Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 12 - 30 giugno 1907

318 RIVISTA POPOLARE coglienze dette una gigantesca prova della padronanza di sè, della gratitudine e dell'ammirazione pel suo eroe liberatore - e va a pronunziare una parola di pace. Quel centenario dei Vespri che poteYa divenire fomite di guerra, che avrebbe scavato un abisso tra Francia e Italia, invece fu il primo passo verso il riavvicinamento tra le due nazioni, che venti anni dopo doveva essere suggellato colla entente cordiale, che sconcertò tutti i nemici della libertà. Questo fu l'ultimo atto politico di Giuseppe Garibaldi nel settantaci nguesimo anno di sua età, e fu degno coronamento di sua vita 1 perchè riconfermò, quando era più necessario che ciò avvenisse la fede grandiosa nella pace e nella unione tra le nazioni, che sola può assicurare la libertà, il benessere, il trionfo della democrazia e della fratellanza umana. Con guell' atto egli insegnò, che l'intervento suo nel Congresso per la pace e per la· libertà di Ginevra nel 1867 non era stato una esplosione improvvisa di rettorica umanitaria, ma che rispondeva alle profonde, incrollabili, sue convinzioni, che egli sapeva suggellare e realizzare coli' azione. Quale fosse il suo pensiero sulla guerra e sulla pace proprio a Ginevra scultoriamente significò. A chi gli osservò: Pensate alla guerra in un congresso pe1- Lapace? egli rispose: gli schiavi hanno il diritto di ja·re la guerra contro i loro oppressori. Questa sua azione continuata in quarant'anni di battaglie e di svariate manifestazioni-da S.Antonio, alle epiche imprese italiane del 1848-48, del 1860, del 1863, del 1866, del 1867, alle battaglie sui campi di Borgogna, alla Commemorazione •·dei Vespri siciliani -- spiegano come Egli che fu eroe veramente )nternazionate, sia stato corrispondentemente amato e venerato come il gran cavaliere dell'Umanità in tutto il mondo civile e come a lui siano stati eretti monumenti gloriosi in America come in Europa. Degnamente di lui, perciò il generale. Mitre poteva dire sul feretro del colonnello Olivieri, un italiano continuatore dell'eroe di Caprera sulle rive del Plata: <e Garibaldi è la più alta manitestazione nel Rio della Plata, della nobile emigrazione d~i figli del1' eroismo e della gloria che ci ha portato il contingente· delle sue simpatie e del suo sangue, consacrato con abnegazione alla difesa dei grandi principii che costituiscono il nostro domma politico>>; ed Emilio Castelar scrivere il l3 luglio 1882: cc Ho Ia certezza, anzi l' evidenza, che risu0nerà un rumoroso inno di lodi sulle due sponde del Plata, dove il suo nome immortale ed il suo viso leggendario, consacrati da una grande apoteosi senza fine rappresentano ricordi tantu eroici ed epopee sì sublimi, che sembreranno come la poesia dei geni e non come la realtà degli annali, alle future generaz1001 >>. Ed Emilio Gouchon nel combattere l'ignobile oppos1z10ne dei clericali argentini all'erezione del monumento alla sua memoria in Buenos Ayres nel Congresso argentino il 27 maggio 1906 poteva giustamente conchiudere: cc Onorare gli eroi dell'umanità, signor Presidente, è onorare sè stessi: è questione di col tura, è questione di ci viltà. Onorare la virtù, il sacrifìzio l'eroismo posti al servi zio del bene, è far onore a sè stessi. Per questo non ho esitato, signor presidente, nel presentare il progetto alla Camera: perchè io credo, ho la profonda sicurezza che si tributa onore ad un eroe, la cui memoria sarà immortale nei secoli dei secoli; la cui nobiltà e generosità potremo presentare come un esempio degno di essere imitato a tutti coloro che abitano il suolo argentino ». Perciò il nome e la persona di Garibaldi suscitano lo stesso entusiasmo irrefrenabile in Europa e in America; in Italia in !svizzera, in Francia, in Inghilterra ; dapertutto.