Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 12 - 30 giugno 1907

.. RIVISTA POPOLARE 325 prenl\enti e benchè si ripeta dapertutto che in Sicilia manchi lo spirito di associaziont!, io credo di potere assicurare che tra loro è meno deficic::nte di quello che si pensi. R. DENIS + La triplice mediterranea. - Veramente un fulmine a ciel sereno , non fo per la Germania l' annunzio della concl11sione di questio accordo. Già dalla visita di Eduardo a Cartagena, la diplomazia tedesca lo aveva intuito ed era anche stato tentato qualche cosa per vedere se era possibile impedirlo. Poichè, questo è fuori di dubbio , l'accordo non si presenta affatto come un roseo avvenire per la Germania. Naturalmente, nessuno pensa a fare la guerra, ma non si sa mai : si vis pacem pm·a bellum j è dunque logico che ogni potenza cerchi di garentirsi le spalle quanto meglio pnò, e di presentare quanto più le è possibile minaccio~a la fronte all'ipotet;ca avversaria. Tanto più che l'atteggiamento della Gt>rmania alla Conferenza dell' Aja, non è poi dei più rassicuranti~ nè dei più docili in quanto rigrtarda la famosa que stione della limitazione degli armamenti. Qualcuno ha volnto vedere, nella fitta rete di trattati che si concludono fra le p'otenze ali' infuori della Germania, e su' quali è evidente la mano del bonario ( e terribilmente astuto) Eduardo VH una larvata coercizione della Germania alla sincerità nelle dichiarazioni di pace, e non solo ma , in questi stessi tra ttati i socialisti credono vedere una garanzia di più per la pare. E curioso osservare come la grande mag gioranza della gente pigli per buona moneta le dichiarazioni ottimiste di Pichon alla Camera Francese, e le affermazioni pacifiste della dichiarazione inglese sul trattato; mentre basta riflettere un minuto a ciò che il trattato assicura ad ognuna dell~ tre potenze, per vedere che la pace non ci ba proprio nulla a che vedere, anzi diventa evidente che il trattato è stato fatto proprio col concetto che la pace nè debba esserci, nè debba durare. E noi, che per natura siamo osservatori dello svolgersi dei fatti sociali, anche questo osserviamo spassionatamente desiderosi che i nostri appunti tolgano dagli occhi di qualcuno il velo roseo delle illusioni. Bisogna rifarsi un po' da lontano. Al termine della guerra Russo-Nipponica la Francia sentì che se, fortunatamente per ~ei, non era l:ltata già stretta e rinsaldata l' entente co1'diale con l' Inghilterra essa era alla mercè _della Germania; isolata in Europa con a fianco un'alleato il cni P,Sercito usciva disorganizato e avvilito da una serie di magnifiche sconfitte, il cui paese era travagliato - e lo è tutt'ora - da una terribile rivoluzione; il cui tesoro era esausto, e che non poteva rresentare nè ufficiali capaci , nè amministratori onesti. La Francia pensosa de' casi suoi-sempre per amor della pace s'intende-si affretta a stringere quella ~lleanza con l' Inghilterra, completando così l'entente, che le sostituiva, e vantaggiosamente, l'antico alleato, non ancora abbandonato ma bensi negletto e, forzatamente, negligibile. D' altra parte Ja terribile competitrice economica dell'Inghilterra è la Germania, e contro la espansione tedesca in Estremo Oriente l'Inghilterra aveva stretto, già prima della guerra, un' alleanza col Giappone, alleanza che dopo la guerra è st.ata perfezionata e permette la maggiore libertà alla flotta in·glese del Pacifico. Le garantisce l'India, per mare , e permette al Giappone di sviluppare - e non antagonisticamente agli interessi inglesi - la propria potenzialità economica in Cina, in Corea , e non passerà. lungo tempo, anche nella Mongolia , malgrado le velleità Russe di dominio e di espansione in quella vasta reg.ione. Accanto a.Il' Inghilterra , anche la Francia possiede una grande colonia in Asia: il Tonkino