Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 11 - 15 giugno 1907

RIVISTA POPOLARE 301 c,1lpito da uno strazio e da un'angoscia desolanti. Le ansietà inenarrabili e le vicende fortunose della guerra franco-prussiana soltanto lo distolsero in qualche modo dal pensiero dominante dell'amara ed irreparabile perdita, ma per molti anni, vinto da un profondo accasciamento, rimase inoperoso e appena nel '78, dopo otto anni, pubblicò il primo libro da solo e l'anno di poi un altro ancora: Les frfres Zemganno, fatto, com'egli scrisse nella prefazione, di fantasia e di rimembranza, d'imagination dans du rève méle à du souvenil', affettuoso e con1mosso tributo alla cara memoria dell' adorato fratello, prezioso ed interessante documento di quella mirabile e felice collaborazione alla qnale dob. biamo tante genialissime e delicatissime opere. I fratelli Gianni e Nello Zemganno, che dd.nno il titolo a·l libro e dei q nali si narra ia semplice storia, sono due acrohati. Gianni, il maggiore, ha fatto da padre e da maestro a Nelio, il minore, gli ha insegnato tutti i segreti dell'arte ed insieme riescono a creare ed eseguire i più sorprendenti e più nuovi giuo chi ed esercizii di cui Parigi stupisce e che danno ad essi una grande rinomanza. I due fratelli sono assai diversi fra loro: l'uno, Gianni, ha tendenze riflessive e sognatrici, è per le concezioni ginnastiche più inverosimili ed inattuabili, Nello in vece è di spirito gaio e fantastico, ama le trovate eccentriche ed allegre, l'uno inventava gli esercizii più difficili, l'altro Ji infiora.va e li contornava dei più felici ed argnti dettagli ed anche allorchè suonavano il violino, ciascuno manifesta.va la propria indole, giacchè si nota vano i sog11i del maggio~e tra i ritmi molli e tenui e le ironie deì minore tra i ritmi rumorosi, motteggiatori. Essi non solo si amavano di un tenero affetto, ma enrno strettamente avvinti da legami misteriosi, malgrado la diversita degli anni e del cai·attere: i loro primi movimenti istint,intivi erano identici, risentivano le stesse simpatie e le stesse antipatie, riportavano degli uomini e delle cose le stesse impressioni , le idee sgorgavano insieme nei due cervelli, così che spesso d.opo un silenzio i due fratelli si volgevano l'uno verso dell'altro per dirsi le stesse cose, avevano un senso di pena e di sofferenza a separarsi e stavano sempre uniti ed i loro lavori, i loro giuochi erano cosi strettamente mistj e comuni che gli applausi del pubblico erano diretti alla associazione invece che all'uno od all'altro dei due acrobati. Una sera intanto per il geloso rancore di una cavallerizza uno degli esercizii fallì e Nello stramazzò nella sabbia- del circo con le gambe fracassate e mai più si riebbe. Essi ne ebbero la rapida intuizione, ma se ne convinsero ben pre1:1to: la loro arte era finita, l'uno da solo non più avrebbe potnto e saputo far nulla senza l'ausilio e la suggestione ~ell'altro ed anche Gianni infatti a poco a poco, quasi sno malgrado abbandonò i suoi volteggi e i suoi giuochi ed in una suprema rint1nzia fini col dire addio a tutte le cose del suo mestiere. I fratelli Zemganno erano morti per sempre e non sopravvivevano ad essi che due strimpellatori di violino! Nel libro come nella vita dunque, infranta quella mirabile fusione e compenetrazione di spirito e di corpo, sembra che venga a mancare ogni arte , che cessi ogni energia. Così un'arpa che toccata da mano esperta rende le più soavi e più dolci armonie, se una corda si spezza manda solo suoni rotti e confusi. SERGIO DE PILATO Dal 11 BollettiintaoliandoelU/' fncdioelavoro 11 (Maggio) Attività del Segt·etariato pet· le migt·az1onl Interne istituite da1la Società Umanitaria.