Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 10 - 31 maggio 1907

272 RIVISTA POPOLARE timento. Pareva un guattero cho avesse strozzato una gallina, un pellegrino che avesse raggiunta la sua meta. Olivo aveva fatto scuola. L'ambiente e l' occasione fanno i grandi malfattori, eome grandi benefattori della umanità, sviluppando le native attitudini e tendenze organiche e psichiche per il bene, o per il male, a seconda degli individui. Esempi come quello del Pavon se ne potrebbero citare a centinaia. Tolga lddio che con ciò si intenda inv0care restrizioni alla libertà di stampa, o alla pubblicità de' dibattimeµti. Tali invocazioni sarebbero, nè più nè meno, che assurdità. Stampa e pubblico hanno diritto a controllare l' amministraziono della giustizia. Nessuno lo nega. Ma il controllo sia serio o imparziale, e per esso non è affatto necessario , che le aule severe di Temi, si convertano in teatri e circhi in cui non sempre edificanti ed educativi sono gli spettacoli, e in cui non sem· pre, nè da tutti per il trionfo della verità strenuamente, e magari, accanitamente si combatte, se troppo spesso i Barabba hanno gli osanna e le vittime i crucifige. · Togati , o no , si lascino liberi i giudici ; è un grande gnajo quello di cercare ancho da estranei ai contendenti, con mille arti, lusinghe o pressioni trarli in inganno, creando in lo~·o la confusione , sin che ne smarriscano la serenità per istrappare vittorie clamorose , che poi sono clamorose sconfitte per la giustizia, vere o proprie ,profanazioni della Legge. .. Le maggioranze sono zeppe tuttora di preconcetti e di superstizioni. L' uomo ha a dominare. Ciò che per lui è uno· svago , una leggerezza incalcolabile, per la donna è delitto, da scontarsi con la vita. L'egoismo è sovrano feroce : alberga nell' uomo, e ne attutisce ogni s_entimenfo d1 pietà. Per esso, anche chi è servo fuori, è tiranno in casa, anzi quanto più fuori dovrà starsene umilmente sottomesso alla volontà altrui , sentirà il bisogno di fare il gradasso e far pesare la sua mascolina prep0tenza tra le proprie pareti domestiche, sulla moglie e sui figliuoli, ma più sposso su quella che su questi. .. Delitti passionali, delitti di amore I Ma l' amore, se vero e profondamente sentito, più facilmente, se non corrisposto o terribilmente ostacolato, spingerà un' anima debola sino al suicidio, non alla strage della persona amata, perchè chi ama non può desiderare che il bene altrui, a costo di qualunque sacrificio proprio. Non amore, ma ·odio, ma sentimouto acre di vendetta è quollo che arma la mano scellerata di tanti, il misfatto dei quali parrebbe che , ai nostri tempi , dovesse avere il pri · vilegio d_i·commuovere e intenerire ì cuori di coloro che, tra la vittima e il reo, sono chiamati a sentenziare. Quando si dice che il delitto è determinato da passione, si crode aver detto tutto p01· far apparire meritovole di indulgenza e perdono e magari anche di plauso, colui che lo ha consumato, e non ci si sofferma, neppure a pensare se scusabile sia stata la cauim, fomentatrice della passione. A. stretto rigor di parola , tutti i delitti sono figli della passio ne. Il garzone ruba al padrone, per la passione d' impossessarsi dell'altrui, che a lui manca. 11 diffamatore, lo stesso calunniatore agiscono pravamenLe, niente per altro che per soddisfare alla passione di trovar modo di dar noia al loro nemioo, o quanto meno sfogo al loro animo perverso. E poi, la causa futile non è scusabile di un reato gravissimo, peggio poi se essa sia, come talvolta ò, turpe. Perchè una signorina doviziosa non corrisponde alle profferte d'amore del primo temerario povero io canna, il quale le farebbe lo spasimante e la vorrebbe disposare per la gola della dote cospicua , se egli la uccida, si dirà che l' ha proprio uccisa per passione d'amore ? Perchè un marito, che, stanco della monotonia della vita coniugale, ha abbandonato la moglie giovane e i bimbi tenerelli a vagellare nella miseria e s'è messo a correre la cavallina, pel mondo vecchio, e magari anche per il nuovo, se, tornando coi segni delle battaglie combattute , troverà che colei non ha potuto rosistere alle tentazioni e non gli è stata del tutto fedele; e per questo se ne farà giudice a carnefice, sarà per amore che avrà l'uxoricidio compiuto ? .. ,. ,. Bisogna avere vissuto alcun poco in regioni, dove le iudnstrie mancando, e le montagne a boschi, a pascoli, ma più che ad altro a roccìe brulle, desolate non danno di che vivere alla generalità degli abitanti, sobrii, ma pieni di appetito buono, motivo questo per cui la emigrezione per ragione di lavoro, ne è per i maschi una inveterata abitudine o, a meglio dire una impellente , doverosa necessità , per avere assistito a scene commoventi, di lagrirae e di pianti quando le donne, s: distaccano dai loro cari, ai quali portando mansuete faticosamente la valigia pesante sulla gerla (in Carnià, per esempio, non si tengono somarelli, i somieri sono le povere donne) banno camminato di tergo. per i tortuosì viottoli, dal paesello, perduto tra le nevi, si no alla ferrovia, e dai quali si accomiatano dolorando. E bisogna poi vedere com' elleno , che restano sole alla cura e custodib. della famiglia , della casa , della mucca. e dell'angusto avaro campicello, lavorano indefessamente, JJer chè la terra, bagnata de' loro sudori . abbia a fruttare la polenta ed i fagiuoli , perchè nella casa il nome del loro uomo lontàno si rispetti, e perchè la famiglia cresca onorata e pensosa dell'avvenire. Ed è strano, sono quelli i pàosi,. dove meno allignano le piaghe, in altri ·cancrenose, dell' analfabetismo, del pàuperismo e della delinquenza. Oh I se una di quelle spose, esuberanti di salute e di vita, derelitte per mesi e per anni, alla balìà di pericoli, di seduzioni e di bisogni, avesse disgraziatamente a scivolare, à cadere, chi potra onestamente giudicare la colpa sua meritevole della più terribile delle condanne, della pena di morte? .. ,. ,. Dai moderni difensori degli uomini che uccidono, s' ode sovento escogitare l'antidiluviano ritornello: l'amore è cieco. Che ì' amore sia cieco, sarà anche vero ; ma sarebbe duopo què' difensori si persuadessero che spesso non è. la la cecità dell'amore a guidare il braccio dell'omicida ; è l'istinto malvagio che in lui si desta e selvaggiamente divampa, anche se piccola sia stata la favilla che lo ha ac-

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