Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 10 - 31 maggio 1907

260 RIVISTA POPOLARE sotto di quella di alcune provincie del mezzogiorno e della Sicilia per l' omicidio. . . . Si può dimostrare la esistenza dei fatton sociali reali, senza ricorrere a quelli fantastici dell' _an~ropologia criminale, onde spiegare tale alta cnnunalità alla Sardegna? La dimostrazione fu fatta da me nel 1898 e da altri prima e dopo di me. Giova rifarl:t oaai perchè la rilevazione dei fatti adesso è oo h e . più esatta e più completa; pere è i 1att1 ammette il Sergi, antropologo non sospetto di tenerezze per la scuola sociologica. E i dati sono di una meravigliosa evidenza tanto per ispiegare la preminenza nei reati contro la proprieta, quanto pel posto che occupa nell'omicidio. La Sardegna occupa il primato assoluto pei reati contro la proprietà perchè essa è la regione assolutamente più povera d'Italia. La sua ricchezza media è al disotto di quella della Calabria, della _Basilicata, della provincia di Caltanisetta, delle Marche e dell'· Umbria, che sono le più povere del regno. La ricchezza med=a della Sardegna è di lire 856 per abitante con lire 949 in quella di Sassari. A Cagliari sono più numerosi i reati contro la proprietà; e Cagliari delle due provincie dell'isola è la più .povera. Sergi ha esattamente esposte le ragioni di questa povertà. La Sardegna, egli dice, non è fertile in ogni sua zona; tutt'altro. << Si trovano estensioni -di suolo che non può essere coltivato per la sua natura rocciosa alla superficie e che iq alcuni luoghi han un terriccio di pochi centimetri, in alcuni nulla quasi o affatto. e, D' onde la grande estensione che vi ha preso la pastorizia rispetto all'agricoltura. La malaria, poi, anche dove le condizioni del suolo sono discrete ha impedito la coltura intensiva. ccCredo, soggiunge l'antropologo di Roma, contrariamente a quello che si afferma, che l'Isola come ora si trova non sia stata. molto differente nei tempi passati; cioè allora come ora l' agricoltura dev' essere stata limitata da pastorizia più estesa ... La povertà, quindi in Sardegna dev' essere stata un fenomeno antico , di origine , ma forse in antico era minore, quando la popolazione era• meno numerosa, aveva minori bisogni e non era aggravata di tasse di ogni carattere e da ogni parte » (pag. 137 e 142). Date queste condizioni naturali si comprende che l' essere proprietario in Sardegna , quando la proprietà del suolo non è ~stesa, non indica menomamente che si è al riparo del bisogno più impellente e dai bisogni più elementari. Non mancano i latifondisti ; ma prevale la cosiddetta proprietà polverizzata e in questa polverizzazione pur troppo c' è stato progresso. Ciò si rileva dal confronto tra il catasto del 1853 e quello del 1901 che ha dato per la Gallura il Sillia. Nella Gallura nel 1853 c' erano 5989 proprietari cioè 22,3 per 100 abitanti; ce n'erano 10.373 cioè 31 per 100 abitanti nel 1901. Dell'aumento non c'è da rallegrarsi affatto perchè il maggior aumento è avvenuto nel numero dei proprietari polverizzati; cioè di quei proprietari, che secondo la frase espressiva di Camillo Mancini costituiscono il proletariato... della proprietà. I proprietari che avevano meno di un ettaro di terra - di quella terra o sterile o malarica! - erano 945 nel 1853; 516 avevano da 1 a 2 ettari.. Nel 1901 con meno di 1 ettaro ce n' erano 2543 e 1134 con 1 a 2 ... (1) Non è una ironia atroce questa proprietà? Su questi proprietari si. sferrò l'ira, il furore fiscale del governo italiano. D'onde le cifre spaven- ~evoli delle esp~opriazioni nella Sardegna; donde il tenomen?. rattr!s~ant~ ed umiliante per ogni gove_rno c1v1le d rnten paesi messi all' asta pubb!1ca , senza t,r?vare '· , spe~so , dei compratori ; d onde anche l 1mpumta dei debitori: molti continuarono uaquill~mente a coltivare le proprietà devolute al <lemamo perchè non s' era trovato chi le avesse acqui~t~to_ all'asta. (2) Que~te. ~o?d1z1~m ~ono aggravate dalla deficienza d~lla ~iab1lit~ o:drnana, sulla quale giusramente insiste 11 Serg1, dimostrando coll'autorità del Larnarmora, che alla medesima avevano meglio provveduto i Rot?ani (pag. 145, 164, 168, 172). La crescmta polverizzazione, contemporanea alla aumentata pre~s10ne tributaria, non poteva che produrre un peggioramento economico. Il Sillia ne da un saggio. coi ?ati sui consumi dei prodotti di prima_ nec~s~uà a f empio. Nel 1851 vi si consumarono far_rna d1 frumento chìl. 161 per abitante, carne 55 clul. Nel 1897 disc~sero il 1 ° a chil. 113 e la seco?da a chil. 22,39; nel 1898 rispettivamente a ch1l. 111 e 18.80. Per colmo di sventura c'è stato anche un aumento nei prezzi dei prodotti di più larg~ consumo non parallelo all'aumento dei salari, che 11 Cabrini ha constatato specialmente nella zona mineraria del Caglieritano in un suo studio vibrante di simpatia pei lavoratori dell'isola infelice (3). Al Sergi, non sfugge l' influenza deleteria dell' enorme analfabetismo sulla vita economica e sociale del Sardo; e, data la percentuale dell'analfabetismo continua: « Dopo questa terribile cifra di analfa. beti, vorrei sentire i giudizi di col oro che parlando della psicologia del popolo sardo trovano che egli è senza iniziativa ... Come mai la iniziativa, l'attività, la volontà possono nascere nell' :i.ssenza assoluta d'idee, di cognizioni, di mezzi, di relazioni nella vita sociale? Chi può dire tutto ciò ad una popolazione di 35 mila pastori, che vivono isolati e come nei primordi della società umana, di 72 mila campagnuoli analfabeti che non sanno come vivere il domani ? A tutta una popolazione di 700 mila, chè tanta è tutta quella della Sardegna, senza le due città di Cagliari e Sassari, che ha poche comunicazioni, che ne ha, come nei tempi primitivi della vita sociale dell'isola, meno di quella dell'occupazione romana ? » ccL'apatia generale in una popolazione non è un (1) Sillia: op. cit. (2) Qualche dettaglio in nota su queste espropriazioni caratteristiche. Un contadino di Bonorva venne espropriato di un pezzo di terra del valore di... 60 centesimi. Il Comune di Sedini si può dire che appartiene al Demanio. Pel 27 agosto 1906 dinanzi alla pretura di Castelsardo venne fissata la vendita all'asta dei beni di un decimo della popolazione. Tre proprietari furono espropriati di proprietà minuscole. Il Foglio periodico della prefettura di Sassari nel mese di Agosto e nei successivi del 1006 pubblicò i nomi di migliaia di contribuenti espropriati; in quello del 4 Agosto ci sono quelli di 200 contribuenti di Sorso; in un altro quelli del Comune di Oliena. Tra gli espropriati il debito raramente supera le Lire 5 I. .. (Nuova Sardegna di Sassari, N.i 195, 214 e 215 del 1906). Sono note le spaventevoli cifre delle espropriazioni del 1887 in poi. (3) Angelo Cabrini: In Sardegna Roma 1906.

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