potrebbe richiedere - date certe circostanze - corpi d' a.rmata e flotta per poterlo difendere, l'Indocina potrebbe diven. tare per la Francia una spina nel piede. D'altra parte interessi Giapponesi e Francesi, e Inglesi consigliano, impongono l'integrità della Cina che la Germania sarebbe lieta di non rispettare , e che la Russia , con grave sno danno, si preparò a violare. Chi meglio poteva soccorrere in questo frangente la Francia? Il Giappone. Il Giappone già alleato dell'Inghilterra; il Giappone che ha con l'Inghilterra e la Francia comuni gli interessi in Estremo Oriente. E' chiaro? E Francia e Giappcne hanno concluso ora l'accordo che libera la Francia dalle preoccupazioni militari in Estremo Oriente, lascia al Giappone la mano libera e chiude ogni possibilità. di riuscita ad una aggressione ( ora non probabile ma non impossibile) del.la Russia e della Germania. Ed il trattato parla chiaro: garanzia degli interessi economici, ed aiuto reciproco. « Il Gove1·1w della F1·ancia e del Giappone , concm·di nell' intendimento di 1·ispettare l' indipendenza e l'integrità della Cina, come pure sul principio dell'uguaglianza di trattamento in questo paese, per· il comme1'cio dei sudditi di tutte le nazioni , ed avendo un inte1·essepm·ticolare a vedere l'ordine, ed uno stato di cose pacifico garantito , specialmente nelle 1·egioni dell' impero cinese confinanti con te1·ritorii sui quali hanno diritti di sovranità, di protezione o di oc:cupazione , si impegnano ad rippoggiarsi mutualmente per assicurare la pace e la sicw·ezza nelle dette 1'egioni e per il mantenimento delle 1·ispettive istituzioni e dei diritti ten·ito1·iali delle due pm·ti confraenti sul continente asiatico. « In fede di che «Firmati: Pichon, ministro, ecc. - Kurino, ambasciata-re, ecc. • Considerate cosi quali sono le cose in Estremo Oriente, vediamo le ragioni ed i ri.3nltati del recente accordo Anglo-Ispano-Francese , e le relazioni sue con...... la pace. Fin ora, la Spagna non aveva ufficialmente riconosciuto Gibilterra come leale possesso inglese : e per quanto la piccola punta che è chiave del Mediterraneo sia formidabilmente armata e difesa , nondimeno le recenti fortificazioni della Sierra Carbonera minacciavano d' indebolire l' efficacia della superba fortezza inglese. Ottimo affare dunque, per l'Inghilterra, lo assicurarsi non solo il possesso certo e indisturbato di Gibilterra, ma anche la bella serie di porti spagnoli nel Mediterraneo; buoni porti di stazione, di rifornimento e Pue·rto Major ottimo punto strategico nelle Baleari. Di qui l'accordo Anglo-Spagnolo che permette all'Inghilterra la tranquillità. del possesso di Gibilterra, e per conseguenza , men tre rende più forte la posizione strategica di Malta, permette all' Inghilterra di mettere a fronte dell'Italia la flotta della Spagna: flotta che la Spagna, ora, non 11ossiede; ma che in pochi anni le sarà fornita, grazie ai cantieri Inglesi. La Francia ha d' altra parte molta necessità di libertà di movimenti verso l'Africa. Pendono le questioni molto interessanti per la Francia, nulla di più opportuno , per la Francia , che un buon accordo con la Spagna, che le possa garantire l'indisturbato svolgimento del programma coloniale di Ferry, il Marocco e Tunisi alla Francia e , se assolutamente necessario parte, alla Spagna. Di qui l'accordo Franco-Spagnolo. .Ma perché i due accordi avessero la loro perfezione era ne0essario che diventassero una triplice ; cioè Inghilterra, Spagna e Francia alleate. Questo è stato il colpo maestro di Eduardo VII. Il nuovo accordo permette all'Inghilterra di ridurre al minimo la sua flotta del Mediterraneo: le due flotte Fr~ncese e Spagnola, unite alla divisione Inglese di Malta essendo più che sufficienti a fronteggiare le due

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