-· Incominciò a funzionare al principio del 1906 con l'intendimento di (( regolarizzare , dirigere , assistere e promuovere correnti migratorie fra le diverse regioni e province ii. Si occupò prin cipalmente della corrente migratoria dal Veneto al Milanese determinata rispettivamente dalla abbondanza e dalla scarsità di mano d'opera agricola. Nel 1 ° semestre 1907, il Segretariato riceveva : richieste di famiglie, n. 140. DomanJe di collocamento di famiglie, 380. Contratti definitivi n. 7 r. Numero delle persone collocàte, 504 · (uomini 143) (donne 130, ragazzi 23r). Ben 2660 erano i componenti delle 380 famiglie che richiesero occupazione a mezzo del Segretariato. Le offerte di mano d'opera provenivano dalle province di : Rovigo famiglie n. 231; Padova famiglie n. 100; Venezia famiglie n. 24; Verona famiglie n. 9; Treviso famiglie n. 5; Modena famiglie .n. 3 e Bologna famiglie n. 2. Su richiesta delle organizzazioni operaie dell' Emilia e del con gresso dei mondaresi delle leghe dell' Oltrepo Mantovano si occupò anche del collocamento dei mondarini e collocò 720 mondine sulle 3000 che ne rivolsero domanda, stipulando con tratti vantaggiosi pei lavoratori. Nel 2° semestre l'opera deI Segrc::tariato continuò rivolgendosi anche allo studio dell'altipiano milanese, stabilendovi per gli immigrati due specie di contratti : ad affitto misto e di sa - lari~to. Nei primi mesi del trimestre fece un lavoro di preparazione in attesa della richiesta per le scadenze dei contratti al!' 1 r novembre. Il collocamento delle famiglle con contratto a salario annuo , cominciò in ottobre e si intcns:ficò in novembre e::dicembre. · In totale nell'ultimo triennio ebbe domande di collocamento da parte di 141 famiglie, offerte per 85, collocamenti per 65 famiglie composte da 103 uomini, ro9 donne e 188 ragazzi: le famiglie furono tutte collocate in Lombardia e Piemonte, e, due sole eccettuate, con contratto a salariato. In molte zone sono fatte migliori condizioni agli immigrati che ai locali. Il Sc::gretariato incominciava ad occuparsi della emigrazione verso il mezzogiorno, avendo avuto particolarmente richieste di famiglie dalla Basilicata e offerte dal Veronese. Legge francese sulle condizioni di lavot·o per 11 pet·sonale di bordo delle navi mercantili.-La legge 27 aprile 1907 ha emanato notevoli disposizioni sulla sicurezza della navigazione marittima e sulle condizioni di lavoro per il. personale di bordo. Quanto ali' ultimo punto , la legge fissa minutamente la durata del lavoro sia per gli uffi ciali che per il personale d'equipaggio. Il personale d' ~qui paggio di ponte deve essere sufficiente perchè ciascun componente non abbia un orario giornaliero di lavoro superiore a 12 ore. Per il personale di macchina deve stabilirsi il regime dei tre turni (quarts) nei casi previsti da un regolamento e nelle navi di lungo corso di cabotaggio internazionale o di cabotaggio nazionale, facenti viaggi di oltre 400 miglia se il tonnellaggio è di rooo tonnellate lorde : per ogni turno deve esservi almeno un uomo ogni tre forni. L'armatore o il capitano deve indicare ai marinai che arruola al-_ l'atto della formazione del ruolo, dopo le condizioni dell' ar - ruolamento, la composizione dell' equipaggio e il numero dei forni. A bordo delle navi in cui il personale di macchina com· prende tre turni , il lavoro di pulizia, ecc., delle macchine è fatto dal personale stesso all'infuori delle ore di turno, ma la durata massima per ciascun lavoratore non può eccedere un ora su 24; a bordo delle navi in cui vige il regime dei due turni, tale lavoro, fatto ali' infuori del servizio di turno, importa una retribuzione supplementare. Nessun componente l' equipaggio può rifiutarsi di prestare servizio qualunque sia la durata delle ore di lavoro ordinategli, se però la durata eccede i limiti accennati , salvo i casi di forza maggiore o di pericolo, importa una retribuzione supplementare:: regolata dai contratti o dagli usi. Nei porti salvo casi di forza maggiore, il personale di coperta non può essere

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