Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 11 - 15 giugno 1907

RIVISTA POPOLARE 299 donna, nelle sue bellezze, nei suoi furori , nelle sue carezze , nei suoi tormenti, nelle sue voluttà il genio coglie le note più delicate e più dolci per l'arte, ora, come Gothe, passando di amore in amore e quasi cristallizfando in creazioni art,istiche tutti i suoi sentimenti e le sue avventure, ora come Balzac riportando i tipi delle donne amate nella sua Commedia umana, or~ fibroandosi e svigorendosi tra le sue braccia e sotto i suoi caldi baci, come Raffaello, ora inseguendone invano il fantasima e struggandosi nella sete inestine guibile d'amore, come Leopardi. Ed amante riamato, respinto od abbandonato, il genio serba sempre le im. pronte di quelle creature femminili nelle quali s' imbattè lungo il corso della sua vita, che spesso restano ignorate, che lasciano un'orma assai profonda nel suo cuore, che impregnano del loro profumo o del loro veleno tutta la essenza del suo spirito e della sua arte. Alla Contessa Esterhazj, una bellissima ed orgogliosa dama dell'aristocrazia che invano aveva amato e che gli chiedeva perchè nulla le avesse dedicato, Sch ub1·rt co~ appassionata tristezza rispose un giorno: A che serve, tutto appa?'tùne a voi! E di molti geni i, per molte opere d'arte potrebbe dirsi lo stesso g·iacchè il caldo soffio di tante donne, conosciute e spes3o rimaste ig11ote, passa attraverso i canti dei poeti maggiori , aleggia sulle tele dei pittori più ge~iali, freme negli accordi dei musicisti più illustri. Modesta ma non meno in tensa è la partecipazione come sorella. Dolcissime ed evanescenti figure che hanno aiutato, confvrtato, indirizzato il genio nei primi passi, hanno cooperato e collaborato nelle opere sue appaiono alla memoria, mod~ste, semplici, umili creature, sempre vigili e sommesse, sempre buone e costanti, con tenerezze materne e con cuore di amanti. Enrichetta, la sorella di Ernesto Rénan , Paolina, la buona sorella del povero Leopardi, Laura la cara sosella di Balza<;, Luc:lla l'affezionata sor0lla di Chataubriand, Maria la dolce sorella di Giovanni Pascoli. +· Con la donna nella vita del genio, specie per la elaborazione della sua produzione, l' amico ha una parte importantissima. I genii anch'essi s'incontrano, s' in_ tendono e per uuo di quei misteriosi fenomeni psico. 1ogir.i si stringono in un forte e saldo legame di amicizia ed allora si scambiano le loro idee, si comunicano i loro disegni, si correggono, si completano a vicenda. - Se il sesso è diverso, l' amicizia si trasforma assai facilmente in amore, come per Io Chopin e per la Sand. dalla lunga unione entrambi intellettualmente migliorati, avendo lo Chopin nella Sand sviluppato quella sensibilità musicale che si rivela in Consuelo e la Sand ispirato allo Chopin i più soavi preludii e le più dolci fantasie; quando l'amicizia nulla perde della sua peculi are essenza, crea numerose coppie di amici quali Tennyson e Hallam, Raffaello e Castiglione Shelley e Byron , Berthelot e Rénan, Leopardi e Giordani, Wagner.e Niesche, Engels e Marx, Gothe e Schiller , rimaste costanti ed eguali nellaloro sublime comunanza o disgiunte a un tratto da acuti, profondi dissidii. Tra tutte però come tipo di una geniale coppia di amici resta quella di Volfango Gothe e Federico Schiller. Come oon di rado si verifica nei primordi delle più salde amicizie e delle passioni amorose più cieche e possenti, i due poeti si dete!:;tavano. Intellettualmente agli antipodi, difformi tra loro per carattere, per temperarnen to, per tendenze, per gtrnti, benchè si fossero conosciuti fin dal 1788 ed avessero anche vissuto a Weimar per un pezzo con le case a breve distanza, non era stato possibile riunirli. Ma un giorno per caso una discussione filosofica li avvicinò e da quel giorno s' iniziò quella luuga ed innterrotta corrispondenza, quella comunione spirituale, quell'amicizia nobile, pro fonda, costante, che non ebbe mai un'ombra e resistette a tutte le meschine congiure messe in opera per sauoterla e che il Gothe chiamò n:uova p'l'imave1·a. Il Gòthe cominciò a collaborare nelle 01·e che lo Schiller dirigeva od andata a male l'impresa giornalistica, i due amici si abbandonarono, tra quelle piccole cene intime cbe erano tanto care agli enciclopedisti, ai mordaci ed arguti epigrammi delle Xenie e cosi man mano si comunicavano le trame dei loro lavori, si scambiavano i loro progetti , fino i manoscritti e quelli del Gothe si vedono nell'Archivio di Weimar con le correzioni, le cancellature e le chiose di mano dello Schiller si consigliavano sull'andamento, sulla tela e sulla forma delle loro opere. Gòthe scrive il Wilhelm Meister, donde sorse la triste e nostalgica nenia di ~fignon, che attraverso ìe suggestive armonie del Thornas ha fatto vibrare t,rnti cuori e Schiller ]9 conforta nei suodu bbii e nelle sue incertezze e lo rassicura; ha coni cepito fin dai suoi primi ·anni il meraviglioso Faust, ma ne ha abbandonata l'idea e poi l'ha ripresa e Schiller con consigli intelligenti ed amorosi lo incita a portare a compimento il dramma e sopratutto ne determina nettamente il carattere e la simbolica significazione; in un viaggio in !svizzera al Gothe era sorta l'idea di scrivere un'opera su Guglielmo Tell, ne parla all'amico, gli comuni<;a le Hue impre8sioni, gli espone i suoi intendimenti e dopo a vere rimaudato da u 11 giorno all'altro la esecuzione del progetto, finisce con l'abbandonargli il soggetto e lo Scbilier compone il notissimo e mirabile dramrua in vece :ma. E dopo la morte dell' amico diletto che lo scosse fortemente il Gothe voleva completare il dramma intitolato Demetrio, che lo Schiller aveva lasciato incompiuto: ne aveva cosi spesso e così largamente discussa la trama iu vita dell'amico, ne aveva seguito passo passo la elaborazione dapprima in forma, di prologo come pel Wallenstein e per la Giovanna. D'Arco, ne aveva visto restringere e raggruppare le idee principali, cominciare la esecuzione, aveva assistito ad essa , collaborando e consigliando ed il dramma era per lui come per l'amico spenb, vivo e palpitante. Mirabile fusione d'intelletto e di cuore! La partecipazione dell'uno nell'opera dell'altro e viceversa si delinea già nettamente in queste geniali coppie di amici e prepara ia via alla vera e propria collaborazione artistica, per la quale il prodotto _d'arte è spiritualrnente e materialmente eseguito da due attività che si ripartiscono il lavoro e si associano simultaneamente nella e8ecuzione di esso: Raffaello sceglie i soggetti per le Stanze e per le Loggie vaticane, ne

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