Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 11 - 15 giugno 1907

RIVISTA POPOLARE 291 In ogni modo anche ammettendo che la portata dell' art. 40 sia maggiore di· quelle che a me appare, essa non riguarderebbe che la liquidazione del passato; ed importa più fortemente che per lo avvenire non si ripetano, per quanto è possibile, i guai grossi, che attualhlente deploriamo. Su questo punto tace completamente il progetto ministeriale. Però l' on. Orlando rispondendo a Fera, a Barzilai, a me, e rilevando una vivace interruzione di Sonnino in favore della epurazione morale, in forma recisa ed elevata ha promesso c~e a Novembre completerà l'articolo coi provvedimenti sulla disciplina. Questo è il punto più interessante. Si sa come si fanno di ordinario le inchieste-tipiche: quelle per Caltanissetta, che furono due volte negative e risultò positiva quando fu condotta dall' Antonini sulle stesse persone e cogli stessi elementi ; si sa che spesso i ministri non tengono conto dai risultati delle Inchieste ; si sa che i Capi delle Corti e dei Tribunali frequentemente mancano al loro dovere non denunziando gl' indegni, ma si conosce pure che spesso del pari il Guardasigilli non si dà per inteso delle denunzie ; infine è pur troppo notorio che guando un magistrato indegno viene mandato innanzi alla Cassazione per i relativi provvedimenti questa quasi sempre assolve e gli ridà la perduta verginità. Questo è l' ultimo e più grave stadio del processo degenerativo della magistratura, perchè assicura l'impunità ai colpevoli, li conserva nel corpo della magistratura, dove naturalmente crescono come mali esempi contagiosi. Qui l'analogia tra gli efietti dei microbi biologici e quelli dei microbi morali è stretta e completa. E' enorme, perciò, la responsabilità della Suprema Corte di Cassazione pel disagio morale in cui si trova attualmente la magistratura. I rimedi agli inconvenienti sopra indicati non sono facili, nè saprei io suggerirli che sono un medico che non conosce gl' ingranaggi giudiziari nè in Italia nè ali' estero - e che non posso, quindi, avvalermi dei suggerimenti che possono venire dalla comparazione internazionale. Per la funzione disciplinare della Suprema Corte di Cassazione credo , però, che ci sia da suggerire un provvedimento semplice e non privo di efficacia che mi sembra una specie di uovo di Colombo. Attualmente il processo <lisciplinare contro i magistrati che sono deferiti al giudizio della Corte di Cassazione si svolge nel mistero , nel segreto più assoluto, - proprio come se si trattasse di un giudizio innanzi ad un Tribunale della Santa Inquisizione. Ora basterebbe che gli accusati fossero legalmente rappresentati e che il processo si svolgesse pubblicamente, perchè la pietà male intesa o la disonestà dei Consiglieri della Cassazione venissero automaticamente frenati. Se i processi disciplinari si fossero svolti alla luce del sole certi magistrati, rei confessi, sarebbero stati destituiti e non puniti con un semplice trasloco o con una breve sospensione dall' ufficio e dallo stipendio; certi altri che figurarono a Catanzaro non sarebbero ritornati per la terza o per la quarta volta innanzi al Tribunale della Cassazione che dovrebbe rappresentare il summum ius e che sperimentalmente si può dire che rappresenta la grande burla : una vera pochade. Si prenda atto, intanto, dell'eccellente proposito manifestato dall'oo. Orlando di non voler ricorrere più a traslochi. Ritornerò sull' argomento e mi auguro che i magistrati e gli avvocati che leggono la Rivista vorranno trattare l' argomento con quella competenza che a me manca. DoTT. NAPOLEONE CoLAIANNI Latini ed ]tnglo-sassoni di N. e0L1lJ1lNNI (,) I giudizi . « Napoleone Colajanni ha pubbli:ato ultimamente presso la sua Rivista Popola,-e un libro intitolato Latini e Anglosas • soni dove si discute la quistione delle razze superiori e inferiori con molta ricchezza di dottrina, è superfluo dirlo per un uomo come il Colajanni, e con molta acutezza di mente. Ritengo il nuovo libro degno di esser conosciuto in Italia ed amatoj amato perchè vi circola dentro un profondo senti mento d'amor nazionale , tanto più lodevole quanto meno si ostenta n. (( Il quale libro sarebbe anche migliore ed anche nazionalmente più utile ed efficace, se fosse meno imbevuto de' soliti preconcetti e pregiudizii politico-sentimentali de' giorni nostri ..... n <( Il Colaja~ni adunque con bontà di argomenti combatte il pregiµdizio delle razze ..... n << E la dottrina, come ognuno sa, del Sergi, fu del Ferrero nell 'Eu,-opa Giovane, è in generale quella dell' antroposociologia e si riconnette con la sociologia criminale del Lombroso e compagni. Contro tale dottrina si leva valorosamente Na poleone Colajanni, armato di cultura , del suo agile: acuto e serio ingegno e anche di bella latinità e anche di calda ita- · lianità, non oatante il suo de:testabile internazionalismo >l. « Il libro Latini e Anglosassoni (tanto più serio di quello di Jean F not Français et Anglais uscito qualche anno fa) composto, senza chiacchiere, di ragionamenti , <li cifre, di fatti e di dati storici, si può dividere in tre parti n. « Nella prima parte si prova che non esiste una superiorità di razza, e quindi non esistono superiorità congenite, per così dire, più o meno germaniche ,1. 1< Nella seconda parte si ricerca quali sono i fattori dell'evoluzione progressiva e qnali quelli cieli' evoluzione regressiva delle nazioni ..... ,1 « Nella terza parte si tratta più particolarruente dell'Italia, anche in confronto con la Germania, della sua pretesa decadenza e del suo vero risorgimento ..... >> · Il Colajanni combatte fortemente la teoria della corrispondenza fra i caratteri fisici e i caratteri psichici nell'uomo e nelle razze , e mostra così la fallacia degli antroposociologi i quali ad un tipo fisico umano (dolicocefalo , alto , biondo, ariano, germano) attribuiscono i massimi valori umani di predominio. Questi valori , dice il Colajanni , non dipendono da un privilegio di razza, ma da ben altro. Non esistono razze, ma esistono nazioni, cioè popoli i quali per molte e complesse ragioni in certo periodo storico hanno uno sviluppo, giungono a grandezza, a dominare, e poi degenerano, decad<•no e periscono. Ma non degenerano, decadono, periscono come razza, sibbene come nazioni , come organizzazioni politiche e sociali. « Il Colajanni prova con !e cifre e con la storia alla mano come tutti i fenomeni demografici , la natalità , la mortalità, le emigrazioni, l'urbanismo, la potenza politica e militare mobilissima da popolo a popolo di epoca in epoca, la ricchezza del pari mobile, le condizioni intellettuali , la produzione dei genii e dei grandi uomini , prova come tutto stia contro la distinzione tra razze superiori e razze inferiori. E così è dei reati contro la proprietà e contro le persone , della moralità della filantropia, dell'altruismo e via discorrendo ~. « Nella seconda parte il Colajanni stabilisce quali sono fat- (1) Un elegante volume di 450 pagine in ottavo grande con prefazione di G. Novicow. E' stato già tradot~o in_ Francese ed in Ispagnuolo e se ne farà tra breve la traduz10ue m Inglese. Costa L. 6; per gli abbonati della Rivista L. 3,00. Elegantetnente legato in tela e oro L. 5,oo.

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