Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 11 - 15 giugno 1907

290 RIVISTA POPOLARE Turati, perciò) di se: che non sarà il collettivismo, che porterà la giustizia e il benessere _s~lla_terr~; ma la soddisfazione delle doman_de degh 11np1egat1I La Rivista I primipassi perlaepurazione dellamagistratura N~elpaese e nel Parlamento produsse'ro una enorme impressione le misure prese dall'on. Orlando contro tredici magistrati di Catanzaro in seguito all' Inchiesta praticata dall'Avvocato generale Comm. Righetti. Mai per lo passato si era proceduto con tanta rapidità ed energia ; e di ciò va data lode arandissima ali' attuale ministro Guardasigilli , che ha preso come suo capo di gabinetto un magistrato eh' è garenzia di rettitudine, d~ carattere e di dottrina giuridica : il Mortara. Tra i colpiti di Catanzaro, naturalmente, ci sono varie gradazioni di responsabilità : ci sono i disonesti, ci sono gl'imbecilli, ci sono i vili, ci sono o·li scettici e g1' indifferenti . . . ci sono insomma ~appresentate tutte le otto categorie d'indegni, che denunziai nella Camera dei deputati nel discorso -del 1.0 Maggio. I provvedimenti presi, però, anche nei riguardi <lella sola Catanzaro inducono a sospettare o che la Inchiesta fu incompleta o che ahri provvedimen ti seguiranno. Da Catanzaro, :mzi, mi scrivono che i colpiti sono da un solo lato e che si desidera giustizia giusta colpendo quelli dell'altro lato. Non conosco bene gli uomini e le cose della Calabria ; perciò certe osservazioni non le comprendo e rimangono per me oscure. La luce non guasterebbe; e luce apporterebbe la pubblicazione integrale dell'Inchiesta Righetti. Se ne scandalizzerebbero tutti i Farisei della politica e della magistratura; ma sarebbe tanto di guadagnato per la moralità pubblica. Il paese apprendendo che non si vogliono fare salvataggi, che si vogliono colpire ed eliminare gli indegni, restituirebbe la propria fiducia e ai magistrati che restano insospettati e insospettabili - e sono la grandissima maggioranza - ed al ministro Guar<lasigilli su cui ricade la responsabilità complessiva delle condizioni della magistratura. E' nello interesse politico e personale dell'on. Orlando dare l' esempio coraggioso della sincerità totale procedendo con severità e senza riguardi ad alcuno perchè nella opinione pubblica è as ai discreditato il ministero cdi grazia e giustizia anche per la difesa che dell,t propria condotta hanno fatto alcuni magistrati colpiti. Il Cosenza, il Capitaneo, il De Giuli, che sono degli altissimi magistrati hanno esplicitamente dichiarato o hanno fatto comprendere che e si varie volte hanno compiuto il proprio dovere denunziando ai superiori, cioè ai ministri, gl' incovenienti più o meno gravi che poterono osservare nella propria giurisdizione. Se ciò realmente fecero - e ciò esplicitamente afierma il Capitaneo in una lettera al Messaggero - è chiaro che non essi, ma i ministri di grazia e giustizia furono i responsabili del guasto elle sfere dei magistrati, che si s~ntirono sempre piu sacri ed inviolabili e quindi incoraggiati dalla impunità a malfare e a servire di malo esempio a tutti gli altri. E' necessario, è indispensabile, è urgente, quindi, che si sappia tutta quanta la verità. E su questo punto , col consenso di quasi tutti i deputati presenti, richiamai l'attenzione del ministro nel mio discorso ptonunziato alla Camera il 15 corrente. + I provvedimenti per Catanzaro, forse incompleti per quella circoscrizione giudiziaria, lo sono sicuramente per il resto eh' è gia noto e che non ha bisogno di ulteriori indagini. Lasciamo da parte ciò che potrebbe risultare da una inchiesta a Genova, a Milano, a Firenze •.. ma quali misura ha preso il Ministro per quei magistrati che io solo ho segnalato all' attenzione sua nei discorsi alla Camera, in Come si arnministra la giustizia nella 7{_ivistapopolare ed ulti mamenre nel1' Avanti? Devono andare impuniti a restare anche nei quadri come magistrati ottimi e promovibili a scelta il Naso, il Mercadante, quel bravo giudice istruttore eh' è attualmente sotto processo per trufia, il superiore a cui venne denunziato e si lirnitò a trasferirlo soltanto da un tribunale all'altrosempre nella ·delicatissima funzione d' istruttore!- per non rovinargli la carriera, quegli integerrimi giudici di Bari che da un giorno all'altro danno e tolgono centinaia di migliaia di lire prendendole delle tasche- dei cittadini, che hanno avuto il tort0 di fidare nella giustizia <lel Regno, quei magistrati che manipolarono la sentenza di Trapani nell' affare :A(auro? + Tutto ciò riguarda il passato o il presente. Ma non è meno urgente, anzi dal punto di vista della utilità, pratica, del sano positivismo, interessa mag:- giormente I' avvenire. E per lo avvenire importa sopratutto che si provveda alla serietà delle indagini sui magistrati, alla serietà della procedura, alla serietà delle punizioni. L'art. 40 del disegno di legge sull' ordinamento della magistratura che dopo lunga discussione venne approvato dalla Camera il giorno 15 corrente, dice: « Nel termine di due anni dalla promulgazione « della presente legge, previe informazioni dei capi ccdella Corte di cassazione riguardo ai magi trati « che vi appartengono, e dei capi dell-e Corti di ap- « pello per gli altri, sentito il parere del Consiglio « superiore della magistratura, potranno essere col- « locati a riposo quei magistrati giudicanti o del « pubblico ministero, che quand'anche non abbiano « raggiunta l' età prescritta nel!' art. 32, si trovino « in tali condizioni fisiche ed intellettuali, da essere « reputali non idonei all' adempimento dei doveri « inerenti alle loro funzioni ». Queste facoltà accordate al ministro, che a qualche deputato sembrarono eccessive, furono per la durna limitate ad un anno. E' stato esaltato questo articolo forse più del dovuto perchè si dimentica che i Capi delle Corti sinora si sono mostrati in generale poco disposti a fare il proprio dovere nell' indicare al Ministro i magistrati indegni per qualsiasi titolo e non si comprende perchè tutto ad un tratto dovrebberq manifestarsi animati da insolito zelo.

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