica, bisogna sperare che vi riesca: ma ricondotta la pace , non bisogna neppur credere che sia duratura. Troppe ragioni militano a favore del malcontento ; ed il governo, come abbiamo osservato , hd, pochi mezzi a propria disposizione per eliminarlo ; n ~

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