Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 11 - 15 giugno 1907

288 RIVISTA POPOLARE lamentare. Nella esistenza stessa della attuale sperequazione, che è opera di tutti i ministri, stava la giustificazione irrefragabile della loro proposta. L'opera dei Ministeri nella riforma degli organici inoltre, non possono che .condannarla quanti conoscono i retroscena delle riforme degli organici : essi quasi sempre vennero suggerite da funzionari che seppero acquistarsi la· fiducia e la benevolenza dei minis1ri e che non ebbero altre mire se non quelle di allargare i quadri per assicurarsi le promozioni desiderate. Si dice, ad esempio, che la creazione dei 9 Intendenti di Finanza a L. 8000 sia dovuta per lo appunto alle in8istenze di un impiegato che si era fatto strada nell'animo dell' onorevole Massimini ..... E la rapida carriera dei cosiddetti gabinettisti, che suscita tante belle recriminazioni tra i funzionari modesti e laboriosi? L. on. Colajanni, perciò, con ragione e col consentimento della Camera osservò all' on. Giolitti che egli aveva creato senza che alcuno glielo chiedesse la Commissione d'Inchiesta onde studiare le condizioni dei contadini del Mezzogiorno e della Sicilia, che tutti già conoscono, ma si rifiuta alla nomina di questa Commissione che viene domandç1ta da diverse parti della Camera. Nè fu seria la obbiezione del Ministro dell'Interno che impressionò i deputati affermando che i lavori di questa Commissione sarebbero durati quanto quelli della Commissione Saporito per le ferrovie se non quanto gli anni della vita di Mathusalem ... Egli dime~1ticò che la si proponeva di 33 membri per permettere che essa si suddividesse in r I sottocommissioni quanti erano i ministeri. Un punto importante era quello dei mezzi coi quali si deve provvedere all'aumento della spesa. Si/ avverta che la mozione Sacchi, firmata da Turati, dice che si deve coordinare il niiglioraniento economico della condizione degli impiegati con le esigenze della finanza; perciò non si riesce a comprendere l'insistenza colla quale il deputato per Milano cercò dimostrare che la mozione Colajanni era insidiosa in quanto al miglioramento degli impiegati, che sinora non ne avevano avuto alcuno o l'avevano avuto irrisorio, voleva consacrati gli avanzi del bilancio. Non esitiarno a dichiarare che la di7ione della mozione del Colajanni non era la più precisa ma l'intenzione era evidente e collimava precisamente colla sua. L' on. Colajanni brevemente, ricordò che non ci era da sperare, come s'illudeva in buona fede o come affermano maliziosamente alcuni impiegati, di trovare il compenso alle maggiori spese per il miglioramento della condizione economica degli impiegati nella diminuzione delle spese militari ; e mo!to meno nella diminuzione delle fila della burocrazia. Ci vuole una discreta ignoranza delle statistiche internazionali per potersi illudere sulla diminuzioue di spese militari adottando il sistema svizzero della nazione armata. Questo è preferibile al nostro: 1. 0 per ragioni politiche; 2. 0 perchè assicura alla nazione una difesa efficace per lo meno quattro volte maggiore di quella, che può procurarsi l'Italia. Ma proporzionando le spese alla popolazione i 34 milioni che spende la Svizzera per la sua difesa rappresentano una somma maggiore di quella che vi consacra l'Italia. E la Svizzera è un piccolo Stato neutrale che non fa grande politica; ciò che per noi dovrebbe essere argomento d'invidia. In quanto alla diminuizione nel numero degli impiegati per averli migliori e ben pagati non c'è dubbio che nel regime burocratico si potrebbero avere delle semplifìcazioni. 11 garbuglio e le complicazioni attuali hanno dell'inverosimile; tanto che al Colajanni da un funzionario intelligentissimo venne riferito che occorrono circa 30 firme di funzionari per accordare una gratificazione di ..... L. 3 ! Egli, aggiunse, perchè gli costava direttamente, che per una cessione di circa 40 metri di terreno che il Municipio di Castrogiovanni ha domandato al Ministero della guerra, andò sul luogo prima un capitano del genio a giudicare de visu; un maggiore andò a controllare l' operato del capitano; poscia un colonnello riesaminò il giudizio del maggiore; infine un generale ha riri-controllato il parere del colonnello ... E la concessione di questo pezzo di terra che al maximum vale L. 50 dopo quattro o cinque anni di visite, controvisite, pratiche, protocolli, risposte e controrisposte non è ancora avvenuta! ... Anche l' on. Giolitti ritenne, che se tutti gl' impiegati lavorassero quanto dovrebbero ... si potrebbe ottenere qualche riduzione nel numero. Ma non ci è, però, da illudersi gran fatto sul risultato c_omplessivo. Le riduzioni sarebbero possibili al centro, tra gli alti papaveri e nel senso del decentramento, che apporterebbe vàntaggi morali, politici e sociali superiori a quelli finanziari. Nello insieme, però, le piccole diminuizioni sul personale burocratico sarebbero sorpassate dagli aumenti resi necessari dalle funzioni e dagli organi nuovi, àalla ipertrofia delle funzioni e degli organi antichi, resi necessari dall'aumento della popolazione e dalla evoluzione sociale. Egli è così che in Italia la riforma degli organici praticata da Depretis nel 1876-77 che produsse la diminuizione di circa 300 impieg,ati venne seguita da un successivo aumento; l'altra piccola riduzione dal 1891 al 1898 venne seguita da un aumento di circa il 25 °/ 0 negli anni successivi sino al 1906 in tutta la burocrazia, esclusa quella ferroviaria. Nè il fenomeno è proprio del regime democratico come affermò l' on. Bertolini ; si verifica dapertutto : anche in Russia. Del resto aggiungiamo noi : perchè la famosa Federazione di Milano, che ha fatte le più peregrine scoperte - compresa quella della democratizzazione degli ordinamenti militari, non fa uno studio completo della questione e non fa proposte concrete? Gl' impiegati che ne fanno parte meglio e più deideputati e dei ministri - e lo diciamo senza ironia - sanno dove e come si può semplificare un servizio e ridurre il personale; essi hanno deputati, che godono della loro fiducia, che porterebbero le proposte in Parlamento, dove indubbiamente trionferebbero perchè tutti hanno il desiderio ardente di ridurre e semplificare l'organismo burocratico. In questo modo essi uscirebbero dal campo delle chiacchiere facili e vane e rientrerebbefo in quello dell'attività reale e proficua. Da questa premessa l'on. Colajanni, com'è facile immaginare, trasse la conclusione che il miglioramento nelle condizioni degli impiegati non potrà conseguirsi che a spese dei contribuenti. I quali sinora nulla o poco hanno ottenuto. Infine il direttore della Rivista accennò rapidamente alla questione della costituzione dei sindacati di funzionari e dei loro scioperi; e contro il parere emesso dall'on. Fani nella relazione dello scorso anno al bilancio della Giustizia, contro l'attitudine di Rouvier, di Clemenceau, di Briand e di tutti coloro che giurano sui vecchi rapporti tra lo Stato e i suoi funzionari, che ne rappresentano l'autorità e l'imperio, riconobbe loro che avevano diritto a sindacarsi ed a scioperare come i lavoratori della terra o delle offiicine. Ma l' uguaglianza dei diritti con questi ultimi doveva condurre all'eguaglianza nei doveri e nelle conseguenze pos-

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