- . Perciò Londra, la capitale della fredda Britannia, sente il dovere di rispondere con una accoglienza che arriva al delirio nell'aprile del 1864, agli intrighi dell'Impero francese; e la regina Vittoria niette a sua disposizione un yacht reale; e Palmerston, Gladstone, Tennyson vanno a visitarlo nell' isola di Wight; e gli alde1·men delle City gli leggono un indirizzo ; ed una spada di onore gli viene consegnata nel Palazzo di cristallo ... (r) Perciò Kowalewsky può ricordare gli articoli di Tchernicheswsky su Garibaldi , e Mourom tzeff, il Presidente della prima Douma può testimoniare della grande popolarità, di cui godeva in Russia; e Kropotkine affermare che i moujk, i contadini della Russia aspettavano Garibaldo che andasse a difenderli ed a ridare loro quei diritti ai prodotti della terra che loro sembrava di avere perduti colta liberazione della servitù nel 1861. Garibaldi fu l'eroe tipico internazionale, il vero, l'unico cavaliere dell' umanità, che sta, perciò a] disopra di tutti gli eroi antichi e moderni; e come tale il mondo lo ricorda e lo venera. + Si disse di Garibaldi eroe nazionale e internazionale. Ma al di fuori Ji questo principio della nazionalità e della indi pendenza dei popoli, che egli incarnò meravigliosamente e come nessun altro aveva mai fatto per lo passato, quali furono i principi politici suoi? Fu egli socialista o antisocialista? Fu egli monarchico o repubblicano ? Si comprende che il desiderio ardente di tutti i partiti, che dal suo nome sperano trarre gloria e torza, abbia potuto far sorgere discussioni ed equivoci sui quali tutti hanno speculato. L'apoftegma attribuito a Garibaldi, e che è probabile sia stato realmente scritto: Il socialismo è il sole deil' avvenire I lo ha fatto annoverare con leggerezza, se non con malafede, tra i socialisti dai tanti che in Italia professano la fede nel socialismo. E non solo que ta frase, che qualcuno non ritiene autentica e che a noi tale sembra, ma anche la s·1a vivace polemica col mazziniano Giuseppe Petroni, nella quale respinge accuse stolte e difende Parigi, la Comune e l' internazionale, poterono corroborare l' opinione, che di lui ne volle fare un cosciente socialista (2). Le simpatie eh' egli mostrò pei fieri combattenti della Comune di Parigi, eh' erano anc:1e i combattenti contro Ja reazione e in difesa della repubblica, rinsaldò il giudizio, che oramai si può dire divenuto giudizio comune. lnfatti Garibaldi fu socialista; ma in ,un modo tutto suo, o se vuolsi in quel modo in cui lo furono i socialisti primi, che s' inspirarono alle dottrine del Vangelo o meglio ancora quanti per generosità di animo e per percezione esatta della sorte iCJiqua fatta ai lavoratori dalla presente organizzazione sociale, a. pirarono ad un ordinamento più umano e all'elevamento delle classi più derelitte. Il suo fu un socialismo sentimentale, che prendeva come direttiva il filantropismo più che altro; (1) Aurelio Saffi della visita a Londra scrisse : , La visita di G. Garibaldi alla Nazione inglese nella pri • mavera del 1864 è uno di quegli avvenimenti eh' escono, im.premeditati da un comune sentimento degli uomini dinanzi a ciò che più altamente risponde nelle vicende di una età e nell'azione di un uomo agli istinti più generosi e alle più no bili aspirazioni dell'universale ,i Proemio al Voi. XlY dl!gli Scritti di Manini pag. LIV. (2) Questa di fesa provocò una irata ed anc.ht: ingiusta n - sposta di Maurizio Quadro.

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